In questi ultimi anni, Luino si è impoverita.
C’entra la grande economia globale, ma la colpa è stata anche di molte scelte locali che si sono rivelate miopi.
Il Comune può giocare un ruolo importante per riportare l’economia locale a una pianificazione più lungimirante.
Nella progressiva scomparsa delle attività produttive, Luino ha avuto nella vicina Svizzera un'ancora di salvezza: i frontalieri tengono insieme l’economia luinese a costo di lunghi spostamenti, ma donano il frutto del loro lavoro ad un diverso territorio.
Va benissimo per chi sceglie volontariamente di fare il frontaliere, ma non è giusto se uno è obbligato dal fatto che nella sua città non ci siano valide alternative.
Perché non ci sono valide alternative?
Cosa dobbiamo fare per crearle?
Viabilità e comunicazioni rappresentano al momento un limite per gli investitori.
Può sembrare paradossale, per una città attraversata da un’imponente linea ferroviaria europea, ma questo è tipicamente uno dei problemi quando le Grandi Opere sventrano i territori invece di arricchirli.
Ci possono soccorrere (se cogliamo l’occasione) la digitalizzazione dei processi produttivi in piccola scala ed i nuovi modi di lavorare (il coworking, i maker’s spaces, i fab labs ed in generale l’artigianato digitale).
In questi anni si stanno spostando dalle grandi capitali dell’innovazione e della creatività (Berlino, Londra, Barcellona, anche un po’ Milano) ai piccoli centri di provincia europei: piacevoli paesaggisticamente e di cultura internazionale, ma soprattutto caratterizzati da aree dismesse che permettono affitti irrisori per laboratori, uffici e magazzini.
Essere “area speciale” significa burocrazia più snella, preziosi sgravi fiscali e previdenziali per le imprese.
Occorre avviare un’analisi dei vari indici economici e sociali. Chiunque conosca la realtà può prevedere che i dati dimostreranno che è possibile e giusto classificare il luinese come un’area dalle caratteristiche singolari e quindi arrivare ad una classificazione come Area Economica Speciale.
È simile a quello che Luino fece per l’”Obiettivo 2” (per breve tempo) che fu semplicemente una forma di finanziamento a condizioni straordinarie per il pubblico ed il privato.
Tra i vantaggi:
incentivazione alle aziende ad alta tecnologia, con ricadute anche di cultura tecnologica e tecnica nel territorio
un discreto miglioramento dell’occupazione in quantità e qualità
un freno alla diaspora dei giovani luinesi talentuosi, che qui si formano e poi vanno a lavorare in altri Paesi
un’azione sul cuneo fiscale per i lavoratori
produzione di valore nel sistema-Luino
In un quadro simile, vogliamo anche facilitare soluzioni di Smartworking con il Ticino.
Sopravvivono credenze anacronistiche, ancora molto diffuse:
- l’ecologia è un costo, non una ricchezza,
- le nuove tecnologie “non fanno per me”,
- l’unico modo di mettere i soldi al sicuro è il mattone
- se voglio sistemare mio figlio gli compro un negozio
- con la cultura non si mangia
- il mio piccolo business è più sicuro di una collaborazione in rete
- …
Tutti vediamo i pessimi risultati economici di queste pigrizie mentali.
Rappresentano il maggior ostacolo allo sviluppo, frenano i progetti che hanno un’idea concreta ed innovativa di futuro.
Studiare, analizzare, progettare nuove prospettive è l’unica strada possibile.
istituzione di un tavolo tecnico per lo sviluppo e l’economia del territorio,
ascolto e partecipazione di imprenditori ed investitori nelle scelte strategiche
forum della formazione al lavoro, in collaborazione con gli istituti scolastici (ISIS, Liceo Sereni, CFP, Uninsubria, LIUC, etc.) e anche svizzeri (SUPSI e Università della Svizzera Italiana), nell’ambito di un dialogo più stretto e concreto con la vicina Confederazione.
Intendiamo strutturare (praticamente creare da zero) lo Sportello Unico per le Attività Economiche. Sarà il luogo principale al quale faranno riferimento tutti gli imprenditori, piccoli e grandi, per avviare pratiche per la loro attività economica.
Per chi intraprende il tempo è denaro: spesso un ritardo causato dagli intoppi burocratici limita o pregiudica un'attività.
Vogliamo che l’imprenditore trovi al SUAP personale dedicato: aggiornato e opportunamente formato.
L’ufficio dovrà anche essere un luogo di progettazione europea dedicato a cogliere le opportunità derivanti dall’utilizzo di fondi UE e da istituzioni nazionali ed internazionali.
I programmi vanno condivisi e co-progettati con la camera di Commercio e le principali associazioni presenti a Luino, per sviluppare programmi condivisi di rilancio dell’economia locale.
Vogliamo proporre un’agenda di eventi che si svolgeranno tra le vie dove maggiormente sono presenti attività commerciali.
Ovviamente lo scopo è attrarre pubblico che altrimenti non ci sarebbe. Gli eventi che si concentrano negli orari serali sul lungolago in alta stagione non apportano significativi vantaggi ai commercianti.
L’obiettivo invece è richiamare cittadini e turisti anche nelle vie interne e anche nelle stagioni di medio afflusso, per estendere nel tempo e nello spazio l’appeal del territorio.
Anche il Natale, coi suoi eventi e le sue luminarie, dovrà seguire la stessa logica: questo sarà argomento di collaborazione tra i soggetti che partecipano, anche economicamente, all’allestimento delle decorazioni: Comune, Ascom e attività produttive. Il risultato che tutti auspichiamo sarà la creazione in sinergia di un progetto decorativo integrato, che caratterizzi tutte le aree del territorio.
La creazione di un’offerta commerciale completa ed integrata sarà vana se non affiancata da un efficiente sistema di promozione e marketing.
Strutturando dei marketing plan adeguati, tra l’altro, potremo accedere a specifici fondi comunitari o della Camera di Commercio.
Subito possiamo istituire una app ed una pagina all’interno del sito del comune dove i commercianti ed i produttori locali possano presentare i loro prodotti e la loro attività; il sistema conterrà le schede informative di ogni attività commerciale o artigianale presente sul territorio del comune, il suo posizionamento sulla mappa virtuale di Luino ed il link al relativo sito.
Se l’iniziativa funziona, il comune può facilitare un e-commerce che connetta i commercianti tutto l’anno coi loro clienti europei.
Per contrastare la concorrenza spietata dei centri commerciali i negozianti si danno da fare, ad esempio si promuovono reciprocamente con buoni sconto.
È chiaro che anche il Comune deve difendere il piccolo commercio dalla desertificazione provocata dalla GDO: oltre alla sussistenza stessa dei negozianti, sono in gioco l’economia luinese in generale, l’appeal turistico del territorio, la vivibilità delle vie urbane.
Negozi e botteghe, fin dal medio evo, sono l’anima delle cittadine europee: una città che chiude le saracinesche e lascia le vetrine vuote, perde l’anima.
Occorre trovare strategie insieme, nel frattempo ne suggeriamo una semplice ma efficace: incoraggiare queste iniziative di scontistica reciproca aggiungendo alle promozioni dei negozi altri sconti sui servizi comunali: parcheggi, impianti sportivi, biglietti a spettacoli e mostre… e poi anche (perché no?) estrazioni di premi.
Le imprese agricole e zootecniche intorno a Luino sono molto preziose.
Tornano ad abitare un territorio che si andava spopolando, producono cibo particolarmente buono, sano e tipico, restituiscono alle nostre valli una cultura materiale che si stava perdendo.
Generano occupazione e vediamo tutti con soddisfazione giovani appassionati che “tornano alla terra” pur essendo immersi nel mondo digitale. È un fenomeno bello e prezioso e anche molto importante ecologicamente.
Ma c’è un problema: quando poi tu, caro luinese, non compri quella formaggella e preferisci il formaggio industriale del supermercato, credi di risparmiare quei cinquanta centesimi e invece diventi più povero, perché nel sistema intorno a te l’economia non gira.
Il Comune può intervenire in alcuni modi per valorizzare l’offerta locale rispetto alla grande distribuzione e per sottolineare le peculiarità gastronomiche e salutistiche dei prodotti:
un calendario di giornate interamente dedicate a far conoscere i prodotti ed i produttori con momenti di degustazione,
laboratori per i bambini di educazione sensoriale (olfattiva e gustativa) e nutrizionale, e per far conoscere i sistemi di produzione e di vendita dei prodotti,
Inoltre, più in generale
favorire e co-finanziare esperienze di agriscuola e di aule verdi
esperienze dei bambini nei campi e con gli animali),
il sito e la app di cui abbiamo già parlato,
il rilancio del Distretto del Commercio Alto Verbano, di cui parleremo fra poco, e il Distretto del Turismo, di cui parleremo fra poche pagine.
lo sportello SUAP a disposizione per aiutare le piccole imprese agricole a partecipare ai bandi e ai finanziamenti europei, nazionali e regionali.
Distretto del commercio dell’Alto Verbano
È in declino e occorre ogni sforzo per rilanciarlo, per tutelare sia i produttori locali che i piccoli commercianti.
I Distretti del Commercio rappresentano una modalità di valorizzazione territoriale ancora innovativa.
Vengono identificati da Regione Lombardia che ne sostiene i progetti mediante bandi specifici. Scopo dei Distretti del Commercio è “incentivare ed innovare il commercio urbano, come efficace fattore di aggregazione in grado di attivare dinamiche economiche, sociali e culturali” anche per “il rafforzamento dell’identità dei luoghi”.
Nei Distretti lavorano insieme i Comuni, le imprese e chiunque abbia interesse allo sviluppo locale.
Ecco alcuni esempi di cosa stanno facendo altri Distretti in Lombardia, ricevendo finanziamenti dalla Regione, mentre nell’Alto Verbano facciamo poco o niente:
comunicazione ed immagine coordinata
logo distintivo del distretto, strumenti per la promozione delle iniziative secondo un piano di immagine coordinata e riconoscibile, analisi di piani di marketing
innovazione informatica, sito internet e e-commerce
portale del distretto per veicolare informazioni e promuovere iniziative
reti di impresa
innovazioni organizzative e di processo tramite l’adozione di servizi e sistemi comuni.
eventi, promozione e animazione del territori
percorsi tematici, iniziative ed eventi volti a favorire l’attrattività agli occhi dei visitatori
arredo urbano e riqualificazione esterna
realizzazione e ristrutturazione dell’arredo urbano e del patrimonio edilizio destinato al commercio
valorizzazione delle eccellenze, filiere e itinerari turistici
itinerari coordinati dell’attrattività del territorio nell’ottica di una valorizzazione integrata del settore terziario
formazione e sostegno all’imprenditoria
interventi volti a sostenere gli operatori privati, quali corsi di orientamento, accompagnamento, formazione professionale e aggiornamento.
Deve essere chiaro: finché non “svegliamo” il nostro Distretto, non solo perdiamo delle occasioni, ma anche incoraggiamo i nostri visitatori ad andare altrove, verso Distretti più attivi ed esperti.
Se ridiamo a noi stessi slancio, invece, potremo sfruttare la sua forza organizzativa in sede di programmazione e i costi potrebbero essere in gran parte sostenuti da fondi regionali o comunitari.