Luino era la capitale culturale del Nord Verbano. Terra di scrittori, teatranti, musicisti, filantropi, intellettuali, comici...
E oggi? È ora che la cultura rinasca a Luino.
Non c’è buona politica senza cultura.
La cultura serve a tutti per vedere più lontano.
Serve a ritrovare l’identità del nostro territorio, a socializzare e a portare nuove risorse economiche.
La cultura porta ricchezza, è l’ignoranza che costa!
I soldi a disposizione sono pochi?
Proprio per questo vanno usati bene; ci sono iniziative delle comunità locali e delle associazioni a cui basterebbe un po’ di incoraggiamento.
E poi se il Comune sa partecipare ai bandi con dei progetti validi, i soldi ci sono, anche per i progetti ambiziosi. È ora che anche Luino chieda e riceva i fondi stanziati da Provincia, Regione, Ministeri ed Europa.
La Luino della Cultura non si chiuderà nel capoluogo: le frazioni sono state finora sottoutilizzate e possono diventare molto più importanti.
I comuni vicini, italiani e svizzeri, potranno finalmente collaborare per mettere insieme le forze e offrire formidabili iniziative prestigiose.
Ne abbiamo già scritto, in questo programma. È stata colpevolmente abbandonata a se stessa e lasciata estinguere.
È importante farla rinascere: una Pro Loco forte e funzionale potrà sostenere le iniziative locali, coordinarle e farle crescere insieme.
Il mercato ha fatto la storia di Luino.
Quella storia sta scomparendo: come fare per salvarla?
Merita di essere iscritto nel registro dei mercati storici: finora non è stato fatto, eppure abbiamo le carte in regola. Così potremo incentivare i produttori locali, far conoscere le loro eccellenze.
Riportiamo famiglie e bambini al mercato, anche con percorsi che ricalcano le orme delle "Avventure di Pierino al mercato di Luino" di Piero Chiara.
Tanti palazzi storici hanno enormi potenzialità non sfruttate.
Palazzo Verbania, la biblioteca comunale, lo stesso Palazzo Serbelloni.
Per trasformarli in veri poli culturali, operativi tutto l’anno, occorre intelligenza, fantasia e grinta progettuale.
Sembra fatto apposta per ospitare tanti eventi all’aperto.
Che peccato vederlo grigio e vuoto tutto l’anno!
Sono tanti, in centro e nelle frazioni. Riempiamoli di cultura, di tecnica, di sapere.
Ognuna di loro merita un immobile comunale dedicato interamente alla cultura. Reperiamoli ed allestiamoli.
Le frazioni vanno collegate col centro e anche tra di loro: vogliamo costruire ponti culturali tra le varie anime della città.
Come?
Promuovendo e sostenendo vari piccoli eventi itineranti o distribuiti.
Artisti di strada. Piccoli festival. Mercatini ambulanti. Musei all’aperto. Rassegne cinematografiche, musicali, letterarie. Mostre espositive in esterno.
E perché non creare un sano folklore popolare con piccole rappresentazioni teatrali nei cortili dei rioni, siamo o no il paese dei comici e dei teatranti?
Le nostre piazze devono diventare piccole platee culturali.
Il lago è associato all’immagine culturale di Luino. Vogliamo dargli più “spessore” valorizzando l’entroterra, ma resta ciò che fa la differenza con altri luoghi.
È da secoli il volano di grandi e piccoli eventi che fecero la gloria del nostro territorio. Uno su tutti: il Palio remiero dei Rioni, che tanti ricordano con gioia e nostalgia. Coraggio, è ora di ricominciare!
Abbiamo già parlato del Comprensorio del Commercio e del Comprensorio del Turismo. Riguardano anche la cultura. Ci fregiamo di essere la “capitale culturale del nord Verbano”, ma da tanti anni le cose più interessanti accadono fuori dai nostri confini comunali.
Pensate che bello se da Castelveccana a Maccagno ci fossero cartelloni coordinati di festival, sagre e proiezioni, passando per Porto Valtravaglia, Brezzo di Bedero e Germignaga. Unire gli sforzi significa fare meglio con meno limiti.
Riattiviamo i rapporti con Sanary-sur-Mer, la nostra gemella francese.
E cerchiamo nuove alleanze in altre città, con le quali organizzare scambi linguistici e culturali per giovani e meno giovani.
Copiamo i buoni esempi stranieri, perché no? le buone idee non mancano.
Basta guardare su Internet, le belle idee a cui ispirarsi sono migliaia.
Perché non allestire uno Speaker’s Corner come a Londra, un “angolo degli oratori” magari in formato salotto all’aperto, dove chiunque può tenere un discorso, su qualsiasi tema, col lago come sfondo.
E che ne dite del bookcrossing, ossia la pratica di lasciare un libro in un posto pubblico perché venga letto da qualcun altro?
E le conferenze TED? Esistono già in tantissime città, il loro obiettivo è di "attivare il potere delle idee di cambiare il mondo". Facciamolo anche qui.
E poi servono eventi multiculturali, capaci di coinvolgere le altre comunità presenti sul nostro territorio. Perché chi dice cultura dice culture. E dice contatti, scoperta, scambio, arricchimento personale. Al contrario il provincialismo soffoca, isola, impigrisce.
In cassa ce n’è pochi, per fare tutte queste belle cose.
Come fanno le altre città? semplice: fanno dei progetti meritevoli che vincono i bandi di finanziamento.
Abbiamo già parlato dell’Ufficio Bandi: servirà anche per questo, e parecchio:
Luino, città europea e frontaliera, partirà avvantaggiata su molti fondi europei.
Facciamo parte del programma MAB dell’UNESCO, ma non ne abbiamo mai usufruito davvero.
Siamo ancora in tempo per partecipare al programma della Commissione europea “Europa creativa 2021-2027”: sono finanziamenti sostanziosi.
Finora abbiamo ricevuto pochissimo dai normali canali provinciali, regionali, nazionali ed internazionali; semplicemente è ora di farsi dare quello che meritiamo.
Cosa serve?
due cose: un Ufficio Bandi che funzioni e idee buone da proporre.