Grammatica è una parola latina che viene dal greco grammatiké téchne, cioè arte dello scrivere. La grammatica indica, quindi, tutte le regole per scrivere e parlare correttamente.
La lingua è sempre in evoluzione e cambia con il tempo e per comprendere a fondo una lingua è importante conoscere le regole, gli usi, le eccezioni e la loro evoluzione.
Un libro di grammatica può essere descrittivo, con un elenco di tutti gli usi e le regole della lingua, o prescrittivo (o normativo), cioè con un elenco di regole da seguire.
In poche parole: un linguista ha bisogno di una grammatica descrittiva, uno studente di italiano ha bisogno di una grammatica prescrittiva e un insegnante di italiano deve usarle entrambe.
Fonologia:
La fonologia è lo studio dei suoni della lingua. L’italiano come molte lingue indoeuropee usa una scrittura fonetica: si scrive come si pronunciano le parole.
In genere ad ogni suono della lingua (fonema) corrisponde un segno (grafema) ma ci sono alcune lettere che si pronunciano in modo diverso in base a delle regole. Le regole di pronuncia cambiano da lingua a lingua e per questo a livello internazionale si usa un alfabeto fonetico.
In italiano l’alfabeto grafico e l’alfabeto fonetico sono molto simili.
Ortografia:
L’ortografia è l’insieme delle regole per una corretta scrittura (ortografia viene dal greco: ortho, che vuol dire corretto, e graphia, che vuol dire scrivere).
L’ortografia si riferisce all’uso corretto di consonanti, vocali e accenti nello scrivere le varie parole.
– Errori ortografici più diffusi
– Accenti, elisioni e apostrofi
Punteggiatura:
La punteggiatura è la parte della grammatica che regola i segni della scrittura. La punteggiatura è importante perché, oltre a comunicare il senso della frase, ci aiuta a capire meglio il tono con cui leggere il testo.
Morfologia:
La morfologia studia la struttura grammaticale delle parole. Le parole sono classificate in due gruppi:
Variabili (che possono cambiare la parte finale della parola)
Invariabili (che non cambiano mai)
Le parole variabili sono divise in cinque categorie:
– nome
– articolo
– pronome
– verbo
Le parole invariabili sono, invece, divise in quattro gruppi:
– avverbio
– esclamazione
Le forme variabili dei verbi sono chiamate coniugazioni mentre le forme variabili dei nomi sono chiamate declinazioni.
Un errore morfologico potrebbe essere lo scorretto uso delle coniugazioni e delle declinazioni: ad esempio entusiasto al posto di entusiasta, morito al posto di morto ecc…
Sintassi:
La sintassi la parte della grammatica che regola la coordinazione delle parole che formano una frase semplice o una frase complessa.
Tra gli errori più diffusi ci sono quelli legati all’uso del congiuntivo e, tra gli studenti stranieri, delle preposizioni e
degli ausiliari.
Lessico (o semantica):
La semantica la parte della grammatica che studia il significato delle parole e il loro uso nella frase o in un testo.
L’errore lessicale può essere legato non sono al diverso significato delle parole (come presunto al posto di sedicente) ma anche allo stile (come pecora al posto di ovino in un testo tecnico/scientifico).