LEGGERE CON LE ORECCHIE

La sintesi vocale è una tecnica di riproduzione artificiale della voce, tramite sintetizzatori vocali che usano software TTS (text-to-speech, da scritto a parlato).

La sintesi vocale è uno strumento compensativo utile per sopperire ai deficit di lettura. In quanto strumento compensativo, la sintesti vocale può aiutare lo studente qualora sia stato diagnosticato un disturbo specifico come la dislessia.

La legge 170/2010 annovera la sintesi vocale tra gli strumenti compensativi per gli alunni con DSA, in quanto strumento che “trasforma un compito di lettura in un compito di ascolto”. Evita, pertanto, allo studente di dover eseguire prestazioni che costerebbero molto sforzo, senza ottenere alcun beneficio nell’apprendimento.

La sintesi vocale come supporto alla lettura attiva.

La sintesi vocale può, e secondo alcuni esperti deve, essere usata come strumento di “lettura attiva” e non come sostituto alla lettura del testo. Per quanto raffinata, non ha le caratteristiche per sostituire il testo vero e proprio o una voce umana.

Per chi ascolta non è semplice ricostruire il significato del testo.

Pertanto, per favorire la comprensione del contenuto, i software TTS devono essere dotati di alcune funzioni e caratteristiche. Vediamole:

  1. La possibilità di selezionare la porzione di testo da leggere, per garantire all’ utente un’esperienza di lettura autonoma.
  2. La possibilità di comandare il flusso della voce in base alle esigenze di comprensione, ad esempio scegliere la velocità e la modalità di lettura (normale, scandita, lettera per lettera ecc.).
  3. La scelta della voce (maschile, femminile, altre lingue).
  4. La possibilità di creare un vocabolario e un lessico personale per adeguare la pronuncia di parole straniere, acronimi, lessici ecc.
  5. Garantire il collegamento attentivo tra la voce e il testo, evidenziando in modo chiaro la parola che viene pronunciata (c.d. funzione “karaoke”). Un buono strumento di sintesi vocale evidenzia la frase in lettura e man mano anche le singole parole. Questo permette al lettore/ascoltatore di tenere il segno e vedere le parole mentre ascolta.

Quanto più un software si adatta alle esigenze di ciascun utente, offrendo il maggior grado di personalizzazione possibile nell’uso, tanto più può essere considerato un vero e proprio strumento compensativo.

Detto questo, anche la qualità del brano è fondamentale: deve essere correttamente editato.

A questo punto possiamo chiederci “non è meglio ricorrere alla registrazione audio di una voce umana?”

Sintesi vocale o voce umana?

Senza dubbio una voce naturale è più piacevole da ascoltare, ha ritmo e un tono espressivo.

Ma ha anche delle controindicazioni.

Innanzitutto, lo studente non è autonomo: può leggere solo quello che è stato preventivamente registrato. La registrazione richiede tra l’altro un certo impegno per la sua produzione.

Ascoltare una voce naturale aumenta la possibilità di distrazione, poichè è un suono a cui siamo abituati ed è facile farlo passare in sottofondo mentre pensiamo ad altro. Esistono però dei testi che se letti da una voce meccanica, per quanto fluente, non garantiscono un’esperienza di lettura adeguata: è il caso, ad esempio, delle filastrocche e delle poesie per le quali il rispetto della prosodìa, non garantito dalla sintesi vocale, è essenziale.

Nella tabella sottostante abbiamo cercato di sintetizzare i pro e i contro della registrazione di una voce naturale.

Entrambe le soluzioni sono indicate per casi di deficit gravi e non per lievi problemi di lettura o in un’età scolare in cui le competenze di letto-scrittura stiano ancora maturando. In questi casi, infatti, l’uso di strumenti compensativi potrebbe impigrire le funzioni cognitive preposte, laddove un allenamento specifico e costante delle stesse porterebbe maggiori vantaggi.