Dachau

8/03/2024

Monumento della memoria

ll campo di concentramento di Dachau fu fondato nel marzo 1933 e fu il primo campo di concentramento regolare istituito dal governo nazista. Heinrich Himmler, allora presidente della polizia di Monaco, descrisse ufficialmente il campo come "il primo campo di concentramento per prigionieri politici, quindi non era nato innanzitutto per gli ebrei. Il campo era situato sul terreno di una fabbrica di munizioni abbandonata vicino alla parte nord-orientale della città di Dachau, a circa 10 miglia a nord-ovest di Monaco. Il 22 marzo 1933 arrivarono lì i primi trasporti di prigionieri e inizialmente gli internati erano principalmente comunisti tedeschi, socialdemocratici, sindacalisti e altri oppositori politici del regime nazista. Quindi, durante il primo anno, il campo aveva una capacità di 5.000 prigionieri, ma in breve tempo divenne sovrappopolato. Nel corso del tempo a Dachau furono internati anche altri gruppi, come i testimoni di Geova, gli omosessuali, i criminali e, ovviamente, soprattutto gli ebrei. In ogni caso, durante i primi anni a Dachau furono internati relativamente pochi ebrei, ma il numero cominciò ad aumentare dal 1935 fino alla liberazione. 

(Arianna, Angela, Adriana)

Cella

Nell’ottobre del 1933, il comandante di Dachau, Theodor Eicke, introdusse un sistema di regole che infliggeva punizioni brutali ai prigionieri per i più piccoli reati. Quando Eicke divenne ispettore del sistema dei campi di concentramento tedesco, volle assicurarsi che il campo di Dachau servisse da modello per tutti i campi di concentramento successivi.

(Arianna, Angela, Adriana)

Corridoio della paura

Il campo di Dachau fu addirittura un centro di addestramento per le guardie delle SS e la sua organizzazione divenne davvero un modello.

(Arianna, Angela, Adriana)

Baracche - 15

Baracche - 16

All'inizio del 1937, le SS, utilizzando il lavoro dei prigionieri, iniziarono la costruzione di un grande complesso di edifici sul terreno del campo originario. I prigionieri furono costretti a svolgere questo lavoro, a cominciare dalla distruzione della vecchia fabbrica di munizioni, in condizioni terribili. La costruzione fu ufficialmente completata a metà agosto 1938 e il campo rimase sostanzialmente immutato fino al 1945. Dachau infatti rimase in funzione per tutto il periodo del Terzo Reich, terminato l'8 maggio 1945. 

(Arianna, Angela, Adriana)

Ferita d'Europa

Il numero dei prigionieri ebrei a Dachau aumentò ovviamente con l'aumento della persecuzione e il 10-11 novembre 1938, dopo l'impatto della Notte dei cristalli, dove i leader nazisti scatenarono una serie di violenze contro gli ebrei in Germania e anche in altri territori, vi furono internati quasi 11.000 uomini ebrei. Questo evento è ricordato come La notte dei cristalli, Kristallnacht in tedesco, a causa dei vetri frantumati nelle strade dopo la distruzione di tutte le case e i negozi degli ebrei. In seguito alla deportazione degli ebrei tedeschi nei ghetti e nei centri di sterminio, la popolazione ebraica a Dachau diminuì drasticamente. 

(Arianna, Angela, Adriana)

Necessaria riflessione

Sicuramente la cosa che mi ha colpito di più è stata Dachau, non il luogo stesso, non gli averi dei malcapitati rinchiusi, non i forni crematori, bensì un video nella zona del museo che ritraeva le vite stroncate nel campo, la brutalità dell’uomo, l’indifferenza, il desiderio di potere smisurato. Mi sono portato dietro questo e ne faccio tesoro, perché mi ricorda di cosa sia capace l’uomo e non importa chi, dove e quando, ma perché si arriva a questo. Molti potrebbero pensare che ciò sia negativo ma la vita è piena di sbagli e orrori. Proprio questi ultimi non devono essere dimenticati anzi sono necessari perché portano ad un ragionamento, cosa che contraddistingue gli umani dalle bestie.

(Gregorio)

L’esperienza di Dacau è difficile da descrivere, è stato un mix di emozioni forti e contrastanti: rabbia, tristezza, dolore, sconforto; all’uscita ho sentito l’esigenza di chiamare i miei genitori.

(Pietro

Il campo di concentramento di Dachau è un luogo che ci ha toccato particolarmente. Quando ci si trova di fronte a una testimonianza così brutale dell'oscurità dell'umanità, è impossibile non lasciarsi pervadere da una profonda riflessione personale. Pensiamo spesso a quanto sia importante ricordare e commemorare le vite perdute e i sacrifici fatti da coloro che sono stati imprigionati lì. Ogni pietra, ogni filo spinato, ogni barracca racconta una storia di sofferenza, ma anche di coraggio e resilienza. È una testimonianza concreta delle conseguenze estreme della non umanità e dell'intolleranza. Riflettere su Dachau ci spinge a interrogarci sulle profondità della natura umana e sulla fragilità dei diritti umani. Ci chiediamo come sia stato possibile che una tale crudeltà abbia potuto verificarsi, e cosa possiamo fare per assicurarci che non accada mai più. Visitarlo è stato un'esperienza intensa e commovente, che ha lasciato un'impronta indelebile nella nostra memoria. Ci ha fatto apprezzare ancor di più il valore della libertà, della dignità umana e della solidarietà. È un promemoria dell'importanza di difendere sempre i principi fondamentali di giustizia e uguaglianza. In definitiva, riflettere su Dachau è un viaggio emotivo che ci spinge a non dimenticare mai il passato e a impegnarci per un futuro in cui la pace e il rispetto per ogni essere umano siano i pilastri della nostra società. 

(Arianna, Angela, Adriana)

Memoriali

Ciò che mi porto più dietro della gita è probabilmente la visita al campo di concentramento di Dachau. Lo avevo già visitato nel viaggio che avevo fatto precedentemente, ma vederlo di nuovo ha portato le stesse emozioni. È un luogo pieno di storia ma soprattutto di significato. Osservare tutte le persone in silenzio è stato davvero un momento che mi è rimasto in mente.

(Angela