Bibliografia

Capitolo 23

Bibliografia

Bibliografia

1 Cf Maimonide, Mishné Torà, Hilchot Melachim 8, 10.

Moshé ben Maimon (Spagna 1135 – Egitto 1204), noto anche come Maimonide, è una delle figure più illustri dell’era postalmudica. La sua opera maggiore è la Mishné Torà, la codificazione sistematica in ebraico di tutta la halachà, la legge.

2 Ibid 8, 11.

3 Ibid 9, 1.

4 Con questo termine senza ulteriori specifiche si intende in tutto il testo, salvo indicazioni diverse, l’insieme delle Scritture ebraiche comprendenti i 24 libri del Tanakh (acronimo di Torà, il Pentateuco, Neviim, i Profeti, e Khetuvim, gli Agiografi), la Torà orale (Talmud e Midrash) e la Cabala (Zohar e testi mistici). La Torà orale, cioè la spiegazione e interpretazione delle Sacre Scritture, secondo la tradizione rabbinica fu rivelata a Mosè da D-o sul monte Sinay e poi trasmessa da maestro a discepolo attraverso tutte le età; la Cabala è il sistema di mistica ebraica.

5 Talmud Shabbà 88a.

L’interpretazione rabbinica tradizionale delle Sacre Scritture, conosciuta come Mesorà, ha la stessa inviolabilità delle Sacre Scritture stesse poiché la Torà scritta e la Torà orale sono due metà di un unico corpus.

6 Si chiama Midrash l’insieme di riflessioni, fiorite intorno alla Torà, che non rientrano nel Talmud in quanto non nascono da uno studio sistematico; corrisponde al livello d’interpretazione omiletico.

7 Pirké Avot 2, 16.

8 Cit in A. Cohen, Il Talmud. Laterza & Figli, Bari 1935.

9 La Mishnà è il nucleo della Torà orale redatto per la prima volta da rabbi Yeudà Hanassì nel II sec e v.

10 La Ghemarà (che letteralmente significa “commento”) è la raccolta dell’insieme delle discussioni intorno alla Mishnà avvenute nella scuola babilonese (da cui nasce il Talmud Bavlì) e palestinese (da cui nasce il Talmud Yerushalmi), e redatte tra il III e il V sec e v. La Mishnà e la Ghemarà costituiscono il Talmud propriamente detto.

11 Cit in A. Cohen, op cit.

12 Rashi su Levitico1, 1.

Rashi è l’acronimo di rabbi Solomon ben Itzchak, autore del più grande commento della Torà che conosciamo. Visse in Francia, dove era nato nel 1040. Sebbene i suoi testi vengano adottati per insegnare il significato letterale della Torà ai bambini di 5 anni, la profondità e l’incisività del suo commento sfida i più eminenti studiosi.

13 Pirké Avot 5, 6.

14 Midrash Rabbà, Shir Hashirim 5, 1; Bati L’gani, Maamar del sesto Rebbe di Lubavitch, rabbi Yosef Ytzchak Schneerson.

15 Talmud Berachot 40a.

16 Ta’amé Haminhaghim 393.

17 Rashi su Genesi 25, 22; su Genesi 28, 11.

18 Ibid 11, 1.

19 Talmud Jerushalmi, Meghillà 1, 9; Rashi su Genesi 11, 1.

20 L’origine comune della maggior parte delle lingue conosciute è attestata ormai scientificamente. Esiste uno studio molto importante corredato da un dizionario, redatto dal grande linguista G. Semerano, in cui si risale all’origine sumero-accadica di almeno tutte le lingue europee.

21 Zohar, 73; Yalkut Me’am Loez, Genesi, vol 1, p 356.

22 Nel commento su Genesi 18, 21, Rashi racconta che i cittadini di Sodoma avevano escogitato una strana e crudele morte per una ragazza perché aveva dato del cibo a un povero.

23 Secondo Rashi su Esodo 7, 22, quando avvenne la prima delle Dieci Piaghe, che cambiava l’acqua del Nilo in sangue, Faraone disse a Mosè e ad Aronne: “Voi portate la stregoneria in Egitto, che è già pieno di stregoneria!”.

24 Rashi su Genesi 11, 28.

25 Ibid 26, 5.

26 Ibid 46, 28.

27 Rashi su Esodo 5, 4.

28 Ibid 2, 1.

29 Rabbi Menachem Schneerson, Likuté Sichot, vol 13, p 30.

30 Rashi su Esodo 7, 15.

31 Mosè di Trani, Bet Elokhìm, Shaar Hayesodòt, cap 47.

32 Rashi su Esodo 20, 15.

33 Eliyahu Ktov, The Book of Our Heritage, vol 3, p 86.

34 Mishné Torà, Hilchot Melachim 8, 11.

35 Shneur Zalman di Liadi, Torà Or 68a.

36 Aimé Pallière, Il santuario sconosciuto: un pellegrinaggio da Roma a Israele. Rassegna mensile di Israel, Roma 1952.

37 Seder Hadorot, vol 1, p 83.

38 Talmud Sukkà 52b.

39 Toseftà Avodà Zarà o Sanhedrin 38b o Baba Kama 53b.

40Cf il commento allo Zohar Mikdash Melekh, cap 1, p. 39.

41 Deuteronomio 32, 8.

42 Il Targum è la versione in aramaico del Pentateuco, la cui particolarità consiste nell’essere resa non in senso letterale ma come interpretazione che ha dato il traduttore della Scrittura, e compare spesso nella stessa pagina a fianco del testo ebraico con il commento di Rashi.

43 Radak, acronimo di rabbi David Kimchì (Narbona 1160-1235). La sua opera più famosa è il Mikhlol chiamato, nella seconda edizione, Sefer Hashorashim.

44 Bisogna ricordare che, nella cultura ebraica, a ogni lettera dell’alfabeto corrisponde un numero con un diverso significato. Tramite la ghematria, la scienza che indaga sui valori numerici delle lettere e delle parole, l’esegeta che interviene sul dettato biblico può trovare nuove ardite costruzioni e interpretazioni rovesciando il significato semplice di molte affermazioni testuali.

45 Talmud Sanhedrin 56a.

46 Encyclopedia Talmudica vol. 3, The Children of Noach, p. 348.

47 Responsa, 16, di Rosh.

48 Cf Rashi su Talmud Nazir 29b; Likuté Sichot del Rebbe di Lubavitch vol. 5, p. 421.

49 Mishnè Torà, Hilchot Melachim 8, 11

50 Ibid, leggi sulle relazioni proibite 14, 7.

51 Ibid, Hilchot Melachim 10, 10.

52 Ibid 10, 9 e commento di Radvaz su 10, 10.

53 Farbrengen per Yud Tet Kislev 5745 (1984) con il Rebbe di Lubavitch.

54Cf C. Clorfene, Y. Rogalski, The Path of the Righteous Gentile. Targum Press, Southfield, Mich., 1987.

55 Cf A. Lichtenstein, The Seven Laws of Noah, cap 9.

56 Mishné Torà, leggi sull’idolatria, 2, 4.

57Ibid 3, 3.

58Ibid 5, 6.

59 Rabbino del IV sec. e.v. come tutti coloro i cui nomi sono citati in questo passo.

60Si chiamano così le leggi dell’insieme che rabbi Yehudà Hanassì non incluse nella Mishnà e vennero perciò raccolte in un’opera a parte.

61 II Re 5, 18-19.

62 Rabbi Moshé ben Nachman (Spagna 1194 – Israele 1270. È considerato il maggiore maestro della generazione successiva a quella di Maimonide. Fra le sue opere, da ricordare il Pirush al Hatorà, il suo commento al Pentateuco.

63 Maimonide, Hilchot Melachim 9, 3.

64 Mishnà Berachot 9, 2; Shulchan Aruch, Orach Chaim, cap 222, 2.

65 Cf Talmud Shabbat 137a.

66 Talmud Sanhedrin 57a.

67Shulchan Arukh, Yoré Deà, cap. 305, 23.

68Talmud Yerushalmi, Sanhedrin 59a, Tosafot.

69 I maestri contemporanei di rabbi Yehudà Hanassì, le cui discussioni portarono alla prima compilazione della Mishnà.

70 Raccolta delle discussioni cronologicamente successive alla stesura del Talmud e che comprendono un insieme di baraytot la cui impostazione segue l’ordine della Mishnà. Il termine, aramaico, deriva dall’ebraico tossafà che vuol dire “aggiunta” (pl, tossafot).

71 Rabbi Meir, rabbi Akiva e rabbi Eliezer sono tre grandi maestri tanaim.

72 Talmud Kiddushin 1.

73 Bereshit Rabbà 8, 1.

74 Talmud Sanhedrin 56b-57a.

75 Per quanto riguarda in particolare questo argomento, cf Il Giubileo, rigenerazione della terra e dell’anima. Lulav editrice, Milano 2000.

76 Talmud Eruvin 62a.

77 Rabbino tannaita del II sec. e.v.

78 Talmud Sanhedrin 56b, 59a.

79 Mishné Torà, Hilchot Melakhim 9, 14

80 Ibid 10, 2.

81 È scritto nel Talmud Sanhedrin 58b: [tra le leggi di Noè] sono elencati soltanto i precetti negativi, non i precetti positivi. Eppure la giustizia è un precetto positivo e vi è elencata. È vero, la giustizia è un precetto positivo ma è nel contempo anche negativo.

82 Talmud Berakhot 1.

83 Isaia ?.

84 Cf Genesi 14, 17-20.

85 Genesi 22, 14.

86 Geremia 13, 19.

87 Salmi 85, 11.

88 Cf Talmud Sanhedrin 11, 106.

89 Cf Talmud Sanhedrin 57.

90 Talmud Yebamot 47a.

91 Rut 1, 16.

92 Cf Rashi su Numeri 29, 12 ss.

93 Cf Isaia 7, 14.

94 A. Pallière, op cit.