Io, Noi ... e questa nuova scuola

Digitalizziamoci! Condividi con l’equipaggio tutte le tue esperienze di questa nuova avventura digitale!

Come hanno vissuto i bambini della Scuola dell'Infanzia questo passaggio alla DaD?

Clicca sul pulsante per esplorare il mondo della Didattica a Distanza nella Nostra Scuola dell'Infanzia

Scuola Primaria

Pensieri e riflessioni sulla scuola distanza tra Weschool e Zoom

a cura del plesso "G. Cozzoli", VD

ITALIA NON MOLLARE, ANDRA` TUTTO BENE!

di Francesco Pio

In questi sessanta giorni osservavo la città dietro al vetro di una finestra, con la voglia di uscire e ritornare alla normalità. Non avrei mai immaginato di vivere tutto questo per colpa di un virus, chiamato COVID-19. In pochi giorni ci hanno ordinato di fermarci, rinunciando alle nostre abitudini, ai nostri amici, famigliari dove ci potevamo vedere solo dentro a uno schermo; non potevamo far nulla se non restare a casa. C’è stata anche la chiusura delle scuole: come me, i miei compagni, maestri, professori e alunni di qualsiasi istituto d’Italia, siamo stati costretti a continuare l’anno scolastico a distanza. Ora facciamo le interrogazioni attraverso app e inviamo i compiti in chat, per fortuna che c’è la tecnologia altrimenti non so come avremmo fatto!

Ci sono tante difficoltà, a volte la scarsa connessione della rete, il computer che si stanca anche lui di accendersi, organizzare la giornata in base alle materie del giorno e trovare una stanza libera per fare le videolezioni. Se mi chiedono se preferisco la scuola oppure fare i compiti a casa, io scelgo la scuola. Non l’avrei mai detto ma è così, mi mancano: i miei amici, le risate, la classe, i banchi, le gite e persino la campanella. Io ora frequento l’ultimo anno di scuola elementare e non so cosa mi aspetterà a settembre quando inizierò le medie, dove sarà tutto nuovo, ma mi sarebbe tanto piaciuto terminarlo in maniera diversa…

La guerra con il nemico invisibile non è ancora finita, dobbiamo restare ancora a un metro di distanza e indossare quelle odiose mascherine dove è difficile respirare. Ma sono sicuro che alla fine vinceremo noi e ogni angolo del mondo sarà bellissimo, daremo valore a tutto ciò che faremo, persino a un semplice abbraccio, quindi…


Paolo Calò

Inizialmente quando è cominciato tutto, pensavo fosse una vacanza ma oltre le scuole hanno chiuso palestre e campi da calcetto cinema ecc. Mi sono ritrovato sempre a magiare, ho capito che qualcosa stava cambiando . Ormai o paura di ingrassare figuriamoci ho paura di mangiare perfino le patatine! , e i capelli ?! Non ne parliamo sembro quasi quasi una femmina addirittura mi stanno crescendo i baffi. Ormai giocare alla play station e diventato naturale come dormire ,comprare cose su Amazon , e guardare NETFLIX . ho persino finito la casa di carta o “ casa de papel “ e poi non è che ci siano molti film oppure sono io che guardo NETFLIX 48 ore su 24 .Per la scuola sono molto soddisfatto anche se mi manca vedere i miei compagni e le mie maestre ma per il resto posso solo dire che studio meglio, se non capisco bene alcune cose chiedo a mia madre che mi fa degli esempi e così capisco. Per matematica usiamo molto la sua lavagna che usa per lei e poi mi interroga. Negli ultimi giorni sono a dire il vero un po' stanco, studio con più fatica perché vorrei tanto andare al mare con mio padre e fare con lui lunghe passeggiate con la bici. Ma dobbiamo ancora aspettare perché l’epidemia del COVID deve ancora passare e se pensiamo che possiamo già uscire se c’è il sole, ci sbagliamo di grosso perché il nemico ci attende. Di una cosa mi dispiace tantissimo, non salutare tutti l’ultimo giorno di scuola perché dall’anno prossimo lasceremo la scuola primaria per sempre


Morena


In questi mesi ho provato molte emozioni: soprattutto la tristezza per non aver visto per tanto tempo le maestre e i miei compagni di scuola, anche se poi ci rivediamo nelle video lezioni, ma non è la stessa cosa di vederli ogni giorno;o a volte per strada quando ci capita quelle pochissime volte di incontrarci.

Sento la mancanza della mia vita, mi manca tanto la scuola e tutti gli impegni che occupavano il tempo delle mie giornate, come per esempio la mia passione per il ballo.

Ho avuto un pò di difficoltà nell'adeguarmi a stare a casa, ad un nuovo metodo di studiare, diverso da quello di sempre. Anche per uscire per necessità bisogna usare le giuste precauzioni (guanti e mascherine) e dobbiamo ancora farlo per proteggerci ancora dal virus che non è scomparso, ma si è solo indebolito.

Da questa esperienza ho imparato a non dare tutto per scontato,dagli amici alle passioni che ognuno di noi ha, che ci possono essere tolti in un attimo.

Per esempio a noi ragazzi capita spesso di litigare, per motivi stupidi, ma quando ci rincontriamo pensiamo solo a divertirci insieme, mettendo da parte le discussioni.

Non pensavo che la scuola, i compagni di classe e le maestre mi mancassero così tanto. Purtroppo la scuola è quasi finita ed è triste pensare di non poterci rivedere l'ultimo giorno di scuola per salutarci.

Alle mie maestre non mi sento di dare nessun consiglio, sono perfette così, anzi mi trovo molto bene con loro e vorrei solo ringraziarle di cuore per averci SOPPORTATO, SUPPORTATO e INSEGNATO così tanto in questi 5 anni che sono volati via come quei palloncini in 1a elementare.

Ci hanno trattato come i loro figli e anche se inizieremo un nuovo percorso,

VOI RESTERETE SEMPRE LE NOSTRE CARE MAESTRE.


Claudia Sciancalepore

Nel mese di marzo 2020, a causa di un virus mortale chiamato COVID-19, che si è rapidamente diffuso in tutto il mondo, è stato dichiarato lo stato di “pandemia” e sono state sospese tutte le attività comprese quelle didattiche nelle scuole di tutta Italia.

Da quel momento abbiamo dovuto abituarci ad un nuovo metodo di studio: la didattica a distanza, con videolezioni e compiti on line.

I primi incontri con le mie maestre e i miei compagni sono stati davvero emozionanti, eravamo tutti contenti di rivederci, ma con il passare del tempo è arrivata anche la malinconia. Non potersi vedere di persona è triste e anche se attraverso il computer siamo sempre in contatto, non è la stessa cosa!

Durante i giorni trascorsi a casa, inizialmente è stato complicato abituarsi a ricevere i compiti sul computer, svolgerli e a volte doverli rimandare alle maestre attraverso delle fotografie.

Durante le spiegazioni on line a volte sfugge qualche frase o qualche concetto detto dalla maestra perchè magari ci sono i compagni che parlano o perchè la connessione è lenta.

Le interrogazioni non sono come quando eravamo a scuola, a volte non so se dall'altra parte dello schermo la maestra sente realmente tutto quello che dico. Di persona era molto meglio.

Ci sono giorni in cui si concentrano videolezioni di più materie, oltre ai compiti da svolgere e a volte è un po' faticoso.

Ora siamo quasi giunti al termine di questo anno scolastico, quello che per noi era l'ultimo anno di scuola elementare, avevamo tanti progetti, tante attività programmate: la gita scolastica, la recita di fine anno, un pranzo tutti insieme con le maestre e i genitori ed invece è come se la scuola fosse finita in quel bruttissimo 4 marzo. Ci penso sempre e a volte mi viene da piangere. E così cerco di trovare tutto ciò che di positivo c’è stato in questo periodo come l’aver imparato ad apprezzare le cose semplici, come poter riabbracciare i miei nonni, utilizzare meglio pc e strumenti tecnologici, e che d'ora in poi sicuramente preferirò fare una passeggiata all'aperto piuttosto che restare a casa davanti alla tv.


Gaetano Pisani

Da un giorno all’altro mi sono ritrovato a dover cambiare completamente tutte le mie abitudini, non solo per quanto riguarda la scuola, ma anche nell’ambito dello sport e soprattutto nei rapporti con gli altri.

Tutto stravolto!!!

Non è stato per niente facile abituarmi a questa nuova vita.

All’inizio ero un po’ spaventato all’idea di dover fare i compiti che mi venivano assegnati dalle stesse maestre sulla piattaforma WESCHOOL, il mio cervello quasi si rifiutava di andare avanti in quel modo, era inspiegabile il “non andare a scuola” senza che ci fossero le vacanze.

Però mi è bastato poco tempo per adeguarmi a tutta questa nuova organizzazione anche perché a casa avevo già un computer su cui fare affidamento, una stampante e anche un telefonino tutto mio che l’anno scorso ho ricevuto come regalo alla mia prima Comunione.

Anche i quaderni e le penne non mi sono mancati ,perché la mia mamma fa’ sempre scorte di tutto a casa.

Tutta questa situazione mi ha fatto tanto riflettere sul valore della scuola. A scuola non si va solo per conoscere e imparare, ma la cosa che mi e’ mancata di piu’ è stato il dover interrompere ogni tipo di contatto umano con gli amici e le maestre. Apprezzo tanto il lavoro fatto dalle mie maestre perché non ci hanno mai abbandonato, anzi ci hanno sempre dimostrato di esserci vicini, anche con un semplice scrivere “TI ABBRACCIO” o un “VI VOGLIO BENE”.

Non avrei mai pensato che potevamo andare a scuola anche stando a casa e fare lezione stando davanti ad un cellulare, in questi casi il telefonino ci è stato di grande aiuto, effettivamente era l’unico modo per poter stare in una classe virtuale con i miei compagni e maestre.

Non ho nessun consiglio da dare alle maestre, hanno sempre dato il massimo cercando di rendere perfetto tutto in un momento dove tutto è sotto-sopra.


Scuola Secondaria "G. S. Poli"

SCUOLA… A DISTANZA

Nostalgia della scuola del “prima”

Andrea LamanteaGiordano RapanaroScuola Secondaria "G.S. Poli"Classe II D

Il coronavirus ha svuotato un edificio ma non la scuola perché il suo cuore, fatto di alunni e professori, continua a battere grazie a un legame che supera i confini di questa distanza. Il filo non si è spezzato , con le videolezioni le persone sono state raggiunte digitalmente, le lezioni sembrano quasi quelle di sempre, interessanti e divertenti, eppure… qualcosa manca.

La mattina ti svegli, fai colazione, ti prepari per la lezione, sei pronto per vedere i sorrisi dei tuoi compagni, ma… senza uscire, niente chiacchiere fino al suono della campana. Potrai vedere solo uno schermo piatto; quello che gli adulti ci limitavano ad usare, è diventato il “principe” delle relazioni umane.

Capita di alzare la mano, ma ti ricordi che un app può farlo per te e proprio in quel momento senti la mancanza della scuola, di quell’aula troppo fredda o troppo calda, ma piena dei tuoi compagni, piena di emozioni, piena di risate, piena di paure, piena di amicizia, piena di collaborazione, piena di rassicurazioni, piena di suoni e sguardi… piena di vita! Vorresti dire “Sì” ma i pollici digitali si alzano. Prima eri felice di farti vedere e di vedere i tuoi amici, adesso vuoi oscurare la tua fotocamera: timidezza, disagio o cos’altro?

E, se prima capitava di non voler andare a scuola, adesso faresti qualsiasi cosa per ritornarci. Ecco il vero insegnamento di questo periodo: l’importanza di un vero sorriso, occhi negli occhi, protetti dietro i nostri banchi.