La scuola che vorrei




Noi alunni della 2B Scuola Media "P.Brugnano”, abbiamo avuto l'occasione di raccontarci e confrontarci sul tema della scuola e su come vorremmo che fosse, durante l'ora di inglese dedicata all’educazione civica, con la professoressa Mesiti.

Condividiamo con voi il risultato delle nostre riflessioni, ed il nostro parere su The School I’d like!

"La scuola che vorrei è una scuola dove tutti possono esprimere la propria idea, dove tutti sono uguali, dove non ci sono preferenze, un luogo dove possiamo essere liberi e poter pensare che la scuola non sia luogo "Brutto", ma bello dove sia possibile socializzare con tutti. Inoltre, vorrei che ci fossero degli armadietti, un campetto da calcio , una palestra gigante ed una piccola sala per il Break time! Ah, e infine che non ci siano molti compiti, ma il giusto".


"La scuola che vorrei è una scuola dove non devono esserci regole ferree, dove non ci sono preferenze tra alunni studiosi e meno studiosi. Nella scuola che vorrei deve esserci un'ora dedicata allo studio del corpo, che a parer mio è molto interessante e anche due ore alla settimana di pronto soccorso, perché è molto utile in caso di un incidente" .


"La scuola che vorrei è una scuola dove si è tutti amici, dove nessuno vale meno di un altro. La scuola che vorrei è una scuola dove l'istruzione è al centro di tutto, una scuola dove non conta chi sei per poter farne parte o per essere considerato".


"La scuola che vorrei è una scuola grande con delle aule ampie, nelle classi ci dovrebbe essere un armadietto per depositarci dentro i nostri libri così lo zaino sarebbe più leggero ed un campetto di calcio con l'erbetta sintetica, così se si cade non ci si fa male. Vorrei anche che ci fossero meno ore di italiano e matematica per lasciare un'ora in più ad altre materie, così facendo ci sarebbero anche tre ore di educazione fisica, al posto di due, ed anche un'ora in più di francese ed inglese" .

"La scuola che vorrei è una scuola in cui tutti sono amici e si ha un buon rapporto con tutti i professori. Non sono contro i compiti a casa, perché servono come esercitazione di quello che si è fatto a scuola, anche se preferisco non averne troppi. I professori non dovrebbero essere troppo severi e molte volte avere sense of humor. Per me, tutte le materie sono importanti, ma ovviamente tutti abbiamo le nostre preferenze"…

"La scuola che vorrei è una scuola che mi aiuta ad accrescere la mia autostima, la mia sicurezza e la mia determinazione; una scuola dove i professori credono in me come se fossi loro figlia, dove ci si può sentire liberi di amare una materia e un’altra di meno, senza bisogno di farsi piacere tutto per forza". "La scuola che vorrei è una scuola che non mi fa sentire in prigione, una scuola dove potermi sentire parte di qualcosa, una scuola da amare non da odiare" .

Let’s see the school as a good place, not as a prison, but as a place where we can be free, a place where we can socialise and make new friends, where we can feel part of something and we can feel safe and confident to follow our dreams!”

“Nella scuola che vorrei i professori dovrebbero avere sense of humor, dovrebbero saper ascoltare se qualche alunno sta male o si trova in difficoltà e non gridargli contro, dovrebbero farci amare lo studio senza farci stare 24h su 24h sui libri, non dovrebbero avere delle preferenze e trattare tutti allo stesso modo, dovrebbero renderci più sicuri, aiutarci ad aumentare la nostra autostima, a volte dovrebbero darci libertà di parola!”

Direttore Responsabile: Lucia Agostino

Caporedattore: Chiara Rotundo

Hanno collaborato: Noemy Arena, Giuseppe Coluccio, Gabriele Fanelli e Gioele Michelizzi.

Classe: IIB