Ormai ho preso confidenza con gli orari dei mezzi di trasporto e riesco a calcolare con una certa precisione i miei spostamenti, concedendomi anche l’abitudine locale di bere il caffè d’asporto mentre si cammina. Bisogna dimenticarsi il sapore dell’espresso, altrimenti penseremmo di avere tra le mani un bicchiere di ciofeca.
A scuola si fatica un po’ tutti a rientrare nel mood di una giornata piovosa ma, dopo qualche battuta, si è pronti a dare inizio a questa nuova giornata.
ATTIVITÀ DEL CORSO
Il tema odierno è la Creatività e il primo brainstorming riguarda proprio il confronto tra le varie concezioni di questa capacità, non comune a tutti per natura ma sicuramente educabile, soprattutto alla luce delle esigenze proprie di un docente.
Tra le considerazioni più interessanti che affiorano, una mi ha colpito parecchio: la creatività è la capacità di trovare sempre nuovi modi e nuovi strumenti per rispondere alle istanze formative di ogni alunno nei vari contesti. La traduzione, almeno, mi è sembrata questa.
Jackie ci invita valutare il rapporto tra creatività e innovazione e lo fa con una provocazione mutuata da Oren Harari, professore di economia all’università di San Francisco. Harari dice che The electric light didn't come from the continuous improvement of de candle. Ciò significa che è importante essere sempre pronti e aperti alle innovazioni, che non solo esclusiva del mondo delle arti ma devono diventare prerogativa anche della scuola.
Tutto ciò è possibile solo lasciando spazio a quella che viene definita “Intelligenza fluida”, capace di sciogliere le catene all’intelligenza “cristallizzata”, tipica della maggior parte dei sistemi scolastici. Nel mondo reale, infatti, l’intelligenza fluida è sovrana.
Riassunto in pochi concetti, l'innovazione permette alla creatività di realizzarsi: la creatività è l'idea, mentre l'innovazione è il cavallo di battaglia.
Come si può procedere in questa direzione? Un ottimo schema, costituito fondamentalmente da cinque steps, lo fornisce lo psicologo ungherese Mihály Csíkszentmihályi:
Il primo passo è la preparazione, in cui la creatività si immerge in un problema o in un'idea.
La seconda è l'incubazione, quando le idee si sviluppano senza che la creatività sia pienamente consapevole del processo.
Il terzo è l'intuizione, ossia il momento "Aha!", quando la nuova idea balza in primo piano nella coscienza della creatività.
Poi la creatività entra in un periodo di valutazione, in cui decide se la sua intuizione è valida e vale la pena di essere perseguita.
La fase finale è l'elaborazione, in cui la creatività mette in pratica la sua intuizione.
Partendo da questi presupposti, ci viene chiesta una suddivisione in 3 gruppi per implementare una curiosissima attività: Ci viene mostrata la foto di una patata con la seguente consegna:
PRIMA PARTE: Studiate la patata e trovate almeno cinque modi per utilizzarla.
SECONDA PARTE: Pensate che uno dei modi possa essere una buona idea imprenditoriale. Progettate così la vostra proposta di vendita per cercare di vendere la vostra patata alla classe.
Non è mancata una buona dose d’ilarità, soprattutto tra gli italiani. Ciononostante, il risultato finale dei tre gruppi è stato davvero interessante. Lascio una foto dei tre elaborati, risparmiando una descrizione che diventerebbe eccessivamente lunga.
ATTIVITÀ CULTURALI
Vagando per la parte nuova di Dublino...
Oggi ho camminato in solitaria, accompagnato soltanto dagli immancabili gabbiani, ai quali prometto di dedicare un racconto nei prossimi giorni.
Il focus è orientato sul James Joyce Bridge, progettato dal famoso architetto, ingegnere e scultore spagnolo Santiago Calatrava. Un delitto non visitarlo!
Da lì si domina la parte est della città dove, al contrario della parte vecchia in cui gli edifici non sono particolarmente alti, svettano palazzi di recente costruzione, alcuni dalle forme avveniristiche.
Lascio spazio alle fotografie...
See You tomorrow!