Gli italiani sono poco sensibili in materia di protezione assicurativa, forse abbiamo una percezione non corretta quando sentiamo parlare di Assicurazioni, andiamo a pensare soltanto alla vecchia polizza auto, vissuta più come una tassa, piuttosto che come una mutualità destinata alla nostra protezione.
Ci manca la percezione del rischio, forse non ne siamo consapevoli, non pensiamo o preferiamo non pensare che tutto il nostro delicatissimo e prezioso mondo che ci siamo costruiti giorno dopo giorno, possa essere distrutto da un evento improvviso.
In Italia si gioca d’azzardo quattro volte più di quanto ci si assicuri contro gli imprevisti della vita. Un dato che fotografa in modo impietoso il rapporto degli italiani con il rischio: mentre per “gratta e vinci”, lotterie e scommesse varie si spendono oltre 60 miliardi l’anno, pari al 7,5% del Pil, i premi danni (quello che investiamo in polizze per proteggerci dai rischi) si fermano all’1,9% del Pil, contro una media europea del 2,4%. Come anticipato sabato scorso da Federica Pezzatti su Il Sole 24 Ore, questo scenario evidenzia un paradosso tutto italiano: “la sorte la si considera come un’alleata ma non si ponderano adeguatamente i rischi, cioè gli aspetti negativi della vita”. È quanto emerge dal nuovo Osservatorio PwC Strategy&, divisione di PwC (PricewaterhouseCoopers), una delle più grandi società di consulenza e revisione contabile al mondo.
Meno polizze, meno tutele: il nostro Paese si posiziona nettamente al di sotto della media europea in termini di penetrazione assicurativa, escludendo il settore auto. I dati, forniti dall’ANIA (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici), evidenziano un significativo gap assicurativo: l’incidenza dei premi assicurativi sul PIL in Italia si ferma all’1%, mentre la media europea sale al 2,6%. Francia, Regno Unito, Spagna, Olanda e Germania fanno da paragone, mostrando una realtà ben diversa: in questi Paesi la diffusione delle coperture assicurative è decisamente maggiore, a testimonianza di una maggiore consapevolezza dei cittadini circa l’importanza di tutelarsi dai rischi. Questo gap assicurativo, sottolinea l’ANIA, rappresenta un campanello d’allarme e conferma la necessità di un cambio di rotta: l’Italia ha bisogno di colmare questo divario per garantire ai cittadini un livello di protezione adeguato ai rischi odierni.
In aggiunta a ciò, il premio assicurativo pro capite in Italia, pari a 279 euro, risulta essere circa un terzo rispetto alla media di 893 euro registrata negli altri Paesi Europei. Si tratta di un dato preoccupante, in quanto la bassa penetrazione delle polizze assicurative nel nostro Paese rappresenta un elemento di fragilità, esponendo le famiglie a rischi di ingenti danni patrimoniali in caso di eventi avversi.
Il sistema sanitario italiano mostra evidenti lacune, soprattutto in termini di coperture finanziarie per le famiglie. Sono ben 40 miliardi le spese sanitarie che ogni anno i cittadini sostengono privatamente, a causa di prestazioni non erogate o solo parzialmente coperte dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Questa cifra preoccupante rischia di aumentare ulteriormente, complice l’invecchiamento della popolazione e l’aumento delle malattie croniche, fattori che determinano un incremento generale della spesa sanitaria. A tal proposito, è emblematico il confronto con vent’anni fa: se nel 2004 la spesa sanitaria statale era pari al 5% del PIL, nel 2018 è salita al 6,5%. (fonte: quotidianosanità.it)
Solo una minima parte di questi 40 miliardi (il 7,3%) viene gestita da assicurazioni private, mentre un 3% è coperto da fondi sanitari e casse aziendali. Restano quindi 36 miliardi, circa il 90% del totale, a carico diretto delle famiglie. Una cifra considerevole che potrebbe essere invece fronteggiata con soluzioni assicurative adeguate. Le polizze sanitarie offrono infatti rimborsi e coperture per spese mediche anche importanti, a fronte di premi calcolati in base alle proprie esigenze e capacità economiche.
Un confronto con gli altri Paesi europei evidenzia la drammatica situazione italiana. L’Italia risulta infatti la Nazione con la più alta incidenza di utilizzo dei risparmi personali per le cure mediche: ben il 90%, contro una media europea del 56%. Secondo l’Ania, questa disparità è profondamente iniqua. Obbliga le persone a dover scegliere tra pagare di tasca propria, quando possibile, o rinunciare alle cure proprio nel momento del bisogno, quando la fragilità è maggiore.
In Italia, l’acquisto di un’abitazione rappresenta ancora un traguardo fondamentale, con l’80% delle famiglie che ne possiede una. Tuttavia, questo sogno italiano si scontra con una realtà preoccupante: solo il 46% delle case è tutelato da una polizza antincendio, e quasi la metà di queste coperture è legata unicamente all’accensione del mutuo. Ancora più vulnerabile è la situazione per quanto riguarda le catastrofi naturali: appena il 3% degli immobili è protetto da tali rischi, nonostante oltre l’80% del territorio sia esposto a tali rischi. (fonte: assicurazione.it)
In Italia, la responsabilità per i danni da calamità naturali ricade interamente sullo Stato, disincentivando l’adozione di strumenti di tutela privati. Una scelta che grava pesantemente sulle casse pubbliche post-evento, con costi che potrebbero diventare insostenibili nel tempo.
Diversi Paesi europei, pur condividendo con l’Italia la vulnerabilità agli eventi catastrofici, hanno adottato modelli differenti. Attraverso strumenti normativi che prevedono la collaborazione tra Stato e assicurazioni private, hanno creato meccanismi di protezione ben più efficienti, con livelli di copertura assicurativa che superano ampiamente il 3% italiano. Nazioni come l’Islanda, dove le polizze casa sono obbligatorie, hanno raggiunto il 100% di copertura. In altri casi, come Spagna e Danimarca, dove si combina l’obbligatorietà per alcune tipologie di rischi con la volontarietà per altre, si registrano tassi di copertura rispettivamente del 75% e del 100%. Anche in assenza di obblighi normativi, la diffusione di polizze assicurative, che favoriscono la mutualizzazione dei rischi attraverso un’ampia base di assicurati, ha portato a percentuali di copertura elevate: oltre il 90% nel Regno Unito e il 40% in Giappone.
È dunque evidente la necessità di ripensare il sistema di tutela delle abitazioni in Italia. Incentivare la diffusione di polizze assicurative adeguate, attraverso misure che ne favoriscano la sottoscrizione e la consapevolezza dei cittadini, rappresenta un passo fondamentale per proteggere il patrimonio immobiliare italiano e alleggerire l’impatto economico sulle casse pubbliche. Solo attraverso una maggiore collaborazione tra Stato e assicurazioni private sarà possibile costruire un futuro più sicuro per le famiglie italiane e le loro case.
Ania sottolinea il ruolo cruciale delle assicurazioni nel tutelare le famiglie da eventi inaspettati che, se non assicurati, potrebbero causare gravi difficoltà finanziarie. Per attivare questa protezione, è fondamentale che le persone comprendano appieno i rischi a cui sono esposte e i vantaggi derivanti dalla copertura di tali rischi tramite polizze assicurative adeguate. In altre parole, le assicurazioni fungono da scudo per le famiglie, garantendo loro la tranquillità di poter affrontare anche gli imprevisti più gravi senza compromettere la propria stabilità economica.
Le fonti:
La più importante e la meno costosa delle coperture, serve a salvaguardare il patrimonio ed il tenore di vita della famiglia mettendolo al riparo da eventi fortuiti che possono provocare un danno a terzi. (Es. un vaso che cade dalla finestra, l'ombrellone che vola per effetto del vento e danneggia qualcuno, la pallonata che rompe il vetro del vicino, danni provocati durante l'utilizzo della bicicletta, ecc.... qualsiasi danno provocato da noi o dai nostri figli involontariamente. Tutti i danni di questo tipo potranno essere risarciti da questa polizza.
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Può capitare di doversi difendere oppure di aver bisogno di aiuto per far valere i propri diritti. L'Italia è uno dei paesi più litigiosi d'Europa. Un Italiano su 7 ha una causa in corso, mentre moltissimi altri, hanno rinunciato per paura dei costi e la poca certezza di arrivare ad un risultato. Le probabilità di trovarsi difronte ad un procedimento penale non è remota, pensiamo ad esempio all'utilizzo disinvolto dei Social, oppure alle conseguenze di un sinistro stradale con lesioni gravi per la controparte. Questa copertura viene abbinata spesso alla precedente, poiché in caso di lesioni a persone potrebbe non essere sufficiente l'indennizzo in denaro, ci potremmo trovare ad affrontare anche un procedimento penale per "lesioni colpose" ed in questo caso diventa importante poter contare su professionisti della materia legale e tenersi al riparo da spese peritali e processuali.
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E' il centro, ma anche il patrimonio della famiglia. L'abitazione costa anni di sacrifici ed è importante proteggere questo bene prezioso. L'Incendio, lo scoppio, l'esplosione, gli eventi naturali, gli atti vandalici, la rottura di tubi, il furto, il terremoto, e tanti altri accadimenti, compresa la tutela legale per le controversie con i vicini. Oggi è possibile assicurarsi anche contro il terremoto. Ulteriori Informazioni - Calcola il preventivo online
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Garantisce un capitale per far fronte alle necessità della famiglia quando la persona o le persone che producono reddito dovessero mancare prematuramente. Assicurasi è un gesto di amore e di sensibilità verso i propri cari. E' una polizza raccomandata per chiunque abbia persone da tutelare.
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(il costo varia in funzione dell'età di ingresso e del capitale scelto)
Garantisce un capitale per far fronte alle necessità della famiglia quando la persona o le persone che producono reddito dovessero subire un infortunio che gli impedisse di lavorare. Il sistema pubblico non può più garantire l'immediatezza dell'assistenza sanitaria, le liste di attesa durano anche anni. (leggi da: il Sole 24 Ore). Tra le opzioni attivabili, oltre al capitale liquidabile in caso di invalidità permanente accertata, è prevista anche la diaria giornaliera o il rimborso delle spese sostenute per prestazioni mediche, visite o accertamenti, ecc... Può prevedere persino l'erogazione di un vitalizio mensile in caso di grave invalidità ed è un aspetto estremamente importante poiché in tali casi non c'è solo la perdita del reddito da lavoro, ma anche il costo e l'impegno che un invalidità potrebbe arrecare a tutta la famiglia.
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Purtroppo la Previdenza Pubblica non è in grado di garantire ai contribuenti lo stesso reddito percepito durante l'età lavorativa, nel migliore dei casi la nostra pensione sarà circa la metà del nostro reddito dichiarato, da qui la necessità di provvedere per tempo con forme private di Previdenza “Complementare”. I versamenti volontari sono oltretutto deducibili dall'imponibile e permettono dunque un considerevole risparmio fiscale.
(il contributo volontario può essere dell'importo desiderato e libero nel tempo secondo le proprie disponibilità)
Il denaro che lasci sul conto corrente bancario, diminuisce il suo valore giorno dopo giorno per effetto dell'inflazione. Anche i risparmi devono essere salvaguardati dall'erosione della svalutazione. Per fare questo esistono strumenti sicuri che garantiscono una crescita dei capitali e li proteggono rendendoli, insequestrabili, impignorabili ed esenti da tasse di successione.
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