Povertà

Come essere madri e padri oggi, in questa parte del mondo considerata ricca? E come assumere la responsabilità di generare e accompagnare delle figlie e dei figli ad affrontare efficacemente il proprio impegno di piena realizzazione?

Se tali risposte appaiono incerte per ogni genitore, ancor più problematica pare essere la sfida per i genitori che in questa società risultano essere poveri.

La letteratura scientifica è concorde nell’indicare che lo svantaggio economico delle famiglie e la loro precarietà di reddito condizionano in modo significativo la vita presente e futura dei figli, sia per le loro condizioni di benessere psico-fisico, sia per le loro potenzialità di sviluppo, sia per la loro futura integrazione sociale e lavorativa. Le ricerche di settore mostrano, inoltre, che i figli di famiglie povere hanno minori probabilità di mobilità sociale ascendente. La povertà di reddito ha un effetto pervasivo anche nelle dimensioni relazionale, culturale, espressiva, cosicché si parla di povertà multidimensionale. Essa riguarda tanto la condizione di reddito, quanto la deprivazione concreta di beni, l’esclusione sociale, la percezione soggettiva di benessere.

D’altro lato, appare evidente che i modi con cui le famiglie povere assumono il compito di far crescere i figli non sono uniformi, né sono uniformi i modi con cui accedono ai servizi sociali ed educativi. Neppure sono semplicisticamente standardizzabili le risposte dei servizi, le forme del loro impegno di assistenza, di aiuto, di promozione, di controllo sociale.

In questa ricerca proviamo a indagare sui differenti modi con cui le famiglie con scarso reddito affrontano la loro funzione genitoriale, quali bisogni manifestano per svolgere tale funzione, quali richieste d’aiuto rivolgono al sistema dei servizi pubblici, privati non profit o for profit. Dall'altro lato, simmetricamente, indaghiamo sull’atteggiamento culturale prevalente negli operatori sociali che assistono le famiglie in difficoltà, quali routine operative si manifestano nei servizi e all’opposto quali chances di innovazione emergono.

Sul piano metodologico il gruppo di ricerca adotta un orientamento qualitativo, prospettando la raccolta di storie di vita e interviste in profondità sia di genitori che di operatori sociali. Si procede dalla scelta di un campione teorico ragionato formato da famiglie che si rapportano con i servizi sociali per una condizione di povertà reddituale, in contesti geografici e socio-economici differenti del territorio nazionale, a cui segue l’attivazione di focus group con assistenti sociali dei medesimi contesti.

Un obiettivo rilevante in tale lavoro di ricerca è cogliere la prospettiva dei genitori assistiti considerati “poveri”, per conoscere e valorizzare le strategie che adottano per sostenere il loro impegno di madri e di padri.

Da tale prospettiva vorremmo poter rileggere le modalità interattive tra le famiglie e il “sistema dei servizi”, in particolare nella concretezza dell’azione degli assistenti sociali e degli altri professionisti dell’aiuto.

Miriamo, in fine, a cogliere sia l’eventuale resistenza al mutamento sia, all’opposto, i segnali di innovazione degli interventi sociali in questo campo, per potenziare ulteriori capacità promozionali a favore dei figli e dei loro genitori.

Gruppi di studio 7 marzo 2022

L'avvio dei gruppi di studio

“IL SERVIZIO SOCIALE CON LE FAMIGLIE NELLA LOTTA CONTRO LA POVERTA'. RIFLESSIONE CRITICA E STRUMENTI PER LA PRATICA"