15 dicembre 2025, Rimini
Giornata di studio Oltre la globalizzazione: traiettorie / trajectories, Società di Studi Geografici, Università di Bologna (campus di Rimini)
Il 15 dicembre si è tenuta a Rimini, presso il Centro di Studi Avanzati sul Turismo dell'Università di Bologna (campus di Rimini), la XV Edizione della Giornata di Studio Oltre la globalizzazione: traiettorie / trajectories.
La sessione a cui ho partecipato - dal titolo Geografie della memoria: traiettorie di ricerca - intendeva affrontare il complesso tema della memoria e delle pratiche di spazializzazione della stessa, intesa come un dispositivo di mediazione attraverso il quale il passato viene selezionato, narrato ed interpretato nel presente.
La sessione era organizzata in modalità workshop: in due fasi differenti i/le partecipantə sono statə chiamatə a rispondere in 5 minuti a precise domande applicandole al proprio caso studio per poi aprire un dibattito libero di 15 minuti. Le domande riguardavano gli attori protagonisti delle forme di spazializzazione della memoria; le finalità con cui agiscono; le pratiche materiali e simboliche attraverso le quali agiscono; il ruolo dello spazio nei processi di (ri)scrittura del passato e gli effetti diretti e indiretti delle suddette pratiche sullo spazio.
Il mio contributo si è concentrato sul territorio dei Monti Prenestini (e in particolare sul paese di Capranica Prenestina) e sulle modalità con cui i diversi attori a scala locale - mappati in base a livelli di potere, interesse e influenza - praticano forme di spazializzazione, narrazione e interpretazione delle memorie del territorio. I principali attori presi in considerazione sono stati la SNAI, il Bando Borghi e la Regione Lazio, mediati localmente dai Gruppi di Azione Locale. Il contributo ha voluto esporre le future traiettorie di ricerca che verranno messe in pratica attraverso la ricerca sul campo con il tentativo di comprendere se ci siano delle forme di contro-narrazioni delle memorie del territorio agite dalle comunità abitanti.
20-22 novembre 2025, Roma
Forum PASAP, Il futuro del passato. Il patrimonio culturale tra emergenza e resilienza, Università di Roma Tre
Dal 20 al 22 novembre 2025 si è tenuto a Roma, presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università di Roma Tre, il convegno dal titolo Il futuro del passato. Il patrimonio culturale tra emergenza e resilienza, organizzato dalle dottorande e dai dottorandi del Dottorato di Interesse Nazionale in Patrimoni Archeologici, Storici, Architettonici e Paesaggistici Mediterranei (PASAP_Med). Il convegno ha affrontato quattro macrotematiche: gestione di guerre e conflitti; contrasto dei traffici illeciti; alterazioni del paesaggio e impatto dei cambiamenti climatici e catastrofi naturali.
Nell'ambito della sessione "alterazione del paesaggio" ho esposto un poster dal titolo Un rinnovato senso di cura per il patrimonio culturale ai margini. Il tema che ho voluto affrontare è stato quello del progressivo abbandono dei territori in quelle che chiamiamo aree interne e del conseguente degrado del patrimonio territoriale e della perdita di memoria causati dall'assenza di pratiche di cura.
A partire dell'heritage cycle diagram di Simon Thurley sono state presentate alcune metodologie partecipative messe in campo nell'area dei Monti Prenestini da me indagata.
10-13 settembre 2025, Palermo
Congresso AISU La città crocevia. Relazioni e scambi, intersezioni e incroci nelle realtà urbane, Università degli Studi di Palermo
Dal 10 al 13 settembre 2025 si è tenuto a Palermo, presso il dipartimento di Architettura, il XII Congresso dell'Associazione Italiana di Storia Urbana-AISU, dal titolo La città crocevia. Relazioni e scambi, intersezioni e incroci nelle realtà urbane. La sessione a cui ho partecipato è stata quella sul Patrimonio culturale nei processi di trasformazione, tra valorizzazione e mercificazione, con un contributo dal titolo In cammino nell'area interna Madonie. Dalla Strategia a nuove possibilità di rinascita.
A partire dalla storiografia artistica, per poi passare alla SNAI, alla Strategia d'Area delle Madonie e alle dichiarazioni dell'Ecomuseo delle Madonie, è stato analizzato come è cambiata nel tempo la narrazione del patrimonio culturale di quelle che oggi chiamiamo aree interne, ma che sono da sempre state considerate aree marginali. A partire dagli studi di Enrico Castelnuovo e Carlo Ginzburg l'intenzione è stata quella di decostruire quell'impianto fortemente gerarchico che ha da sempre individuato il centro come luogo della creazione artistica e le periferie come luoghi del ritardo e della mera emulazione delle innovazioni proposte dai centri. E' stato altresì analizzato il ruolo affidato alle comunità residenti nei processi di recupero, tutela, salvaguardia e valorizzazione del proprio patrimonio culturale.