PEBBLE

Uno spazio empatico

Progetto in collaborazione con Michela Tufo e Yuri Filippo Castaldo

MANIFESTO

INDIVIDUAZIONE AREE E RELAZIONI

CRISI

SOCIALE

A supporto della nostra ricerca, abbiamo individuato dati che analizzano la conformazione sociale dell’area di Pietralata (Zona Urbanistica 5G). L’area è innanzitutto composta per la maggior parte da famiglie di un singolo individuo (44.1% sul totale) la cui maggioranza è over 30. Sono invece il 12.5% del totale, i nuclei familiari con più di 4 elementi e ne consegue una moderata ma non trascurabile presenza di bambini e adolescenti nell’area. A queste percentuali, va considerato che il 22.4% dei residenti è over 65 e pensionato e che a questi, è fornito un centro anziani pari a 0.3 per mille degli stessi. Sommando a quanto detto poc'anzi il dato pari a 0% dell’offerta culturale per mille abitanti e la presenza di impianti sportivi pari a 0.5 per mille abitanti nel quartiere, ha definitivamente confermato la necessità di un luogo d’aggregazione adatto a una varietà di momenti e di personalità. Che possa essere luogo di ritrovo, di incontro ma anche di gioco e di relax. Una struttura emotivamente ricettiva e mutevole ci è sembrata la risposta più adeguata.

AMBIENTALE

Il fiume Aniene, come il Tevere e altri fiumi al mondo è molto inquinato. Sono state rilevate tonnellate di plastica, rifiuti speciali e sostanze inquinanti che classificano la qualità dell’acqua come pessima. In seguito al monitoraggio realizzato da Legambiente Lazio, è stato visto come la maggior parte dell’inquinamento dipende dalla quantità di ammonio e fosforo. La qualità dell'acqua è scarsa anche nelle vicinanze dei depuratori, che quindi non funzionano sufficientemente bene. Tra le soluzioni attualmente in atto ci sono barriere e reti per bloccare i rifiuti.

RISPOSTE TECNOLOGICHE

FLOATING WETLANDS : ricostruzione zone umide

Le zone umide ricostruite sono soluzioni basate sulla natura (NBS - Nature-based solutions) che hanno finalità naturalistiche (re-habitat) e sono in grado di catturare e rimuovere contaminanti migliorando la qualità dell’acqua.

I meccanismi primari per la rimozione dei nutrienti sono la trasformazione e l'assorbimento da parte di microbi e piante, l'assimilazione e l'assorbimento in sedimenti organici e inorganici e la conversione in gas attraverso la volatilizzazione. Le piante acquatiche, sia sopra l'acqua che sommerse, assorbono e rimuovono questi elementi dal sedimento e dalla colonna d'acqua nel loro materiale vegetale o biomassa. Le zone umide di trattamento galleggiante (FTW) o isole sono piccole piattaforme artificiali che consentono a queste piante acquatiche di crescere in acqua.

Le loro radici si diffondono nell'acqua creando dense colonne di radici con molta superficie. Non solo le piante assorbono da sole sostanze nutritive e contaminanti ma le radici delle piante e il materiale dell'isola galleggiante forniscono un'ampia superficie per la crescita dei microbi, formando uno strato viscido di biofilm. Il biofilm è il punto in cui si verifica la maggior parte dell'assorbimento e della degradazione dei nutrienti in un sistema FTW

BOA SOLARE: l’importanza di ossigenare i fiumi

È stato premiato al “Congreso Internacional Solar Cities” di Buenos Aires il progetto di uno studente argentino, Sebastián Zanetti, di una boa solare in grado di ossigenare i fiumi inquinati. Il progetto Acqua viva ha l’obiettivo di far rinascere i corsi d’acqua, delimitando le zone navigabili. Grazie all’energia solare il dispositivo galleggiante mira ad arricchire l’acqua con flussi di ossigeno “puliti” in grado di bonificare i corsi d’acqua. La boa solare dotata di un pannello fotovoltaico alimenta tre pompe subacquee. In tal modo si crea un movimento delle acque che incrementa la superficie di contatto con l’aria e favorisce l’ossigenazione del fiume.

Perché è importante ossigenare i fiumi?

Un recente studio ha dimostrato che i laghi stanno perdendo rapidamente ossigeno a causa del riscaldamento globale, il nuovo studio “Carbon dioxide fluxes increase from day to night across European streams” pubblicato nel 2021 su Communications Earth & Environment da un team internazionale di ricercatori al quale hanno partecipato l’università di Torino e del Piemonte Orientale, rivela per la prima volta, il ruolo dei fiumi nel ciclo dell’anidride carbonica. Lo studio, frutto del progetto di ricerca internazionale "Assessing CO2 Fluxes from European Running Waters (EURORUN)", rivela come «la produzione di anidride carbonica nei sistemi d’acqua corrente segua un pattern complesso in cui interagiscono fattori climatici, latitudinali, ambientali ed ecologici».

Un fiume può essere considerato un essere vivente?

In un certo senso sì, basti infatti pensare che un fiume respira, cioè emette ciclicamente anidride carbonica. Un fiume, come ogni sistema ecologico, è molto più della somma dei suoi organismi e delle sue particolarità ambientali, e ha una funzionalità che deriva dall'interazione, e non dall’addizione, delle sue parti. Negli ultimi anni l’attenzione del mondo della ricerca verso i meccanismi che regolano i livelli di anidride carbonica nell’atmosfera è cresciuta enormemente, per la loro importanza come gas a effetto serra responsabili dell’aumento globale delle temperature. L’anidride carbonica segue un ciclo complesso, venendo scambiata in diverse forme tra organismi viventi e ambiente fisico ma nulla si sapeva del ruolo svolto dai fiumi in questo ambito.

All’interno del progetto, ogni gruppo di ricerca è stato dotato di una camera flottante per la registrazione dell’anidride carbonica emessa dal fiume. La rilevazione avveniva con due modalità, con la camera ancorata oppure con la camera flottante, cioè trasportata dalla corrente lungo il fiume. Le analisi sono state realizzate dall’ottobre 2016 a luglio 2017, nelle diverse stagioni, sia durante il giorno che durante la notte, in una serie di finestre temporali in cui tutti i gruppi europei hanno lavorato negli stessi giorni.

Analizzando l’enorme mole di dati raccolti, i ricercatori hanno evidenziato come tutti i fiumi emettano anidride carbonica, pur con modalità e tempistiche ben differenti. Ad esempio, l’emissione è risultata mediamente maggiore durante la notte rispetto alle ore diurne ed inoltre i fiumi che solcano aree coltivate e antropizzate hanno un’emissione maggiore rispetto ai fiumi che scorrono in bacini forestali. La produzione di CO2 e la sua variazione nel tempo sono legati a fattori che agiscono a diverse scale, come la latitudine, la turbolenza dell’acqua, la stagione, l’ora del giorno e anche le caratteristiche ecologiche del sistema.

ROBOT GALLEGGIANTE: raccolta dei rifiuti

Un nuovo progetto "Kickstarer" mira a rimuovere la spazzatura dal fiume Chicago creando un raccoglitore di rifiuti galleggiante telecomandato. Chiamata Trash Robot, la macchina può essere controllata da un browser web, quindi potenzialmente chiunque può fare il proprio turno per ripulire il fiume da qualsiasi parte del mondo. Il progetto cerca di fare della raccolta dei rifiuti un gioco. Inviterà i "giocatori" a controllare a turno la macchina, guadagnando punti per la spazzatura che raccolgono. Trash Robot ha telecamere integrate in modo che i giocatori possano vedere dove sta andando. Sebbene chiamato robot, si potrebbe sostenere che si tratta di un veicolo telecomandato poiché sembra che non sarà in grado di funzionare senza un controller umano. La nostra principale preoccupazione è il vandalismo; tuttavia, a causa della natura del dispositivo, avrà il tracciamento GPS, che può mitigare questo rischio.

SENSORI: sentiment analysis

Il dispositivo EQ-RADIO è in grado di rilevare le emozioni tramite segnali wireless. Attraverso il monitoraggio costante del respiro e del battito cardiaco di una persona è in grado di stabilirne lo stato d'animo. Non volendosi vincolare a sensori fisici da applicare sul corpo, che potrebbero risultare fastidiosi, il dispositivo utilizza un segnale wireless ad onde radio in bassa frequenza (RF). Questi sensori sono in grado di cogliere lo stato d’animo degli occupanti con lo scopo di eseguire sentiment analysis. In base alle informazioni che vengono raccolte, sarà possibile cambiare l’immagine della copertura a livello di effetto cromatico. L’installazione sarà quindi in grado di interagire con le persone che la occupano, potrà imparare da questi e adattarsi costantemente alle loro emozioni.

PROGETTO

GIACITURE

CONCEPT GENERATIVO

LA PIAZZA

INTERATTIVITÁ PROCESSUALE

LA VELA

RELAZIONE CON IL FIUME

FRUIZIONE DELLO SPAZIO

L'INSIEME

TECNOLOGIE ADOTTATE

MIXITÈ

IL FIUME RITROVATO

RELAX

MATERIALI

BAMBÙ

Insieme alla sostenibilità, la sua resistenza è tra le caratteristiche più importanti della pianta di bambù. È costituita da una sezione circolare cava, pareti e diametri variabili a seconda della specie e da ingrossamenti costituiti da un diaframma trasversale. Quest’ultimo interrompe lo sviluppo dell’asta migliorandone la resistenza meccanica e la capacità di flettersi. La resistenza è data inoltre dalla disposizione e configurazione delle sue fibre, sviluppate longitudinalmente , che danno forma e rigidezza agli internodi, ad eccezione dei nodi, dove le fibre sono trasversali e si origina il diaframma. È capace di adattarsi alle condizioni climatiche più varie. Un sottile ma compatto strato esterno di lignina racchiude la sezione che conferisce al bambù delle resistenze a trazione assimilabili all’acciaio e resistenze a compressione vicine al calcestruzzo.

TELO IN FIBRA DI VETRO

Le fibre di vetro sono utilizzate per la realizzazione di materiali compositi, integrati tra loro, per produrre un materiale di caratteristiche superiori da un punto di vista fisico, meccanico, chimico, estetico. Risulta molto più leggero rispetto ai classici telai in alluminio e ferro, facilitandone le operazioni di trasporto e di gestione. La fibra di vetro è un materiale fragile che, se ridotto in fibre, diventa molto resistente. È un insieme di filamenti vetrosi con una grande resistenza meccanica e una forte adattabilità.

LED

Nell'illuminotecnica, il LED si configura come una tecnologia ad alta efficienza che garantisce un ottimo risparmio energetico. Il LED può avere un'emissione continua, emettendo costantemente luce oppure intermittente, emettendo cioè luce ad intervalli di tempo regolari. l LED è usati per l'illuminazione hanno una buona copertura dello spettro, che può essere sfruttato anche al 100%. A seconda del materiale utilizzato, producono una vasta gamma di colori. La modalità di alimentazione è quella di fornire al dispositivo una corrente costante polarizzata, ciò si può ottenere utilizzando un generatore di corrente o più semplicemente ponendo in serie al LED un resistore di valore appropriato, col compito di limitare la corrente che vi scorre. In questo caso la potenza in eccesso viene dissipata in calore nel resistore di limitazione collegato in serie al LED.

BIO-FOTOVOLTAICO

Un gruppo di ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (Usa) guidati da Andreas Mershin hanno studiato un modo di costruire celle solari utilizzando materiale vegetale di scarto. Gli attuali pannelli solari sono fatti quasi tutti di silicio, cristallino o amorfo. I primi sono i più efficienti ma anche i più costosi, per cui, soprattutto per grosse aree, si stanno diffondendo sempre di più quelli fatti di materiale amorfo, moduli costruiti su una lastra di vetro di pochi millimetri su cui viene distribuito il silicio. Il problema di questa tecnica, denunciato anche da Stefano Casertano, autore di ‘La Guerra del Clima, geopolitica delle energie rinnovabili’, risiede proprio in questo passaggio, in quanto sembra che “alcuni pannelli amorfi siano prodotti con composti al tellurio di cadmio, una sostanza classificata come velenosa a livello europeo”. La soluzione che propongono riguarda un sistema che si fonda sull’aggregato molecolare alla base della fotosintesi clorofilliana, il processo con cui le piante ottengono zucchero (necessario al loro nutrimento) da anidride carbonica e acqua, mediante l’utilizzo dei fotoni emessi con la luce solare. La reazione è un’ossidoriduzione, in quanto i reagenti si scambiano elettroni per poter formare i prodotti, e quindi, di fatto, la fotosintesi trasforma energia luminosa in energia elettrica, quello che si propone di fare una cella solare.

INTERAZIONE EMPATICA

ANIENE LOVE