IL WORLD WIDE WEB

L'impatto dell'informatica nella città e nella ricerca architettonica contemporanea.

CRISI DELLA MODERNITÀ E INFORMATION TECHNOLOGY

L'aggettivo "moderno" nasce a metà dell'800 in Francia. Il termine "modernità" fu utilizzato per la prima volta dal poeta francese Charles Baudelaire per descrivere l'esperienza fatta all'interno della città e la responsabilità che l'arte deve avere per tramandare questo fatto nelle forme più diverse possibili.

Nel corso degli anni ha scaturito diverse correnti di pensiero. Alcuni sostengono che inizia con la scoperta dell'America nel 1942 oppure con la Rivoluzione francese nel 1749, ma la cosa certa su cui sono tutti d'accordo è l'uso della parola in maniera cronologica.

Per Bruno Zevi il termine "modernità" non è nè cronologico nè aggettivazione, ma la modernità trasforma la crisi in valore, creando un'estetica di rinnovamento. La modernità è una tensione alla quale va trovata una crisi per trovare una soluzione di rinnovamento.

Gaia, la casa in argilla stampata in 3d da WASP a Massa Lombarda

Una crisi attualmente in corso è la previsione che entro il 2100 saremo circa 10 miliardi di persone, tra cui circa il 40% vivranno in città. Le domande che sono sorte dopo questa statistica sono state: "Dove vivranno tutte queste persone?" e "Come facciamo a costruire circa 27 milioni di alloggi all'anno?". Una risposta a questa situazione è stata trovata dalla stampa 3d applicata all'architettura.

Questa tecnica permette di costruire con qualsiasi materiale si vuole, in tempi molto corti e la manodopera è quasi azzerata rispetto al tradizionale modo di costruire. Per fare un esempio concreto, in Italia abbiamo una azienda leader nella stampa 3D chiamata WASP, la quale nel 2008 hanno realizzato un prototipo di casa stampata in 3D con la terra cruda.

Gaia è stata denominata in questo modo per l’utilizzo di terra cruda come principale legante della miscela di rivestimento, può essere considerata un nuovo modello architettonico ecosostenibile con particolare attenzione all’impiego di materiali naturali di scarto, provenienti dalla filiera produttiva del riso e orientati alla realizzazione di murature particolarmente efficienti dal punto di vista bioclimatico e di salubrità degli ambienti.

La realizzazione dell’involucro stampato in 3d, per un totale di 30 mq di parete dallo spessore di 40 cm, ha richiesto complessivamente 10 giorni, con un costo totale dei materiali necessari per la muratura di 900 €.

L’esperienza di Gaia offre l’occasione per divulgare le­ molteplici potenzialità che la stampa 3d può ancora esprimere grazie alle risorse presenti nel territorio agricolo mondiale, garantendo livelli minimi di impatto ambientale a fronte di infinite soluzioni progettuali, indispensabili per le nuove frontiere dell’abitare.

DEFINIZIONE DI INFORMAZIONE

Il mistero dello 0

Renato Fusco sosteneva che "Informazione materia prima dell'architettura", dava per scontato che effettivamente la materia prima sono i materiali con i quali si realizza l'architettura.


Puntino su un foglio di carta bianca

Interroghiamo questo puntino. Quanto è grande?

Come possiamo vedere ha una grandezza data, ma per il postulato della geometria euclidea il punto non ha grandezza.

Chiamiamo il puntino "dato" perchè ci dà informazioni sul foglio. Il dato è oggetto di molteplici convenzioni e per avere un risultato deve essere associato ad una ben definita convenzione. La base della convenzione può essere non solo logico ma anche utilitaristico.

L'informazione è l'applicazione di un sistema convenzionale ad un dato. Il foglio era bianco, con il puntino possiede un dato, un'informazione.

Ovale su un foglio di carta bianca

Adesso interroghiamo l'ovale. Che cosa è? Potrebbe essere unione di tanti punti, uno zero, una O oppure una sezione di qualcosa. Se dico che è uno zero mi muovo nella convenzione numerica, se dico invece che è una O, mi muovo nella convenzione alfabetica, se dico che è un insieme di tanti punti mi muovo nella convenzione raster.

Questo dato diventa informazione quando gli applico una convenzione e quest'ultima la decidiamo noi.

In informatica non esistono dati ma solo informazioni.

Secondo Zingarelli la definizione di "informare" è "modellare secondo una certa forma, prendere forma".

Gli atomi informativi non rappresentano una vera e propria azione di informare, dare forma. La parola chiave è MODELLO. In informatica adoperiamo modelli, la forma delle informazioni sono i modelli. Un dato è suscettibile a molteplici sistemi convenzionali.

IL RUOLO STRUTTURALE DELL'INFORMAZIONE

La Terza ondata

"L'informazione è il vero valore aggiunto di qualunque merce. È ciò che la rende competitiva. E informazione vuole dire anche narrazione, immagine, design. Si pensi ad un orologio, ad un'auto o anche ormai ad un'architettura. Si compra prima la narrazione, l'utopia di vita, poi la forma e si dà assolutamente per scontato che il prodotto funzioni. Il contenitore stravince sul contenuto."

Citazione di Antonino Saggio nell'articolo "Nuova soggettività. L'architettura tra comunicazione e informazione" Link articolo: http://architettura.it/coffeebreak/20040718/index.htm


Inizio questo post con la citazione del Prof. Antonino Saggio che mi ha fatto scoprire un nuovo modo di vedere il mondo. Viviamo nella società dell'informazione dove l'informazione stessa è fondamentale per creare nuovi oggetti personalizzabili per ogni individuo; ogni processo va verso la soggettivizzazione. Prima invece ogni cosa era oggettiva, era frutto da un processo industriale, meccanico, tutto era uguale, come ad esempio le automobili di Henry Ford, sembravano fatte con lo stampino; oggi, invece, ogni cosa, tra cui le automobili, possono essere personalizzate secondo i propri gusti.

Questa teoria nasce da Alvin Toffler, il quale sostiene che siamo nella Terza Ondata. La Prima Ondata è la fase agricola, la Seconda è l'industrializzazione e la Terza è l'informazione.

Per chiarire questa teoria possiamo focalizzarci sugli sistemi produttivi. Nella prima fase i mezzi di produzione erano i campi agricoli, nella seconda fase erano tutto quello che faceva aumentare il valore (fabbriche) e nella terza fase, che ha inizio dalla metà del '900, il mezzo di produzione e di utilizzo è l'informazione.

Per rafforzare la sua teoria, Toffler si pone la domanda "Chi sono i ricchi?". Nella prima ondata erano quelle persone che possedevano molte terre (i feudatari), nella seconda ondata erano quelli che possedevano la grande industria e nella terza ondata sono quelli che posseggono le informazioni, quelli che producono software o che detengono i dati.

Una dimostrazione della teoria la possiamo fare con una mela. Nella fase agricola, una mela ha il valore della terra, della produzione e del luogo dove veniva prodotta di circa 80%, il valore industriale era circa 13% e il valore informativo 7%.

Nella fase industriale, sempre alla stessa mela, gli viene attribuito una valore al bene terra di circa 50%, un valore industriale, meccanico di 35% e valore informativo di circa 15%. Qui il valore industriale è quasi triplicato perchè si è posta maggiore attenzione sulla produzione e distribuzione, tralasciando la qualità del prodotto.

Nella terza fase dell'informazione, la mela ha una percentuale del bene terra di circa 25%, un valore industriale di 30% e un valore informatico di 45%. Oggi poniamo maggiore attenzione all'informazione che ci vengono fornite per quella mela. Ad esempio da dove proviene, la qualità, il peso, ecc.

LA CRISI DELLA REALTÀ

Nascita dell'astrattismo

L'astrattismo è un movimento artistico che nacque agli inizi del 1900 in Germania, principalmente dalla scelta degli artisti di negare la rappresentazione della realtà per esaltare i propri sentimenti attraverso forme, linee e colori.

Tutto ebbe inizio con il testo di Wilhelm Worringer "Astrazione ed empatia", del 1907, dove l'arte viene interpretata in base all'intenzionalità dell'artista. La forma viene intesa come risultato dell'incontro tra uomo e mondo, in un alternarsi di empatia (ovvero avvicinamento alla realtà) ed astrazione (cioè rifiuto della realtà). I maggiori artisti di questo periodo furono Vasilij Kandinskij, Piet Mondrian e Paul Klee.

In Italia invece, i primi esperimenti di realizzazione di opere d'arte staccate dalla rappresentazione del vero risalgono agli inizi del Novecento con alcune pitture visionarie di Romolo Romani a cui fecero seguito tele di artisti futuristi, quali Ivo Pannaggi e soprattutto Giacomo Balla, il quale studia oggetti che appaiono visti come attraverso le lenti di un caleidoscopio.

Giacomo Balla è stato un pittore, scultore, scenografo. Fu un esponente di spicco del Futurismo firmando assieme a gli altri futuristi italiani i manifesti che ne sancivano gli aspetti teorici. Nel 1914 firma il manifesto futurista "Le vêtement masculin futuriste" a cui segue qualche mese dopo l'edizione italiana intitolata "Il vestito antineutrale". È un invito ad adottare l'estetica futurista attraverso l'abbigliamento; teorizza e propone di sostituire il vecchio, cupo e soffocante abbigliamento maschile con uno più dinamico, più audace e variopinto, asimmetrico, che rompa con la tradizione e si adegui al concetto futurista di modernità e progresso. Anche attraverso l'abbigliamento l'uomo doveva in qualche modo discostarsi dalla realtà e identificarsi un mondo astratto e fuori dagli schemi.

Nel suo manifesto "Ricostruzione futurista dell'universo", scritto del 1915, Balla afferma che vuole "dare l'espressione dinamica, simultanea, plastica, rumoristica della vibrazione universale", vuole dare "scheletro e carne all'invisibile, all'impalpabile, all'imponderabile, all'impercettibile" e trovare "degli equivalenti astratti di tutte le forme e di tutti gli elementi dell'universo" creando il "paesaggio artificiale". La nuova forma di rappresentazione della natura e del paesaggio di Balla si pone all'interno di una globale ricostruzione dell'universo ed è guidata da una visione festosa e coloratissima, cinetica in cui si intrecciano elementi organici.

Linee - Forza di mare, olio su tela, 70x100

Linee - Forza di mare, olio su tela, 70x100

La produzione che va dal 1900 al 1910 circa, è caratterizzata dallo studio di paesaggi in Villa Borghese e del Pincio a Roma, per poi approdare, negli ultimi anni del secondo decennio, un’interpretazione del paesaggio in chiave astratta, e talvolta tridimensionale.

Tra 1917 e 1918 pubblica il ciclo "Linee-forza di paesaggio", nel biennio 1919-1920, Balla esegue una serie di tele conosciute come linee-forza di mare, ispirate al tema del mare e delle vele. Sono ancora le linee-forza le protagoniste indiscusse della tela: “Noi dobbiamo appunto disegnare queste linee-forza per ricondurre l’opera d’arte alla vera pittura. Noi interpretiamo la natura dando sulla tela queste linee come i principi ed i prolungamenti dei ritmi che gli oggetti imprimono alla nostra sensibilità”.

Osservando questo quadro attentamente, immaginavo come delle barche a vela navigassero su un mare mosso con il cielo sereno. Un pò come rappresenta la foto sottostante.

Dopodichè mi sono posto la domanda "Come questo paesaggio astratto rappresentato da Balla e immaginato realmente da me, potrebbe essere interpretato nuovamente attraverso l'utilizzo della Information technology?"

Attraverso un'attenta analisi, mi sono imbattuto in un progetto dell'architetto giapponese Sou Fujimoto. L'opera in esame è l’Ethereal Tower, una torre pensata per essere edificata nell’acqua, alta 268 metri e si comporrà di 99 torri minori che accerchieranno la principale. Sembrerà un atollo sospeso a mezz’aria, decorato da una costante cascata d’acqua. Il progetto presentato per valorizzare la Qianhai Bay di Shenzhen, nella costa meridionale della Cina, si sviluppa su un impianto architettonico dall’estetica unica e dinamica.

Osservando l'immagine in alto mi è venuto subito in mente un'esplosione di un geyser con una piattaforma in cima, una specie di navicella spaziale. Questo progetto futurista se pensiamo a 30 anni fa era impossibile realizzarlo, non c'erano i strumenti necessari. Sono fondamentali software sofisticati per generare e calcolare queste forme. Ma la domanda curiosa che mi sorge, guardando questa opera impattante e mastodontica in mezzo al mare che indubbiamente cambierà il contesto, è: "Accetteranno gli abitanti di Shenzhen e le persone che visiteranno questo nuovo edificio, oppure rimarrà solo un paesaggio mentale nella testa di Fujimoto?"

COME FUNZIONA UN SITO WEB

Affinchè un sito web possa funzionare abbiamo bisogno di:

  1. Internet protocol (IP) è un numero che quando siamo collegati a internet siamo identificati da questo numero. Permette di creare una rete infinita che collega ogni IP. Può essere creato dinamicamente, creando un'infinità di maglia orizzontale.

  2. HyperText markup language (HTML) è il linguaggio che governa la scrittura dentro internet. Il linguaggio viaggia indipendentemente dal sistema operativo. Ha la possibilità di fare connessioni attraverso salti (hyper). La parola chiave è hypertext ---> link (connessione) non lineare ma attraverso salti.

  3. File Transfer Protocol (FTP) permette di inviare file da un provider all'altro.

  4. Browser è un software che permette di comunicare e avere i file in un unico posto. Esempio sono Google Chrome, Safari, Firefox, ecc.

  5. Internet service provider (ISP) è colui che detiene pc sempre acceso e connesso per renderlo attivo e disponibile.

  6. HTML Editor permette di scrivere il codice html per creare il proprio sito internet. Esempio è Dreamweaver.

LA TRASPARENZA

Il catalizzatore dell'architettura della rivoluzione industriale

Il Bauhaus di Dassau

Ogni cambio di paradigma, ogni aspetto evolutivo ha bisogno di tempo, richiede una certa distanza per poter guardare le cose da lontano e poterle valutare.

Alla fine della prima guerra mondiale si dà la direzione dell'istituto del Bauhaus ad un architetto trentenne che si era mostrato come sperimentatore di materiali, tecnologie e svuotamento di volumi. Walter Gropius, nel 1919, si insidia come direttore a Weimar e inizia subito a dare una forte spinta innovatrice alla scuola. Per prima cosa rivede i programmi di studio, istituisce laboratori affiancati da grandi artisti e per i diversi materiali. Chiama i pittori Paul Klee e Vasilij Kandinsky.

L'edificio del Bauhaus, progettato e realizzato da Gropius, è un esempio di salto di paradigma, ha trasformato la crisi dell'antichità in valore, determinando un'estetica di rottura e cambiamento per quanto riguardano questi aspetti:

  • Il Programma: da Celebrativo a Omnicomprensivo

La figura del "palazzo" è rispecchiata dal Palazzo Farnese, un'architettura di celebrazione del potere civile e religioso. Nel Bauhaus l'architettura cambia, si inizia a riflettere anche su edifici di edilizia popolare e industriale; è un'architettura dichiaratamente anticelebrativa e antiretorica.

Palazzo Farnese e Edificio del Bauhaus

  • La Costruzione: da continua a puntiforme

Per secoli si è costruito con il concetto di continuità, dalle fondazioni al tetto era ponderante la continuità materica e soprattutto era inevitabile la continuità materica, tutto questo grazie ai muri portanti. Il salto di paradigma avviene quando si inventano nuovi materiali che permettono un linguaggio nuovo. La discontinuità puntiforme dei pilastri permettevano una vasta serie di nuove possibilità espressive.

Pianta Palazzo Farnese e Pianta edificio del Bauhaus

  • Idea di città: la città chiusa che diventa aperta

La città rinascimentale era chiusa e il palazzo era la riflessione della città. Il palazzo era chiuso, murato e privato solo per gli abitanti. Invece, la città industriale è proiettata verso l'esterno. L'edificio diventa permeabile, aperto, non a corte ma irregolare nell'accogliere i flussi. L'edificio del Bauhaus scavalla la strada.

Palazzo Schifanoia a Ferrara ed Edificio del Bauhaus a Dessau

  • Espressione: dalla visione d'insieme e sintetica alla visione frammentata

All'edificio industriale non interessa concedersi in maniera sintetica e prospettica da un punto di vista privilegiato come il palazzo rinascimentale. La città contemporanea assume valori di pluralità, di frammentazione, di astrazione.

Chiesa di San Lorenzo e La casa danzante

  • Metodo: plasticità e inventiva nella progettazione tipologica

La tipologia costruttiva non è più quella di scegliere una categoria per calarsi all'interno le attività, ma si parte dall'attività per definire le tipologie più adeguate. Si ottimizzano le varie componenti dell'edificio, quest'ultimo è considerato e gestito come prodotto dell'industria e della catena di montaggio. È una scelta a-tipologica.

Battistero di San Giovanni a Firenze e Edificio del Bauhaus

  • Visione: si passa da una rappresentazione figurativa ad una visione astratta

Un'architettura figurativa ha parti nominabili e i suoi elementi sono riconoscibili. Ciò che è nominabile è figurativo. L'architettura industriale, invece, diviene organismo composto da parti riconoscibili ma nuove, con altri nomi e altre funzioni. Un'architettura fatte di parti tendenzialmente non nominabili o immediatamente riconoscibili, nella forma e nella funzione.

Castello di Tures e Casa Schröder

  • Igiene: dall'ombra alla luce, dall'umido all'asciutto, dal rugoso al liscio

Sono opere che hanno un'apertura, sono luminose, raggiungibili dall'aria e dalla luce, dalla vista. Risultano opere più salubri e sane per l'esperienza del fruitore.

Palazzo Farnese a Caprarola ed Edificio del Bauhaus

  • Catalizzatore: dalla prospettiva alla trasparenza

Il mondo rinascimentale ruota intorno all'elemento catalizzante della prospettiva. La nuova architettura ruota intorno al concetto della trasparenza, la quale prevale sulle altre categorie dando forza e direzione all'opera.

Chiesa di San Lorenzo ed Edificio del Bauhaus

Il chart personale