L'attrezzatura
Eseguita l'incisione delle lastrine con tutti i pezzi del modello, e avendo tutte e due le lastrine ho pensato...e ora da dove inizio?
Prima di iniziare qualsiasi lavoro di montaggio e assemblaggio del kit dalle lastrine fotoincise, e utile munirsi di attrezzi dei quali si deve prediligere la qualità e semplicità, evitare di spendere soldi nelle attrezzature costose.
Si prevede che per lavori che comportano il segare, battere, saldare, forare, o l'utilizzo di colle, vernici e altri prodotti, si disponga di un locale ben illuminato, areato e comodo per un lavoro che porterà via molte ore!
Montare un kit in ottone è solamente questione di pazienza, esercizio e grande volontà. Non necessità alcuna dote particolare, anche io ho cominciato senza sapere cosa e il martello, poi dopo un po d'esperienza montavo kit.
Cominceremo con le cose più semplici, rimozione dei pezzi dalla lastrina a non danneggiarli.
Tipico banco di lavoro
Come rimuovere i pezzi dalla lastrina senza danneggiarli? L'attrezzatura per questa parte di lavoro e semplice.
I pezzi possono essere rimossi dalla lastrina con le pinze o con il coltello a lama.
Il primo attrezzo da utilizzare è un coltello a lama.
Per pezzi sottili e deboli, si possono utilizzare le pinze o il taglia unghie. Una volta rimosso il pezzo procedere con le rifiniture del caso rimuovendo tutte le sbavature e gli sfridi intorno.
Per fare ciò e raccomandabile utilizzare le limette (procurarsi un semplice set acquistabile in tutti negozi).
Non deve inoltre mancare la carta smerigliata, di gradazione molto fine.
Lavorando con materiali come l'ottone, non si devono lasciare le tracce o righe.
Per eseguire dei fori e utile avere una serie di punte da trapano fini, dal diametro 0.5mm, 0.6mm, 0.7mm, 1mm, 1,2mm, 1,5mm che sono indispensabili nel nostro lavoro. Non devono mancare anche un set di punte standard con diametri oltre 2mm.
Per utilizzare al meglio tali punte ci si deve dotare di un trapano o di un microtrapano. Anche un piccolo trapano a mano puo sostituire quello elettrico.
Nella nostra officina o laboratorio non dovrebbe mancare la morsa parallela con ganasce da 8-10mm. Stessa viene fissata normalmente sul banco di lavoro.
La morsa serve per fissare il pezzo sul quale stiamo agendo, nel nostro caso possiamo utilizzare principalmente nelle piegature o nella formazione di pezzi.
Le pinze e preferibile averle piccole, per leggerezza e per la facile movimentazione. Abbiamo diversi tipi di pinze o pinzette che useremo per montare all'interno o per fissare piccoli pezzi nel modello.
Forbici o cesoie, completera la nostra piccola officina, che servono per tagliare le lamiere di ottone.
Set di cacciaviti per viti da un'millimetro, ed una serie di cacciaviti tipo a croce (Peters).
Il saldatore, e fondamentale per la saldatura a stagno. Senza questo strumento il lavoro sulle lastrine fotoincise non può essere realizzato. Le lastrine che andremo a saldare o assemblare posseggono spessori che si saldano bene con i saldatori da 40W. Se si ha una potenza di cca. 60W in su, si risolve il problema facilmente.
Il saldatore e costituito da un elemento elettrico scaldante di rame fissato sul manico, e il cavo per la presa di corrente, 220V.
Tale attrezzo si compera in confezione con la pasta e lo stagno.
La pasta decapante si applica sulla parte sulla quale si deve saldare. Prima di giuntare tra loro le parti, è necessario pulire le, indi si applica la pasta.
Scaldando bene le parti, si accosta lo stagno, che si scioglie e fluidamente distribuisce nelle parti da saldare.
Stiamo attenti di pulire bene i resti della pasta sciolta, che possono provocare la corrosione dei pezzi di ferro (assi delle ruote, ect.) che si trovino nelle vicinanze.
Saldatore a gas o di micro-fiamma e un altro attrezzo molto valido ma bisogna saperlo utilizzare. Le saldature risulterano molto pulite e durature.
Bisogna fare molta attenzione nel maneggiare questi attrezzi. Si lavora con le temperature di oltre 300 gradi, pasta corrosiva e gas in bombola! Un adeguata protezione delle mani e del viso e necessaria.
Sega ad archetto con lama per metalli.
Seghetto da traforo con lame da metallo, per tagli al interno delle lastre.
Martello da meccanico e un piccolo con incudine. Piccolo martello utilizzeremo per la chiusura dei rivetti del biellismo.
Punte per tracciare sulle superfici metalliche.
Riga metalliche, squadra e goniometro.
Calibro un requisito importante che serve molto nei lavori di montaggio.
RUOTE, MOTORINO & INGRANAGGI
Per muovere nostri modelli servono motorini elettrici. Questi motori elettrici vanno a corrente continua di 12 V, come normalmente prevale sul mercato dei trenini Europeo. Di dimensioni piccole con una lunghezza di circa 20-25mm e di diametro di circa 13-18mm, cosi può essere alloggiato al 'interno della caldaia.
Ho utilizzato due tipi di motori per i modelli. Inizialmente mi sono orientato al "motorino aperto" tipo Anchoridge DS10.
La locomotiva gr.685 prevede questo tipo di motorino.
Il motorino funzionava egregiamente ma era un po 'ingombrante per essere montato al' interno della caldaia della locomotiva.
Era montato sui supporti del telaio, in tal modo l'assesto degli ingranaggi si doveva regolare per consentire un perfetto funzionamento.
Motore DS10 aperto Motore Mashima chiuso Motore con ingranaggi a due livelli
Un altro tipo di motorino, più moderno, che può essere montato su tutti i miei modelli, incluso la gr.685 è il motorino chiuso, tipo baratolo.
Motorini chiusi tipo Mashima, Portescap o Sagami, sono molto pratici per le loro ridotte dimensioni, potenti, con un alto numero di giri e notevole resistenza nel lavoro. Stessi motori sono chiamati anche "canmotor", per la forma di un baratolo.
I motori di sopra citati sono adatti per i supporti (carter) porta ingranaggi, posseggono la vite senza fine e un o due ingranaggi accoppiati.
La potenza del motore si trasmette sulle ruote del modello attraverso una vite senza fine e una ruota dentata accoppiata. Questo sistema ha elevato rapporto di riduzione e in poco spazio.
Le ruote che ho utilizzato sono le Romford (inglesi), sia per la loro semplicità di montaggio a incastro a 90° sugli assi, e dato che sono interamente metalliche, si elimina il problema che trovano di fronte ad altri tipi di ruote con raggi in plastica, ... non adatte ad un lavoro, o nelle vicinanze di caldo (vari tipi di saldatore..).
Esistono altri tipi di ruote (per esempio, Mike Sharman, UltraScale Alan Gibson, Weinert ecc), più fini e più costose.
Con le ruote tipo Romford raccomando di acquistare la chiave speciale per l 'assemblaggio delle ruote sugli assi.
Le ruote sono fissate all asse a pressione Qui fissaggio viene con dadi Qui sono fissate con dadi
Ogni modellista può decidere che tipo e marca di ruote vogliono utilizzare.
Parlando di motori elettrici e di ruote, le parti più importanti del nostro modello funzionano a corrente continua, attraverso le prese di corrente ("pick-up") ovvero contatti flessibili che da una parte strisciano sulle ruote e dall'altra sono collegati al motore elettrico.
Le ruote tra loro sono isolate, ma sono anche uniche in contatto con le rotaie! Così il nostro motore può essere alimentato dalle rotaie tramite le ruote.
Osservando le ruote Romford, sì nota che una ruota sullo stesso asse e isolata e mentre un altra non lo e.. Quella non isolata da contatto al telaio (massa), e quindi al motore.
La ruota isolata invece non deve avere contatto con il telaio, perché contrariamente può fare corto circuito! E da queste ruote che dobbiamo prendere la corrente con la presa di corrente ("pick-up"), ed alimentare quindi il motore.
Costruire materialmente la presa di corrente significa prendere un filo di rame o di bronzo fosforoso, fissato e isolato al telaio che tocca solo le ruote. Nel caso delle ruote Romford deve toccare solo l'anello esterno (isolato) della ruota.
In commercio si trovano vari tipi di prese; il più semplice e il filo di rame, che si fissa su una piastrina di bachelite, la quale e poi fissata sul telaio. Da qui si collega il cavo al motore.
Aver più contatti/prese sulle ruote, equivale a migliorare il funzionamento del motore. In alcuni casi si può estendere anche al tender.