Era il 1990, quando ho disegnato in scala quelle che poi sarebbero state le mie prime lastrine foto-incise. Il risultato fu un disastro, ma ovviamente non ho rinunciato.
Un delle prime lastrine fotoincise La regina delle locomotive Italiane FS gr.685
E passato del tempo da quel giorno ... ma la prima gr.685117 è nata.
Cosa è la foto-incisione? Si tratta di un processo chimico con diverse fasi di lavorazione. E una lavorazione che incide chimicamente la lastrina di metallo negli spazi dove e richiesto. Per fare questo lo stesso materiale deve essere prima preparato da una o da entrambe le parti, a seconda del disegno. Il disegno con delle parti di locomotiva rimangono riportati sulla lastrina di ottone fotosensibile, e riportati con la luce UV. Così sul materiale rimane forma / designo in nero.
La lastrina viene immersa nel acido (Cloruroferrico) dove parte esposta ai raggi UV viene incisa.
Nel disegnare il modello, mi resi conto che avrei dovuto tenere conto di problemi fortemente legati alla realizzazione in fotoincisione.
L'esposizione agli acidi durante la lavorazione, fa che il taglio ai bordi del pezzo e nei fori, non è netto ma forma una specie di "punta"(vedi disegno).
Tutto dipende dalla durata dell'esposizione al acido e dallo spessore della lamiere lavorate.
Dettaglio ingrandito con parte fusa del bordo
Tale problema di fusione si nota nelle lastre più spesse ma nelle lastre sottili questo effetto è quasi nullo. I pezzi sottili risultano più precisi.
Nel mio caso lo spessore dei metalli da 0,3 a 0,4 mm che ho usato permettono di ottenere un pulita e accurata esecuzione dei bordi.
Nel disegno ho dovuto tener conto di questa inconveniente per gli spessori di metalli oltre 0,4 mm a 0,7 mm, su quali l'incisione incide la linea disegnata un po all' interno in modo tale che i pezzi, da una parte, risultano po' mangiati.
Guardando bene i pezzi vedremo che la parte anteriore è di solito pulita e della forma richiesta, girando il pezzo sul retro, nel bordo si nota la parte mangiata o fusa dall'acido!
Consiglio di non livellare questi bordi, i pezzi potrebbero essere ridotti nelle dimensioni. Inoltre, i vari fori le aperture per gli assi, gli inserti, possono risultare, pulendo questa "punta", più grandi dal previsto.
Le lastre spesse, per risolvere il problema si possono sostituire con Lastra di ottone di spessore, per risolvere il problema può essere sostituito con due piastre sottili. Ma ho preferito per ragioni di costi non utilizzare doppie lastrine.
La lastrina di ottone 0,7 mm sarà utilizzata solo per il telaio della locomotiva e per il tender.
Il processo della foto incisione e ho spiegato molto velocemente senza entrare nei dettagli, ma coloro che sono particolarmente interessati nel processo di incisione, sicuramente non mancano informazioni appropriate su riviste modellistiche, internet o veri e propri manuali.
Per avere la lastre foto-incise occorre naturalmente produrre il disegno. Ci sono mille modi e approcci.
Il mio primo disegno è stato realizzato con l'intento di fare una prova. Ero curioso di vedere cosa si otteneva con la foto-incisione. Per iniziare ho comprato pochi metri quadrati di carta trasparente sintetica in cartoleria e ho cominciato a lavorare. Il tavolo da disegno avevo già.
La scelta della prima macchina da riprodurre è caduta sulla "Regina delle locomotive Itailan" la gr.685.
Mi sono rifornito di diversi libri e ho cominciato a disegnare il mio modello. Scegliendo la scala HO per il modello avrei dovuto disegnarlo molto piccolo, vale a dire 1:87 volte (quasi impossibile!!). Il problema abbiamo risolto con il foto incisore il quale si è raccomandato di fare il disegno almeno tre (3) volte più grande. La sua idea era produrre la matrice tramite il riduttore fotografico in esatta scala. Cosi, disegno poteva riprodurre tutti i dettagli, comprendere quindi tutti pezzi per realizzare la loco!
Disegno della gr.685, utilizzato come base per mio modello
Il mio disegno poteva quindi riprodurre tutti i dettagli, comprendere quindi tutti i pezzi per realizzare il modello!
Tuttavia ho dovuto cambiare alcune dimensione e la misure dei pezzi sulla lastrina, adattando dimensioni al "materiale aggiuntivo", come le ruote che ho trovato sul mercato. Questo problema saltava agli occhi, specialmente come le distanze tra gli assi. Le ruote commercialmente distribuite hanno diametri da 14 millimetri, 15mm, 21mm 16mm, ecc, invece il diametro effettivo delle vere locomotive era 1370 millimetri, 1850 millimetri, che cambiano in scala HO sono 15,5 mm o 15,7 millimetri e 21,2 mm.
Oltre questo anche i bordini delle ruote, sono più alti di quelle delle vere macchine. Tutto ciò andava risolto direttamente sul disegno.
C'era dell' altro; il telaio, che è poi pezzo più bello (quando ben fatto) è al pari il difficoltoso di progettare!
Il telaio la parte più interessante e bella di un modello della locomotiva a vapore - FS gr.480
La gr.685, oltre sui binari rettilinei doveva passare anche nelle curve e gli scambi. Dovevo controllare il gioco traversale delle ruote quando entra nel binario curvo. Ecco, da qui ho potuto valutare la larghezza stessa del telaio.
Utilizzando il blocco cilindri già realizzato in fusione da un produttore italiano, ero costretto mantenere alcune dimensioni nel disegnare il telaio.
Un altro problema era il motore e ingranaggi (oggi ci sono tutte le taglie e dimensioni) che andavano collocati esattamente all 'interno della caldaia.
Idem per l'altezza dei respingenti dal binario, dove ci sono norme da rispettare.
I dettagli nel modello finito sono importanti e questi danno al modello valore. Ad esempio ci sono certi angoli o spigoli, che dovrebbero essere rotondi. La caldaia, al interno della cabina non ha bordi arrotondati come nella locomotiva reale. Ed e inoltre impossibile eseguirli!
Per migliorare il modello al interno della cabina si può quindi montare il pezzo in fusione (acquistato nei negozi), rimuovendo la parte finale della caldaia.
Questi piccoli problemi ho lasciato alla fantasia dei modellisti.
Non dobbiamo dimenticare però che la trasformazione dal reale al modello in scala 1:87, alcune misure devono rispettare i vari codici del modello.
Completare un modello non è stato semplice; oltre le lastrine con tutti pezzi necessari mancavano elementi principali; le ruote, il motore, gli ingranaggi, il blocco cilindri, fumaiolo, il duomo, il fischio, le luci ... e molti altri pezzi minuti. Come fare? Questo materiale si deve acquistare separatamente, nei svariati negozi di modellismo.
Ad esempio, c'e ditta che fornisce tutto il materiale in fusione, per completare la modifica di gr.685.
Importante è stato risolvere la sequenza di costruzione, utilizzando i pezzi della lastrina, con una chiara descrizione di montaggio allegate al kit.
I disegni fotografici per fare fotoincisioni sono stati quattro. Un foglio che mostra la parte anteriore e un'altro la parte posteriore. La parte anteriore avrà tutti i dettagli come chiodature, fori, e altro. Sul retro tutte le forme dei pezzi, e anche senza incisione sulla superficie che si sarebbe stata trovata all'interno del modello.
Da due disegni si poteva produrre una lastrina fotoincisa.
Le matrici pronte per utilizzo!
Finiti disegni, li ho portati in produzione. Dopo un paio di settimane, le lastre fotoincise erano pronte!
Ritirando le lastre fotoincise mi hanno restituito i disegni e le "matrice", cioè negativi con miei disegni in scala HO.
Ma come è stata fatta la lastrina di ottone?
Grazie a queste matrici. Tra le due pellicole è stata inserita la lastrina di ottone pretrattata. Di seguito questa è passato sotto i raggi UV, che hanno stampato il disegno sulla lastrina di ottone.
Spiegato velocemente mi rendo conto che non e esaustivo per chi e particolarmente interessato al processo di fotoincisione; ma sicuramente non tardano informazioni appropriate su riviste modellistiche, internet o veri e propri manuali.
Un esempio delle lastrine finite con spessore di 0,7 mm.