I banchetti del giudice Dee

A cena col magistrato Loo

Le soglie delle porte a forma di arco che si aprivano alle due estremità del salone avevano stipiti di legno ornati d’incisioni complicatissime. L’arco di sinistra dava accesso ad un’anticamera dove i domestici stavano scaldando il vino, quella di destra a una saletta dove aveva preso posto un’orchestra di sei musicisti: due flautisti, due violinisti, una ragazza che suonava l’armonica a bocca e un’altra che sedeva dietro una cetra. L’orchestra si affrettò ad attaccare il gaio motivo “Benvenuti gli ospiti illustri” e il piccolo magistrato guidò cerimoniosamente l’Accademico e Chang ai due seggi d’onore al tavolo direttamente di fronte all’enorme paravento a tre ante di seta bianca, posto davanti alla parete di fondo. I due protestarono di essere immeritevoli di tanto onore, ma si lasciarono persuadere dal loro anfitrione con la massima facilità. Quindi Lo invitò il giudice Dee a sedere al tavolino di sinistra, così da trovarsi vicino a Chang; poi condusse il custode al posto corrispondente a destra. La poetessa venne invitata ad accomodarsi alla destra del giudice Dee e Lo medesimo occupò l’ultimo posto, accanto al custode Loo. Ogni tavolino era coperto da costose tovaglie di broccato rosso dai bordi ricamati in oro; piatti e ciotole erano della più scelta porcellana policroma, le coppette da vino d’oro massiccio e le bacchette d’argento. I piatti di servizio erano colmi di antipasti: carne e pesci marinati, fette di prosciutto affumicato, uova di anatra conservate e innumerevoli altri bocconcini appetitosi. Il salone era grandiosamente illuminato da alte lampade a piede allineate lungo le pareti, tuttavia su ognuno dei tre tavolini erano state accese due alte candele rosse in candelabri d’argento lavorato. Dopo che le cameriere ebbero servito il vino, il magistrato Lo alzò la sua coppa e bevve alla salute e alla buona fortuna dei commensali. Tutti allora diedero di piglio alle bacchette. […]

Il magistrato Lo si affrettò a battere le mani. I musicisti attaccarono una melodia orecchiabile e allegra, e due danzatrici entrarono nel salone. Erano due ragazzine giovanissime. Una portava una veste lunga e ampia di garza bianca trasparente, l’altra una tunica turchese. Eseguirono un profondo inchino dinanzi al tavolo principale, quindi alzarono le braccia in alto e cominciarono a piroettare lentamente, mentre le loro lunghissime maniche volteggiavano descrivendo ampi cerchi intorno a loro. L’una danzava ritta sulle punte dei minuscoli piedi, l’altra piegava un ginocchio a terra: le due ragazze si alternavano in queste poszioni scambiandosi i ruoli in rapida successione. Era il notissimo balletto “Due passeri in primavera”. […]

Gli ospiti non prestarono loro molta attenzione e mentre i domestici portavano nuovi piatti,stavolta di vivande calde, la conversazione divenne generale.[…]

Gli spettatori applaudirono con scarsa convinzione. Nuovi piatti vennero recati in tavola, accompagnati da nuove qualità di vino.[…]

Il giudice allora dedicò tutta la propria attenzione alla carpa stufata in una salsa agrodolce e indubbiamente deliziosa. All’improvviso da fuori provenne un fortissimo sibilo e subito dopo un razzo partì lasciandosi dietro una scia di luci colorate.[…]

Pag. 87-89-92-93

Questa descrizione di un sontuoso banchetto si trova in uno dei più intriganti gialli di Robert van Gulik: Poeti e assassini. La vicenda ruota attorno a tre delitti, due avvenuti nel presente e uno nel passato. Il magistrato Lo Kwan-Choong del distretto di Chin-Hwa ha invitato, per celebrare l’autunnale Festa della Luna, alcuni illustri poeti della capitale: Shao Fan-Wen, ex presidente dell’accademia imperiale; Chang Lan-Po, poeta di corte; il custode Loo, monaco Zen, e la bellissima e inquietante Yoo-Lan, famosa poetessa. Fa parte della compagnia anche l’amico magistrato Dee Jen-Djeh.

Prima di pranzo però sono già cominciati i guai. Il mercante di tè Meng-Suchai denuncia l’assassinio del suo pensionante, lo studente Soong I-Wen. Il magistrato Lo, impegnatissimo con i suoi illustri ospiti, ma scrupoloso nello svolgimento dei suoi compiti, chiede aiuto all’amico Dee per risolvere il mistero. Inoltre vuole farsi aiutare a stilare la difesa della bella Yoo-Lan. L’illustre poetessa infatti sta andando alla capitale per un processo, è accusata di avere ucciso a frustare la sua cameriera.

Il banchetto è ricchissimo: porcellane, coppe d’oro, piatti prelibati, un intermezzo di fuochi artificiali. Mentre però i commensali tornano a tavola per la seconda parte della cena, Yoo-Lan scopre l’assassinio di Piccola Fenice, una danzatrice di cui si era incapricciata e che avrebbe dovuto danzare per loro. Per il momento Dee e Lo decidono di tenere nascosto il delitto agli altri ospiti.

Mentre gli ospiti tornavano ad accomodarsi ai loro posti, sei servitori entrarono portando fumanti vassoi di involtini cotti al vapore. […]

Tutti alzarono le coppe colme di vino e il giudice assaggiò un involtino: era ripieno di carne di maiale tritata e cipolla, condita con zenzero. Notò che al custode era stato servito un piatto speciale, composto di formaggio di soia fritto; ma il monaco non lo aveva neppure toccato. Stava sbriciolando un pezzetto di frutto candito tra le grosse dita.[…]

Tutti brindarono alla rapida guarigione della danzatrice, dopo di che due domestici portarono un vassoio di anatra arrosto e l’orchestra attaccò un’altra canzone.

Pag. 94-97

Lo strano monaco si era già raccomandato, subito nelle prime pagine del romanzo, di farsi servire solo cibo vegetariano:

–Provvederete a che mi vengano preparati cibi vegetariani e una stanza piccola e silenziosa.

Pag. 10

Il magistrato Lo invece è un raffinatissimo buongustaio, le prime parole che pronuncia nel romanzo sono proprio un commento al banchetto ufficiale appena concluso col Prefetto:

– L’anatra affumicata era eccellente – dichiarò il magistrato Lo passandosi le mani sul ventre arrotondato.

– Però negli zampetti di maiale avevano messo troppo aceto. Troppo per i miei gusti, almeno.

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A provare la sua fama, se ce ne fosse ancora bisogno, è il fatto che nella sua residenza sono soliti servire agli ospiti una colazione “esuberante”.

Dopo essersi lavato senza fretta il giudice indossò una veste ampia di seta blu e un copricapo quadrato di garza nera inamidata. Batté le mani e disse al giovane domestico dagli occhi ancora appesantiti dal sonno di portargli del tè e una ciotola di pappa di riso con sottaceti. Il ragazzo tornò poco dopo carico di un enorme vassoio stipato di cibo: riso bollito fumante,verdure salate assortite, pollo freddo, omelette di granchi, formaggio di soia stufato, un cestino di bambù colmo di frittelle e un piatto di macedonia di frutta fresca. Evidentemente una simile esuberante colazione era la regola della casa.

Pag. 111

Un altro quadretto incantevole è quello messo in scena dalla famiglia del magistrato Lo. In uno dei cortili della residenza aspettano la venerabile madre di Lo, la sua Prima Consorte, le sue sette spose secondarie e i suoi diciassette bambini, tutti riuniti per celebrare la Festa della Luna.

Circa una ventina di bambini vestiti di tutti i colori dell’iride correvano e danzavano intorno all’Altare della Luna, alto quasi due metri, che era stato eretto nel centro dello spiazzo lastricato. In cima all’altare c’era il candido e orecchiuto Coniglio della Luna, foggiato di pasta dolce e ritto su un mucchio di Pasticcini della Luna: pasticcini rotondi imbottiti di fagioli dolci. Ai piedi dell’altare c’era una profusione di piatti colmi di altri dolci e frutta fresca, e ai quattro angoli c’erano altissime candele rosse e bruciatori d’incenso che sarebbero stati accesi dopo il tramonto.

Pag. 127

In Cina, e in generale in Oriente, nella Luna si vede la sagoma di un coniglio con un pestello. Il Coniglio della Luna infatti sminuzza le erbe per creare l’elisir dell’immortalità. Pare che la sua origine sia una favola buddhista in cui il piccolo animale, non avendo nulla da offrire ad un mendicante affamato, si getta nel fuoco offrendo le sue stesse carni. La dea della luna Chang’e allora lo porta con sé a vivere sulla luna. I pasticcini della luna sono fatti con uno stampino rotondo, proprio per ricordare il satellite da cui prendono il nome.

In varie parti del libro si fa riferimento a bancarelle e botteghe che vendono cibo già cotto. Ad esempio, nel recarsi in visita ai parenti di Soong I-We, Dee compra delle anatre affumicate e dei pasticcini.

Nella bottega a fianco comprò due anatre affumicate e una scatola di pasticcini della luna.

Pag. 129

Per ingraziarsi un geniale, ma ubriacone, suonatore di flauto, Dee gli porta invece una giara di grappa di rose.

Il giudice comprò una giara di misura media di un forte liquore trasparente che andava bevuto freddo. […]

Gli occhi arrossati di Lao-liu si spalancarono ancora di più.

­­– Una giara di autentica Rugiada di Rose, cielo santo!

Pag. 66

Da notare che viene specificato che il liquore va bevuto freddo. Infatti nella scena del banchetto c’è addirittura un’apposita stanza dove i servitori di Lo riscaldano il vino.

Il vino era fatto con l’uva ed era in genere una bevanda abbastanza costosa.

Coppe di vino sono menzionate anche nel “picnic” sul Picco di Smeraldo che i personaggi fanno negli ultimi capitoli del romanzo. In questo luogo suggestivo, ma piuttosto gelido, si svolgerà il dramma finale con riconoscimento del colpevole.

All’altra estremità della radura si trovava un tempietto il cui tetto a punta era seminascosto dalle chiome dei pini; di fronte a esso c’era un gruppetto di bancarelle in cui si vendevano cibi vari ma che ora erano tutte chiuse per non disturbare il magistrato in visita. I cuochi di Lo avevano sistemato colà un’attrezzatissima cucina all’aperto. Domestici carichi di cestini e grandi giare di vino si affaccendavano intorno alle tavole issate su cavalletti e sistemate sotto gli alberi, dove avrebbero preso posto gli agenti, le guardie e gli altri funzionari del tribunale. Vi era abbondante cibo e vino anche per i portatori dei palanchini e i facchini. […]

I domestici avevano riempito di vino le coppe disposte sul tavolo rotondo laccato di rosso accanto alla balaustra, dopo averlo coperto di vassoi con antipasti.[…]

L’aria era fredda, ma sulle sedie erano state drappeggiate calde coperte imbottite e sgabellini di legno disposti sul pavimento di pietra perché i convitati vi appoggiassero i piedi. […]

I domestici portarono in tavola grandi zuppiere colme di involtini fumanti. Il capocuoco di Lo si era evidentemente reso conto che non era il caso di servire agli ospiti più portate di antipasti freddi in quella serata sul Picco spazzato da correnti gelide. Due cameriere si dedicavano a riempire le coppe.

Pag. 152-154

Saggio cuoco. E mentre gli ospiti, riscaldati dal vino e trascinati dalla forza della poesia, mettono a nudo i propri fantasmi presenti o passati, il giudice Dee riesce ancora una volta a risolvere il mistero.

RICETTE

Avvertenza: in molte ricette cinesi viene usato il glutammato, che dà sapore ai cibi, ma può provocare spiacevoli mal di testa. Nelle ricette che seguono l’ho omesso di proposito e il risultato sarà comunque delizioso. D’altra parte non credo che si usasse ai tempi del giudice Dee.


BASTONCINI DI ROAST BEEF CON SEMI DI SESAMO

Ingredienti:

250 g di roast beef tagliato a fette di circa 1 cm

Olio di semi

1 cucchiaio di salsa di soia

1 cucchiaio di saké

sale e pepe

1 cucchiaio di maizena

1 cucchiaio di zucchero

1 uovo sbattuto

1 grossa tazza di semi di sesamo bianchi

Tagliare la carne in tanti bastoncini. Preparare una salsina mescolando la salsa di soia, il saké, la maizena, lo zucchero, sale e pepe. Lasciar marinare la carne per almeno 20 minuti. Scolarla, passare i bastoncini nell’uovo sbattuto e poi nei semi di sesamo. Scaldare in un wok abbondante olio di semi e friggere i bastoncini finché non sono dorati. Scolarli sulla carta assorbente e servirli caldi.

PALLINE DI MAIALE FRITTE

Ingredienti:

400 g di macinato di maiale

½ bicchiere d’acqua in cui sia stata macerata per mezz’ora qualche fetta di porro

Pepe e sale.

1 uovo sbattuto

1 cucchiaio di saké

1 cucchiaio di salsa di soia

2 cucchiai di maizena diluita in un po’ d’acqua

1 goccio di olio di sesamo

Olio di semi

In una terrina ammorbidire la carne con l’acqua aromatizzata. Aggiungere l’uovo, il saké, la salsa di soia, la maizena, sale e pepe.

Mescolare con le mani e incorporare un goccio di olio di sesamo. Formare delle polpettine grandi come noci. Versare abbondante olio di semi nel wok e friggerne metà, rigirandole di tanto in tanto. Scolarle e friggere l’altra metà nello stesso olio. Scolare anche queste e fare una seconda frittura delle due parti finché non sono ben dorate. Servirle caldissime.

ANTIPASTO DI MANZO E POLLO

Ingredienti:

200 g di petto di pollo tenero

200 g di carne di manzo affettata

½ bicchiere di noci sgusciate

½ bicchiere di arachidi sgusciate

½ bicchiere di semi di sesamo bianchi

½ bicchiere di pane grattugiato

Olio di semi

Prezzemolo

Pastella preparata mescolando:

2 uova

2 cucchiai di maizena

2 cucchiai di acqua fredda

1 cucchiaio di zucchero

1 cucchiaio di farina bianca

Sale

Tritare grossolanamente le noci sgusciate e spellate (in una ciotola d’acqua bollente per qualche minuto). Unirle al pangrattato. Tritare a parte le arachidi con i semi di sesamo.

Appiattire il petto di pollo, tagliarlo a quadrati e inciderlo con taglietti incrociati. Fare la stessa cosa con il manzo. Mettere il pollo a marinare in metà della pastella e il manzo nell’altra metà.

Impanare il pollo col trito di noci e pane e il manzo con quello di arachidi e sesamo.

Scaldare l’olio nel wok, friggere le fettine di carne finché non sono dorate e servirle calde cosparse di prezzemolo.

PROSCIUTTO SALTATO CON LE PERE

Ingredienti:

6 fette di prosciutto crudo tagliato spesso

400 g di pere sbucciate e lavate

2 cucchiai di maizena

1 cucchiaio di zucchero

2 cucchiai di sakè

Olio di semi

Sale e pepe

Tagliare a dadini il prosciutto e le pere. Dorare queste ultime nel wok con un po’ d’olio. Salare e pepare. Aggiungere il prosciutto e rosolare il tutto a fiamma vivace per pochi minuti, poi abbassare la fiamma, incorporare lo zucchero e la maizena diluita in qualche cucchiaio d’acqua. Spruzzare con il sakè e servire caldissimo.

UOVA DI CENT’ANNI

Vengono così chiamate delle uova di anatra messe a “maturare” nella calce. Dopo qualche mese assumono una consistenza gelatinosa. Nell’impossibilità di preparale in casa si possono invece provare queste:

UOVA AL TÈ

Ingredienti:

6 uova

3 cucchiaini di foglie di tè

1 anice stellato

1 cucchiaio di zucchero

2 cucchiai di salsa di soia

2 cetrioli

Sale

1 goccio di olio di sesamo

Far rassodare le uova cuocendole in acqua bollente per dieci minuti. Lasciarle raffreddare. Picchiettarle leggermente in modo da formare nel guscio tante piccole crepe. Versare in un pentolino 3 bicchieri d’acqua, il tè, la salsa di soia, lo zucchero, un pizzico di sale e l’anice stellato. Metterci dentro le uova e cuocerle ancora una decina di minuti. Scolarle, farle raffreddare e poi sgusciarle cercando di mantenere la pellicina colorata sotto il guscio.

Tagliare i cetrioli a fettine sottili, cospargerli di sale e lasciarli sgocciolare in un colino per 5 minuti. Lavarli, scolarli bene e disporli in un piatto di portata. Adagiarvi sopra le uova e condire con un goccio di olio di sesamo e altra salsa di soia.

CARPA IN AGRODOLCE

Ingredienti:

1 carpa di circa 700 g

150 grammi di prosciutto tagliato spesso

3 fettine sottili di zenzero

2 cucchiai di sake

Una manciata di funghi cinesi profumati

3 cucchiai di salsa di soia

Qualche goccia di olio di sesamo

½ cucchiaio di zucchero

1 cucchiaio di maizena

1 porro

Sale

Pulire il pesce e strofinarlo con un po’ di sale. Tagliare il prosciutto e i funghi fatti rinvenire in acqua tiepida a striscioline. Tritare una fettina di zenzero e tagliare a pestare leggermente le altre due. In una ciotolina mescolare il sake, la salsa di soia, l’olio di sesamo, lo zucchero e la maizena. Disporre il porro a pezzetti sul fondo di un cestello di bambù. Riempire la carpa con le due fettine di zenzero intere, cospargerla con il prosciutto e lo zenzero tritato e versarvi sopra la salsina. Cuocere la carpa al vapore e servirla calda con altra salsa di soia a parte.

PANINI AL VAPORE

Per la pasta:

3 tazze di farina bianca 00

3 uova

Sale

Per il ripieno:

200 g di macinato di maiale

2 fettine di zenzero tritato

1 pizzico di sale

1 pizzico di zucchero

1 cipollotto tritato

1 cucchiaio di sake

1 cucchiaio di maizena diluita

1 cucchiaio di olio profumato

Alcune foglie di lattuga

Una manciata di piselli cotti

Preparare la pasta il giorno prima mescolando la farina con le uova e il sale. Avvolgerla in una pellicola e metterla in frigorifero. Al momento di usarla stenderla col mattarello. Deve essere piuttosto soda, eventualmente aggiungete altra farina. Tagliarla in cerchi con uno stampo o un bicchiere.

Amalgamare bene tutti gli ingredienti per il ripieno e metterne una pallina in ogni cerchio di pasta. Alzare i lembi della pasta fino a formare un fagottino con una piccola apertura al centra. Mettere in ogni apertura uno o due piselli. Foderare il cestello con le foglie di lattuga, disporvi i panini e cuocerli a vapore per circa 25 minuti, devono essere lucidi e soffici.

Servirli caldi direttamente dal cestello.

TOFU FRITTO

2 panetti di tofu tagliati a cubetti

300 g di spinaci

2 porri tritati finemente

Salsina fatta con: 4 cucchiai di salsa di soia, 2 cucchiai di sake, 2 cucchiai di maizena.

Olio di semi.

1 cucchiaino di olio di sesamo.

Sbollentare gli spinaci in acqua, scolarli, strizzarli e tritarli grossolanamente. Far dorare velocemente nel wok il tofu a cubetti e scolarlo. Aggiungere altro olio e soffriggere i porri, unire gli spinaci e infine il tofu fritto. Lasciar rosolare il tutto per pochi minuti, aggiungere la salsina e spegnere il fuoco. Servire caldo con un goccio di olio di sesamo.

ANATRA LACCATA DI PECHINO

Ingredienti:

1 anatra di circa 2 kg già pulita e scottata con acqua bollente

6 cucchiai di salsa di soia

4 cucchiai di miele

Sale

Spennellare l’anatra dentro e fuori con un miscuglio di salsa di soia e miele. Ripetere l’operazione più volte in modo da “glassarla” bene.

Salare abbondantemente dentro e fuori, disporla in una teglia unta e infornarla a 200° per circa un’ora e mezza. Quando sarà ben dorata e la pelle sarà diventata croccante, servirla e tagliarla direttamente in tavola accompagnandola con cipolline novelle in agrodolce o marmellata di fagioli di soia.

RISO BIANCO

Il riso va lavato ripetutamente prima di lessarlo. Si mette poi in un tegame con una pari quantità di acqua e si fa cuocere finché l’acqua non è assorbita tutta. Si serve in ciotole individuali e fa anche da accompagnamento agli altri piatti.

INSALATA DI RAPE ALL’AGRODOLCE

Ingredienti:

5 rape

1 carota tagliata a julienne

½ peperoncino rosso tagliato a listarelle

Sale

Salsina ottenuta con: ½ bicchiere di aceto di riso, ½ bicchiere di zucchero, sale, pepe macinato al momento, un goccio di olio di sesamo.

Lavare e pelare con cura le rape. Affettarle sottilmente e stenderle in un piatto, cosparse di sale, per una decina di minuti. Aggiungere la carota e il peperoncino alla salsina. Scolare le rape e farle marinare anche queste per una mezz’ora. Sgocciolarle e servirle.


POLLO IN SALSA SAPORITA

Ingredienti:

2 cosce di pollo tenero

1 piccolo porro

1 fettina di zenzero

2 cucchiai di saké

1 cetriolo

Sale

Salsina ottenuta mescolando:

3 cucchiai di salsa di soia

2 cucchiai d’aceto di riso

1 spicchio d’aglio pestato

1 cucchiaio di zenzero e porro tritati

1 goccio di olio di sesamo

Lavare, asciugare, salare le cosce di pollo e lasciarle riposare per 15 minuti. Tritare lo zenzero e il porro.

Far bollire l’acqua nel wok, disporvi il cestello di bambù per la cottura a vapore, adagiarvi il pollo, condirlo col trito di porro e zenzero e due cucchiai di saké. Farlo cuocere coperto. Quando il pollo è cotto lasciarlo raffreddare e ridurlo a listarelle con le mani.

Tagliare a strisce il cetriolo, disporle su un piatto di portata, al centro distribuire il pollo e condirlo con la salsa. Servirlo freddo.

OMELETTE DI GRANCHI

Ingredienti:

5 uova

1 confezione di polpa di granchio

100 g di piselli lessati e scolati

1 fungo cinese profumato

1 fettina di zenzero

½ porro

Olio di semi

Salsina fatta con 2 cucchiai di salsa di soia, 2 cucchiai di mirin, 2 cucchiai di maizena, 1 cucchiaino di sale e pepe.

Tagliare il fungo ammorbidito a listarelle, tritare lo zenzero e il porro, aggiungere i piselli e rosolare il tutto nel wok con 3 cucchiaiate d’olio. Unire la polpa di granchio e mescolare. Scolare il tutto. Aggiungere olio nel wok e scaldarlo. Sbattere le uova e aggiungere la salsa e poi tutti gli altri ingredienti. Formare una frittata e friggerla in olio ben caldo. Servirla calda con salsa di soia a parte.

TOFU STUFATO CON ANANAS

Ingredienti:

2 panetti di tofu tagliati a cubetti

1 ananas sciroppato

1 pugno di germogli di soia

1 cipollotto tritato fine (anche la parte verde)

1 cucchiaio di maizena

2 cucchiai di sakè

3 cucchiai di salsa di soia

Olio di semi di arachide

Tagliare il tofu a schegge sottili. Metterlo a marinare per 15 minuti in una salsina ottenuta con 2 cucchiai dello sciroppo di ananas, la maizena, la salsa di soia e il sakè. Mettere tre cucchiai d’olio nel wok e, quando è caldo, aggiungere il tofu con la sua salsina. Cuocere a fuoco dolce finché non risulta quasi asciutto e scolarlo. Aggiungere olio, far dorare la cipolla, unire l’ananas a cubetti, i germogli di soia e mescolare. Aggiungere di nuovo il tofu e far amalgamare il tutto. Servire caldo con riso a parte.

FRITTELLE

Ingredienti:

400 g di tagliolini all’uovo

Sale

Olio

Cuocere i tagliolini in una pentola con abbondante acqua salata finché non sono morbidi. Scolarli, raffreddarli sotto l’acqua corrente e stenderli su un canovaccio ad asciugare. Ricavarne tante “tortine” o nidi da friggere in olio bollente finché sono ben dorati. Servirli in un cestino con una salsa a piacere a parte.

MACEDONIA DI FRUTTA

Per una macedonia cinese si potrà usare frutta sciroppata come pesche, corbezzoli, licys, piccoli mandarini canditi oppure frutta fresca come melone, anguria, mandarino. Spolverare con lamelle di mandorla o gherigli di noce tritati.


INSALATA DI TOFU

Ingredienti:

2 panetti di tofu

1 peperone verde tagliato a listarelle

1 cetriolo affettato a rotelline

1 manciata di germogli di soia scolati

1 cipollotto affettato sottilmente (anche la parte verde)

1 gambo di sedano a rondelle

Olio

2 cucchiai di zucchero

1 cucchiaio di sale

Pepe

Qualche goccia di olio di sesamo

Tagliare il tofu a cubetti e friggerlo in olio di semi finché è dorato. Scolarlo e lasciarlo raffreddare, tagliarlo quindi a fettine. Raccogliere tutti gli ingredienti in una terrina e condire con 2 cucchiai d’olio, un goccio di olio di sesamo, zucchero, sale e pepe macinato al momento.

Servire l’insalata fredda.


INVOLTINI PRIMAVERA

Ingredienti:

12 fogli di pasta fillo già pronta

200 g di carne di pollo o di maiale messa a marinare in 2 cucchiai d’acqua e 2 di maizena

2 funghi cinesi fatti rinvenire in acqua tiepida e tagliati a listarelle

100 g di bambù affettato

1 cipollotto tritato (anche la parte verde)

4 cucchiai di olio

Olio di semi

Salsina ottenuta mescolando:

3 cucchiai di salsa di soia

1 goccio di olio di sesamo

1 cucchiaio di zucchero

½ bicchiere di brodo

Sale e pepe.

Rosolare il cipollotto nell’olio , dorare i pezzetti di carne e aggiungere gli altri ingredienti. Incorporare la salsa, farla restringere e spegnere il fuoco. Su ogni foglio di pasta fillo mettere un po’ di ripieno, arrotolare il tutto chiudendo all’interno i bordi e incollare il lembo esterno con una “colla” fatta di acqua calda, albume e farina sbattuti insieme.

Scaldare l’olio nel wok e friggere gli involtini finché sono appena dorati. Scolarli su carta assorbente e servirli caldi.

Si possono accompagnare con salsa agrodolce.

ZUPPA DI BAMBU’ E FUNGHI CINESI

Ingredienti:

200 g di germogli di bambù tagliati a listelle

1 tazza di funghi cinesi ammorbiditi in acqua tiepida e tagliati a listelle

1 cipollotto tagliato a rondelle

1 spicchio d’aglio tritato

2 cucchiai di salsa di soia

1 litro di brodo

Olio di semi di arachidi

Sale e pepe

Scaldare in un tegame di terracotta tre o quattro cucchiai d’olio e far imbiondire l’aglio e la cipolla. Versare i funghi e il bambù, mescolare e lasciar insaporire con sale e pepe. Unire il brodo e la salsa di soia. Cuocere a fuoco dolce finché il bambù non è tenero. Servire la zuppa bollente.

E per finire...

TORTELLI DELLA LUNA

Ingredienti per la pasta:

4 tazze di farina bianca

100 g di margarina

1 uovo

4 cucchiai di zucchero di canna

1 cucchiaino di sale

1 cucchiaino di olio di sesamo

½ tazza di acqua calda

Per il ripieno:

marmellata di azuki

oppure:

2 cucchiai di pinoli

2 cucchiai di arachidi

2 cucchiai di semi di sesamo

2 cucchiai di mandorle

2 cucchiai di uvetta sultanina

2 cucchiai di castagne secche ammorbidite

4 cucchiai di farina di riso

4 cucchiai di margarina

2 cucchiai di olio di semi

Preparare una pasta morbida incorporando farina, zucchero e sale con la margarina finché si formano delle “briciole”, poi aggiungere l’acqua calda. Fare una palla di pasta e lasciarla riposare avvolta in un tovagliolo umido.

Per il ripieno si può usare la tradizionale marmellata di fagioli dolci o un composto di frutta secca. In quest'ultimo caso far dorare velocemente nel wok con l’olio di semi la frutta secca (attenzione che non si bruci). Scolarla, aggiungere le castagne, l’uvetta, la farina di riso e l’olio di sesamo e frullare o pestare il tutto fino ad ottenere un composto cremoso.

Stendere la pasta, ritagliare dei dischetti di circa 8 cm di diametro, metterne la metà in piccoli stampini da cupcake spennellati di margarina fusa, mettere al centro una pallina di ripieno, ricoprire con un altro dischetto e pressare bene i bordi.

Cuocerli in forno caldo a 180° per mezz’ora.

Quelli tradizionali sono fatti con uno stampino a forma di crisantemo o con altri motivi beneauguranti.

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Nota: tutte le citazioni si riferiscono all'edizione Mondadori., collana I classici del giallo 624