Harry Potter e il mondo delle merendine magiche

HARRY POTTER

e il mondo delle merendine magiche…

1. Perché Harry Potter?

2. Il magico mondo della pubblicità.

3. Una mensa da sogno.

4. La dieta di Dudley.

5. La preparazione del cibo: incanto o alchimia?

6. Cibo da maghi e streghe.

7. Scene da un matrimonio.

8. La cucina di Kreacher.

9. Un tè nella foresta.

10. La cucina di Fleur.

11. Finale.

PERCHE’ HARRY POTTER?

Perché Harry Potter? Perché è inevitabile. Perché piace moltissimo ai bambini. Perché è di consumo immediato, si divora con soddisfazione e (per gli adulti) senso di colpa proprio come un sacchetto di patatine. Perché mette in scena un Paese di Cuccagna alimentare altamente scorretto, pieno di zuccheri e grassi, con assoluta nonchalanche. Perché non ci libereremo di lui tanto facilmente. Perché gli zuccotti di zucca sono una sfida e cosa ci sarà mai nelle piperille sputafuoco? Perché anche nei libri di magia si fa cultura alimentare.

Soprattutto per il piacere di scoprire nuovi gusti: nei libri e nella tavola i sapori non bastano mai…

HARRY POTTER E IL MAGICO MONDO DELLA PUBBLICITÀ

Harry è un ragazzino magro e pallido. Deve continuamente guardare con invidia il grasso cugino Dudley, cui tutto è concesso. Harry desidera, come qualsiasi altro ragazzino, gelati e caramelle, patatine e cioccolato, ma non può avere niente di tutto ciò… finché non scopre di essere un mago e di essere anche abbastanza ricco. Così, sull’espresso di Hogwards, all’arrivo del carrello del pranzo si alza per comprare dei “Mars”. Quello che trova invece supera le sue più rosee aspettative.

“Gelatine Tuttigusti+1, gomme Bolle Bollenti, Cioccorane, Zuccotti di zucca, polentine, Bacchette Magiche alla Liquirizia e un’infinità di altre strane cose che Harry non aveva mai visto in vita sua” (Harry Potter e la pietra filosofale pag.99).

E’ un mondo che ricorda, in maniera inquietante, quello della pubblicità (e anche la favolosa Fabbrica di Cioccolato di Roald Dahl), dove le merendine, gli snack, i biscotti, le caramelle hanno sempre qualche effetto magico: rendono luminosa la giornata, caricano di energia, aiutano a trovare gli amici e a superare le difficoltà. Anche per Harry, al di là degli strabilianti effetti magici, funzionano come gratificazione immediata: “- Dai, prendi un dolce – ripeté Harry che fino a quel momento non aveva mai avuto niente da dividere con gli altri, o meglio, nessuno con cui dividere qualcosa. Era una sensazione piacevole, starsene lì seduto con Ron a dar fondo a tutto quel bendiddio di dolci e gelatine, dimenticandosi dei panini” (Harry Potter e la pietra filosofale p. 100).

Avere qualcosa da dividere con gli altri (in particolare distribuire cibo in forma di dono) innalza lo status sociale ed è una forma di potere gratificante. Harry, perdente nel mondo senza magia dei Babbani, diventa subito un leader nel mondo dei Maghi.

Le più seducenti, per Harry, sono le Gelatine Tuttigusti+1: “- Con quelle devi fare attenzione - lo ammonì Ron. - Tuttigusti vuol dire proprio tutti i gusti... puoi trovare quelli più comuni come cioccolato, menta e marmellata d'arancia, ma può anche capitarti spinaci, fegato e trippa. George dice che una volta ne ha trovate alcune alle caccole.

Ron prese una gelatina verde, la guardò attentamente e ne morse un pezzetto. - Bleaaah!... Visto? Cavoletti di Bruxelles.

Si divertirono molto a mangiare le gelatine. Harry ne trovò al sapore di toast, di noce di cocco, di fagioli in scatola, di fragola, di curry, d'erba fresca, di caffè, di sardina, ed ebbe anche il coraggio di assaggiarne una di colore grigio che Ron non aveva voluto neanche toccare e che, scoprirono, sapeva di pepe”.

Date le attuali possibilità delle industrie di aromatizzanti, le gelatine Tuttigusti+1 potrebbero benissimo essere prodotte in grande quantità (anche se forse sarebbe sconsigliabile metterne in commercio alcune al gusto di caccole).

Due anni più tardi, nel suo primo finesettimana clandestino al villaggio di Hogsmeade, Harry entra nel fornitissimo negozio di Mielandia dove trova un intero universo colorato, dolce e a portata di mano: “C’erano scaffali su scaffali di dolci e caramelle, i più deliziosi che si potessero immaginare. Blocchi di torrone cremoso, quadretti rosa lucenti coperti di glassa al cocco, mou color del miele, centinaia di tipi diversi di cioccolato disposti in pile ordinate; c’era un barile di Gelatine Tuttigusti+1, e un altro di Api Frizzole, le palline di sorbetto lievitante di cui aveva parlato Ron; lungo un’altra parete c’erano le caramelle Effetti Speciali; la SuperPallaGomma di Drooble (che riempiva una stanza di palloni color genziana che si rifiutavano di scoppiare per giorni interi), i curiosi frammenti di Fildimenta Interdentali, le minuscole Piperille nere (‘sputate fuoco davanti ai vostri amici!’), i Topoghiacci (‘per far squittire i vostri denti!’), i Rospi alla Menta (‘saltano nello stomaco come se fossero veri!’), fragili piume di zucchero filato e bonbon esplosivi” (Harry Potter e il prigioniero di Azkaban p. 168 - 170).

Lo strabiliante elenco continua con leccalecca al gusto di sangue, scarafaggi a grappolo, lumache gelatinose, pallini acidi, mosche al caramello e altre prelibatezze del genere.

Ecco che l’insolito, il potenzialmente disgustoso, lo stravagante, assolutamente bandito dalla tavola dei pasti canonici dove verrebbe rifiutato con sdegno, si fa attraente quando rappresenta una piccola libertà, una contrapposizione al mondo degli adulti, una trasgressione a basso prezzo e con pochi rischi. Così come trasgressivo vorrebbe essere lo snack, il sacchetto di caramelle (o patatine o noccioline o popcorn) mangiato davanti alla TV o per strada, con in più il valore aggiunto della figurina o del giochino da collezionare. Naturalmente nel mondo della magia i piccoli “premi” non sono mai deludenti: i soggetti delle figurine si muovono e dai cracker di Natale spuntano splendidi giocattoli: “Quei fantastici petardi non avevano niente a che fare con quelli insignificanti, da Babbani, che compravano i Dursley, e che tutt’al più contenevano giocattolini di plastica e insulsi cappellini di carta. Quando Harry, con l’aiuto di Ron, fece scoppiare un petardo magico, quello non si limitò a fare bum!, ma sparò come un cannone avvolgendoli in una nuvola di fumo blu, mentre da dentro schizzavano fuori un tricorno da Contrammiraglio, e una miriade di topolini bianchi vivi (…). Quando finalmente Harry si alzò da tavola, era carico di tutti gli strani oggetti venuti fuori dalle confezioni dei petardi, fra cui un pacchetto di palloncini luminosi a prova di spillo, un kit ‘fai da te’ per far spuntare le verruche e una scacchiera magica tutta nuova, completa di pezzi. I topolini bianchi erano scomparsi, e Harry fu assalito dall’atroce dubbio che potessero diventare il pranzo natalizio della gatta Mrs Purr” (Harry Potter e la pietra filosofale pag. 194).

Nel mondo dei Maghi la pubblicità mantiene sempre le promesse!

QUADROTTI ROSA CON GLASSA AL COCCO

450 g di zucchero di canna

100 g di burro

175 g di latte in polvere

alcune gocce di colorante rosa per alimenti

2,5 ml di aroma di fragola

100 g di zucchero a velo

2 albumi

50 g di cocco grattugiato

Versare lo zucchero di canna, il burro e il latte in una casseruola dal fondo spesso e cuocere a fuoco dolce, mescolando ogni tanto, fino ad ottenere uno sciroppo denso. Togliere dal fuoco, lasciare intiepidire, aggiungere l'aroma e il colorante e mescolare velocemente. Versarla su una teglia ricoperta di carta da forno (o su un piano di marmo), livellarla con l'aiuto di una spatola immersa prima in acqua bollente e lasciare che si rassodi.

Quando è rassodata tagliarla a quadretti.

Preparare una glassa con gli albumi, lo zucchero e il cocco grattugiato e decorare i quadretti servendosi di una siringa dalla bocchetta larga.

CIOCCOLI ALLA FRAGOLA E PANNA

450 g di zucchero di canna

100 g di burro

175 ml di latte in polvere

alcune gocce di colorante rosa (facoltativo)

2,5 ml di aroma alla fragola

100 g di cioccolato

Versare tutti gli ingredienti, tranne l’aroma e il colorante, in una casseruola dal fondo spesso e cuocere a fuoco lento mescolando continuamente. Quando si è formato uno sciroppo denso (circa 5 minuti) togliere dal fuoco continuando a mescolare fino a quando smettono di formarsi le bolle. Aggiungere l’aroma e il colorante e sbattere velocemente la preparazione finché diventa granulosa. Versarla in una teglia ricoperta di carta da forno, livellandola bene, finché non risulta soda. Con degli stampini tagliapasta ritagliare i “cioccoli” della forma voluta, fondere il cioccolato a bagnomaria, tuffarvi la parte superiore dei dolcetti e metterli su una gratella a solidificare. Si possono alternare tipi diversi di cioccolato o decorarli ulteriormente con una siringa per dolci.

PIPERILLE SPUTAFUOCO

500 g di zucchero a velo

75 g di burro

3 cucchiai di latte tiepido

una tavoletta di cioccolato fondente

grani di pepe bianco

Sciogliere il burro in un pentolino, aggiungere il latte e aggiungere poco alla volta questa miscela allo zucchero a velo, mescolando bene. Lavorare il composto fino ad ottenere una pasta piuttosto consistente (eventualmente aggiungere altro zucchero). Ricavare delle piccole palline dall’impasto, inserire in ciascuna un grano di pepe e metterle in frigorifero.

Spezzettare il cioccolato e scioglierlo a bagnomaria, immergervi rapidamente le palline di zucchero usando una pinzetta o uno stecchino, sgocciolarle e metterle ad asciugare su carta oleata. Servirle quando si saranno ben raffreddate.

MOSCHE AL CARAMELLO

50 g di farina di mandorle

100 g di zucchero

15 noci

1-2 cucchiai di acqua di fiori d’arancio

Mescolare la farina di mandorle con metà zucchero aggiungendo un po’ d’acqua di fiori d’arancio in modo da ottenere una pasta densa. Sgusciare le noci lasciando interi i gherigli, farcirle due a due con una pallina di pasta di mandorle e appoggiarle su un foglio di carta oleata. In un pentolino far caramellare lo zucchero rimasto a fuoco dolce e versarlo delicatamente sulle noci tenendole ben separate. Quando saranno raffreddate staccarle dalla carta oleata e adagiarle in pirottini di carta.

TOPI DI MARZAPANE

200 g di farina di mandorle

200 g di zucchero a velo

2 albumi

lamelle di mandorla

stringhe sottili di liquirizia o alla fragola

zuccherini colorati rossi o argento

Mescolare la farina e lo zucchero con gli albumi fino a formare una pasta consistente, formare un panetto e lasciarlo riposare mezz’ora in frigorifero. Tirar fuori la pasta e modellare con le mani delle piccole “uova” appuntite (il corpo dei topolini). Aggiungere due lamelle di mandorla per le orecchie, due zuccherini per gli occhi e una stringa di liquirizia per la coda.

UNA MENSA DA SOGNO

Hogwards è un college da sogno per qualsiasi studente. È situato in un castello pieno di segreti, i dormitori hanno i letti a baldacchino, una sala comune con caminetto e ingressi regolati da parole d’ordine. Il parco è circondato da una foresta piena di creature magiche e nel lago nuota una benevola piovra gigante.

L’aspetto più singolare di questa scuola fantastica è la mensa. Nella Sala Grande i lunghi tavoli degli studenti sono apparecchiati con vasellame d’oro. Il cibo compare magicamente e altrettanto magicamente scompaiono briciole, avanzi e tutto ciò che rende malinconico alla fine anche il banchetto più sontuoso.

Le pietanze sono un’apoteosi di tutto ciò che piace ai ragazzi; ecco come viene descritto il banchetto di inizio anno:

“Harry rimase a bocca aperta. Di colpo, i piatti davanti a lui erano pieni zeppi di pietanze. Non aveva mai visto tante cose buone tutti insieme in un solo tavolo: roast beef, pollo arrosto, braciole di maiale e di agnello, salsicce, bacon e bistecche, patate lesse, patate arrosto, patatine fritte, Yorkshire pudding, piselli, carote, ragù, salsa ketchup e, per qualche strana ragione, dolci alla menta (…).

Quando tutti si furono rimpinzati a più non posso, gli avanzi di cibo scomparvero dai piatti lasciandoli puliti e splendenti come prima. Un attimo dopo apparvero i dolci. Montagne di gelato di tutti i gusti immaginabili, torte alle mele, pasticcini al miele, bignè al cioccolato e ciambelle alla marmellata, zuppa inglese, fragole, gelatina, dolci di riso…”( Harry Potter e la pietra filosofale p. 119 - 121).

Le famigerate verdure, sommo orrore di qualsiasi studente, si limitano a patate, piselli e carote nella loro forma più semplice e presumibilmente gradita.

ROASTBEEF CON YORKSHIRE PUDDING

Per il roastbeef :

1,5 Kg di roastbeef già legato

due cucchiai di olio

sale e pepe nero macinato grosso

Salare, pepare e ungere la carne poi rosolarla appoggiando la parte grassa sul tegame. Mettere nel forno preriscaldato a 240° per 10 minuti e rosolare. Poi diminuire il calore a 200° per ca. 30 minuti. Bagnare di tanto in tanto con il proprio succo. Deve presentarsi ben rosolato all’esterno, ma ancora rosato all’interno.

Per lo Yorkshire pudding:

200 g di farina

4 uova

250 g di latte

5 cucchiai di sugo dell’arrosto

burro e sale q.b.

In una larga ciotola fate la fontana con la farina aggiungendo nel mezzo le uova e aggiungete il latte poco a poco, mescolando con un cucchiaio di legno.

Dovrete ottenere una pastella leggera e omogenea. Coprite e lascaite riposare per 1 ora. Quindi, imburrate uno stampo e versatevi il sugo d'arrosto. Infornate a 220° e quando il sugo comincerà a fumare, versatevi il composto e infornate per 15 min.

Tagliatelo a quadretti e servitelo caldo con il roast beef e abbondante sugo.


PICCOLE MADDALENE AL MIELE

(Per gentile concessione della chef Elena Recchia)


150 g di miele

150 g di farina

50 g di fecola

5 tuorli

150 g di albumi

50 g di burro

vaniglia

Montare i tuorli con il miele, miscelare il burro sciolto tiepido, le farine setacciate, la vaniglia e per ultimi gli albumi montati a neve ben ferma. Riempire gli stampini da maddalene imburrati e infarinati con il composto e cuocere a 180° per 10/15 minuti.

BIGNÈ A CIOCCOLATO

Ingredienti per i bignè:

125 g di latte

125 g di acqua

115 g di burro

130 g di farina

3 uova

1 pizzico di sale

essenza di vaniglia

Far bollire l’acqua, il latte, il burro e il sale, togliere dal fuoco e aggiungere tutta in una volta la farina setacciata. Amalgamare bene e cuocere la polentina per qualche minuto. Fare intiepidire il composto e aggiungere le uova una alla volta, sempre mescolando. Mettere l’impasto in una tasca da pasticceria e modellarlo a palline su una placca imburrata. Cuocere a 200° per circa 15 minuti.

Per la crema al cioccolato:

250 g di cioccolato fondente

500 g di panna montata

Sciogliere il cioccolato a bagnomaria finché non risulterà tiepido al tatto (40° circa), togliere dal fuoco e mettere un po’ di panna, mescolare energicamente con una frusta, aggiungere poi il resto della panna e mescolare delicatamente. Riempire i bignè con l’apposita tasca. Disporli su un piatto o un’alzata e spolverizzarli di zucchero a velo.

TORTINE DI RISO

200 g di riso

1 l di latte

200 g di burro morbido

500 g di zucchero

300 g di farina

5 uova

1 bustina di lievito

1 scorza di limone

1 pizzico di sale

essenza di vaniglia

Cuocere il riso nel latte con un cucchiaino di zucchero e uno di sale. Farlo raffreddare . Montare a parte il burro con 300 g di zucchero e aggiungere la farina un poca alla volta, il lievito, la scorza di limone grattugiata e infine 5 albumi montati a neve. Con il restante zucchero (200 gr) montare i tuorli e unirli al riso. Con una spatola foderare un tortiera del diametro di 28 cm con la montata al burro avendo cura di spalmarla anche nei bordi, al centro colare il composto al riso e cuocere in forno preriscaldato per circa 1 ora a 150°.

ZUPPA INGLESE

Per il pan di spagna:

160 g di farina

160 g di zucchero

6 uova

30 g di burro fuso

Montare le uova con lo zucchero con le fruste elettriche,

aggiungere la farina mescolando delicatamente con un cucchiaio di legno e infine il burro fuso. Versare in una tortiera imburrata e infarinata e cuocere in forno preriscaldato a 180° per circa 30 minuti.

Per la crema pasticciera:

150 g di zucchero

40 g di farina

6 tuorli

½ litro di latte

1 scorza di limone

essenza di vaniglia

100 g di cioccolato fondente

Lavorare i tuorli con lo zucchero, aggiungere la farina e la vaniglia.

A parte far bollire il latte con la buccia di limone, versarlo nel composto di uova. Portare ad ebollizione mescolando continuamente poi togliere la crema da fuoco e dividerla in due parti uguali. Aggiungere il cioccolato spezzettato a una parte della crema e far sciogliere completamente, quindi far raffreddare.

Per lo sciroppo e la decorazione:

150 g di zucchero

1 dl di alchermes

1 dl di panna fresca

1 dl di acqua

cacao in polvere

Versare in un tegamino l’acqua, lo zucchero e l’alchermes e far bollire lo sciroppo. Raffreddare, foderare una pirofila con del pan di spagna tagliato a fette di 1 cm, spennellare con lo sciroppo e alternare gli strati di pan di spagna a quelli delle due creme fino ad esaurimento. Terminare coprendo la superficie con panna montata e spolverizzare con il cacao.

Tutti i piatti descritti fanno parte della gloriosa tradizione anglosassone di cui in un libro successivo (Harry Potter e il calice di fuoco) la bella francese Fleur Delacour lamenterà la pesantezza e la mancanza di raffinatezza. Tuttavia la quantità di carne e patate non sembra impensierire affatto gli altri studenti. Il pranzo di Natale ad esempio è a base di “Un centinaio di grassi tacchini arrosto, montagne di patate arrosto e bollite, vassoi di oleose salsicce alla cipolla, zuppiere di piselli al burro, salsiere d’argento con salse dense e saporite alla carne e al mirtillo, e montagne di petardi magici disposte a intervalli lungo la tavola (…).

Ai tacchini seguirono i dolci di Natale flambé. Poco mancò che Percy si rompesse un dente su una moneta d’argento nascosta nella fetta che gli era toccata” (Harry Potter e la pietra filosofale p. 193 - 194).

Antichissima e onorata tradizione, fra l’altro, anche quella della monetina o della sorpresa (anello, fava, mandorla) nella torta: espediente divinatorio che serviva ad eleggere il Re nei giorni del Tempo Fuori dal Tempo (le dodici notti fra Natale e l’Epifania), tempo sacro e magico, in cui rievocare il viaggio dei Magi e i loro doni, il cambiamento dell’anno, il passaggio del solstizio, ridotto ora a semplice gioco di fortuna. D’altra parte non si parla di religione in Harry Potter, sarebbe troppo difficile in un libro del genere; ciò che rimane sono le tradizioni delle feste, spesso molto più antiche di qualsiasi codifica religiosa successiva: gli alberi di Natale, le zucche di Halloween, le uova di Pasqua.

TACCHINO RIPIENO

1 tacchino già pulito da circa 4 Kg

250 g di lonza di maiale macinata

250 g di salsicce

500 g di castagne bollite già pelate

150 g di pancetta a fettine

100 g di burro

salvia, rosmarino, vino bianco, brodo

sale e pepe q.b.

Preparate il tacchino pulito, disossate solo il petto. Unite le castagne alla carne macinata ed alla salsiccia sbriciolata, aggiustate di sale e pepe ed amalgamate gli ingredienti, introducete il composto all’interno del tacchino e cucite l’apertura molto bene. Salate e pepate il tacchino e ricoprite il petto con la pancetta avendo la cura di fissarla con un filo. Imburrate una casseruola ovale e ponetevi il tacchino, cospargetelo con olio e burro, unite gli odori cuocete il tutto in forno a 200° bagnando di tanto in tanto con vino e brodo fino a cottura ultimata.

SALSICCE ALLA CIPOLLA

8 salsicce

2 cipolle grosse

1 spicchio d’aglio

400 g di polpa di pomodoro

olio extravergine di oliva

sale

Preparare un soffritto con uno spicchio d’aglio e due grosse cipolle, un cucchiaio d’olio e due foglie di salvia, aggiungere le otto salsicce bucherellate con un grosso ago, unire 400 gr di polpa di pomodoro. Regolare di sale. Cuocere per 30 minuti circa e servirle calde.

PISELLI AL BURRO

500 g di piselli freschi

1 cipolla

100 g di burro

200 g di lattuga

Tagliare la cipolla a fette sottili e far imbiondire lentamente in una casseruola con il burro, aggiungere i piselli e cuocere a fuoco vivo, salare pepare e quando sono ancora croccanti aggiungere l’insalata tagliata a listarelle, se serve bagnare con del brodo.

Aggiustare di sale e servire.

SALSA AI MIRTILLI

Ingredienti:

250g. di mirtilli

250g. di zucchero

1/4 di l. di latte

un pizzico di cannella

Procedimento:

Cuocete i mirtilli con il latte e lo zucchero finché il composto non si addensa. Aggiungete un pizzico di cannella e servite con l'arrosto.

CHRISTMAS PUDDING

La tradizione inglese vuole che vengano preparati più o meno all'inizio dall'Avvento. E in più sempre la tradizione vuole che ci sia presente tutta la famiglia, per mescolare ed esprimere un desiderio. Poi, ci vogliono anche delle monetine, avvolte nella carta d'alluminio, come portano fortuna a chi le trova, il giorno di Natale.

Ingredienti:

400 g ca. di uva passa nera, di uva sultanina, uva sultanina nera e di prugne secche snocciolate

100 g di buccia d'arancia candita

100 g di buccia di limone candito

100 g di mandorle pelate e tritate

1/2 cucchiaino di cannella e di pepe giamaicano in polvere, più la medesima quantità di noce moscata grattugiata fresca, e zenzero in polvere (nel caso manchino questi ingredienti, vanno ugualmente bene 2 cucchiaini di 4 spezie - cannella, noce moscata, zenzero, un'idea di pepe nero)

400 g circa di mollica di pane integrale fresco e di 'Suet' (questo non si trova in Italia, ma si può benissimo sostituire con burro surgelato e grattugiato, che poi si ricopre con farina - io ci metto il tutto in una bustina di plastica e agito finché il grattugiato di burro non viene ricoperto di farina - si butta poi via la farina rimasta)

200 g di farina da dolci + 1 cucchiaino sparso di lievito per dolci

600 g di zucchero scuro, tipo mascobado, il più nero che potete trovare

4 uova grosse

1/2 litro di birra nera

la scorza e il succo di 2 arance e di un limone

Tritare le prugne secche e la frutta candita non tanto fini. Mettere in una bacinella piuttosto larga ed aggiungervi l'uva secca. Buttarci dentro le spezie e la scorza degli agrumi, nonché il succo. Poi unire gli altri ingredienti ed amalgamare bene. A questo punto, coprire con un panno umido e mettere in luogo fresco fino all'indomani. Il giorno dopo si fa il raduno in famiglia, perché è questo il punto in cui tutti partecipano a mescolare ed ad esprimere il desiderio. Poi mettere in più stampi di pirofila a cupola, chiudere bene lo stampo con la carta da cucina antiaderente e quindi con la carta d'alluminio , e cuocere a vapore per 6 ore minimo. Lasciare raffreddare. Una volta raffreddati, si toglie la carta da 'cottura' e si ricoprono di altra carta, e si tiene in luogo fresco. Questi puddings si conservano per un anno e più .

A Natale, scegliete il pudding che volete servire in tavola. E' a questo punto che si mettono dentro le monetine, che si inseriscono di rado, un po' dappertutto nel pudding. Cuocere a vapore una seconda volta per 3 - 4 ore, secondo il peso del pudding.

All'atto di servire, riscaldare un bicchiere di cognac, versare sul pudding, darvi fuoco e presentare fiammeggiante in tavola . Si serve a parte una besciamella dolce insaporita di cognac, o rhum, o di vaniglia se non piace il gusto del liquore.

Anche la colazione, ad Hogwards, è quanto di più tradizionalmente britannico si possa immaginare: toast imburrati, uova al bacon, porridge, salsicce, pomodori, aringhe affumicate, muffins, marmellata di arance. Qualche tocco più moderno viene dato da cereali, succo d’arancia e caffè. Fa eccezione solo l’insolito e onnipresente succo di zucca. D’altra parte Hogwards è il luogo della Tradizione, dove le innovazioni vengono guardate con grande diffidenza non solo dai professori, la cui tipologia ricalca meravigliosamente tutti gli stereotipi del genere, ma dagli studenti stessi. Come potrebbe il cibo essere esotico e fantasioso? Verrebbe meno quel senso di solidità e di prestigio che emana da ogni vecchia pietra, da ogni massiccio portale, da ogni solenne cerimonialità. Felicemente eccentrico il preside Albus Silente, amante dei sorbetti al limone e delle api frizzole, è comunque un illuminato difensore delle tradizioni, senza cadere negli eccessi di certi puristi. Un preside perfetto, saggio, sapiente, ironico, abile e amante del cioccolato…

MUFFINS ALLE PEPITE DI CIOCCOLATO

300 g di farina

50 g di cacao amaro in polvere

20 g di lievito chimico

115 g di zucchero di canna grezzo

200 g di cioccolato fondente

2 uova

375 g di latte fresco

90 g di burro

Setacciare assieme la farina, il cacao e il lievito e raccogliere tutto in una terrina, aggiungere lo zucchero di canna. A parte sbattere le uova con il latte, versare questi liquidi sopra le polveri e miscelare con un cucchiaio di legno senza lavorarlo troppo. Unire il burro fuso e terminare con il cioccolato fondente ridotto in piccoli pezzi.

Mettere il composto negli appositi pirottini da forno fino a raggiungere i ¾ dello stampo, infornare a 220° per circa 10 minuti.

Mangiare insieme è con-dividere non solo cibo, ma esperienze: mangiare cibo deprimente in un ambiente deprimente non è solo poco gratificante, veicola anche il messaggio che in fondo il momento del pasto non è importante, che ciò che è “nutrizionalmente corretto” debba essere per forza poco allettante, privo di gusto e di fascino.

Il pasto quotidiano, da rito collettivo familiare e sociale, è diventato spesso, forzatamente, assunzione di cibo frettolosa e solitaria. Il pasto comune in una scuola, salvo pochissime e lodevolissime eccezioni, ricalca paradossalmente la solitudine del cibo disprezzato, magari preparato ore prima da grandi catene di ristorazione e riscaldato durante il viaggio. Eppure il gusto, contrariamente a quanto potrebbe sembrare, non è una questione di puro istinto, ma una delicata alchimia fra tradizione, educazione, inclinazioni personali, imitazione e curiosità.

Certo, Hogwards non ha problemi di bilancio né di personale. Nelle sue cucine, luogo misterioso che scopriremo solo in Harry Potter e il calice di fuoco, gli elfi domestici si affannano felicemente per soddisfare ogni più piccolo desiderio culinario: “In un attimo, sei elfi domestici gli si avvicinarono trotterellando con un grosso vassoio d’argento carico di teiere, tazze per Harry, Ron e Hermione, un bricco di latte e un bel piattone di biscotti” (Harry Potter e il calice di fuoco p. 328 -329).

PASTICCINI DEGLI ELFI

Ingredienti: (dose per 15 persone)

gherigli di noce g 150, più 30 mezzi gherigli per decorare - zucchero

semolato g 60 - fecola g 40 - zucchero a velo - 3 uova - burro

Passate g 150 di gherigli al tritatutto elettrico e riduceteli a sfarinato.

Rompete le uova, dividendo i tuorli dagli albumi. Montate i primi insieme

con lo zucchero semolato. Unite la fecola e le noci sfarinate. Montate in

neve ben ferma gli albumi e mescolateli delicatamente al resto. Deponete l

impasto a mucchietti ben distanziati sulla placca del forno imburrata;

guarnite ogni pasticcino con mezzo gheriglio. Infornateli a 170° per 10-15'.

Sfornateli, lasciateli raffreddare e cospargetene metà con zucchero a velo.

Sorprendentemente in questo mondo pieno di magia le pietanze sono quanto mai tradizionali. I ragazzi non amano le novità a tavola e preferiscono riservarle per le “trasgressive” uscite nel paese di Hogsmeade. Al massimo compaiono il succo di zucca, i dolcetti alla menta e una varietà di torte notevole, ma non particolarmente strana: “Torta di melassa, Hermione! – disse Ron, spingendola apposta sotto il naso. - Guarda, torta marmorina! Dolce al cioccolato!” (Harry Potter e il calice di fuoco p. 160).

TORTA ALLA MELASSA

Ingredienti:

1 confezione di pasta frolla

2 tazze di melassa

1 tazza e 1/2 di briciole di pane bianco fresco

1 cucchiaio di burro sciolto

1 cucchiaio di succo di limone

A piacere puo' essere arricchita con:

3 tuorli

1 bustina di vanillina

2 cucchiai di panna da montare

Mescolare la melassa, il burro, le briciole e il succo di limone. Quindi, a piacere, aggiungere i tuorli, la vanillina e la panna. Amalgamare bene. Ungere una teglia rotonda con burro, spolverare di farina, foderare con la pasta frolla, avanzandone un poco da cui ritagliare delle striscioline da incrociare sulla superficie della torta. Versare il composto e sistemarvi sopra le striscioline di pasta spennellate con un po' di latte. Infornare a 350° per i primi dieci minuti, quindi abbassare a 300° e procedere per un'altra mezz'ora, finché il composto non solidifica leggermente e la frolla è cotta e croccante. Servire con panna montata.

TORTA MARMORINA

500 g di farina

250 g di burro

4 cucchiaini di lievito in polvere

250 g di zucchero bianco

125 g di zucchero di canna

4 uova

2 dl di latte

1,5 dl di melassa

1 cucchiaino di sale

½ cucchiaino di bicarbonato

1 cucchiaino di estratto di vaniglia

½ cucchiaino di noce moscata

1 cucchiaino di cannella

1 cucchiaino di zenzero

Montare 4 albumi a neve soda e mescolarli a 125 g di zucchero bianco. A parte far spumare la metà del burro con altri 125 g di zucchero; unire ½ cucchiaino di sale, 2 cucchiaini di lievito, metà della farina e metà del latte. Mescolare bene e incorporare gli albumi montati a neve.

Far spumare l’altra metà del burro con lo zucchero di canna, quindi aggiungere i 4 tuorli sempre montando. In un pentolino a parte sciogliere a fuoco dolce il bicarbonato con la melassa e aggiungerlo al composto. Setacciare il resto della farina con quel che rimane del lievito,il sale e le spezie e incorporarla al composto alternando col resto del latte.

Versare i due composti a cucchiaiate in uno stampo rotondo imburrato e infarinato, alternando i colori. Cuocere in forno già caldo a 180° per circa 1 ora.

Nessuno degli studenti di Hogwards pare risentire degli effetti molesti di una dieta ipercalorica: in fondo studiano molto e praticano parecchio sport. Soltanto il pranzo di benvenuto agli ospiti stranieri sembra arricchirsi di una pietanza che non viene mai nominata: il pesce.

“Che cos’è quello? – esclamò Ron, indicando un grosso piatto di una specie di stufato di crostacei disposto accanto ad un gran pasticcio di carne e rognone.

- Bouillabaisse – disse Hermione.

- Salute – disse Ron.

- È francese – spiegò Hermione. – L’ho mangiata in vacanza, due estati fa, è molto buona.

- Se lo dici tu – commentò Ron servendosi di sanguinaccio”(Harry Potter e il Calice di fuoco p. 217 - 218).

La stessa scarsa convinzione Ron la manifesta quando arrivano “un certo numero di dessert dall’aria insolita. Ron studiò uno strano tipo di budino pallido, poi lo spostò accuratamente di qualche centimetro alla sua destra” (Harry Potter e il calice di fuoco p. 219).

Questa diffidenza un po’ orgogliosa è in fondo la regola del college. Chi ha bisogno della cucina francese quando si possono mangiare pasticci di carne e patate a volontà?

BOUILLABAISSE

(zuppa di pesce di Marsiglia)

Ingredienti per 6 persone :

800 gr circa di piccoli pesci da zuppa

1 kg di pesci pregiati (orata, branzino, grosse triglie, coda di rospo, ecc)

1 porro

2 cipolle medie

3 spicchi d'aglio

1 costa di sedano

1 pomodoro maturo

un piccolo mazzetto di prezzemolo

1 foglia di alloro

qualche rametto di finocchietto oppure qualche seme di finocchietto

1 bustina di zafferano

1 pezzetto di scorzetta di arancia

sale, pepe

6 cucchiai d'olio d'oliva

1 baguette.

Scaldate l'olio in una casseruola e fatevi stufare la parte bianca del porro, le cipolle, il sedano e l'aglio affettati. Unite i pomodori tagliato a pezzetti e la scorzetta e lasciate cuocere a fuoco moderato per 10 minuti. Unite quindi i piccoli pesci da zuppa puliti.

Versate 1,5 L di acqua bollente nella quale avete diluito lo zafferano. Unite l'alloro, il prezzemolo, il finocchietto, sale e pepe e coprite la casseruola. Al bollore, coprite la casseruola e lasciate cuocere per 15 minuti.

Prelevate i pesciolini con un cucchiaio forato e passateli attraverso un passaverdure con disco a fori grandi. Rimettete il puré ottenuto nella casseruola. Pulite i pesci grandi e tagliateli a tranci.

Riportate la zuppa a ebollizione e fatevi cuocere i tranci di pesce per 10 minuti circa. Affettate la baguette e fate tostare le fette. Potete servire la zuppa così com'è con i crostini e le due salsine. Tradizionalmente, però, si serve prima il brodo con le fettine di pane e successivamente il pesce.

Le salse:

La rouille : schiacciate 4 spicchi d'aglio in un mortaio assieme alla polpa di 2 peperoncini freschi ai quali avrete tolto i semi. Unitevi la mollica di un panino bagnata con 4 cucchiai di latte e 2 o 3 cucchiai d'olio d'oliva. Unite infine sale, pepe e un cucchiaino di concentrato di pomodoro. Diluite infine con qualche cucchiaio di brodo di pesce (anche quello della stessa bouillabaisse).

L'aioli : preparate una maionese con 2 tuorli e 2 dl d'olio d'oliva. Sul fondo assieme ai tuorli, prima di versare l'olio, unite 1/2 cucchiaino di senape forte e 4 spicchi d'aglio ridotti in purè. Quando avete montato la maionese, unitevi sale, pepe e succo di limone mescolando bene.

BLANCMANGER

250 g di mandorle dolci sgusciate

200 g di zucchero

1 limone

10 g di gelatina in fogli

1 dl di latte

1 stecca di cannella

Sgusciare le mandorle, pestarle in un mortaio e mettetele in un sacchetto di cotone. Versare in una terrina un quarto di litro di acqua fredda e immergervi il sacchetto con le mandorle, lasciandovelo fino a quando l'acqua sarà diventata bianca e densa come il latte. Togliere il sacchetto dal recipiente, strizzarlo con cura e unire all'acqua di mandorle il latte, lo zucchero, la cannella e la scorza di limone tagliata a spirale. Fare ammorbidire i fogli di gelatina in una tazza di acqua fredda. Versare il composto in una casseruola, cuocerlo a fiamma bassa per 10 minuti, mescolando continuamente. Unirvi la gelatina ben strizzata e farla sciogliere mescolando con cura. Togliere la scorza di limone e la cannella, versate il biancomangiare in piccoli stampi da una porzione ciascuno, lasciarlo intiepidire e mettetelo in frigorifero per almeno 3 ore. Sformare gli stampini in un piatto eventualmente cosparso di mandorle tritate e servire.

Al Ballo del Ceppo, a cui partecipano anche gli ospiti stranieri, i menu sono personalizzati.

“I lucenti piatti d’oro erano ancora vuoti, ma c’erano piccoli menu disposti di fronte a ciascuno dei commensali. Harry prese il suo, esitante, e si guardò attorno: non c’erano camerieri. Silente, però, passò attentamente in rassegna il proprio menu e poi disse con voce chiara, rivolto al suo piatto: - Costolette di maiale.

E le costolette di maiale apparvero. Colto il meccanismo, anche il resto della tavolata fece le sue ordinazioni ai piatti” (Harry Potter e il calice di fuoco p. 356).

Questa volta Harry si lancia in un assaggio di goulash, ma non ci viene detto se lo apprezza…

COSTOLETTE DI MAIALE

(per gentile concessione della chef Elena Recchia)


4 costolette di maiale

1 spicchio d’aglio fresco

1 dl di vino bianco (facoltativo)

olio, sale, pepe, rosmarino q.b.

In una padella scaldare l’olio, aggiungere l’aglio, un paio di rametti di rosmarino e le costolette. Farle rosolare prima su un lato, poi sull’altro, rigirandole un paio di volte. Quando sono ben cotte salare e pepare e aggiungere a piacere 1 dl di vino bianco facendolo sfumare a fuoco vivace.

Servire anche accompagnate da una salsina ottenuta mescolando 4 acciughe sotto sale dissalate e diliscate tritate, un pizzico di origano, 1 cucchiaio di prezzemolo tritato, 1 cucchiaio di senape forte in crema, 2 cucchiai di succo di limone e olio quanto basta per ottenere una salsina densa e morbida.

GOULASH

800 g di polpa di spalla di manzo

800 g di cipolle

1 Kg di patate

1 cucchiaio di farina

1 cucchiaio di paprika

3 cucchiai di concentrato di pomodoro

100 g di strutto

brodo, maggiorana, timo, rosmarino, alloro, sale q.b.

Tagliare la carne a dadi di 4-5 cm di lato, tagliare le cipolle a fette sottili. Far lessare le patate, spellarle e tenerle in caldo.

Far sciogliere lo strutto in una casseruola, rosolarvi la carne infarinata mescolando bene, aggiungere le cipolle e far rosolare anche queste. Dopo 10 minuti unire la paprica, salare e mescolare bene di nuovo. Far cuocere per circa 20 minuti, mescolando spesso e aggiungendo quando è necessario qualche cucchiaio di brodo.

Unire il concentrato di pomodoro diluito in 2 dl di acqua e gli odori. Cuocere a pentola coperta e fuoco bassissimo per 1 ora e ½, oppure in forno a 180° finche la carne non sia diventata tenerissima.

Servire caldissimo con le patate lessate.

A parte queste occasioni particolari, però, l’immagine delle lunghe tavolate colme di vasellame scintillante e di cibi squisiti è ciò che resta maggiormente impresso della routine quotidiana di questo college molto speciale. Una mensa fantastica. Un bellissimo sogno.

LA DIETA DI DUDLEY

Dudley Dursley è l’antipatico e prepotente cugino di Harry. Il classico ragazzo ipernutrito e idolatrato dalla famiglia che passa il proprio tempo a sgranocchiare davanti alla TV. In Harry Potter e il calice di fuoco Dudley, che ha raggiunto “più o meno la taglia e il peso di una giovane orca assassina”, viene drasticamente messo a dieta.

“Così - dopo molte scenate, dopo liti che fecero tremare il pavimento della camera di Harry, e dopo che zia Petunia ebbe versato molte lacrime – il nuovo regime era cominciato. La dieta prescritta dall’infermiera scolastica di Snobkin era stata attaccata al frigorifero, opportunamente svuotato di tutte le cose preferite da Dudley – bevande gassate e dolci, cioccolata e hamburger – e riempito invece di frutta e verdura e del genere di cose che zio Vernon definiva ‘roba da conigli’”(Harry Potter e il calice di fuoco p. 30).

Per non mettere a disagio l’adorato Diddy, zia Petunia impone la drastica dieta anche al resto della famiglia e naturalmente Harry è quello che riceve le porzioni più scarse. Per fortuna i suoi amici arrivano in soccorso inviandogli pacchi di cibo assolutamente non dietetico: “Edvige era tornata da casa di Hermione con una grossa scatola piena zeppa di merendine senza zucchero (i genitori di Hermione facevano i dentisti). Hagrid, il guardiacaccia di Hogwards, aveva offerto un sacco pieno dei suoi dolcetti rocciosi fatti in casa (Harry non ne aveva toccato uno: aveva già sperimentato abbastanza la cucina di Hagrid). E la signora Weasley aveva mandato il gufo di famiglia, Errol, con un’enorme torta alla frutta e pasticcini assortiti” (Harry Potter e il calice di fuoco p.31).

BISCOTTI “ROCCIOSI” DI HAGRID

Ingredienti:

250 g di zucchero a velo

125 g di albume

2 uova

250 g di mandorle a filetti

10 g di farina

essenza di vaniglia

Mescolare tutti gli ingredienti nell’ordine sopra elencato, lasciare riposare 12 ore.

Su una teglia con carta da forno formare con un cucchiaio dei mucchietti ben distanziati fra loro e appiattirli con i rebbi di una forchetta bagnata in acqua fredda.

Cuocere a 200 gradi per 10-15 minuti o finché non avranno assunto un bel colore dorato.

TORTA ALLA FRUTTA DELLA SIGNORA WEASLEY

Per una ricetta “magicamente” veloce procurarsi:

1 fondo per torta già pronto (con il bordo leggermente rialzato)

1 confezione di gelatina

1 l di crema pasticciera già pronta

Frutta di stagione a piacere.

Tagliare a fettine la frutta scelta avendo cura di tenere il succo in una ciotola (eventualmente aggiungere un po’ di succo d’arancia se fosse poco).

Bagnare col succo il fondo della torta e ricoprirlo di crema pasticciera.

Disporre le fettine di frutta alternandole secondo il colore a formare un disegno regolare.

Sciogliere la gelatina secondo le istruzioni e versarla sul tutto.

Far rassodare in frigorifero per circa 2 ore.

Il contrappasso è chiaro: Dudley, che ha sempre avuto a disposizione tutto ciò che poteva soddisfare la sua golosità, deve accontentarsi di “roba da conigli”. Harry, lasciato sempre privo di soddisfazioni, può consolarsi con dolci e torte. Il segreto, a quanto pare, è quello di non eccedere. Nessun accenno invece a come zia Petunia potrebbe rendere gradevole la frutta e la verdura per il suo Diddy, a parte passargli una porzione più grande di quella di Harry. Eppure zia Petunia è sempre stata descritta come una discreta cuoca: “In cima al frigorifero troneggiava il dolce preparato per la cena: un’immensa montagna di panna montata guarnita di violette di zucchero. Un arrosto di maiale stava sfrigolando in forno” (Harry Potter e la camera dei segreti p. 13). Naturalmente anche in questa occasione Harry deve accontentarsi di pane e formaggio…

Non risulta particolarmente pesante nemmeno la “cenetta speciale” che zia Petunia prepara per la terribile zia Marge, anche se piuttosto ricca a suo modo: minestra, salmone, meringata al limone (Harry Potter e il prigioniero di Azkaban p. 26)… ma certo Dudley ha bisogno di ben altro per dimagrire!

MINESTRA DI ASPARAGI

150 g di punte di asparagi

2 cipolle

2 patate

200 g di piselli

200 g di riso

½ l di brodo

1 cucchiaio di olio extravergine di oliva

una noce di burro

parmigiano, sale e pepe q.b.

Mondare e pulire le verdure: tagliare le punte di asparagi a pezzetti di due centimetri, affettare sottilmente le cipolle, tagliare a dadi le patate. Fare un soffritto con il burro, l’olio e le cipolle, unire i piselli e lasciare insaporire per alcuni minuti. Aggiungere il brodo caldo, portare ad ebollizione e versare il riso con le punte di asparagi e le patate. Far sobbollire fino a cottura del riso e servire la minestra calda accompagnata da parmigiano, prezzemolo tritato e un filo di olio crudo.

CALZONCINI AL SALMONE

(per gentile concessione della chef Elena Recchia)

4 tranci di salmone fresco

500 g di pasta sfoglia già pronta

50 g di burro morbido

1 uovo

1 cucchiaio di finocchietto selvatico o aneto

1 cucchiaio di prezzemolo tritato

2 cucchiai di succo di limone

1 pizzico di paprica

sale e pepe

Eliminate accuratamente le lische e la pelle dei tranci di salmone. Scaldate nel frattempo il forno a 200°. In una ciotola mescolare bene il burro al finocchietto, al prezzemolo, al sale e al pepe. Tirate con il matterello la sfoglia fino ad ottenere 4 pezzi abbastanza grandi da contenere ,ciascuno, un trancio sulla metà del pezzo. Spalmate la miscela di burro e aromi sui tranci e posateli sulla pasta sfoglia. Irrorate di succo di limone, salate e pepate. Chiudete i calzoni schiacciando bene i bordi per sigillare bene. Fate delle incisioni in diagonale per far fuoriuscire il vapore durante la cottura.pennellate i calzoni con l’uovo sbattuto e infornate a 200° per 20 minuti e poi altri 15 minuti a 170° finché la pasta sia gonfia e dorata. Servite caldi o freddi.

Ecco un po’ di “roba da conigli” che forse la troppo tradizionalista zia Petunia avrebbe potuto proporre per la dieta del suo adorato Diddy… se non fosse roba troppo esotica per il numero 4 di Privet Drive…

INSALATA DI POMPELMO AI GAMBERETTI

Ingredienti per 4

2 pompelmi rosa belli sodi

50 g di olive verdi

200 g di nasello

1 tazza di maionese

1 manciatina di capperi

1 ciuffetto di prezzemolo tritato

1/2 finocchio crudo tagliato a fettine

1 cucchiaio di olio di oliva

50 g di mais

sale e pepe

Lessare il pesce.

Tagliare a metà i pompelmi e svuotarli della polpa in modo che resti la coppa vuota, tenere da parte la polpa e tagliarla a cubetti. Tagliare i pesce, raffreddato, a pezzetti.

Mettere in una terrina la maionese con la polpa di pompelmo, il pesce a pezzetti, il finocchio affettato, i capperi, il prezzemolo tritato, olio sale e pepe. Mescolare bene il tutto e una volta che è bello cremoso riempire le coppe di pompelmo. Decorarle con olive verdi (quelle già denocciolate tagliate a fettine tonde) e i chicchi di mais.

Mettere in frigo per mezz'ora e poi servire.

PESCE SPADA CON SALMORIGLIO

Ingredienti per 4 persone:

4 fette di pesce spada

olio e.v.

succo di un limone

rosmarino

sale e pepe

Per il salmoriglio:

3/4 di tazza di olio e.v.

una tazzina di acqua

prezzemolo

2 spicchi d'aglio

succo di due limoni

origano fresco

sale e pepe

Pulire il pesce ed asciugarlo, sistemarlo in un piatto ed irrorarlo con un po’ di succo di limone e olio, lasciare macerare per 10 minuti.

Sgocciolare il pesce dall'olio e metterlo sulla griglia, farlo cuocere a fuoco vivace pennellandolo con un rametto di rosmarino intinto nell'olio rimasto nel piatto.

Quando sarà cotto, salare e pepare e tenerlo in caldo.

Per il salmoriglio: schiacciare l'aglio, filtrare il succo dei limoni e scaldare l'acqua in una casseruola (non farla bollire).

Mettere l'olio in un pentolino e, sbattendo energicamente, aggiungere l'acqua calda, il succo dei limoni, il prezzemolo, l'aglio, l'origano, il sale ed il pepe, far cuocere il salmoriglio a bagnomaria e a fuoco bassissimo, per 5 minuti.

Condire il pesce con la salsina e servire.

Nel volume successivo, Harry Potter e l’ordine della fenice, “Dudley era enorme come sempre, ma un anno di dieta ferrea e la scoperta di un nuovo talento avevano sortito un certo cambiamento nel suo fisico. Come zio Vernon raccontava deliziato a chiunque lo ascoltasse, Dudley di recente era diventato il Campione di Pesi Medi Juniores Scolastici del Sud-Est” (Harry Potter e l'Ordine della Fenice p. 20). Forse dopo l’incidente della Mou Mollelingua (Harry Potter e il Calice di Fuoco p. 47) Dudley ha imparato a controllarsi un po’ di più per quello che riguarda il cibo. D’altra parte la sua attività sportiva deve aiutarlo a tenere a bada il grasso in eccesso, se non l’aggressività. Quando il povero Dudley si ritrova indifeso in balia dei Dissennatori (creature malvagie che succhiano via la felicità) sembra quasi simpatico (Harry Potter e l'Ordine della Fenice p. 26). Sfortunatamente per lui, non sa che la cura migliore contro un attacco di Dissennatori, traslando nel mondo magico uno dei suoi più conosciuti effetti consolatori, è il cioccolato.

“Un colpo secco li fece sobbalzare tutti quanti. Il professor Lupin stava spezzando un’enorme tavoletta di cioccolato.

- Tieni – disse a Harry, e gliene tese un pezzo piuttosto grosso. – Mangia. Ti farà bene” (Harry Potter e il prigioniero di Azkaban p. 74).

Allo stesso modo Silente consiglia a Ginny, la sorellina di Ron, una tazza di cioccolata calda dopo la brutta avventura con il Basilisco: “Riposo a letto e, perché no? Una grossa tazza di cioccolata bollente. A me fa tornare sempre il buonumore” (Harry Potter e la Camera dei Segreti p. 296).

Il cioccolato, croce e delizia di ogni dieta, è davvero un cibo un po’ magico. Viene da lontano, dalle rovine di una civiltà affascinante ed aliena. Bruno e dolce, croccante, ma che si scioglie in bocca, con un aroma ineguagliabile tra l’amaro e il caramellato: chi è in grado di resistergli? A parte Harry che, dopo averne mangiato a chili come cura contro i Dissennatori, non ne è più tanto entusiasta: “quando arrivò la strega col carrello del tè, fece un bel pranzetto, evitando accuratamente il cioccolato” (Harry Potter e il prigioniero di Azkaban p. 363).

DOLCETTI AL CIOCCOLATO (contro i Dissennatori)

Ingredienti:

200 g di nocciole intere tostate

200 g di zucchero a velo

1 albume

15 g di cacao amaro

In una bacinella mettere lo zucchero, il cacao e le nocciole, mescolare con un cucchiaio di legno aggiungendo un po’ alla volta l’albume. Stendere l’impasto sopra un foglio di carta da forno, spolverare abbondantemente con zucchero a velo e appiattire fino a 1,5 cm. Far riposare 12 ore a temperatura ambiente, tagliare a quadretti, disporre in placca con carta da forno e cuocere 150-160 gradi per circa 20 minuti.

TARTUFI AL CIOCCOLATO

Ingredienti:

150 g di cioccolato al latte

150 g di cioccolato fondente

125 g di panna fresca

50 g di burro

25 g di zucchero

cacao amaro

Portare ad ebollizione la panna con il burro e lo zucchero, togliere dal fuoco e aggiungere i due tipi di cioccolato tritati e mescolare con un cucchiaio di legno.

Riporre in frigorifero fino e farlo rassodare, aiutandosi con un cucchiaino da caffè fare tanti mucchietti su un foglio di carta vegetale e metterli in frigorifero per un’ora. Avvolgerli in scagliette di cioccolato e quindi nel cacao.

CIOCCOLATA IN TAZZA

Ingredienti:

180 g di cioccolato fondente

500 g di latte

1 cucchiaio di zucchero

2 chicchi di sale grosso

Bollire il latte con il sale grosso ed aggiungere il cioccolato a pezzi “frullando” bene il tutto.

Servire calda con panna montata e scaglie di cioccolato.

Varianti: Sciogliere il cioccolato in una tazzina di caffè forte, quindi aggiungere il latte. Usare lo zucchero di canna al posto dello zucchero semolato bianco. Aromatizzare con cannella o un pizzico di peperoncino.

Comunque questi piccoli extra non fanno certo ingrassare Harry: ha altri interessi e altri problemi. Certo, l’idea di andare ad una scuola di magia distoglierebbe dal cibo (e dalla TV) qualsiasi adolescente. Tuttavia, essendo le scuole di magia estremamente rare e riservate ai maghi, Dudley e tutti gli altri ragazzi babbani devono accontentarsi di attività maggiormente alla loro portata: un po’ di sport, qualche hobby all’aria aperta e – perché no? – un po’ di vera cucina!

LA PREPARAZIONE DEL CIBO: INCANTO O ALCHIMIA?

Anche nel mondo dei maghi ci sono bravi cuochi e cuochi decisamente… insoliti. Uno di questi ultimi è il buon Hagrid, Custode delle Chiavi e dei Luoghi di Hogwards e cuoco piuttosto rustico. Ecco il primo dei molti manicaretti che offrirà ad Harry ed ai suoi amici: “Da una tasca interna del suo pastrano nero estrasse una scatoletta leggermente schiacciata. Harry l’aprì con dita tremanti. Dentro c’era una torta al cioccolato grossa e appiccicosa con su scritto a lettere verdi di glassa: ‘Buon Compleanno Harry’” (Harry Potter e la Pietra Filosofale p. 49).

TORTA AL CIOCCOLATO DI HAGRID

100 g di cioccolato fondente

150 g di burro + 1 cucchiaino per lo stampo

3 uova

250 g di zucchero semolato

1 bustina di zucchero vanigliato

100 g di farina setacciata

100 g di gherigli di noce

Per la copertura:

100 g di cioccolato fondente

50 g di burro

2 cucchiai di panna

Per la glassa:

2 albumi

120 g di zucchero a velo

½ cucchiaino di vanillina

colorante alimentare verde

Preriscaldare il forno a 150°. Nel frattempo spezzettare il cioccolato e il burro e farli fondere a bagnomaria. Mescolare fino ad ottenere un composto omogeneo, togliere dal fuoco, aggiungere le uova, lo zucchero e lo zucchero vanigliato, quindi la farina setacciata e le noci tritate grossolanamente.

Versare la pasta in una tortiera imburrata da 24 cm di diametro. Infornare per 30 minuti. Spegnere il forno e lasciar riposare il dolce altri 5 minuti nel forno spento prima di sformarlo. Preparare la copertura facendo fondere ancora burro e cioccolato a bagnomaria, togliere dal fuoco e unire la panna. Stemperare lo zucchero a velo con gli albumi, la vanillina e il colorante verde. Ricoprire la torta fredda con la copertura al cioccolato e decorarla a piacere con la glassa verde.

Poco dopo Harry lo guarda preparare un tè con salsicce abbrustolite che fanno venire l’acquolina in bocca: “Ben presto la catapecchia fu piena dello sfrigolio e dell’odore di salsiccia. Nessuno disse una parola mentre il gigante si dava da fare, ma non appena ebbe fatto scivolare dall’attizzatoio le prime sei salsicce, grasse, succulente e leggermente abbrustolite, Dudley diede segni di irrequietezza. Zio Vernon gli disse in tono aspro: - Non toccare niente di quel che ti dà, Dudley!” (Harry Potter e la pietra filosofale p. 50).

E’ il primo di molti altri tè serviti con biscotti rocciosi, focacce durissime, panini alla donnola (! Harry Potter e la Pietra Filosofale p. 219) e uno stufato per cui “dopo che Hermione estrasse un grosso artiglio dalla sua porzione, lei, Harry e Ron persero l’appetito” (Harry Potter e il Calice di Fuoco p. 229).

Se Hagrid sembra preparare le sue prelibatezze in maniera del tutto canonica, limitandosi ad accendere magicamente il fuoco, ecco come cucina invece una cuoca sopraffina: la signora Weasley.

“- Ceneremo in giardino – disse quando entrarono. – Non c’è posto per undici persone qui dentro. Potete portare fuori i piatti, ragazze? Bill e Charlie stanno preparando la tavola. Coltelli e forchette, per favore, voi due – disse a Ron e Harry, puntando la bacchetta magica con tale veemenza verso un mucchio di patate nel lavandino, che quelle schizzarono fuori dalle bucce come bolidi, rimbalzando sui muri e sul soffitto.

- Oh, per l’amor del cielo – sbottò, puntando la bacchetta verso una padella che balzò sul pavimento, raccogliendo le patate” (Harry Potter e il Calice di Fuoco p. 55).

Il menu così magicamente composto comprende patate lesse, pasticcio di pollo e prosciutto, insalata, vino di fior di sambuco e gelato di fragole fatto in casa (Harry Potter e il Calice di Fuoco p. 57). In un’altra occasione eccola servire stufato e crostata di rabarbaro con crema pasticciera (Harry Potter e l'Ordine della Fenice p. 90 - 92). La signora Weasley poi non manca mai di mandare ad Harry, per le feste, ciambelline, tortini, uova di Pasqua ripiene di mou, pasticci di carne, croccante, insieme ad eterni maglioni fatti a mano.

CROSTATA AL RABARBARO

Ingredienti:

1 confezione di pasta frolla

700 g di rabarbaro

2 uova

125 g di zucchero

150 g di crema

1 cucchiaio di burro

Procedimento:

Pelare il rabarbaro togliendo i fili come fareste per il sedano. Tagliarlo a pezzettini e metterlo in padella facendolo cuocere finché non rilascia acqua, quindi scolarlo e passarlo in padella con un po’ di burro e zucchero finché non è al dente. Lasciar freddare. Foderare una teglia, precedentemente imburrata e infarinata, con la pasta frolla, tenendone da parte un po' per la decorazione. Aggiungere il rabarbaro e la crema e infornare per una mezz'ora circa, finché la frolla non è croccante e dorata.

CIAMBELLE

200 g di farina

60 g di zucchero

50 g di burro morbido

15 g di lievito di birra

2 tuorli

150 g di latte

1 scorza di limone

1 pizzico di sale

vaniglia

zucchero a velo

In una ciotola setacciare 100 gr di farina e versarvi al centro il lievito sciolto in 100 gr di latte leggermente intiepidito. Lavorare il composto incorporando un poco alla volta la farina rimasta e aggiungendo se necessario ancora un po’ di latte. Far lievitare l’impasto finché avrà raddoppiato il suo volume. Nel frattempo amalgamare i tuorli con lo zucchero, il burro diviso a pezzetti, la scorza del limone, il sale, la vaniglia e unire il tutto alla pasta lievitata. Lavorare a lungo l’impasto aggiungendo la farina rimasta e renderlo elastico e sodo. Far lievitare ancora 1 ora, dopodiché formare dei cordoncini dello spessore di 1 centimetro e lunghi 10. unirli alle estremità e formare delle ciambelle che andrete a friggere, dopo ancora 15 minuti di riposo, in abbondante olio bollente. Quando sono dorate adagiarle sopra della carta assorbente e servirle ancora calde spolverizzate con lo zucchero a velo e accompagnate da confettura alla frutta.

In un mondo così l’alchimia, parte integrante del modo “babbano” di fare cucina, sembra limitarsi alle disgustose pozioni del professor Piton. Non vengono menzionati mercati né ristoranti né negozi di generi alimentari e anche taverne e osterie come Il Paiolo Magico, i Tre Manici di Scopa e la sordida Testa di Porco si limitano a bevande e qualche tartina.

“Tom ricomparve con un grembiule infilato sulla camicia da notte: portava un vassoio con tè e tartine. Lo posò sul tavolo tra Caramell e Harry e uscì dal salottino, richiudendosi la porta alle spalle (…).

Caramell imburrò una tartina e spinse il piatto verso Harry. – Mangia, Harry, sembri un fantasma.”

TARTINE DEL PAIOLO MAGICO

Al mascarpone:

4 fette di pane integrale senza crosta

75 g di mascarpone

1 scalogno tritato finemente

1 uovo di media grandezza sbattuto

qualche goccia di tabasco

Mescolare il mascarpone con lo scalogno, l'uovo e il tabasco. Sbattere il composto fino a renderlo soffice e leggero. Tagliare le fette di pane in 4 e tostarle leggermente. Spalmarvi il composto di mascarpone, mettere di nuovo le tartine in forno finché diventano dorate. Sfornare e servire subito in piatti riscaldati.

Alle sardine:

4 fette di pane bianco senza crosta

50 g di burro

125 g di sardine in scatola

pepe nero macinato al momento

½ cucchiaino di succo di limone

2 cucchiaini di prezzemolo tritato

3 uova sode tagliate a fettine sottili

16 filetti di acciuga arrotolati

Spalmare le fette di pane col burro e dividerle in 4 triangoli. Scolare le sardine, diliscarle e schiacciarle in una terrina insieme al pepe e al prezzemolo. Stendere il composto sulle fette di pane imburrato e decorare con una fettina di uovo e un'acciuga arrotolata.

Anche la severa professoressa McGrannitt fa comparire, in Harry Potter e la camera dei segreti, “un vassoio di tramezzini, due calici d’argento e una caraffa di succo di zucca ghiacciato” (Harry Potter e la Camera dei Segreti p. 77); presumibilmente, dato il carattere inflessibile dell’insegnante, i suoi sandwich sono quanto di più tradizionale e consolidato si possa immaginare.

In un’altra occasione la professoressa offre ad Harry dei biscotti che qualche proprietà magica devono averla, anche se non ci viene detto esattamente quale:

“- Prendi un biscotto, Potter.

- Prendo… che cosa?

- Prendi un biscotto – ripeté lei impaziente, indicando una scatola di latta stampata con un disegno scozzese in cima a una pila di documenti sulla scrivania. – E siediti. (…)

[Harry] sprofondò in una sedia di fronte a lei e prese uno Zenzerotto” (Harry Potter e l'Ordine della Fenice p. 242) .

SANDWICH AL POLLO E PROSCIUTTO

225 g di pollo cotto al vapore o lessato

2 fette di prosciutto cotto tagliate spesse

2 cucchiai di maionese

1 cucchiaio di erba cipollina tritata

6-8 panini

40 – 50 g di burro salato

½ cucchiaino di senape

un mazzetto di crescione

sale e pepe nero

Spezzettare il pollo con le mani e tritare il prosciutto, mescolarli con la maionese, l’erba cipollina, la senape, sale e pepe. Tagliare a metà i panini, spalmarli di burro salato, versarvi un generoso strato di pollo e prosciutto e ricoprirli con abbondante crescione fresco, quindi richiuderli.

SANDWICH ALLE ACCIUGHE

6-8 fette di pane bianco

25-30 grammi di burro

20 acciughe pulite e diliscate

6 tuorli di uova sode

50 g di parmigiano grattugiato

1 pizzico di pepe di Caienna

2-3 cucchiai di panna

1 ciuffetto di crescione

Imburrare il pane e tagliarlo a triangoli o bastoncini. Frullare le acciughe con le uova, la panna, il pepe e il parmigiano fino ad ottenere un composto omogeneo. Spalmare le tartine con la pasta di acciughe, aggiungere qualche fogliolina di crescione, richiudere con un'altra fetta di pane imburrato.

SANDWICH AI CETRIOLI

6-8 fette di pane bianco

25-30 g di burro

1 cetriolo sbucciato e tagliato a fettine sottili

1 cucchiaio di succo di limone

sale e pepe macinato di fresco

Mettere le fettine di cetriolo in una ciotola con sale, pepe e succo di limone. Lasciatele marinare per 15-20 minuti. Imburrare il pane, coprirlo con le fettine di cetriolo scolate, richiudere con un'altra fetta di pane imburrato.

UOVA E MAIONESE

3 uova

2 cucchiai di maionese

sale e pepe nero

6-8 fette di pane

25-30 g di burro

1 pizzico di senape

2 mazzetti di crescione

un pizzico di erba cipollina

sale e pepe

Mescolare il burro con la senape, un pizzico di sale e pepe fino ad ottenere un composto cremoso. Far bollire le uova per 6-8 minuti. Scolarle, raffreddarle e sgusciarle. Tritarle finemente, aggiungere la maionese, sale e pepe e mescolare bene per ottenere un composto omogeneo. Spalmare il pane col burro alla senape, stendere uno strato abbondante di uova con maionese, cospargerlo di foglioline di crescione e coprire con un'altra fetta di pane imburrato. Eliminare la crosta e tagliare il sandwich a forma di triangoli o quadrati.

BISCOTTI ALLO ZENZERO

300 g di farina

5 ml di bicarbonato

7,5 ml di zenzero in polvere

1,5 ml di cannella in polvere

1,5 ml di chiodo di garofano in polvere

115 g di burro

350 g di zucchero

1 uovo sbattuto

60 ml di melassa

5 ml di succo di limone

Riscaldare il forno a 160°. Mescolare la farina col bicarbonato e le spezie. Con la frusta elettrica sbattere il burro con i 2/3 dello zucchero. Aggiungere l’uovo, la melassa e il succo di limone. Aggiungere la farina con le spezie e mescolare bene con un cucchiaio di legno. Formare delle palline, rotolarle nello zucchero rimasto e schiacciarle formando dei dischetti. Metterle in forno per 12 minuti, quando sono leggermente dorati e asciutti in superficie toglierli dal forno e lasciarli raffreddare su una gratella.

Le bevande servite nella scuola e nei locali di Hogsmeade invece risultano abbastanza fantasiose. Oltre all’onnipresente succo di zucca abbiamo la burrobirra (“Sapessi come scalda!”), ma anche acquaviola, idromele aromatico, sciroppo di ciliegia con ghiaccio e seltz, rum di ribes rosso (Harry Potter e il prigioniero di Azkaban p. 172). Pare che I Tre Manici di Scopa serva anche ottimi cocktail, perlomeno decorativi a giudicare dalla descrizione: “Luna, dal canto suo, canticchiava con aria svagata Perché Weasley è il nostro re e mescolava la sua bibita con un bastoncino in cui era conficcata una cipollina. (…) Rita non avrebbe chiesto di meglio che prendere l’ombrellino di carta che spuntava dal bicchiere di Hermione e ficcarglielo su per il naso. (…) – Fuoco alle polveri, Rita – disse serena Hermione, pescando una ciliegia dal fondo del suo bicchiere” (Harry Potter e l'Ordine della Fenice p. 532 -535).

BURROBIRRA

Ingredienti:

1 tazza di birra scura

1 tazza di latte

1/2 cucchiaio di burro

1 cucchiaio di zucchero

1 pizzico di cannella

1 pizzico di chiodo di garofano

essenza di vaniglia

Procedimento:

Mescolate tutti gli ingredienti in una pentola e scaldate a fiamma bassa fino a quando il composto si addensa, quindi servite in boccali di ceramica.

Nella leziosa pasticceria di Madama Piediburro, invece, Harry e Cho ordinano un innocente caffè, ma come non immaginare cioccolate calde e panna montata? Pasticcini alla crema e marzapane? Sfogliatelle e cioccolatini alla gelatina di rosa? D’altra parte Harry non sembra molto entusiasta del locale e il suo imbarazzo aumenta scoprendo “una quantità di putti d’oro che fluttuavano sopra i tavolini tondi e di tanto in tanto scagliavano una manciata di coriandoli rosa sugli avventori” (Harry Potter e l'Ordine della Fenice p. 526).

Possiamo immaginare Madama Piediburro in un laboratorio invaso dall’odore dello zucchero caramellato che agita leziosamente la bacchetta per produrre statuine di glassa e cuori di pralina, il tutto per il disgusto di Harry che ha ben altri problemi!

DOLCETTI DI SAN VALENTINO

Ingredienti:

85 g di cacao in polvere

25 g di noci finemente tritate

75 g di mandorle tritate

50 g di zucchero a velo

qualche goccia di essenza di vaniglia

1 tuorlo

1 albume

8-9 ciliegie candite divise a metà

Accendere il forno a 130° e imburrare una placca da cottura. Mescolare il cacao, le noci, le mandorle, lo zucchero a velo e l’essenza di vaniglia in una terrina. Montare l’albume a neve ben ferma e unirlo agli altri ingredienti per formare un impasto compatto. Lavorarlo con le mani spolverate di zucchero fino a renderlo omogeneo. Dividerlo in 16 pezzetti e formare delle palline leggermente schiacciate. Premere il mignolo al centro di ogni pallina per formare un piccolo incavo, spennellare i dolcetti col tuorlo, porre al centro di ognuno una mezza ciliegina e cuocerli sul ripiano centrale del forno per 15 minuti. Quando sono cotti trasferirli su una gratella e lasciarli raffreddare.

TORTA ALLE ROSE

Ingredienti:

200 g di farina 00

100 g di burro

160 g di zucchero

6 tuorli

2,5 dl di latte

20 g di fecola di patate

2 dl di panna fresca

1 pizzico di sale

2-3 cucchiai di acqua di rose

3 rose non trattate

Versare la farina in una ciotola col sale e 100 g di zucchero. Unire il burro ammorbidito a pezzetti, 3 tuorli e impastare rapidamente il tutto. Formare una palla, avvolgerla nella pellicola da cucina e lasciarla riposare per almeno 1 ora in frigorifero. Stenderla quindi in un disco di circa ½ cm di spessore, foderare lo stampo con carta da forno bagnata e strizzata, mettere la sfoglia nello stampo e ritagliare i bordi. Bucherellarla con una forchetta, coprirla con altra carta da forno bagnata e strizzata e riempirla di legumi secchi. Cuocerla in forno già caldo a 180° per circa 30 minuti. Farla intiepidire, togliere i legumi e la carta, infornarla ancora qualche minuto perché si asciughi bene, lasciarla raffreddare e sformarla.

Montare i restanti tuorli con lo zucchero fino ad ottenere un composto spumoso. Scaldare il latte con i petali di due rose, filtrarlo e lasciarlo intiepidire. Mescolarvi la fecola setacciata e versarvi il latte tiepido poco alla volta, sempre mescolando. Cuocerla a fiamma dolcissima per circa 10 minuti mescolando continuamente. Spegnere e raffreddare. Montare la panna ben fredda e incorporarla alla crema. Farcire la pasta sformata con la crema. Passare i petali della terza rosa in un albume sbattuto e rotolarli nello zucchero semolato, lasciarli asciugare. Cospargerli sulla torta prima di servirla.

La vita sentimentale di Harry si complica ulteriormente nel sesto volume della serie: Harry Potter e il Principe Mezzosangue. Harry “sta” con Ginny Weasley, ma non ci sono dolcetti e lacrimucce fra loro, anzi, un’assoluta mancanza di cibo sembra sottolineare la cupa atmosfera di tragedia che pervade il mondo stravolto di Harry.

Nello stesso libro compare il professor Lumacorno, gourmand raffinato che al cibo ordinario preferisce fagiani arrosto, ananas candito e idromele affinato in barrique. Le sue festicciole sono pervase di tartine e canapè che, anche se non descritti, si possono certo immaginare come particolarmente elaborati. D’altra parte sono gli elfi domestici a cucinare!

TARTINE DEL PROFESSOR LUMACORNO

ANGELI A CAVALLO

Ingredienti:

12 ostriche fresche

Succo di limone

Pepe di Caienna

Pepe nero macinato fresco

12 fettine sottili di pancetta affumicata

4 fette di pane integrale

Tostare le fette di pane e dividerle in 12 quadratini. Sgusciare le ostriche, condirle con limone e pepe, arrotolare su ogni ostrica una fetta di pancetta e fermarla con uno stuzzicadenti. Mettere gli involtini di ostrica sotto un grill molto caldo e lasciarli cuocere finché la pancetta diventa croccante (ma non troppo a lungo, altrimenti le ostriche diventano stoppose). Infilare gli spiedini di ostriche sulle fette di pane e spolverare di pepe di caienna. Servire caldissime.

DIAVOLI A CAVALLO

Ingredienti:

12 prugne secche denocciolate

1 bicchiere di rum

12 fette sottili di pancetta affumicata

Peperoncino macinato

4 fette di pane integrale.

Tostare le fette di pane e dividerle in 12 quadratini. Far rinvenire le prugne nel rum, quindi sgocciolarle bene. Arrotolare su ogni prugna una fettina di pancetta e fermarla con uno stuzzicadenti. Mettere gli involtini di prugna sotto un grill ben caldo e lasciarli cuocere finché la pancetta non è croccante. Spolverare di peperoncino a piacere, infilare gli stuzzicadenti sulle fettine di pane e servire caldissimi.

BOMBAY TOAST

Ingredienti:

4 uova

4 cucchiai di panna fresca

½ cucchiaino di pasta d’acciughe

Una manciata di capperi sotto sale

50 g di burro

4 fette di pane

4 filetti d’acciuga

Sale e pepe

Sbattere bene le uova, unire la panna, la pasta d’acciughe, metà dei capperi dissalati e tritati e mescolare bene. Regolare di sale e pepe. Cuocere la miscela di uova in un pentolino con una noce di burro, a fuoco dolce e mescolando. Tostare e imburrare le fette di pane. Quando le uova strapazzate sono cotte disporle sulle fette di pane e decorare con i filetti di acciuga e i capperi rimasti.

TOAST DI GAMBERETTI

Ingredienti:

300 g di gamberetti freschi sgusciati

1 pizzico di macis in polvere

1 pizzico di chiodi di garofano in polvere

1 pizzico di noce moscata

1 ciuffo di prezzemolo

150 g di burro chiarificato

4 fette di pane

Sale e pepe.

Disporre i gamberetti in una pirofila, spolverarli con le spezie, sale e pepe. Versarvi sopra 50 g di burro fuso e metterli in forno caldo a 150° per 10 minuti. Sfornarli e lasciarli raffreddare. Versare sui gamberetti il resto del burro e lasciarlo solidificare in frigorifero.

Tostare le fette di pane, spalmarle abbondantemente di burro ai gamberetti, spolverare di pepe e di prezzemolo tritato e servire.

SCOTHC WOOKCOCK

Ingredienti:

1 cucchiaio di pasta d’acciughe

100 g di burro

4 cucchiai di panna

4 tuorli d’uova sode tritati

1 ciuffo di prezzemolo tritato

1 pizzico di peperoncino macinato

Sale

8 fette di pane integrale

In un tegamino far fondere dolcemente 30 g di burro. Unire la panna e i tuorli sminuzzati sempre mescolando fino ad ottenere una crema densa. Tostare il pane, spalmarlo di burro e pasta d’acciughe, aggiungere la crema di uova e servire subito con una spolverata di peperoncino o prezzemolo.

CIBO DA MAGHI E STREGHE

Che cosa c’è di insolito nei menu di maghi e streghe? Nel mondo di Harry Potter in verità quasi niente, a parte la zucca di Halloween presente in molte preparazioni, dagli zuccotti di zucca che Harry assaggia per la prima volta sull’Espresso per Hogwards alle torte di zucca (peraltro un classico), al succo di zucca ghiacciato. Nel primo banchetto di Halloween ad Hogwards vengono nominate anche le patate farcite, anche se, per l’improvviso arrivo di un troll, il banchetto resterà interrotto… (Harry Potter e la Pietra Filosofale p. 165).

TORTA DI ZUCCA

Pasta brisèe per 8

2 Kg di zucca Marina di Chioggia

130 g di zucchero di canna

200 g di crema di latte

2 uova

½ cucchiaino di cannella

½ cucchiaino di zenzero in polvere

panna montata q.b.

Questo dolce è un dolce tipico della tradizione americana. Si chiama Pumpkin Pie e si prepara di solito per il giorno del ringraziamento.

La zucca consigliata è la qualità di Marina di Chioggia: si presenta schiacciata ai poli, rugosa e dal colore che varia dal grigio al verde striato.

Dopo aver pulito per bene la zucca, ma senza sbucciarla, tagliatela a spicchi medi, riponeteli su una teglia da forno e infornate a 180 gradi per un’ora.

Ora togliete la buccia dopo averla fatta intiepidire, passatela nel passaverdura e mettetela in una padella antiaderente e fatela cuocere a fuoco medio mischiandola ripetutamente fino a quando non risulta densa.

Prendetene ora 450 g, metteteli in una ciotola e lavoratela con lo zucchero e la crema di latte, aggiungete anche le uova, lo zenzero e la cannella. Lavorate bene il composto fino a quando non risulti omogeneo. Fate riposare la pasta per una mezz’ora.

Imburrate una tortiera e foderatela con la pasta che avrete steso, riempite ora con la crema di zucca, passate in forno già caldo per un quarto d’ora e ad una temperatura di 220 gradi. Passati i 15 minuti, abbassate la temperatura a 180 gradi e fate cuocere per 45 minuti.

Fate raffreddare la torta e servitela con della panna montata.

SUCCO DI ZUCCA

Ingredienti:

2 tazze di polpa di zucca a pezzetti

2 tazze di succo di mela

1 tazza di succo d’arancia

1 cucchiaino di miele

un pizzico di cannella

un pizzico di zenzero

Procedimento:

Estraete il succo centrifugando i pezzi di zucca, aggiungetelo a quello di mela e d'ananas, unite il miele e le spezie, mescolate fino a ottenere un composto uniforme e mettete a raffreddare in frigo. Servire in bicchieri con cubetti di ghiaccio.

PATATE FARCITE DI HALLOWEEN

4 patate grosse

200 g di salsiccia

30 g di funghi secchi

50 g di burro

1 uovo

1 cucchiaio di prezzemolo tritato con 1 spicchio d’aglio

noce moscata, sale e pepe q.b.

Lavate le patate, asciugatele e cuocetele in forno per circa 45 minuti. Far intiepidire e tagliare la calotta superiore senza sbucciarle, scavate la polpa, lasciandone 1 centimetro attaccata alla buccia e tritatela. Cuocete la salsiccia in 30 gr di burro unendo anche i funghi ammollati e tritati, il pepe e la noce moscata. Mescolare il tutto alla polpa delle patate e insaporire con prezzemolo e un tuorlo. Riempire le scodelline di patata con il composto ottenuto, cospargere di fiocchetti di burro e avvolgete ogni patata in un pezzo di carta argentata, infornate ancora circa 20 minuti a 180° e servite ancora calde.

Sul cibo adatto per maghi e streghe le fiabe sono ricche di indizi. Le streghe adorano i bambini (ricordate Hansel e Gretel?), teneri e grassottelli. Non disdegnano il cuore delle loro vittime (la regina di Biancaneve) o il sangue, possono mangiare delle serpi magiche (come lo stregone del Linguaggio degli Animali) e, a parte qualche predilezione personale per i raperonzoli o per il prezzemolo (Raperonzolo o Prezzemolina) sono in genere carnivori convinti.

Mangiare i neonati, mangiare il cuore, bere il sangue sono anche le accuse che vengono rivolte agli indiziati negli innumerevoli processi per stregoneria ed eresia dei secoli passati.

Lord Voldemort, il perverso stregone nemico mortale di Harry, beve sangue di unicorno (Harry Potter e la Pietra Filosofale p. 244), latte di serpente (Harry Potter e il Calice di Fuoco p. 12) e si serve del sangue di Harry per tornare ad avere un corpo (Harry Potter e il Calice di Fuoco p. 546). Il sangue, il serpente, il bambino: cibi proibiti dalla società che diventano segno della diversità, dell’estraneità del Male.

Gli elfi e le fate invece si accontentano tradizionalmente di latte, frutta, pane e focacce, cibi leggeri, adatti a spiriti talora burloni e maliziosi, ma generalmente benevoli.

Nel mondo di Harry facciamo anche la conoscenza con i giganti, che si nutrono di “capre morte e roba del genere” (Harry Potter e l'Ordine della Fenice p. 407) in perfetto accordo con l’antico concetto che la brutalità richieda cibo brutale, o forse, inquietante ipotesi, che noi siamo davvero quello che mangiamo.

I fantasmi invece non mangiano, con grande nostalgia di Sir Nicholas de Mimsy-Porpington, fantasma ufficiale dei Grifondoro; al massimo possono passare attraverso un piatto di cibo in putrefazione, giusto per gustare qualche lieve aroma: “Harry guardò esterrefatto un fantasma corpulento avvicinarsi al tavolo, piegarsi e attraversare un salmone puzzolente a bocca spalancata.

- Riesci a sentire il sapore, se ci passi attraverso? – gli chiese Harry.

- Quasi – rispose triste il fantasma, e si allontanò”.

Tuttavia gli allievi di Hogwards si guardano bene dall’assaggiare certe cose: niente erbe strane, funghi, parti insolite di animali insoliti, quelle vengono riservate alle pozioni del professor Piton… o al massimo agli stufati di Hagrid (che è mezzo gigante e quindi, in un certo senso, giustificato). Gli studenti di una scuola, anche quelli di Hogwarts, sono pur sempre dei “normali” adolescenti, in generale sani e attivi, per questo, probabilmente, mangiano come i babbani, o quasi.

Ci permettiamo tuttavia di aggiungere qualche preparazione “magica” di tema stregonesco. Potrebbe essere divertente.

ZUPPA DI ZUCCA

1 Kg di zucca

1 cipolla tagliata a fettine sottili

3 cucchiai di olio d'oliva

1 l di brodo vegetale

2 cucchiaini di burro

1 pizzico di noce moscata

qualche cucchiaio di panna

una manciata di pistacchi tritati

Pulire la zucca togliendo la buccia e i semi e tagliare la polpa a dadini. Rosolarla a fuoco dolce insieme alla cipolla per circa 15 minuti, se dovesse asciugare troppo aggiungere qualche cucchiaio di acqua calda. Aggiungere il brodo e lasciar bollire il tutto per altri 15 minuti. Passare la zucca fino a ridurla ad una crema,eventualmente aggiungere acqua calda o latte se dovesse risultare troppo densa, aggiungere il burro, regolare di sale, pepe e noce moscata, scaldarla ancora qualche minuto e servirla guarnita nei piatti con un cucchiaio di panna fresca e una spolverata di pistacchi tritati. Accompagnarla con crostini dorati al forno.

MARMELLATA DI ZUCCA

500 g di polpa di zucca tagliata a dadini

500 g di mele tagliate a dadini

1 l di acqua

1 kg di zucchero semolato

il succo e la scorza di 3 limoni

Mettere a bollire la zucca in una pentola con l'acqua per circa 10 minuti, spegnere il fuoco, aggiungere le mele e lasciar intiepidire. Aggiungere lo zucchero, il succo dei limoni e le scorzette tagliate a julienne. Lasciar bollire ancora fino a raggiungere la densità desiderata (la marmellata è cotta quando, versandola su un piatto freddo, non "scorre"). Versarla ancora calda in vasetti di vetro sterilizzati. Chiuderli ermeticamente e lasciarli raffreddare a testa in giù.

BACCHETTE MAGICHE AL FORMAGGIO

200 g di pasta sfoglia

50 g di pistacchi

2 cucchiai di parmigiano grattugiato

1 cucchiaino di paprika dolce

1 uovo

Stendere la pasta sfoglia allo spessore di 3-4 mm, spennellare con l’uovo leggermente battuto e cospargerla con il parmigiano, la paprica e i pistacchi tritati. Premere un po’ gli ingredienti con il matterello e ritagliare dei rettangoli della lunghezza di 7 cm circa e della larghezza di 2.

Farli cuocere in forno preriscaldato a 190 gradi per 8-10 minuti finche saranno leggermente dorati.

SCENE DA UN MATRIMONIO

Il matrimonio fra Bill e Fleur non può che essere l’occasione per sfoggiare un buffet fra i più tradizionali. Una grande tenda decorata di fiori, palloncini dorati, un lungo tappeto color porpora, la sposa che incede avvolta in un’aura di splendore… una scena vista mille volte nei film anglosassoni. Solo che qui, a interrompere la festa, non sarà un banale temporale ma un attacco di Dissennatori.

“Dopo due giorni ininterrotti di posate lucidate, consulenze sull’accostamento dei colori, nastri e fiori, degnomizzazione del giardino e collaborazione nel cuocere enormi infornate di canpè, tuttavia Harry cominciò a sospettare che il movente fosse un altro. […]

“E poi cosa crede che succederà?” borbottò Harry. “Che qualcun altro ucciderà Voldemort mentre lei ci tiene qui a preparare vol-au-vent?” (Harry Potter e i doni della Morte p. 89).

CANAPE’ AL SALAME E CETRIOLO

Spalmare dei dischi di pane nero con burro e senape. Coprirli con una fetta di salame e tre fettine di cetriolo tagliate fini. Al pane nero si possono sostituire biscotti salati rotondi o fette di pane tostato tagliate con uno stampo.

CANAPE’ AI GAMBERETTI

Friggere nel burro delle fette di pancarré senza crosta, scolarle sulla carta assorbente e tagliarle in 4 quadrati. Cuocere a fuoco dolce dei gamberetti sgusciati in un po’ di burro e panna e spolverarli con polvere di curry, pepe, sale, succo di limone. Spalmare il composto sulle fette di pane fritto e servire.

CANAPE’ AI POMODORI

Spalmare di burro dei biscotti salati rotondi, mettere su ciascuno una fettina di pomodoro, salare, pepare e aggiungere un cucchiaino di maionese.

CANAPE’ AL SALMONE

Tagliare a triangolo delle fette di pane integrale, spalmarle di burro e disporvi sopra delle fettine di salmone affumicato. Decorare con triangolino di limone e foglie di prezzemolo fresco.

CANAPE’ AL PATE’ DI FEGATO

Spalmare dei biscotti salati rotondi con paté di fegato. Decorare con un’oliva ripiena o qualche cappero.

CANAPE’ AL MASCARPONE

Spalmare dei biscotti salati con mascarpone e mettere su ciascuno una cucchiaiata abbondante di caviale. Guarnire con foglie di prezzemolo.

CANAPE’ AL TONNO

Spalmare dei quadratini di pane bianco fritto con una crema di tonno sott’olio e maionese. Decorare con foglioline di menta.

CANAPE’ AL PROSCIUTTO

Spalmare di burro e senape dei triangoli di pane integrale tostato e guarnirli con fettine di prosciutto cotto e punte di asparagi.

VOL AU VENT ALLA CREMA DI TONNO

Mescolare in parti uguali tonno sott’olio sgocciolato e robiola cremosa. Aggiungere una manciata di capperi dissalati e tritati, pepe verde in salamoia e foglioline di menta. Riempire i vol au vent e spolverarli con semi di papavero.

VOL AU VENT AL SALMONE AFFUMICATO

Mescolare in parti uguali salmone affumicato tritato e mascarpone. Aggiungere un pizzico di buccia di limone grattugiata. Riempire i vol au vent e decorare con capperi sott’aceto.

VOL AU VENT AI CARCIOFINI

Riempire i vol au vent di caprino cremoso, aggiungere in ciascuno un carciofino sott’olio ben sgocciolato e un pizzico di menta tritata.

VOL AU VENT AL POLLO

Mescolare della besciamella pronta con del pollo cotto tagliato a dadini ed erba cipollina tritata. Riempire i vol u vent. Far gratinare 2 minuti sotto il grill caldo.

VOL AU VENT AI GAMBERETTI

Riempire i vol au vent con maionese e code di gamberetti cotte, prezzemolo tritato e pepe. Guarnire con falde di peperone sott’olio.

VOL AU VENT AI FUNGHI

Mescolare della besciamella con funghi trifolati. Guarnire con dadini di prosciutto cotto. Far gratinare 2 minuti sotto il grill caldo.

SANDWICH ALLE OSTRICHE

Mescolare 40 ostriche sgusciate con 25 g di burro, 2 manciate di pangrattato, 4 cucchiai di panna fresca, due uova, sale e pepe. Mettere tutto in una tegamino, portare a ebollizione per 3 o 4 minuti e lasciar raffreddare in frigorifero per un’ora. Spalmare di burro delle fette di pane da toast e farcirle con la crema di ostriche. Tagliare le fette a bastoncini e servire.

SANDWICH AI GAMBERETTI

Mescolare delle code di gamberetti cotti con mascarpone fresco, buccia grattugiata di limone, sale e pepe. Imburrare delle fette di pane nero e farcirle con la crema di gamberetti. Dividerle a triangoli e servire.

SANDWICH AL PROSCIUTTO E AVOCADO

Schiacciare un avocado maturo e mescolarlo con un piccolo scalogno tritato, sale e pepe. Imburrare delle fette di pane e farcirle con la crema di avocado, fettine di prosciutto crudo e una foglia di lattuga. Tagliare a triangoli e servire.

SANDWICH AL CAVIALE

Mescolare 50 g di burro con ½ cucchiaino di senape. Spalmare delle fette di pane con il composto, farcirle con fettine di uova sode tagliate sottili, aggiungere una cucchiaiata abbondante di caviale, spruzzare di succo di limone e pepe nero macinato al momento. Tagliare a quadrati e servire.

LA CUCINA DI KREACHER

Nel dodicesimo capitolo dei Doni della Morte, Kreacher, elfo domestico traditore che aveva sempre trattato malissimo Harry e i suoi amici, dopo che gli è stato regalato il medaglione di Regulus cambia radicalmente atteggiamento trasformandosi nella versione perfetta di un elfo domestico e in un eccellente cuoco.

Kreacher si avvicinò alla tavola con una grossa terrina tra le mani e versò la zuppa nelle ciotole immacolate, fischiettando. […] La qualità della cucina di Kreacher era migliorata in modo impressionante da quando gli aveva regalato il medaglione di Regulus: la zuppa di cipolle alla francese di quella sera era la più buona che Harry avesse mai mangiato (Harry Potter e i doni della Morte p.212).

SOUPE A’ L’OIGNON

4 cipolle bianche

100 g di burro

40 g di farina

1 litro di brodo

gruyère grattugiato

sale e pepe

1 baguette

Far appassire dolcemente le cipolle tagliate molto fini nel burro fuso, aggiungere la farina e poco brodo e cuocere, sempre mescolando, per altri 5 minuti. Versare poco alla volta il brodo bollente e amalgamare bene la zuppa. Regolare di sale e pepe e togliere dal fuoco. Far tostare delle fettine di baguette, metterne alcune sul fondo delle terrine individuali, spolverarle con gruyère grattugiato e versarvi la zuppa bollente. Servire caldissima con altro gruyère e crostini di baguette a parte.

STUFATO CON PATATE

1 Kg di manzo a pezzetti

4 patate

1 cipolla

2 spicchi d’aglio

1 costa di sedano

1 foglia di alloro

2 chiodi di garofano

1 stecca di cannella

Olio

Sale e pepe

Affettare finemente la cipolla e la costa di sedano e farli appassire in 4 cucchiai d’olio con due spicchi d’aglio interi. Aggiungere la carne e lasciarla rosolare, regolare di sale e pepe, aggiungere l’alloro, la cannella e i chiodi di garofano, coprire con acqua a filo e cuocere a fuoco dolce finché la carne non risulterà ben tenera aggiungendo acqua man mano che asciuga (ci vorranno circa due ore). Pelare e tagliare a tocchetti le patate e aggiungerle allo stufato. Quando anche queste saranno cotte servire lo stufato con le patate e il suo sugo di cottura.

PASTICCIO DI ROGNONI

500 g di rognoni di vitello puliti

450 g di polpa di vitello

1 cipolla piccola

1 ciuffo di prezzemolo

1 noce di burro

1 cucchiaio di sherry

olio

sale

pepe

1 confezione di pasta brisée già pronta

Tagliare i rognoni a fettine sottili e la polpa di vitello a cubetti piccoli. Soffriggere la cipolla tagliata finemente nell'olio, aggiungere i rognoni e farli insaporire, quindi versare anche la polpa di vitello. Sfumare col vino, salare, pepare e lasciar cuocere la carne finché non risulta ben tenera (eventualmente aggiungere qualche cucchiaio di acqua se asciuga troppo). Cinque minuti prima della fine della cottura aggiungere il prezzemolo tritato.

Imburrare una tortiera e foderarla con la pasta brisée, versare il composto di rognoni e vitello e cuocere in forno caldo a 150° per circa 15 minuti. Sfornare e servire tiepido.

UN TE' NELLA FORESTA

Harry, Ron ed Hermione sono costretti a fuggire dai Mangiamorte ed a nascondersi nella foresta. La situazione, già di per sé grave, diventa veramente spinosa quando i tre si accorgono di non avere niente da mangiare. Già il luogo offre ben poco, inoltre le magie culinarie non sono mai state la priorità dei nostri eroi. Così una lunga e solida amicizia rischia di incrinarsi a causa di un antico e subdolo malessere: la fame.

Harry è quello che si lamenta di meno, probabilmente gli anni passati dai Dursley devono averlo abbastanza temprato, ma Ron, figlio di una cuoca sopraffina come mamma Weasley, non ce la fa proprio.

Non avevano mangiato altro che qualche fungo selvatico raccolto da Hermione tra gli alberi vicini e cotto in una gavetta. Dopo pochi bocconi Ron aveva spinto da parte il suo piatto, nauseato. Harry si era impegnato a finire solo per non ferire i sentimenti di Hermione (Harry Potter e i doni della Morte p. 258).

FUNGHI ALLA BRACE

Alcune cappelle di Pleorotus fresche

Olio

Sale

Pulire i funghi lasciandoli interi. Ungerli leggermente d’olio e cuocerli su una griglia ben calda (meglio se con la brace, altrimenti va bene anche una griglia elettrica). Quando sono teneri servirli caldi, spolverati di sale e irrorati con un filo d’olio d’oliva crudo.

Sembra quasi un dettaglio insignificante, quello della fame, solo un'altra delle difficoltà che i nostri eroi devono affrontare, ma la fame è un male perfido, che assorbe i pensieri nell'istinto primordiale e non c'è ragionevolezza che possa tenerle testa.

Alla fine si sistemarono per la notte in un grande campo vicino a una fattoria solitaria dove riuscirono a procurarsi uova e pane.

"Non è rubare, vero?" chiese Hermione preoccupata mentre divoravano uova strapazzate e pane tostato. "Ho lasciato i soldi nel pollaio". [...] Fu il loro primo incontro col fatto che lo stomaco pieno voleva dire buonumore, lo stomaco vuoto battibecchi e depressione (Harry Potter e i doni della Morte p. 267).

UOVA STRAPAZZATE

2 uova per persona

2 fette di pane raffermo per persona

Olio d'oliva

Sale e pepe.

La ricetta più semplice del mondo, in un padellino con poco olio strapazzare le uova e condirle con sale e pepe (a piacere anche paprika, coriandolo o, per i più raffinati, caviale... ma non è il caso dei nostri eroi!).

Servirle caldissime su fette di pane tostato.

PESCE IN GRATICOLA

Pesce di fiume o di lago

Olio extravergine di oliva

Erbe aromatiche a piacere

Sale e pepe.

Pulire i pesci, lavarli e asciugarli. Strofinarli di sale e farcirli con erbe aromatiche a piacere (ad esempio rosmarino ed erba cipollina, dragoncello e salvia, prezzemolo e limone...). Cuocerli su una griglia ben calda spennellandoli di tanto in tanto con un po' d'olio perché non si attacchino. Quando sono ben arrostiti da entrambe le parti servirli caldi con un filo d'olio crudo.

A pagina 293 vengono citati gli "spaghetti alla bolognese", cavallo di battaglia della cucina italiana all'estero. Ora, gli spaghetti alla bolognese sono un piatto che... non esiste! Il ragù alla bolognese infatti si usa per condire gloriosamente le tagliatelle o altri tipi di pasta all'uovo o casereccia, mai gli spaghetti. Comunque ecco la ricetta.

RAGU' ALLA BOLOGNESE

Per 4 Persone:

300 g di macinato di manzo magro

100 g di macinato di maiale

50 g di pancetta tritata

1/2 bicchiere di vino rosso

5 o 6 cucchiai di salsa di pomodoro

1 cipolla

1 carota

1 costa di sedano

olio d'oliva

sale e pepe.

Tritare finemente sedano, carota e cipolla. Soffriggerli in qualche cucchiaio d'olio finché risultano morbidi (ma non bruciacchiati!). Aggiungere la carne e lasciarla rosolare, sfumare col vino. Aggiungere la salsa di pomodoro diluita in mezzo bicchiere d'acqua o, meglio, brodo di carne, regolare di sale e pepe. Lasciar cuocere a fuoco dolcissimo per circa due ore. Se dovesse asciugare troppo aggiungere altra acqua o brodo.

Usare il sugo per condire della pasta fresca come tagliatelle, strozzapreti, ravioli di ricotta e spinaci ecc.

LA CUCINA DI FLEUR

I nostri eroi sono momentaneamente al sicuro a casa di Bill e Fleur, dove la fascinosa strega francese fa mostra delle sue doti culinarie:

Lei aveva appena messo al lavoro alcuni coltelli, che stavano affettando bistecche per Unci-unci e Bill, che dopo l'aggressione di Grayback aveva sviluppato una predilezione per la carne cruda.

(Harry Potter e i doni della Morte pag. 471).

CARPACCIO DI MANZO CON RUCOLA E GRANA

Per 4 persone:

400 g di filetto di manzo tagliato molto sottile

100 g di rucola fresca

100 g di scaglie di grana

1 limone

olio extravergine di oliva

sale e pepe

Adagiare le fettine di manzo sul piatto di portata, ben stese. Condirle con un'emulsione di limone, olio, sale e pepe, cospargerle di rucola spezzettata e scagliette di grana. Servire subito.

In seguito Fleur cucina un ottimo spezzatino.

SPEZZATINO DI VITELLO CON PATATE E PISELLI

Per 4 persone:

600 g di carne di vitello scelta

200 g di piselli freschi o in scatola

4 grosse patate

1 carota

1 cipolla

1 costa di sedano

1 ciuffo di salvia

5 cucchiai di salsa di pomodoro

1 bicchiere di brodo di carne

1/2 bicchiere di vino bianco secco

2-3 cucchiai di farina

olio d'oliva

sale e pepe

Soffriggere dolcemente nell'olio un trito di cipolla, carota e sedano. Passare la carne a tocchetti nella farina e lasciarla rosolare. Sfumare col vino. Aggiustare di sale e pepe, aggiungere la salvia intera o tritata. Aggiungere la salsa di pomodoro e il brodo e cuocere a fuoco dolce circa 20 minuti. Unire i piselli e le patate tagliate a tocchetti (se i piselli sono in scatola scolarli e aggiungerli solo alla fine). Lasciar cuocer altri 20 minuti aggiungendo altro brodo o acqua se si asciuga troppo. Quando la carne e le patate sono ben tenere servire lo spezzatino caldo.

FINALE

Gli ultimi accenni al cibo, nei Doni della Morte, sono estremamente sintetici. Giustamente nella concitata vicenda finale non c'è posto per la cucina, ma anche gli eroi devono mangiare. Poco prima di entrare ad Hogwards per l'ultima battaglia, Harry e gli altri vengono rifocillati da Aberforth con pane, formaggio e idromele.

"Ho del cibo" ribatté Arberforth, e uscì dalla stanza. Riapparve qualche minuto dopo con una grossa pagnotta, del formaggio e una caraffa di peltro colma di idromele, che posò su un tavolino davanti al fuoco. Affamati, mangiarono e bevvero, e per un po' gli unici rumori furonolo scoppiettio del fuoco, il tintinnio dei bicchieri e il rumore delle mascelle.

(Harry Potter e i doni della Morte pag. 516).

IDROMELE

Il modo più semplice per fare l'idromele è mescolare all'alcool a 90° uno sciroppo di miele (circa 350 g di alcool in 1/2 litro di sciroppo ottenuto facendo bollire 1 l d'acqua e 400 g di miele fino a ridurlo di metà). Si può aromatizzare con scorza di limone, cannella, chiodi di garofano o altre spezie a piacere. Va imbottigliato e lasciato riposare circa due settimane.

Naturalmente questo non è il metodo tradizionale, in cui si deve invece far fermentare il miele con l'aiuto del lievito.

Infine un'immagine che ho sempre trovato commovente.

Vide Neville, che mangiava con la spada di Grifondoro accanto al piatto, circondato da un manipolo di ammiratori.

(Harry Potter e i doni della morte pag. 685).

E così anche l'imbranato, timido Neville trova la sua strada. In quel mangiare tenendo con noncuranza la spada accanto al piatto c'è tutta la nuova vita di questo personaggio apparentemente insignificante, che scoprirà di essere invece determinante per la vittoria finale. Non sappiamo cosa mangia, ma non importa. Qualsiasi cosa sia deve avere un sapore nuovo, il sapore della consapevolezza.