Gli spuntini di Bulgakov

Boris Kustodiev - La moglie del mercante prende il tè

Sul tavolo sono preparate le tazze con dei fiori delicati al di fuori e dorate di dentro, delle tazze speciali che sembrano colonnette ornate. Ai tempi della madre, Anna Vladimirovna, era questo il servizio della festa, adesso è diventato quello di tutti i giorni. La tovaglia, nonostante i cannoni e tutta questa inquietudine, ansietà e assurdità, è bianca e inamidata. È merito di Elena, che non può diversamente, merito dell'Anjuta cresciuta in casa dei Turbin. I pavimenti sono lucidi e, sebbene sia dicembre, sul tavolo, in un vaso opaco a colonna, sono le ortensie azzurre e due rose cupe e calde, come a confermare la bellezza e la continuità della vita, benché alle porte della Città sia il perfido nemico, che può perfino distruggere la bella nevosa città e calpestare coi tacchi gli ultimi frammenti di quiete. [...] All'ombra delle ortensie un piattino a rabeschi azzurri, qualche fetta di salame, il burro nel vasetto di vetro trasparente, nel cestino dei biscotti un coltello a sega e degli sfilatini di pane bianco. Si potrebbe fare un magnifico spuntino e prendere un po' di tè. Se non ci fossero tutte queste circostanze tetre... Ahimè!...

La guardia bianca - traduzione di Ettore lo Gatto - Einaudi 1974 - pag. 19

Sul candore della tovaglia mazzi freschi di rose di serra, tre bottiglie di vodka e le lunghe bottiglie tedesche dei vini bianchi. Bicchieri per il Lafitte,mele nelle sfaccettature sfavillanti di vasi,fettine di limone, briciole, briciole, tè... [...]

Gin, e la nebbia è definitiva! Nebbia, signori. [...]

Idem - pag. 39 - 42

Nelle vetrine e nei negozi si stendevano vellutate selve di fiori, come travi di grasso dorato pendevano dorsi di pesce affumicato, facevano rilucere languidamente aquile e sigilli le bottiglie dell'eccellente champagne Abrau.

Idem - pag. 55

Con una smorfia afflitta, Myšlaevskij ingollò due bicchierini di vodka uno dietro all'altro e li accompagnò con un cetriolo rammollito del giorno prima. Dopo di che comunicò che si sentiva rinato ed espresse il desiderio di bere un bicchiere di tè al limone.

La guardia bianca - traduzione di Cesare Bolsoni - Fermento 2015 - pag.85

Sul tavolo della sala da pranzo fecero la loro comparsa un barattolo di funghi marinati, della vitella, marmellata di ciliegie, l'ottimo cognac Šustov, quello autentico con la campanella sull'etichetta.

Idem - pag. 242

Grazie alla presenza di Myšlaevskij tutti i pasti, tanto quelli diurni che quelli serali, si erano tramutati in una sfilata di antipasti, dove i cibi caldi erano diventati un sovrappiù di secondo piano. Il punto focale era costituito dall'aringa con salsa piccante, dai cetrioli e dai cipollotti e, in sala da pranzo alla fine si era affermato un odore robusto di ristorante piccolo e accogliente.

Idem - pag. 312

E Lariosk, bevuto il tè col pane imburrato, trovò rifugio accanto al braccio sinistro di Elena la fulva.

Idem - pag.349

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