seunanot01
da Se una notte d'inverno un viaggiatore, di Italo Calvino (1979). Einaudi, Torino. Pag. 67.
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Ascoltare qualcuno che legge ad alta voce è molto diverso da leggere in silenzio. Quando leggi, puoi fermarti o sorvolare sulle frasi: il tempo sei tu che lo decidi. Quando è un altro che legge è difficile far coincidere la tua attenzione col tempo della sua lettura: la voce va o troppo svelta o troppo piano.
Ascoltare poi uno che sta traducendo da un'altra lingua implica un fluttuare d'esitazione intorno alle parole, un margine d'indeterminatezza e di provvisorietà. Il testo, che quando sei tu che lo leggi è qualcosa che è lì, contro cui sei obbligato a scontrarti, quando te lo traducono a voce è qualcosa che c'è e non c'è, che non riesci a toccare.
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