Rx-7 III serie (FD)

Il sussulto arriva dal colpo d'occhio.

Arrivare e vederla da dietro, con quei due fianchi possenti enfatizzati da un rosso bollente, già agita. Sinuosa, affascinante e, indubbiamente, sensuale, trasmette già terribile fremito al mio povero cuore. La stringerei come i fianchi di una donna, per sentirne le curve, per imprimere la linea nella mente meglio che con gli occhi. Come fossi un tornio, la scolpirei nei miei neuroni avanzando come la mano.

Mi avvicino, la guardo, non la sfioro, per timore reverenziale verso la quindicennale vernice, ancora perfetta, come una splendida ragazza di 40anni.

Ne osservo l'anteriore ammiccante, il fanale sull'attenti e lo sguardo adulto. Molto più maturo delle mie ragazzine coi fari tondi. Qui non si scherza, si fa solo sul serio.

Allora capisci che se proprio vuoi stringerla, devi avere le palle di farlo, e trattarla come una donna vera, senza scherzarci come faresti con una ventenne.

Col cuore tremante ti cali nell'abitacolo, le natiche sprofondano nella ripida pelle del sedile, e ti incastri nel cockpit che hai sempre sognato. Perchè il cambio è dove te lo aspetti, la strumentazione ti fornisce quello che desideravi, ed i fondoscala hanno quei numeri che volevi da sempre, ma non osavi chiedere. E che non immaginavi di poter mai vedere.

Frrrrrrrr Frummmmmm....

Dopo un'apparente esitazione tipica dei Wankel dotati, i rotori iniziano a frullare. Ma c'è talmente tanta emozione nell'aria che non ne sento il rumore, ed il piede sinistro pesta la frizione.

E li, dopo che ti eri sgravato un pò l'anima, la gravità ti porta a terra e ti ricorda che la madama non va presa alla leggera.

C'è la rabbia di 240 vecchi puledri da domare, e non c'è elettronica cazzi o mazzi che ti vengono in aiuto. C'è il tuo ginocchio, solo lui, che ne ha a che fare.

Gravosa. Gravosa. Gravosa.

Quella frizione non te lo fa passare nemmeno per un attimo, e rimani interdetto, se non sei abituato ai vecchi cavalli di razza.

Diamine se son piccino.

La destra prende quel pommellino in una corsa che sembra un passo e la prima marcia c'è. Click clack. Perfetto come l'aspettavi. Non fa perdere tempo in lunghe corse e ti mette sulla strada. Ora stacca quel diamine di ginocchio....

Partire piano, è un dovere. Il rispetto verso i grandi ed una vettura perfetta con meno di 30.000km è un dovere, e cosi il piede destro è più leggero di una piuma. Sembra quasi l'aria tirata di un vecchio carburatore, il minimo per non spegnerla.

Cosi come la turbina, l'unica che sento appena nei primi metri. Dopo il mio parco macchine, la coppia che arriva, l'un per cento del disponibile, basta ed avanza.

E cosi è per un pò, finch'è il Fratellone non dice di sentirle le turbine.

Tum tum tum tum tum... Più che i giri, a salire son le pulsazioni.

Via, 3/10 di acceleratore và con la seconda detro...

Frummmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmm

E li capisci che in realtà, non ha mai capito niente.

Che, penso, sarebbe come uscire con una 40enne a 20anni, e capire che in realtà tu, della vita, non sapevi nulla. Altro che uomo vissuto.

E' come se vedessi l'asfalto scorticato e la fionda lanciata. E non serve la seconda turbina, no no, perchè tra l'altro, le turbine ci sono? E' talmente progressivo quel turbo, e talmente immediato, che pensare ad un single o parallelo e qualunque altra cazzata, è proprio una solenne e sola cazzata, pensata da chi non è in grado di gestire il funzionamento di due turbine. Andae a coglier cachi che è meglio. E' proprio come l'ho sempre letta, è proprio come l'ho sempre guidata, nei miei sogni. Basta snocciolare due marce, una seconda ed un pò di terza, perchè il proiettile fili in canna rapido rapido ed anche la frizione, che prima sembrava un demone da tenere schiacchiato giù nell'Inferno, non la si ricorda più. Ed il paragone con la Otto è immediato: auto fantastica, ma la cavalleria ci si chiede perchè non la si debba vedere quando arriva, ed arrivi si tardi. In città, per tutti i giorni, è stupenda, ma quelle 4volte all'anno che vorrei portare dei cavalli a spasso, li vorrei svegli subito. Zio mio, cavalli di 15anni cosi svegli non li conoscevo da mai. Un paio di rettilinei, una curva veloce, e la senti che è tua. Se la rispetti. Senti che sei come dentro ad uno slittino, coricato sull'asfalto, e l'aria che normalmente oppone tanta resistenza qui non c'è, come se il tuo corpo fosse quello slittino che scivola sul ghiaccio. Composto, istantaneo, fulmineo. Poi arriva lo stop, e suona la campanella come a scuola.Si scende signori, nessuno ha preso il codino sulla giostra e si deve scendere. Quando il ginocchio smette di premere la frizione ma preme il terreno, l'occhio cerca subito quella fiancata, quel muscolo, e ringrazia quel posteriore che, cosi scolpito, ha fatto il suo dovere. Poi guardi le gemelline andare via, stringi il Fratellone con le lacrime, e capisci che forse è persino troppo. I sogni son stupendi perchè sono tali, e che non basta averli, bisogna essere in grado di saperli domare. Grazie Fratellone, il sogno è realizzato cosi. E non posso desiderare di più.