Rapporto con Dio e il dolore

DIO E IL DOLORE PER PIERLUIGI CAPPELLO...

Il problema della ricerca di Dio e del suo silenzio di fronte alle contraddizioni che caratterizzano l'itinerario di vita di ciascuno è sempre attuale e di immensa portata.

Pierluigi Cappello, nelle sue poesie, lascia intravedere l'anelito filiale verso un Padre che lo possa sostenere nell'attraversamento della sua particolare condizione esistenziale, generando così la domanda nel cuore del lettore attento.

Nelle tre poesie "La pioggia, il vento", "S.T." e "Isola" si possono notare approcci diversi al tema della sofferenza: se nella prima e nella seconda si percepisce il grido che nasce dal limite, nella terza, si può intravedere come la vicenda del dolore può diventare preghiera accorata e possibilità di significato.

La pioggia il vento

Là fuori la molitura del vento,

la pioggia il vento il pettine che spettina

i campi spopolati delle stoppie

e io rimasto spopolato dentro

cassato da finestre a lastre doppie

questo è inverno, com'è crudele inverno

toglietegli la vu e mettete l'effe

considerate come insiste il peltro

come sta fermo dentro il peltro il fiore

fermo sul centrotavola marrone

staccasse andando in pendolo e venendo

un tempo di silenzio, una veduta

via nel sole e liberasse me, Domine,

dall'ossidazione.

Isola

Padre, io a te

io inchiodato a te su questo scoglio

divino che conosci la tua alba

e allacci la tua potenza al fulmine

da questo culmine di spasimo

io vinto mando a te

vincitore di padri

la prora disorientata delle mie parole.

Concedi a coloro che erano ciechi

e a dismisura adesso vedono,

rotto il sigillo della fiamma,

l'ustione della carezza, il fragore

del pugno, ora che sanno

il tossico del palmo e delle nocche

ed è notte, profonda notte

a occidente di ogni immaginare

ora che le iridi conoscono

le costellazioni del dolore e del piacere;

concedi loro di sopportare

per ogni ciglio sospeso alle tenebre

al tramonto di ogni palpebra sfinita

la pronuncia dell'alba e del crepuscolo

e il rombo immenso, che sale dall'uomo.

S.T.


Se essermi è un carcere

è in questo carcere che sono libero

se sono qui libero

non fuggirmi adesso che ti avvicini

ma liberami, piuttosto,

perché io non ti vedo.

... E PER I RAGAZZI DELLA 2AL

"Io credo non sia opportuno attribuire la colpa a Dio per un determinato evento, dato che neanche lui può fare qualcosa sullo scorrere della vita e degli eventi".

-Victor Basile

"Io credo che Dio non abbia a che fare con il dolore, lui non vuole che stiamo male neanche quando ce lo meritiamo davvero. Il dolore che proviamo molto spesso ci viene procurato dalle altre persone o siamo noi stessi a procurarcelo, perché la nostra coscienza non dipende da Dio, ma da noi stessi. Purtroppo c'è anche un dolore che a volte non dipende da noi esseri umani, ma da uno scherzo della vita: quando se ne va una persona a noi cara. Io credo che anche in quel caso Dio non abbia un legame con questo dolore, ma ancora oggi una risposta certa non riesco a darmela".

-Chiara Boncaldo

"Attraverso la sofferenza comprendiamo i valori della vita. Spesso le persone dopo aver sofferto molto apprezzano di più la vita".

-Giulia Bruno

"Il dolore è una sensazione che caratterizza la vita dell’uomo. Infatti, prima o poi, capiterà a tutti di provare del dolore, che si creda o no in Dio. Forse, la fede in Dio può aiutarci in questi momenti di difficoltà a capire i veri valori della vita".

-Carla Fichera

"Se Dio ha creato un mondo tutto buono, senza alcun male, allora perché esiste tanto male oggi? L’esistenza del dolore è appunto una delle cause più frequenti dell'abbandono della fede, ma il male proviene dalla libertà creata. Dio non ha creato un mondo chiuso e accessibile solo a lui. Ha creato gli uomini e le donne perché lo abitassero e lo modellassero a loro piacimento; ci ha fatto intelligenti e liberi, tutto quello che c'è di male nel mondo ruoto attorno al cattivo uso della libertà e nella capacità che abbiamo di distruggere i doni di Dio. Il male può essere una scelta, ma anche una necessità. Secondo me, il male fisico e il male morale sono presenze misteriose distruttrici di anime e corpi, figli dell'errore umano".

-Dorilisa Leonardi

"Partendo dal presupposto che non ho ancora un'idea chiara di Dio, secondo me il dolore/male e Dio sono due cose completamente separate. Da certo punto di vista il male è qualcosa di incontrollabile, perché il concetto di "male" non è ancora del tutto definito, e soprattutto non ancora compreso dal mondo".

-Rosa Livoti

"Secondo me non è Dio a provocarci il dolore, ma sono le persone che ci circondano, che non pensano ai sentimenti altrui, ma pensano solo a fare del male e a offendere. Ci sono pure persone buone che pensano ai sentimenti; ma di persone che non lo fanno ne esistono molte".

-Sofia Messina

"Secondo me, non è Dio che provoca il dolore, bensì noi che decidiamo se crearlo o no, a seconda della situazione in cui andiamo incontro. A volte non è neanche una decisione, ma un “evento” spontaneo. Se parliamo di dolore psicologico può essere volontario o involontario. Ad esempio se insulto una persona dicendole le cose peggiori, allora è volontario. Se invece illudo una persona in amore, ma semplicemente perché non ho le idee chiare, allora è involontario, e a quella persona giustamente si spezza il cuore.

Se parliamo invece di dolore fisico è volontario, sicuramente non alziamo le mani per sbaglio ma perché lo abbiamo voluto noi.

Quindi non è Dio che provoca dolori, non controlla mica le nostre vite, non le rovina, ma siamo noi. Ed è lì che dobbiamo cercare di porci un limite, altrimenti ci continueranno ad essere questi problemi; e al posto di prenderci le nostre responsabilità e le nostre colpe, siamo sempre pronti a puntare il dito, non solo tra di noi, ma anche verso Dio".

-Vittoria Pirrone

<Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo, per questo il mondo vi odia>.

"Il dolore non ha una forma e non possiamo spiegarne la grandezza. Ci facciamo tante domande, mettendo in dubbio la nostra forza. Qualsiasi Dio esista, e se ce ne sia in realtà uno, nel momento di profondo dolore, o lo odiamo o gli chiediamo pietà. Quindi, credo, che qualsiasi forma di dolore si metta tra le nostre vite, serva a renderci più forti e in grado di affrontare i "piani" che Dio o, semplicemente, il destino ha per ognuno di noi. Dal male può nascere il bene, e il bene cura le ferite. Noi stessi siamo il bene delle nostre piaghe e Dio ci da la consapevolezza di questo potere".

-Giulia Puglisi

"Secondo me Dio è una figura molto importante nella nostra vita, ma allo stesso tempo non può far niente con il dolore, e non sono quelle classiche frasi: "ah, magari il Signore l'ha chiamato al suo cospetto". No, esiste la vita come esiste la morte, ed esiste anche il dolore. Fa parte di noi e non possiamo eliminarlo ".

-Pietro Spataro

"Ci sono varie ipotesi possibili: Dio ha creato l’uomo come suo riflesso quindi, così come l’uomo ha difetti, anche Dio ne ha, un'altra ipotesi (sostenuta principalmente dagli atei) è che Dio non esiste, un'altra popolare è che le persone che soffrono se lo meritano, cosa a cui non credo. Nell’arco della mia breve vita ho visto sofferenza e ho sofferto anche io, dalla perdita di familiari al dolore fisico, fino all’allontanamento di persone reputate da noi “amiche”. Il dolore esiste nel mondo e, secondo me, esiste perché, ogni tanto, tutti abbiamo bisogno di ricordare cosa importa veramente, anche se, perdere una persona a noi cara è un dolore che nessuno di noi merita di provare".

-Elettra Zappalà

"Tramite il dolore possiamo capire tutto ciò che ci aspetta nella vita. Ci capiterà che ci sentiremo male oppure tristi per un cosa importante, ma tramite le esperienze negative possiamo capire i veri valori della vita".

-Matteo Catalano

"Se partiamo dalla parola "diavolo" il male può indicare tutto ciò che divide. Se dovessi guardare tutto con occhio religioso, penso che il male ci sia sempre stato, ma che abbia cominciato a diffondersi da quando l'Eden è stato diviso dal mondo che noi conosciamo. Se guardo con occhio più laico, dico semplicemente che il male c'è sempre stato e non c'è modo di arginarlo. Il male esisteva, esiste ed esisterà". -Mariano Pocorobba