Pierluigi Cappello

La biografia di Pierluigi Cappello è segnata da pochi, ma decisivi avvenimenti: il terremoto, l’incidente, le tappe della carriera poetica. Cappello era nato a Gemona nel 1967, ma era originario di Chiusaforte, piccolo comune del Friuli, terra di montagna e di confine, il luogo della sua adolescenza, che lui descriveva come «una sottile linea di case infilata in un canale». Dopo il terremoto che il 6 maggio 1976 distrusse Gemona, è vissuto per anni a Tricesimo, in provincia di Udine. Da questo luogo appartato si è dedicato agli studi, alla poesia, attento e partecipe agli accadimenti del mondo, sebbene a distanza. Nonostante il disagio che gli procuravano i viaggi pur brevi, si recava di tanto in tanto a parlare nelle scuole. Nel 2006 ha pubblicato quasi tutte le raccolte delle sue poesie in "Assetto di volo" (Crocetti Editore); per questo libro ha vinto il Premio Nazionale Letterario Pisa. È del 2010 il riconoscimento più prestigioso: il premio Viareggio per la raccolta "Mandate a dire all’imperatore". Si recò a riceverlo personalmente, affrontando una traversata dell’Appennino tanto faticosa quanto gioiosa, in ambulanza, assistito e festeggiato da una corona di amici. Una summa della sua produzione poetica è contenuta in "Azzurro elementare. Poesie 1992-2010" (Rizzoli 2013). Ha scritto anche una raccolta di filastrocche usando “parole bambine” dedicate alla nipotina Chiara ("Ogni goccia balla il tango", Rizzoli 2014). Nel 2014 ha pubblicato il romanzo autobiografico "Questa libertà" (Rizzoli). Nonostante la salute sempre più compromessa, ha pubblicato infine "Stato di quiete. Poesie 2010-2016" (Rizzoli, 2016). Gli ultimi anni li ha trascorsi a Cassacco, dove il 1° ottobre 2017 si è spento, o – per meglio dire – se ne è andato verso inniò, ossia “in nessun dove”, se così possiamo tradurre l’antica parola friulana che dà il titolo a una sua poesia: «Jo? Jo o voi discôlç viers

"Pierluigi è un poeta pop, può raggiungere tutti, può essere compreso da tutti, può essere amato in modo immediato anche dai lettori più semplici. Ma i suoi versi hanno diversi livelli di lettura, chi conosce bene la storia della poesia e i grandi poeti riconosce il filo robusto che lo lega alla tradizione".

-Francesca Archibugi

CITAZIONI

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