L'artigianato




La Vecchia

L'ARTIGIANATO: una storia italiana

L’artigianato in Italia rappresenta una storia fatta di tradizioni e mestieri tramandati da padre in figlio.

Le parole “arte” e “artigiano” derivano dal latino “ars”, che significa “metodo pratico o tecnica”.

Nel Medioevo la figura dell’artigiano era di massima importanza, proprio perché considerato un professionista nel proprio campo e un punto di riferimento per chi volesse imparare quel mestiere.

L’ arte del saper fare italiano è ancora oggi un grande valore da difendere.

Nell' antichità la formazione di comunità stabili costituì un incentivo all'artigianato

Il perfezionamento di un particolare manufatto richiese una sempre maggiore specializzazione e quindi la nascita di caste a conoscenza di segreti professionali.

Lo sviluppo dell'attività artigianale procede di pari passo con quello delle città e del commercio perché la crescente complessità sociale e produttiva di un nucleo urbano in espansione comporta la diversificazione delle attività artigianali.

La formazione di una rete di scambi tra città o aree diverse permette una circolazione delle tecniche e delle materie prime, con il doppio risultato di accelerare il progresso di molte lavorazioni e di specializzare la produzione artigianale per aree e per città.


Nell'antica Roma la condizione degli artigiani migliorò gradualmente fino a consentire loro di ottenere la dignità di cavaliere.

La Roma arcaica riconosce le corporazioni di mestiere che riuniscono gli artigiani di un determinato settore: pittori, flautisti, orefici, conciatori, carpentieri, calzolai e vasai. La rapida formazione delle strutture statali moltiplica le figure professionali indispensabili: dagli specialisti che lavorano per l'esercito ai dipendenti della zecca, dai tecnici-artigiani per i lavori di costruzione e mantenimento delle terme ai carpentieri specializzati in teatri, dai tintori di tessuti agli specialisti in giochi d'acqua per ville e palazzi.

In epoca imperiale si forma anche un collezionismo di opere d'arte del passato che tende ad attribuire dignità artistica al lavoro artigianale e incrementa le attività di riproduzione dei grandi capolavori dell'arte greca. La creazione di un vasto impero porta alla specializzazione territoriale di molte produzioni (metallurgia nelle province occidentali; ceramica e prodotti tessili in Gallia) mentre la forte concorrenza provinciale danneggia progressivamente la produzione italica.

Le Corporazioni, che cominciano a diffondersi già nel secolo XI, sono organizzazioni di mestiere che nascono con l'intento di proteggere il prodotto dall'analogo bene importato (intento protezionistico) e di assistere gli artigiani membri della corporazione in caso di malattie, disgrazie, tracolli economici, lutti (intento assistenzialistico). Si vogliono difendere, anche con interventi politici, i prodotti dalla concorrenza e suddividere i forti rischi delle nuove attività che prevedono l'esportazione e la vendita dei prodotti su mercati lontani. Le corporazioni regolano minuziosamente l'attività: concordano infatti precise normative sui prezzi delle merci, gli orari di lavoro, i salari e perfino le modalità di lavorazione di determinati prodotti.

Attraverso le corporazioni, il ceto artigiano giunge a controllare politicamente la vita di molte città. La differente forza economica delle varie attività definisce i rapporti di potere all'interno della classe stessa. A Firenze, per esempio, si definisce una gerarchia fra arti maggiori – mercanti, banchieri, giudici, notai, artigiani della lana, della seta e delle pelli, che hanno maggiore disponibilità finanziaria e gestiscono manifatture per l'esportazione –, arti mediane – calzolai, rigattieri, fabbri, beccai, artigiani del legno e della pietra legati più che altro alla bottega e al mercato cittadino –, e arti minori – che operano esclusivamente all'interno della città.


Nel 1800 si sviluppano quindi attività come la tintoria o la sartoria. Milano, ben collegata con le città dell'Europa settentrionale, diventa un centro importante per l'oreficeria e la lavorazione delle armi.

Si crea insomma un complesso sistema di scambi e interdipendenze economiche che mette in relazione città europee assai distanti fra loro, stimola lo sviluppo tecnico e qualitativo dei prodotti e incide sull'organizzazione del lavoro. La reazione contro la produzione di massa trovò il suo massimo esponente nel movimento Arts and Crafts, che sostenne il ritorno ad una produzione di alta qualità artistica.



Nel secolo seguente le scuole cercarono di avvicinarsi sempre più all'industria e l'esempio più significativo è stato quello del Bauhaus, scuola di arti e mestieri tedesca, "autrice" di molti oggetti ancora oggi apprezzati dalla classe mondiale dei consumatori


Ogni regione in Italia ha le sue tradizioni e le sue tipicità; mi soffermerò sul Molise e sulla mia regione, la Campania.



MOLISE

  • La caratteristica cittadina di Agnone, in provincia di Isernia, nell’Alto Molise, è nota nel mondo come la località delle campane, infatti dall’anno mille si tramanda di padre in figlio la tradizione della fusione delle campane. Il rito inizia con la costruzione di una struttura in mattoni che corrisponde all’interno della campana, la cosiddetta “anima”, di forma tronco conica. Su questa si sovrappongono strati di argilla fino a formare lo spessore voluto. L'ultima fase di formatura consiste nel preparare il "mantello", che si ottiene sovrapponendo strati successivi di argilla. Si procede così alla realizzazione della campana colando il bronzo. infine viene lucidata con spazzole e bulini. Si collauda il suono rilevandone la tonalità con apparecchi adatti e l'intervento di maestri di musica.


  • Frosolone, piccolo centro situato sui monti dell’entroterra molisano, è un paese di coltelli. Infatti l’attività della lavorazione dell’acciaio rappresenta da secoli la peculiarità del paese. Per celebrare la tradizione artigianale di fabbricazione di coltelli, alla fine del secolo scorso è stato aperto a Frosolone un vero e proprio museo.

I tipici manufatti della tradizione di Frosolone non possono soltanto essere definiti “coltelli”. Fatti a mano e “su misura” ne esistono di diverse tipologie, che spaziano dal tradizionale “gobbo di Frosolone” alla “Zuava” con il manico intagliato, al temperino, senza dimenticare gli utensili di uso domestico e gli attrezzi da lavoro come forbici da sarto e da barbiere.

I due eventi più significativi dedicati alla tradizione della forgiatura sono la Mostra Mercato Nazionale delle Forbici e dei Coltelli e la Festa della Forgiatura .

Nel XIX secolo ci fu un’importante evoluzione con la diffusione della tecnica del “traforo”, che impiegava trapano e limette per realizzare incisioni di motivi ornamentali.

  • Campobasso è uno dei centri del Molise in cui nasce e si diffonde l’arte dell’acciaio traforato. Un tempo la produzione era rinomata a livello europeo ma oggi sono pochissimi gli artigiani che, nelle loro piccole botteghe, continuano a dedicare la loro vita a questa particolare tecnica di lavorazione.

La ragione della diffusione della lavorazione dell’acciaio a Campobasso può essere collegata soprattutto alle caratteristiche geografiche del territorio, costituito da zone montuose che poco permettevano l’attività agricola, rispetto ad altre zone del Molise dell’epoca.

  • Scapoli è famoso per essere la “Capitale della Zampogna.

Le tradizionali zampogne di Scapoli sono di due tipi, “a chiave” e “zoppa”, e i numerosi modelli prodotti nel corso del tempo sono oggi raccolti all’interno del Museo Internazionale della Zampogna, ospitato nel bellissimo palazzo Mancini, nella parte alta del comune.

La zampogna "a chiave" ha sempre il doppio chanter, il mono impianto e l’alimentazione a bocca; è detta invece zoppa (cioppa in dialetto) la zampogna che presenta il chanter maggiore che è più corto rispetto a quello che su altri strumenti è provvisto di tale congegno metallico. Nel Molise, l’uso della zampogna zoppa è quasi del tutto estinto.

I legni più comuni usati per la costruzione delle zampogne molisane sono l’ulivo e il ciliegio .

  • Isernia

Il tombolo di Isernia è il merletto a tombolo tipico della città di Isernia, lavorato a fuselli, che rientra nella categoria dei merletti a fili continui.

Poiché rappresenta una delle principali attività artigianali del capoluogo, Isernia è definita la città dei merletti.

La sua introduzione nella città è di origine antichissima: si presume, infatti, che la diffusione risalga al XIV secolo, ad opera di suore spagnole che alloggiavano nei monasteri di Santa Maria delle Monache e di Santa Chiara.

La cosa che più contraddistingue il tombolo isernino rispetto agli altri è, oltre alla finissima fattura, un tipo di filo prodotto in zona di colore avorio, che rende tutto il lavoro luminoso ed elegante.

CAMPANIA

  • La carta di Amalfi, detta anche Charta Bambagina, è un particolare e pregiato tipo di carta prodotto fin dal Medioevo nella città campana.

Se ne hanno notizie a partire dal XIII secolo sebbene pare che le cartiere della repubblica marinara fossero attive già in precedenza. La carta di Amalfi viene frequentemente utilizzata in occasione di annunci di cerimonie.

La carta di Amalfi deve il suo secondo nome, Charta Bambagina, al particolare procedimento di produzione, che, prescindendo dall'utilizzazione della cellulosa ricavata dal legno, parte da raccolte di cenci e stracci di lino, cotone e canapa di colore bianco.

  • La porcellana di Capodimonte deve il suo nome all'omonima area collinare di Napoli, dove nella prima metà del Settecento il re Carlo di Borbone e sua moglie Maria Amalia di Sassonia fondarono la Real Fabbrica di Capodimonte.

La porcellana che si produce in questa zona ha delle caratteristiche peculiari che la distinguono dalla porcellana nord europea. Nel sud Italia, infatti, non c'è il caolino; pertanto l'impasto si compone di una fusione di varie argille provenienti dalla cave del sud miste al feldspato, ne deriva un impasto tenero dal colorato latteo.


La prima fase consiste nel creare il modello di gesso, per dare spessore all'oggetto si


lascia essiccare brevemente la porcellana liquida nello stampo e segue poi la fase


della rifinitura .

  • l Corallo e Torre del Greco, hanno un legame più che centenario. Le prime tracce risalgono a più di 500 anni fa.


Dal porto di Torre del Greco, partivano le "coralline" (tipiche imbarcazioni adibite alla pesca del Corallo) verso tutto il Mediterraneo, toccando le vicine coste della


Sardegna e Sicilia, ma anche fino alle coste del Nord Africa.

Nel 1800 Torre del Greco divenne la capitale della lavorazione del Corallo .


Il Corallo può essere lavorato in diversi modi. Partendo da una macro-divisione: liscio

oppure inciso.




Nella prima classificazione rientrano tutti quei tipi di lavorazioni del Corallo seriali, dove il richiamo a forme geometriche permette la creazione di gioielli dalle forme più disparate.




Nella seconda classificazione, invece, rientrano tutti quei tipi di lavorazione del Corallo dove, ogni pezzo diventa unico. Qualche esempio: rose, incisioni...

  • Il presepe napoletano è una rappresentazione della nascita di Gesù ambientata tradizionalmente nella Napoli del Settecento.

Famosa a Napoli, infatti, è la nota via dei presepi (via San Gregorio Armeno) che offre una vetrina di tutto l'artigianato locale riguardante il presepe.

Si può attribuire un significato particolare a ciascun personaggio del presepe ed addirittura ai singoli elementi che compongono l'intero quadro. Alcuni sono:

-Il pescatore: è simbolicamente il pescatore di anime. Il pesce fu il primo simbolo dei cristiani perseguitati dall'Impero Romano.

-Il vinaio e Cicci Bacco: il vino e il pane, saranno i doni con i quali Gesù istituirà l'eucaristia.

-I due compari: i due compari, zi' Vicienzo e zi' Pascale, sono la personificazione del Carnevale e della Morte.

La legge quadro dell'artigianato prevede per le imprese l'iscrizione

all'Albo delle imprese artigiane.

La legge 8 agosto 1985 n.443,legge quadro per l'artigianato ,specifica negli

articoli 2,3 e 4 i requisiti dimensionali e le caratteristiche produttive necessarie

per l'iscrizione al suddetto albo, tutelando in questo modo le peculiarità del mondo

dell'artigianato.