Beni culturali mobili

Petrone

Per beni culturali mobili s'intendono:

  • le opere d'arte,

  • i manoscritti,

  • i libri,

  • le collezioni scientifiche,

  • gli oggetti di interesse storico artistico.

Sculture

David di Michelangelo:

Il David è una scultura realizzata in marmo da Michelangelo Buonarroti, databile tra il 1501 e l'inizio del 1504 e conservata nella Galleria dell'Accademia a Firenze. Largamente considerato un capolavoro della scultura mondiale, è uno degli emblemi del Rinascimento nonché simbolo di Firenze e dell'Italia all'estero.

Bronzi di Riace:

I Bronzi di Riace sono due statue di bronzo di provenienza greca databili al v secolo A.C pervenute in eccezionale stato di conservazione. Le due statue – rinvenute il 16 agosto 1972 nei pressi di , in provincia di Reggio Calabria – sono considerate tra i capolavori scultorei più significativi dell'arte greca, e tra le testimonianze dirette dei grandi maestri scultori dell'età classica Le ipotesi sulla provenienza e sugli autori delle statue sono diverse, ma non esistono ancora elementi che permettano di attribuire con certezza le opere ad uno specifico scultore. I Bronzi si trovano al museo nazionale di Reggio Calabria

Apollo e Dafne:

L'Apollo e Dafne è un gruppo scultoreo realizzato dal famoso artista Gian Lorenzo Bernini tra il 1622 e il 1625 ed esposto nella Galleria Borghese di Roma. La scena è spettacolare e terribile al tempo stesso. Apollo è colto nell'istante in cui sta terminando la sua corsa, resa con un dinamismo sino ad allora sconosciuto alla tradizione scultorea; nel marmo, infatti, il dio è appena riuscito a raggiungere Dafne, e la sfiora leggermente con la mano sinistra, forse con l'intento di abbracciarla. Apollo, il cui corpo è trattato mettendo anatomicamente in evidenza i muscoli e i tendini tesi per lo sforzo, incede poggiando tutto il peso sul piede destro, saldamente ancorato al suolo, mentre la gamba sinistra è sollevata in alto.

Quadri

Venere di Urbino:

La Venere di Urbino è un dipinto a olio su tela di Tiziano Vecellio, databile al 1538 e conservato nella Galleria degli Uffizi di Firenze. Tiziano rappresentò la su Venere mettendo in secondo piano i riferimenti mitologici, trasponendola anzi in un ambiente domestico moderno.

La sensuale dea, completamente nuda, è infatti distesa su un letto coperto da un lenzuolo bianco (che lascia intravedere il doppio materasso con un motivo tessuto a fiori), appoggiando il busto e un braccio su due cuscini, mentre guarda lo spettatore e con la sinistra si copre il pube mentre con la destra lascia cadere lentamente alcune rose rosse, fiore sacro alla dea. Ciò indica il passare del tempo: infatti, proprio il fatto che sia una bella dea come la Venere a tenere in mano un simbolo con tale significato vuol dire che la bellezza svanisce con l'avanzare della vecchiaia e che quindi bisogna basare la propria esistenza su altre qualità più durature, quali, appunto, la fedeltà

Monna Lisa

La Gioconda, nota anche come Monna Lisa, è un dipinto a olio su tavola di legno di pioppo realizzato da Leonardo da Vinci, databile al 1502-04 circa e conservato nel Museo del Louvre di Parigi. Opera iconica ed enigmatica della pittura mondiale, si tratta sicuramente del ritratto più celebre della storia nonché di una delle opere d'arte più note in assoluto. Il sorriso impercettibile del soggetto, col suo alone di mistero, ha ispirato tantissime pagine di critica, letteratura, opere di immaginazione e persino studi psicoanalitici; sfuggente, ironica e sensuale, la Monna Lisa è stata di volta in volta amata e idolatrata, ma anche derisa o aggredita

La Nascita di Venere:

La Nascita di Venere è un dipinto a tempera su tela di lino di Sandro Botticelli. Realizzata per la villa medicea di Castello, l'opera d'arte è attualmente conservata nella Galleria degli Uffizi a Firenze.Opera iconica del Rinascimento Italiano, spesso assunta come simbolo della stessa Firenze e della sua arte, faceva forse anticamente collegamento con l'altrettanto celebre Primavera sempre di Botticelli, con cui condivide la provenienza storica, il formato e alcuni riferimenti filosofici. Rappresenta una delle creazioni più elevate dell'estetica del pittore fiorentino, oltre che un ideale universale di bellezza femminile. La Nascita di Venere è da sempre considerata l'idea perfetta di bellezza femminile nell'arte, così come il David è considerato il canone di bellezza maschile. Poiché entrambe le opere sono conservate a Firenze, i fiorentini si vantano di possedere i canoni delle bellezze artistiche all'interno delle mura cittadine.

Collezioni scientifiche

Collezioni medicee del Museo Galileo di Firenze

Protettori delle arti e patroni delle scienze, i Medici raccolsero nel tempo una straordinaria collezione di strumenti scientifici che per circa due secoli fu ospitata nelle sale della Galleria degli Uffizi accanto ai capolavori dell’arte antica e moderna. Iniziata dal fondatore del Granducato di Toscana, Cosimo I de’ Medici (1519-1574), la collezione fu notevolmente arricchita dai figli e successori: Francesco I (1541-1587), che incentivò soprattutto le raccolte naturalistiche e le ricerche alchemiche, e Ferdinando I (1549-1609), che acquisì un gran numero di strumenti matematici, nautici e cosmografici. Cosimo II (1590-1621) ebbe il privilegio di accogliere nella collezione i rivoluzionari strumenti di Galileo (1564-1642), tra i quali il compasso geometrico e militare e il telescopio. Altri strumenti, tra cui gli originalissimi termometri soffiati nelle vetrerie di Palazzo Pitti, furono costruiti per le attività dell’Accademia del Cimento fondata da Ferdinando II (1610-1670) e Leopoldo de’ Medici (1617-1675). Cosimo III (1642-1723) ebbe al suo fianco il matematico Vincenzo Viviani (1622-1703), discepolo di Galileo e promotore di un processo di glorificazione dello scienziato pisano destinato a durare fino a tutto il XIX secolo.

Collezioni di geologia del MUSE di Trento

Le collezioni di Geologia del Museo delle Scienze comprendono circa 17.000 reperti, costituiti da minerali, rocce e fossili. Il nucleo più antico delle collezioni è tardo-settecentesco, mentre gran parte delle acquisizioni è avvenuta tra i primi del ‘900 e gli anni ’60 del secolo scorso; a questi si aggiungono i reperti frutto di recenti acquisizioni dovute a specifiche campagne di ricerca, donazioni da parte di collezionisti e acquisti finalizzati alla realizzazione degli apparati espositivi del Museo. Le collezioni geologiche sono così suddivise: Collezione mineralogica (circa 5500 campioni), che al suo interno comprende una cospicua sezione dedicata alla campionatura dei siti minerari; Collezione paleontologica (circa 7500 campioni); Collezione petrografica (circa 4000 campioni).

Collezione di orologeria del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano

Fanno parte della raccolta di orologeria le collezioni Pinardi e Parisi, donate rispettivamente nel 1954 e nel 1957, a queste si aggiunse nel 1967 la collezione Mingozzi, per un totale di circa 950 beni. Altre donazioni provengono dalla società Binda di Milano, circa 80 beni, e da decine di soggetti pubblici e privati tra istituzioni, artigiani, professionisti e collezionisti privati. Di rilievo nella raccolta è un intero laboratorio dell'orologiaio trentino vissuto nel 1700, Bartolomeo Antonio Bertolla, acquisito nel 1959 e interamente ricostruito in museo. Importante anche la ricostruzione dell'astrario di Giovanni Dondi eseguita da Luigi Pippa dal 1959 al 1963, sulla base del trattato trecentesco di Dondi. I beni della raccolta comprendono datazioni che vanno dal 1590 al 1999.La raccolta di orologeria cominciò a formarsi già dal 1953, ma solo in seguito alle donazioni Pinardi e Parisi e al contributo della Società Binda di Milano, nel 1959, venne allestita una sezione espositiva dedicata all'Orologeria.