GAME CAR
Ho lavorato con il mio compagno Riccardo N. e il gioco che abbiamo creato l'abbiamo ottenuto partendo da un progetto base suggerito dalla prof. che noi abbiamo completato e modificato a nostro piacimento.
Abbiamo costruito un controller a forma di Nintendo Switch nel quale abbiamo creato una cavità per alloggiare il microbit.
Abbiamo basato il gioco su Scratch, il gatto protagonista del programma Scratch, che dopo aver bevuto troppo al bar pensa di poter guidare per tornare a casa.
Invece, poiché ha bevuto troppo ed è un po’ brillo, la sua immaginazione gli fa vedere delle papere assassine lungo la strada, così lui deve darsi da fare per evitarle.
Dopo questo lavoro ho imparato ad usare un MICRO:BIT e, insieme ai compagni di gruppo con cui ho collaborato, siamo rimasti soddisfatti, perché il gioco è venuto esattamente come l’avevamo immaginato.
A proposito: non bisogna mettersi per strada se si è alzato in po’ il gomito!
(Lorenzo)
PROGRAMMAZIONE CON MICRO:BIT
Io e il mio compagno di progetto Riccardo L. abbiamo compiuto molte operazioni per riuscire a finire la programmazione del MICRO:BIT, tra cui comporre i blocchi di comandi in fase di programmazione e poi testare la programmazione stessa. La scheda non ha subito funzionato come ci aspettavamo: abbiamo dovuto capire quali errori avessimo commesso e modificare varie stringhe infatti, se la scheda non fa quel che ci si aspetta, allora il codice va rivisto!
Abbiamo usato il programma soprattutto per far sì che nelle varie fasi del gioco si modificasse opportunamente la variabile “score”, per determinare il punteggio del giocatore, nonché la vittoria o il game over. Il progetto ci ha soddisfatto molto perché, alla fine, funziona proprio come volevamo!
È stato divertente programmare con MICRO:BIT e poi vedere la scheda grafico-sonora illuminarsi e suonare nel modo da noi impostato!
(Emanuele)
CREAZIONE MANUALE DEL GIOCO
Per realizzare il tabellone del gioco ho lavorato con Emanuele.
Per costruirlo ci siamo divisi le parti: io ho realizzato la base e la bacchetta ed Emanuele ha modellato il filo.
Ho personalizzato la base disegnando due tetti di palazzi ed una strada che li divide. Lo scopo è di partire dal punto A e raggiungere il punto B senza toccare il filo per poter arrivare, volando, dal tetto del primo palazzo alla festa in piscina nell’attico del palazzo dall’altra parte della strada.
Il prodotto finale ha soddisfatto molto le nostre aspettative.
(Riccardo)
VALUTAZIONE DELL'ESPERIENZA
Quando la prof ci ha spiegato cosa dovessimo fare, non l’ho capito molto bene, ma con l’aiuto di Riccardo e della prof, provandoci, un po’ per volta ho compreso quello che dovevo fare. Alla fine, secondo me, siamo riusciti proprio bene.
Ho imparato che il lavoro di gruppo è importante, che è fondamentale confrontarsi ed aiutarsi.
Ora riesco meglio a progettare e questo mi fa sentire più padrone degli strumenti che ho tra le mani. Mi aspetto di imparare ancora, per fare altri lavori. Attualmente ne stiamo facendo un altro che spero vada bene e che mi insegni nuovi trucchetti…
(Lorenzo)
L'obiettivo mi è stato chiaro fin da subito, quindi il lavoro è stato abbastanza semplice per me.
Durante la creazione di questo gioco, molto divertente, non ho trovato particolari difficoltà.
Mi ha dato soddisfazione il fatto di imparare a programmare il Micro:Bit e vederlo in funzione.
Mi sono divertito a realizzare la scenografia del gioco, ambientata sui tetti dei palazzi. Ho pensato un po’ al tipo di ambientazione prima di avere l’idea definitiva, ero indeciso se rappresentare una foresta/giungla o un paesaggio urbano.
Ho imparato che la programmazione di una semplice schedina può ispirare la realizzazione di grandi progetti.
Nella realizzazione di questo lavoro ho appreso come si inizia a programmare un micro:bit e ho esercitato le capacità manuali e di inventiva.
Mi sento più capace di prima nella programmazione!
(Riccardo)