Ho lavorato con Giacomo F.
Prima di iniziare effettivamente il progetto io e Giacomo abbiamo scritto su un foglio cosa volevamo e come volevamo realizzarlo, come suggerito dalla professoressa Botton, per avere le idee più chiare. Poi abbiamo iniziato.
Io mi sono occupata per la maggior parte della realizzazione del manufatto della lampada. Come sagoma abbiamo scelto la forma di un fulmine. Ho usato del semplice cartone riciclato, del cartoncino nero e una striscia led, fornita dalla professoressa.
Per fare accendere la striscia led, poi, l’abbiamo progettata in modo che quando ci si avvicina al sensore ad ultrasuoni la striscia si accende e in base alla distanza della mano dal sensore, i led assumono un colore differente, per esempio: se la mano è molto vicina i led sono rossi mentre se la mano è a circa 10 centimetri di distanza dal sensore i led sono azzurri.
(Giulia B.)
Io e il mio compagno Alessandro, tra i due progetti di lampada proposti dalla prof. Botton, abbiamo scelto la sagoma in cartone. Utilizzando il microbit, abbiamo programmato la striscia a led decidendo che all’avvio doveva illuminarsi di bianco. Poi volevamo aggiungere un effetto speciale, allora ci è venuto in mente di utilizzare il sensore ad ultrasuoni fornito dalla scuola.
Il sensore ad ultrasuoni è un apparecchio che emette delle onde sonore e in base a quanto tempo queste onde ci mettono a rimbalzare contro una massa e a ritornare indietro riesce a capire a che distanza si trova esso stesso dalla massa.
Abbiamo programmato l’illuminazione in modo che, se il sensore rilevava che la distanza dalla massa era minore di 10 cm, allora la striscia led si doveva colorare.
Personalmente mi piace sempre molto la parte manuale dei progetti, ma devo dire che questa volta mi ha entusiasmata la programmazione perché la striscia led con i suoi colori era molto interessante e bella.
Abbiamo deciso di attaccare la striscia led a una sagoma in cartone che raffigura una lampadina che ho poi personalizzato.
(Giulia M.)
Io ho lavorato con Giulia B. e subito abbiamo deciso di dividerci i compiti: lei avrebbe pensato maggiormente all’aspetto estetico dell’opera e io alla programmazione della striscia led. All’inizio abbiamo buttato giù un po’ di idee e abbiamo scelto come migliore quella di realizzare la lampada con la sagoma nera di un fulmine e di programmare i led in modo che più ci si avvicina alla lampada, più il colore della striscia led applicata dietro ad essa tendesse al rosso. Programmare non è stato particolarmente difficile, tranne quando ho passato un’ora a tentare di far comparire l’arancione e continuava a comparirmi il giallo… finché mi sono reso conto che il computer non contemplava la differenza tra arancione e giallo!
(Giacomo)
VALUTAZIONE DELL'ESPERIENZA
Mi è stato chiaro fin da subito l’obiettivo del lavoro, non ho trovato molte difficoltà nel realizzare questo progetto e mi ha incuriosito molto progettare una lampada che poi avrei realizzato in modo che potesse funzionare veramente. Sono molto soddisfatta del lavoro che fatto da me e Giacomo!
(Giulia B.)
Il progetto mi è stato subito chiaro e anche come avremmo dovuto procedere alla programmazione, ho avuto più dubbi su cosa raffigurare nella sagoma, perchè mi venivano in mente solo soggetti troppo complessi per una striscia led lunga poco meno di un metro.
(Giulia M.)
Mi è stato subito chiaro come raggiungere il nostro obiettivo anche perché il bello del tinkering è proprio il fatto che una cosa possa diventare così personalizzabile che quasi non esiste più il giusto e lo sbagliato. Il bello di questi lavori è che con oggetti che normalmente non si conoscerebbero, si possono ottenere grandi soddisfazioni da piccole cose, per esempio a me ha dato una grande soddisfazione vedere che quando allontanavo e avvicinavo la mano dal sensore effettivamente i colori della striscia a led cambiavano nel modo che avevo desiderato.
(Giacomo)
Progettazione, costruzione e programmazione....delle lampade.