C’era una volta in un paese di montagna un ragazzo di nome Gibby che viveva con i suoi genitori. I genitori di Gibby lavoravano molto e ogni volta che uscivano gli raccomandavano di non aprire quell’antica scatola di latta sulla mensola della cucina. Gibby si domandava sempre quale potesse essere il contenuto di quella scatola, quando un giorno la curiosità fu più forte e lo convinse a dare una sbirciatina.
Quello che trovò al suo interno fu grandioso, così chiamò il suo migliore amico Franco per condividere la grande notizia:
Franco: Pronto
Gibby: Franco, sono Gibby, devi correre subito a casa mia, ho trovato una cosa e devo mostrartela.
Franco: Gibby ma che succede?
Gibby: Franco…una mappa, una mappa del tesoro!
Franco: Una mappa? Arrivo subito!
Gibby non stava più nella pelle e non appena l’amico lo raggiunse gli mostrò la sua scoperta.
Entrambi decisero che dovevano mettersi subito in viaggio.
Durante il cammino, a un certo punto, apparve uno sconosciuto che gli disse:“Ciao ragazzi, dove state andando?”.
Gibby ingenuamente rispose: “Abbiamo trovato una mappa!”
Sconosciuto: “Ah, veramente? Una mappa? Magari se me la mostrate posso aiutarvi”
I due si guardarono un po’ perplessi ma alla fine accettarono:“Va bene”.
Sconosciuto: “Bene bene. Conosco un percorso più breve, posso venire con voi e mostrarvelo”.
Convinti di aver trovato un nuovo alleato i tre si incamminarono, ma non appena si distrassero un attimo lo sconosciuto prese dalle mani di Gibby la mappa e cominciò a scappare.
I due iniziarono a inseguirlo,ma era troppo veloce. Per fortuna i due amici erano stati intelligenti e si erano studiati il percorso, così per raggiungerlo presero una scorciatoia ma lo sconosciuto, furbo, sentendoli arrivare si era nascosto sopra un albero e aspettò i due ragazzi.
Gibby: Franco ce lo siamo persi
Franco: Dove si sarà cacciato?
Senza farsi sentire, l’uomo scese dall’albero e rapì Gibby.Franco non se ne accorse subito, ma quando si girò non lo vide più.
Franco: Sai Gibby, secondo me dovremmo andare … Gibby? Gibby dove sei?
L’amico cominciò a cercarlo ma senza successo, fino a quando in lontananza vide delle impronte, le seguì e camminando camminando si trovò davanti a una casa che sembrava quasi abbandonata.
Franco entrò con molta paura e vide l’uomo con Gibby.
Sconosciuto: Ora tu resterai fermo qui fino a quando io non avrò trovato il tesoro. Poveri ingenui.
Franco si fece vedere da Gibby e gli fece segno di fare silenzio, poi prese un pezzo di legno, aspettò che l’uomo si distraesse e gli diede un colpo in testa, facendolo svenire.
Gibby: Franco menomale sei arrivato!
Franco slegò Gibby, insieme presero la mappa e uscirono di corsa dalla casa.
Fuori diedero un’occhiata alla mappa e videro che il tesoro non era molto lontano, così decisero di continuare il viaggio. Si incamminarono fino ai piedi di una montagna e grazie a qualche ramo si costruirono delle pale per scavare.
Franco: Vai Gibby, ci siamo quasi
Gibby: Scava, scava
Ma nonostante scavavano da un po’ non trovarono nulla. Riguardano la mappa e Gibby si accorse di aver visto male, il tesoro era in cima alla montagna.
Ma le sorprese non finiscono qui. All’improvviso si accorsero di avere alle spalle lo sconosciuto che nel frattempo si era ripreso.
Lo sconosciuto: Fermi, dove andate, il tesoro è mio!
Insieme: “Come hai fatto a raggiungerci?”
Lo sconosciuto: “Avevo scattato una foto alla mappa, ingenui!”
Lo sconosciuto ancora era distante ma pian piano si stava avvicinando. I ragazzi correvano, ma lui li aveva quasi raggiunti e quando aveva quasi afferrato Franco per un braccio il terreno sotto di lui franò rovinosamente.
Lo sconosciuto: Noooo
I due ragazzi finalmente salirono sulla montagna, presero il tesoro contenente monete d’oro e se lo divisero.
Gibby: Ce l’abbiamo fatta Franco
Tornarono a casa felici, ricchi del tesoro e della grande avventura che avevano vissuto assieme. Ma soprattutto i due avevano capito una cosa: che chi trova un amico trova veramente un tesoro.
Balan F., Bonadies L., Attanasi F., Movizzo C.