Il Capodanno nel mondo

IL CAPODANNO NEL MONDO

Il capodanno è la festa più festeggiata in tutto il mondo, infatti si celebra l'inizio di un nuovo anno e l'Inizio di un nuovo futuro. Ma se il senso del capodanno è sempre lo stesso, le tradizioni e le usanze sono un po’ differenti.

 Vediamole insieme!

GIAPPONE

Il Capodanno in Giappone è un momento speciale caratterizzato da tradizioni uniche come la visita ai santuari shintoisti, i piatti tradizionali e le feste che celebrano l’arrivo del nuovo anno. A Capodanno si celebra l’Hatsumode cioè la tradizione giapponese di visitare i santuari shintoisti all’inizio del nuovo anno per pregare per la buona fortuna e la prosperità.

Le persone indossano i kimono tradizionali e fanno donazioni ai santuari. Il kimono è l’abito tradizionale indossato durante l’Hatsumode. Il cibo gioca un ruolo importante nella celebrazione del Capodanno giapponese. I piatti tradizionali sono scelti per portare buona fortuna e prosperità per l’anno a venire. Uno dei piatti tradizionali è la Toshikoshi soba e le persone mangiano soba, spaghetti di grano saraceno, per ringraziare l’anno passato e dare il benvenuto al nuovo anno. Il capodanno in Giappone è un momento di gioia e celebrazione. Le persone partecipano a diverse feste ed eventi per accogliere il nuovo anno con allegria. Gli Shimekazari giocano un ruolo molto importante per le decorazioni per il nuovo anno e sono decorazioni a forma di cerchio fatte di pagina e corda di riso che vengono appese alle porte per tenere lontani gli spiriti maligni. Prevedere cosa accadrà nell’anno nuovo è una tradizione popolare in Giappone. Le previsioni astrologiche e i simboli dell’anno sono utilizzati per guidare le persone attraverso il prossimo ciclo. 

Gli oroscopi dell’anno, basati sul calendario cinese, forniscono previsioni per l’anno a venire in ambito amore, carriera e salute. Ogni anno è associato a un animale simbolico e l’oroscopo giapponese si basa su 12 animali (Topo, Bufalo, Tigre, Coniglio, Drago, Serpente, Cavallo, Capra, Scimmia, Gallo, Cane e Maiale) che rappresentano i diversi anno del ciclo zodiacale.

Infine, per il nuovo anno in Giappone sono utilizzate le lettere di fortuna (nengajo) vengono inviate a parenti e amici per augurare un buon anno e condividerli.

ECUADOR

In Ecuador, la vigilia di Capodanno è celebrata in modo unico. Agli ecuatoriani piace ballare, cenare con le loro famiglie e bere, ma non è tutto quello che fanno alla fine dell'anno. A mezzanotte del 31 dicembre, gli ecuatoriani hanno la tradizione di bruciare le bambole di carta mache. La gente si raduna con le loro famiglie e amici per bruciare le bambole in un grande fuoco. Questa azione ha un significato molto importante: bruciare tutte queste cose è un modo per salutare le cose cattive che sono successe nell'ultimo anno. Mentre in campagna, i viaggiatori hanno anche una grande possibilità di sperimentare questa sensazione di lasciare alle spalle pregiudizi, problemi, e tristezza.

 Quando gli ultimi secondi dell'anno si stanno avvicinando, la gente comincia a contare alla rovescia a partire da dieci, e a cinque, bruciano le loro bambole. 

Questa tradizione è molto caratteristica per l'Ecuador e si può quasi trovare in qualsiasi altra parte del mondo.

FILIPPINE

Nelle Filippine il 31 dicembre si deve stare tutti insieme in famiglia e se una persona si trova all’estero torna a casa per le festività natalizie. A mezzanotte si fa la “Media Noche”, il cenone di Capodanno, dove ci devono essere più cose rotonde possibili tra cui cibi e 12 frutti, per esempio mele, angurie, uva e altri frutti tropicali. Mettere 12 frutti rotondi a tavola è una tradizione filippina di Capodanno e serve per augurarsi di godere di prosperità e buona fortuna l’anno prossimo.

SARDEGNA

Nel nostro Paese, i riti per dare il benvenuto al nuovo anno sono tanti e curiosi.

Noi ci siamo volute occupare dei riti propiziatori sardi.

Eccone alcuni:

L’olieddu

L’olieddu è un’antica usanza cagliaritana, con la quale si interpreta il destino di una coppia di innamorati. Il rito consiste nel bruciare delle foglie d’ulivo e vedere il loro movimento causato dal vapore: se si allontanano, il sentimento che si prova sta purtroppo finendo; se si avvicinano, c’è invece la possibilità di un matrimonio.

Su trigu cottu

Con “su trigu cottu” si indica una piuttosto diffusa usanza che consiste nel cuocere il grano il 31 dicembre, dopo aver lasciato in ammollo i chicchi per ben 12 ore. Il grano poi, sempre all’interno della pentola dove lo si ha cotto, può essere messo a riposare in una scivedda (una ciotola in terracotta), in una crobi (una ciotola di paglia) o semplicemente può essere avvolto in una coperta di lana: basta che sia qualcosa che possa mantenere il calore del grano fino all’indomani. La mattina del primo gennaio, bisogna mangiarlo per colazione e accompagnarlo, se si vuole, con del latte di pecora e addolcirlo con del miele.

L'usanza de su Candelarju

L'ultimo giorno dell'anno i bambini dei paesini si riuniscono in gruppi e vanno in giro per le strade a chiedere una specie di questua per i poveri, muniti di "sacchittas" o "sacchettas" e dicendo a ogni casa o passante "pedire su candelaria" cioè "prenditi la questua". Tra i doni offerti ci sono "sat sugghittas"; o "s'accheddu", dei pani con una croce con 12 buchetti e "su capiddu e su annu".

Speriamo che questo articolo vi sia piaciuto e vi abbia messo voglia di viaggiare in questi magnifici paesi.

Y. B., G. B., G.C.A.N.C.G, S.C III D