COME IL COVID 19 CI HA CAMBIATO LA VITA

di Matteo Grifoni, Davide Manciocchi e Giacomo Maria Tarchi

Il tempo che credevamo illimitato e irreversibile da circa un anno si è fermato. Durante questo periodo di pandemia, la vita di tutti i cittadini del mondo è cambiata radicalmente: siamo passati dall’avere tanta libertà che, ignari, forse non abbiamo apprezzato, né goduto (pensando di avere tanto tempo per fare altro e poco tempo per fare tutto), a lunghi periodi di poca libertà, in cui il tempo è sembrato essersi fermato e ne abbiamo avuto così tanto a disposizione che quasi non sapevamo cosa farne! Abbiamo perso la concezione del tempo. Occorre recuperare, al di là di orologi e calendari, la consapevolezza del “nostro tempo”, cioè di quei momenti che, come pietre miliari, hanno scandito la nostra esistenza: la nascita, il primo dentino, la prima caduta dalla bicicletta, la prima litigata, il primo giorno di scuola, il primo bacio… L ‘emergenza sanitaria causata dal coronavirus non è ancora finita. Dal 4 maggio 2020, in Italia, è arrivata la fase 2. Ora più che mai diventa importante non verificare i risultati ottenuti grazie all’isolamento e seguire tutte le indicazioni per proteggere se stessi e gli altri. Cosa accadrà nei prossimi mesi nelle nostre vite e in quelle di tutti i Paesi finora coinvolti? Distanza sociale, mascherine, disinfettanti, quarantene da rispettare all'estero…Per affrontare l'estate 2021 bisognerà armarsi di molta pazienza e prudenza. Il turismo autoctono sarà privilegiato, ma le regole da rispettare saranno tante. Uno degli effetti collaterali dei divieti e delle limitazioni agli spostamenti per il corona virus è che la natura e gli animali si sono riappropriati delle città. Immagini insolite, affascinanti quelle pubblicati sui social nei mesi scorsi; per certi versi documentano come potrebbero essere le nostre città. DELFINI A CAGLIARI, REGGIO CALABRIA: non è una novità avvistare delfini sul porto di Cagliari, ma in tempi di quarantena per l'emergenza Coronavirus, questi simpatici mammiferi si sono spinti praticamente fin sotto la prua delle barche in ormeggio, rassicurati dall'assenza di barche in movimento ormai da giorni, cercando di giocare con alcuni atleti del team di Luna Rossa. Bellissimi delfini sono stati avvistati anche nel porto di Trieste e appena al largo di Reggio Calabria.

CIGNI E LEPRI A MILANO - Diversi avvistamenti di animali anche sul capoluogo lombardo, deserto ormai da diversi giorni. Numerose lepri sono state avvistate nella zona nordoccidentale della Metropoli, a due passi dalla tangenziale. Sui navigli deserti sono comparsi addirittura dei cigni. LUPI E CAPRIOLI A PESCARA - Anche in Abruzzo avvistamenti affascinanti di animali: in particolare a Pescara... PESCI, CIGNI, ANATRE E NIDI NEI CANALI DI VENEZIA - Come ben sappiamo, la sospensione delle attività ha favorito anche un netto miglioramento delle acque dei canali di Venezia, che si mostrano limpide come non lo sono mai state. Si possono così avvistare i numerosi pesci che popolano i canali, ma anche cigni e anatre che vi nuotano indisturbati, mentre le palafitte si popolano di nidi di uccelli. ANATRE E CAPRONI A MALCESINE - Altro caso curioso quello di Malcesine, dove dopo le anatre in mezzo alla strada, un caprone (detto “becco") ha attraversato il centro cittadino: un fatto considerato bene augurante, dal momento che il suo acre odore fa scappare via tutti, anche i virus. ANCHE LA SCUOLA È CAMBIATA La programmazione dell’attività didattica a distanza richiede un approccio creativo che tenga in considerazione la complessità del processo di apprendimento. Lo studente deve essere messo in condizione di poter apprendere in autonomia, sfruttando quindi appieno le potenzialità del multimediale.

Allo stesso tempo, però, il ruolo del docente deve continuare ad essere centrale nel processo di costante verifica dei risultati raggiunti dagli alunni. Si cerca di focalizzare l’attenzione sulle competenze sviluppate dall’alunno. In effetti, lo smart learning consente allo studente di apprendere con maggiore autonomia, di fare da solo una ricerca tematica o di reperire informazioni a cui in classe non riuscirebbe ad arrivare. C’è un punto fondamentale che distingue la DAD dalla didattica tradizionale: il rapporto tra docenti e alunni cambia in maniera significativa. Nella didattica a distanza, il docente deve essere inteso come una specie di tutor, deve preparare il materiale, programmare le attività e valutare costantemente le attività svolte dallo studente. In altri termini, il ruolo principale del docente è quello di creare situazioni di apprendimento in cui gli alunni possano sviluppare autonomamente capacità e competenze. Ovviamente, questo non significa che deve venir meno il contatto con gli alunni. È importante cambiare l’approccio e superare le pratiche tradizionali. Nella didattica a distanza le attività in collegamento diretto (sincrono), come per esempio le videoconferenze, devono essere costanti perché servono a mantenere il contatto, ma non per questo devono essere invece onnipresenti. La necessità di far sentire gli studenti seguiti e supportati non deve diventare una presenza soffocante. Anche perché la soglia di concentrazione degli alunni quando sono a casa si abbassa moltissimo poiché distratti da ciò che accade in casa.