Le tartarughe aliene

Gabriele Argiolas, 10 anni di Bitti, con l’attestato di ‘’custode ad honorem delle tartarughe di Porto Ainu’’ che gli è stato attribuito dal Corpo forestale.


La vigilanza del piccolo Gabriele salva le tartarughe di Porto Ainu.

Nella nostra attività di ricerca sulle specie aliene, ci siamo imbattuti in un articolo che riguarda un ragazzino di Bitti di 10 anni, il quale ha individuato una specie diversa tra le tartarughe che popolano lo stagno di Porto Ainu a Tanaunella, Budoni.

Il ragazzino ha segnalato questa presenza che poteva uccidere e distruggere le tartarughe autoctone; la Guardia Forestale lo ha premiato come ‘’ Custode ad honorem delle tartarughe di porto Ainu’’.

Dopo aver preparato e organizzato il dossier sull’argomento suddetto abbiamo deciso di intervistarlo e lo abbiamo incontrato a una gara di atletica dove stava gareggiando (è bravissimo , una vera promessa). Nonostante avesse un impegno sportivo si è dimostrato molto disponibile a parlare con noi.

Sentite cosa ci ha detto: 

Come è nata la tua passione? 

 Beh, la mia passione non è nata, ma ce l’ho da quando sono piccolo, perché mi piacevano e mi piacciono gli animali e le piante.


Come hai scoperto che le tartarughe di Porto Ainu erano tartarughe aliene?


 Intanto iniziamo col dire che noi (io e la mia famiglia) andiamo sempre in spiaggia a Taunanella, facciamo passeggiate verso il fiume e controlliamo le tartarughe che ci vivono. Quando abbiamo notato che erano diverse abbiamo indagato a quale specie appartenevano e abbiamo capito che erano diverse  dai colori, dal guscio, dal colore della testa ma anche dal fatto che altre tartarughe venivano ritrovate senza vita, da lì abbiamo capito che erano specie aliene. Ho notato che le persone non riconoscendole, le ammiravano e non capivano che danneggiavano l’ecosistema. Ho sempre cercato di spiegare anche agli altri il problema.

Come hai catturato e diviso le tartarughe aliene?

Non le abbiamo catturate, ma abbiamo chiamato la forestale che le ha prese con un retino e messe in una gabbia e quindi portate in un luogo sicuro.

Continuano i tuoi controlli anche ora che non ci sono più?

Le controllo ogni volta che ci passo, ci sono stato da poco, solo che non si vedevano perché erano in letargo.

In questo lavoro sei da solo o hai coinvolto altre persone?

Ho coinvolto anche la mia famiglia che mi ha aiutato a impedire alle tartarughe aliene di mangiare quelle autoctone.

Hai un’idea di cosa farai da grande? Questa passione può trasformarsi in un lavoro?

Beh, non ho una precisa idea di cosa farò da grande, comunque questa passione potrebbe essere un domani il mio lavoro.

Che emozione hai provato quando sei stato premiato dal Corpo forestale?

Al momento della premiazione ero felice ed emozionato e ancora di più quando ho letto l’articolo sul giornale.

Gabriele ci ha raccontato anche che prima aveva 20 tartarughe a Bitti che  purtroppo sono state portate via dall’alluvione del 28 novembre 2020.

Mentre i suoi coetanei preferiscono stare in spiaggia, Gabriele Argiolas trascorre le sue vacanze al mare di Tanaunella, monitorando il comportamento di una nutrita colonia di tartarughe d’acqua che vivono nello stagnetto di Porto Ainu.

Da quando era piccolo, Gabriele ha questa grande passione per le tartarughe e passa ore a contarle e catalogarle per dimensioni e abitudini. Giorno dopo giorno, le testuggini si sono abituate alla sua presenza e, complice qualche crosta di pane lanciata in acqua, almeno una ventina di esemplari arrivano senza paura a pochi centimetri da lui. Una colonia di tartarughe, quella di Porto Ainu, che da sempre vive nel fiume e che ha rischiato di scomparire a causa del pericolo causato dalle specie esotiche importate, potenziali competitori in fatto di cibo, introdotte in maniera indiscriminata dall’uomo.


Gabriele grazie alle conoscenze acquisite sul campo si è accorto che le tartarughe di Budoni erano in pericolo. Da "esperto" in testuggini, ha notato che in acqua c’erano dei pericolosi competitori alieni che potevano creare scompensi al delicato habitat. Proprio grazie a lui, la scorsa estate è arrivata la segnalazione al Corpo forestale e di vigilanza ambientale della presenza di ben tre esemplari di Trachemys Scripta, una tartaruga originaria dell’America ritenuta una predatrice di anfibi, pesci e uccelli acquatici e causa della diminuzione degli esemplari autoctoni. Dopo che le tre tartarughe sono state catturate e trasportate al centro di recupero della Fauna di Bonassai, Gabriele si è sentito più sicuro, le “sue” tartarughe potevano stare tranquille e invece grande è stata la sorpresa quando si è accorto che qualche sconsiderato aveva liberato nello stagnetto un'altra Trachemys che metteva in pericolo la specie sarda.


Provvidenziale ancora una volta la chiamata dei genitori di Gabriele, Emanuele Argiolas e Katia Calvisi, al Corpo forestale. Così, gli agenti della base navale di La Caletta dopo alcuni appostamenti, sono riusciti a catturare anche questo nuovo competitor.


Grati al bambino per le segnalazioni e le attenzioni verso la folta colonia, i Forestali, lo hanno anche nominato “custode ad honorem delle tartarughe di Portu Ainu”. Per lui una grande soddisfazione visto che il suo sogno è quello di andare alle isole Galapagos proprio per incontrare le tartarughe giganti.

Insieme a Gabriele abbiamo imparato che da soli si può fare la differenza, in questo caso migliorare l’ambiente e la vita animale (soprattutto quella delle tartarughe a rischio estinzione) e il mondo di tutti.

Inoltre per migliorarlo sarebbe bene che tutti facessimo un atto gentile ed educato per la natura in qualsiasi modo, anche facendo poco, come osservare e salvaguardare la specie animale e difenderla dai comportamenti sbagliati dell’uomo che ha introdotto specie aliene pericolose per quelle autoctone. 

Lavoro realizzato da: Mario Cesare Patteri, Edoardo Fuschillo, Giorgio Loi e Giacomo Sale.

Gabriele Argiolas intervistato dai nostri inviati: Mario Cesare Patteri e Edoardo Fuschillo.