Speciale Natale 

Auguri un po' speciali dagli alunni della classe II A

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NATALE


A CURA DI ANNAMARIA MILANO 1C


Il Natale è una festa religiosa che si festeggia il 25 Dicembre, quando si ricorda la nascita di Gesù nella Grotta di Betlemme.

È tradizione addobbare le case, le strade sono illuminate da luci colorate e dappertutto si preparano alberi di Natale e presepi. Il nostro Comune ha illuminato le piazze di tutto il paese con bellissime luci colorate e grandi alberi di Natale.         


Alla vigilia si fa il cenone a base di pesce, i piatti che non possono mancare sono: il baccalà fritto, l’insalata di rinforzo (cavolfiore, olive, cetrioli, cipolline, giardiniera, peperoncini) e moltissimi dolci della tradizione.       

La storia del gioco della Tombola

Il gioco della tombola nacque a Napoli nel 1734. Il re di Napoli Carlo III di Borbone voleva rendere pubblico il gioco del lotto, perché era clandestino. Il re voleva ufficializzarlo per poterlo tassare e assicurarsi così una fonte di reddito, però il frate domenicano Gregorio Maria Rocco si opponeva al gioco del lotto perché lo riteneva ingannevole, alla fine Carlo III riuscì a legalizzarlo, a patto che il gioco venisse sospeso durante le festività natalizie, per non distrarre i fedeli dalla preghiera. Però questo gioco era così diffuso che le persone di Napoli non riuscivano a rinunciare di giocarci, così inventarono la tombola, un gioco da tavolo che si giocava in famiglia, si gioca nei giorni di  Natale, la sera del cenone di Capodanno e in tutte quelle occasioni in cui si ritrovavano intorno al tavolo parenti e gli amici. Nella tombola c’è un cartellone con i numeri da 1 a 90 e delle schede con dei numeri casuali in 15 caselle che vengono assegnate ai giocatori. Ogni giocatore può avere una o più schede, i partecipanti versano una somma di denaro, che poi viene ridistribuita come premio ai vincitori. Un giocatore deve estrarre i numeri da 1 a 90 contenuti in un sacchetto. Quando viene estratto un numero, ogni giocatore controlla le sue schede e copre la casella corrispondente con gli avanzi dei gusci di frutta secca. 

Il vincitore è chi fa tombola, cioè chi completa la scheda con tutti i numeri, si possono vincere anche dei premi più piccoli, l’ambo con due numeri, il terno con tre, la quaterna con quattro numeri, la cinquina con tutti e cinque, a patto che i numeri si trovino tutti sulla stessa riga 

di Assunta Staiano IC                                                    

a cura di Ferraioli Martina, Gionti Sara, Iovieno Giulia, Iovieno Giulia, Laudano Adele, classe II A 

 Agerola 2023/24✨⭐️

Il presepe vivente è stato organizzato molto bene.

Infatti per accedervi c’era una navetta che portava 

le persone all’ingresso,dove si poteva acquistare il biglietto per entrare e, opzionalmente, quello per la degustazione dei prodotti tipici: bocconcini,pizza fritta,zeppole,ecc..

LA STIRATRICE

Quest’anno ho partecipato al presepe vivente a Campora, una bella esperienza dove ritorniamo al passato. Io ho avuto il ruolo della stiratrice; ero affacciata alla finestra e stiravo un lenzuolo bianco con il ferro da stiro di una volta. Questo ferro da stiro fu creato intorno al 200 d.C

per lisciare seta e tessuti,veniva riempito con brace incandescente.

Soprattutto ai nostri genitori, è sembrato di ritornare al passato, quando si era contenti per poco e non esistevano tutte le comodità di oggi. Nel presepe c’erano molte persone con gli animali ( capre, pecore, agnelli, cavalli, maiali…).

Gente che lavorava il marmo o il legno, chi lavava i panni al fiume, chi abitava in una casetta sul fiume e che sfruttava la forza dell’acqua per attivare la macina, chi mangiava in una casa molto simile alle nostre, chi era malato e veniva curato dalla famiglia, chi stirava, chi stava a scuola, chi giocava con i semplici giochi dell’ epoca, chi vendeva carne al mercato….

Noi crediamo che sia un’esperienza molto bella, che tutti dovrebbero vedere almeno una volta nella vita…anche perché aiuta a capire le usanze del passato e che dobbiamo ritenerci fortunati di essere nati in un’epoca in cui 

ci sono tutte le comodità di cui necessitiamo.

IL PRESEPE VIVENTE  DI AGEROLA

Il presepe è stato inventato da Francesco D’Assisi nell’800 per ricordare e onorare la nascita di Gesù.

Il suo mirabile segno è molto caro al popolo cristiano e suscita stupore e meraviglia. Rappresentare l’evento della nascita di Gesù equivale ad annunciare il mistero dell’incarnazione del figlio di Dio con semplicità e gioia.

Ogni popolazione ha rappresentato la nascita di Gesù secondo le proprie tradizioni e caratteristiche. Oggi noi vi presentiamo quello del nostro paese, Agerola, nato dal dormiente Benino che ha immaginato il presepe ambientato a Napoli.

Il presepe vivente di Agerola è un’antica tradizione del nostro paese che va avanti da 34 edizioni.

In origine esso è stato realizzato nel suggestivo borgo di Campora, frazione del nostro paese, da Monsignor Gallo che, anche se con poche risorse, ha sempre reso possibile la sua rappresentazione.

Importante è non confondere il presepe vivente con una sagra, perché esso è infatti, come abbiamo accennato, una tradizione che va avanti da anni a cui gli abitanti di Agerola sono molto legati.

Ad esso può partecipare chiunque, dai bambini agli anziani, i quali possono svolgere un ruolo all’interno del presepe; possiamo trovare le seguenti scene e personaggi:

●      Benino (che ha sognato il presepe ambientato a Napoli);

●      Stiratrici (prima per stirare i vestiti utilizzavano dei ferri molto  

        grandi e pesanti al cui interno mettevano carbone ardente);

●      Ricamatrici (utilizzavano una tecnica molto usata nell’800);

●      Ceramista (ceramica);

●      Falegname (lavoratore del legno);

●      Casaro (lavoratore del latte);

●      Scene bucoliche (scene che si svolgevano nei campi);

●      Pescatore/pescivendolo;

●      Acquaiola (venditrice di acqua);

●      Mulino;

●      Taglialegna;

●      Fabbro (lavoratore del ferro);

●      Marmista (lavoratore del marmo);

●      Impagliasedie (realizza sedie di paglia);

●      Taverna;

●      Scena familiare;

●      Montanara;

●      Capera (signore che pettinano i capelli);

●      Materassari (realizzatore di materassi);

●      Scuola;

●      Panettiere;

●      Macellaio;

●      Mercato;

●      Pascolo/pecoraro;

●      Vinaio (produttore di vino);

●      Sarta;

●      Trocchi (balle di paglia);

●      Magi;

●      Cacciatore;

●      Pastore;

●      Monastero suore (luogo dove vivono le suore);

●      Musicisti;

●      Pastorelli;

●      Carcerato;

●      Speziale (realizzatore di spezie);

●      Lavandaia (signora che lava i vestiti);

●      Grotta;

●      Giochi di una volta (struml, salto alla corda, hula hoop…);

●      Zappatore.

Visitando questo presepe, le sue scene risultano chiare e affascinanti e vi consigliamo vivamente di visitarlo perché è davvero un'esperienza unica!


a cura di Giulia Ambruoso, Martina Costantini, Rossella De Stefano I^C  

La notte della stella

a cura di Milo Francesco, classe II A

Il giorno 5 gennaio alle ore 17:00 mi trovavo in piazza Generale Avitabile, per partecipare alla manifestazione “A Nott Da Stell”. Ad esibirsi c’è stato il Gruppo Folk, ovvero un gruppo di ragazzi e ragazze che suonano, cantano e ballano canzoni tipiche del paese. Alle 19, invece si è svolta, la tombolata con premi allettanti e momenti salienti. Durante la serata lo staff dell’associazione che ha curato l'evento ha elaborato un menù degustativo: pasta e fagioli, panino salsiccia e broccoli, zeppole fritte e vino paesano. Intorno alle ore 21, con qualche imprevisto, abbiamo finalmente potuto ammirare la spettacolare discesa della stella, insieme alla sfilata dei pastori, il tutto accompagnato da un violinista e un sassofonista. Come ultimo momento della serata, un po’ divertente, c’è stata la befana che dal campanile della chiesa è stata fatta calare fino in piazza, per donare le calze a tutti i bambini. Come commento personale posso dire che è stato emozionante rivedere, dopo qualche anno di attesa, tutte le persone riunite per ammirare la stella e  divertirsi tutti insieme

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