Il 2020 è stato un anno brutto e diverso, che però ci ha insegnato a tenere alle cose che abbiamo e a non darle per scontate.
Il 4 marzo hanno chiuso le scuole ed è iniziato il lockdown; all’inizio facevamo salti di gioia, dopo un po’ però abbiamo capito che questo non era uno scherzo, non erano vacanze, ma la quarantena per una pandemia mondiale e abbiamo cominciato a preoccuparci.
Abbiamo capito per la prima volta cosa significa non avere la libertà, non poter avere la nostra vita, anche se sappiamo che il lockdown è stato necessario per diminuire gli effetti negativi questo Covid ... ma non neghiamo il fatto che è stato doloroso e difficile da superare.
Avevamo paura di perdere i nonni che sono più vulnerabili, sentivamo la mancanza degli amici, perfino la nostalgia della scuola e degli insegnanti che non pensavamo potessimo mai provare.
Con il Coronavirus abbiamo poi conosciuto oggetti dei quali prima non sapevamo neanche l’esistenza: il disinfettante, che dobbiamo usare frequentemente soprattutto quando tocchiamo oggetti non nostri, la mascherina, che ora purtroppo siamo costretti a portare tutto il giorno e i guanti, che usiamo quando siamo in luoghi pubblici come supermercato, negozi ecc.
In estate i protocolli di sicurezza si sono attenuati, i pomeriggi ci ritrovavamo tutti o al campetto o a piazza Minerva, potevamo passare un po’ di tempo tutti insieme e ci siamo presi una pausa dalla faticosa quarantena. Purtroppo ora è arrivata la seconda ondata e un po’ quasi ci siamo abituati: ora riusciamo per esempio a tenere la mascherina anche per un intero giorno.
Per fortuna sta arrivando il nuovo anno che speriamo possa essere migliore del precedente.