Da vittime a carnefici

Il popolo d’Israele, sente ancora quel sentimento che ferisce tutti, quello dell'essere ancora vittime, ma non ricorda i poveri palestinesi che ogni giorno muoiono in centinaia: mamme con dei neonati in grembo, bambini con una vita avanti, ma che per loro sfortuna sono nati nel luogo sbagliato, anziani che magari hanno vissuto gran parte della loro vita col terrore di essere uccisi, ma questo agli israeliti non importa . Si dice che la storia sia di grande insegnamento, da essa bisogna trarre beneficio, evitando di rifare gli stessi errori del passato,  ma a quanto pare non tutti sono d'accordo, nello specifico Israele, che dai tempi del dopoguerra sfoga tutto il rancore sull'altro ente territoriale. La striscia di Gaza, celeberrimo confine che da sempre è il centro dei vari conflitti, continua ad essere la causa principale  dei genocidi avvenuti e che avvengono tutt'oggi.  I palestinesi, hanno cominciato a scavare tunnel sotterranei per proteggersi e scappare dai bombardamenti, inoltre a causa della fame hanno cominciato a mangiare le cortecce degli alberi, molti di loro pesano meno di 20 kg, altri non mangiano proprio, l'acqua quelle poche volte che si trova è, ovviamente, sporca e non depurata. I palestinesi sono, purtroppo, senz'alcun aiuto da parte della NATO e dell'Europa in generale. Il messaggio che noi possiamo mandare, anche se piccolo, speriamo che arrivi ai palestinesi, quello di non mollare davanti alle difficoltà perché la speranza è l' ultima a morire, prima o poi l'esito della storia cambierà.


Carlo Cesarano

Michele Leonardo