La libertà di stampa

Lo scrittore Antonio Scurati, il giorno 25 Aprile per commemorare tale data , ha preparato un monologo, che è stato successivamente censurato. Questo avvenimento  viola la libertà di stampa, che è stata approvata con la legge 47 del 8 febbraio 1948 ed inoltre viola anche la libertà d’espressione approvata con l’articolo 21 della costituzione italiana, il quale cita testualmente "Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il loro pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione*". L’annullamento  del discorso è stato annunciato dalla conduttrice Serena Bortone, specificando che non ha ottenuto spiegazioni plausibili. Con il passare delle ore la polemica esplode. Viene diffuso il testo del monologo di Scurati (“Lo spettro del fascismo infesta democrazia italiana finché la parola antifascismo non sarà pronunciata da chi governa…“). Scurati sottolinea, tra l’altro, che dopo aver "evitato" l’argomento in campagna elettorale, la Presidente del Consiglio, quando costretta ad affrontarlo dagli anniversari storici, si è pervicacemente attenuta alla linea ideologica della sua cultura neofascista di provenienza: ha preso le distanze dalle efferatezze indifendibili perpetrate dal regime (la persecuzione degli ebrei) senza mai ripudiare nel suo insieme l’esperienza fascista, ha scaricato sui soli nazisti le stragi compiute con la complicità dei fascisti repubblichini, infine ha disconosciuto il ruolo fondamentale della Resistenza nella rinascita italiana (fino al punto di non nominare mai la parola "antifascismo" in occasione del 25 aprile 2023) .La stessa presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sul suo profilo Facebook ,ha condiviso il testo del monologo assicurando di non aver mai chiesto “la censura di nessuno”: “In un’Italia piena di problemi, anche oggi la sinistra sta montando un caso. Stavolta è per una presunta censura a un monologo di Scurati per celebrare il 25 Aprile. La sinistra grida al regime, la Rai risponde di essersi semplicemente rifiutata di pagare 1800 euro (lo stipendio mensile di molti dipendenti) per un minuto di monologo. Tuttavia Domenica Usigrai, principale sindacato dei giornalisti della rai, ha diffuso un comunicato che accusa la dirigenza di controllo asfissiante sull’informazione del servizio pubblico e parla di «sistema pervasivo di controllo che viola i principi del lavoro giornalistico». Il comunicato è stato letto durante i telegiornali della mattina, e si riferisce alla censura da parte della dirigenza della Rai, dell’intervento sul fascismo e il governo Meloni  che lo scrittore Antonio Scurati avrebbe dovuto leggere sabato sera nel programma Chesarà.

Cangiano Alessandro

Giovanni Migliore