Enrico fermi

Enrico Fermi nacque il 29 settembre 1901, a Roma. Fin dalla sua adolescenza Fermi ebbe una visione positivista del mondo anche se non sarebbe mai voluto essere stato "etichettato". Non era cresciuto in un ambiente religioso pertanto non ha subito alcuna crisi religiosa, come capita a tanti italiani quando raggiungono l'età dell'autonomia intellettuale. Considerava la matematica uno strumento per descrivere e comprendere i fenomeni naturali ed era eccezionalmente abile nell'applicarla. Un'altra avversione di Fermi era per le teorie troppo astratte o troppo formalistiche. Nel lavoro sperimentale Fermi aveva il proprio stile personale, la sua abilità sperimentale non consisteva nel  saper costruire apparecchiature complicate o eseguire misure di altra precisione. Consisteva piuttosto nel saper riconoscere, al momento opportuno,quale esperimento era più importante da fare, progettarlo nella maniera più semplice e più efficace, e realizzarlo con energia e pazienza , senza perdere tempo e  sprecare fatica non necessaria . Il suo lavoro sperimentale era sempre connesso con il suo lavoro teorico, e portava avanti entrambi con un metodo e calma, con grande perseveranza e un eccezionale resistenza alla fatica mentale e fisica. Egli era un genio e la sua genialità era legata al suo amore per la semplicità scientifica; al di fuori della fisica era una persona assolutamente normale, quasi banale. Aveva gusti ed esigenze semplici, odiava le complicazioni, era assolutamente privo di ipocrisia; estremamente sincero, non nascondeva mai quegli aspetti del suo carattere che a molti sarebbero potuti sembrare dei difetti, come la sua indifferenza politica e filosofica. Nel 1932 scopre la radioattività artificiale indotta da neutroni lenti, che gli frutterà il premio Nobel per la fisica nel 1938. Morì il 28 novembre 1954 a Chicago, a causa di un tumore probabilmente contratto durante le sue continue esposizioni alle radiazioni. 

"Se dovessi condensare in un solo tratto la fisionomia mentale, pur così complessa, di Enrico Fermi, direi che la sua caratteristica principale era una prodigiosa capacità di vedere subito l'essenziale in ogni cosa, e di puntare direttamente su di esso coi mezzi più semplici".


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