Il potere della memoria

Il 27 gennaio: giornata internazionale della memoria, si ricorda il genocidio degli ebrei da parte dei Nazisti e Fascisti. Prima di parlare di questa giornata dobbiamo tornare indietro, nel 1941 quando un uomo, Adolf Hitler, con la voglia di dominare decise di invadere i diritti delle persone. Le principali vittime furono gli ebrei poiché Hitler li considerava come una “specie parassita” ma ad oggi si pensa che la vera causa sia lo sviluppo economico degli Ebrei. Fu così che Hitler iniziò a imporre dei divieti agli ebrei, tra cui: non permettergli di frequentare ristoranti, negozi, scuole e altri luoghi e mezzi pubblici. Passò poi allo sterminio, deportando gli ebrei di tutta l’Europa nei campi di concentramento, dove li sfruttavano pesantemente, obbligandoli a lavori forzati ed uccidendoli nelle camere a gas. Infine nel 1945 la speranza nei cuori di tutti gli ebrei ebbe un senso, quando gli Americani, gli Inglesi e i Russi liberarono i campi di concentramento. I principali campi di concentramento furono quelli di Chełmno, Bełżec, Sobibór, Treblinka, Majdanek, e Auschwitz-Birkenau dove più di 15 Milioni di ebrei innocenti tra donne, uomini e bambini persero la vita. Il 27 Gennaio come altre feste serve per celebrare degli avvenimenti accaduti nella storia e si dice vengano ricordati per non commettere gli stessi errori. Ma non è cambiato nulla, per esempio, negli ultimi anni sono scoppiate molte guerre, dovremmo quindi impegnarci a far capire agli altri che la guerra è il modo più sbagliato per risolvere problematiche di qualsiasi natura.


Alessio Rea

Michele Lonardo