Io Alda Merini...

Io  Alda Merini...vi narro, ed empatizzo sulla mia storia, il mio percorso e vi racconto le difficoltà che ho dovuto affrontare nel corso della mia vita complicata, ma che sicuramente mi ha portato ad essere ciò che sono, una donna saggia, piena zeppa di coraggio, cultura ma indubbiamente piena di risorse. Ero innamorata della letteratura, della lettura, della scrittura, adoravo suonare il pianoforte, mi aiutava a stare meglio e a dimenticare  i problemi. Fui sempre stata una buona studentessa, godetti ogni secondo, ogni istante della mia esistenza, della mia vita, fin quando si manifestarono i primi segni di una malattia psichica, molto grave, vengo rinchiusa in manicomio, e a riguardo a ciò vanno dicendo di questo io rispondo "io la vita l'ho goduta tutta, di questa anche l'inferno"...specialmente l'inferno, per me la vita è stata fantastica, unica perché l'ho pagata cara. Il confine tra poesia e follia, dietro le mura di quella clinica trovai  me stessa, la mia interiorità, le ali per volare, per vedere oltre la "siepe" di qui parlava Leopardi. La poesia per me è stata è e sarà come la psicanalisi, che spinge la persone a vedere la luce anche nel buio più totale. Venni  descritta da tutti come "la pazza della porta accanto"... ma che ne sapevano gli altri del mostro che avevo dentro, che mi attanagliava giorno e notte, dei pensieri che mi opprimevano. Dopo essere uscita dal manicomio conobbi un grande scrittore italiano,  Salvatore Quasimodo. Lasciandomi ispirare dal suo sguardo, dal suo modo di essere che da sempre mi travolsero,  iniziai a comporre le mie più famose poesie. Successivamente, quando credevo oramai di aver affrontato le mie ansie e le mie preoccupazioni fui rinchiusa nuovamente all' interno di un manicomio, dato che la mia malattia stava diventando sempre più grave e forte, facendomi abbattere e facendomi credere che il mostro che avrei dovuto risfidare fosse  davvero invincibile ed imbattibile. Ma nonostante tutto, non mi lasciai abbattere nemmeno per un secondo, nemmeno un momento, affrontai la vita tralasciando le difficoltà e lasciando  perdere i problemi da cui alla fine ne uscì più forte e senza dubbio vincitrice senza mai pensare di arrendermi. Sebbene io fossi stata una guerriera invincibile smisi di combattere l'1 novembre del 2009 a Milano lasciando battaglia con me stessa e con le avversità che mi si posero d'avanti.

Martina Mazza