Le classi 1° e 2° A, dell’IC “Carlotta Aschieri” di S. Pietro in Cariano (VR), hanno aderito al progetto Kairos, promosso dai LIONS, attraverso un laboratorio sulla sedia a rotelle.
Obiettivo della proposta è sensibilizzare alla disabilità e alla diversità.
Attività propedeutica è stata, per queste classi, ma allargata poi a tutte seconde classi e alcune prime, la visione del cortometraggio “Cuerdas” di Pedro Solis.
Due insegnanti per il Sostegno e la docente di Religione hanno proposto alle classi la visione del cortometraggio “Cuerdas” (in spagnolo corde).
Prima di passare alla visione del cortometraggio, le insegnanti hanno introdotto l’argomento.
“Cuerdas” è il nome del cortometraggio di Pedro Solis, dedicato a suo figlio Nicholas, affetto da paralisi celebrale; questo cortometraggio è ispirato ad una storia reale.
Cuerdas racconta l'amicizia tra Maria e un bambino affetto da paralisi cerebrale, che non può camminare, non può muoversi e non può parlare.
Maria, diversamente dai suoi compagni di classe, guarda la diversità con naturalezza, anzi come un’opportunità, di crescita, di superamento.
Maria cerca, sempre con entusiasmo dei modi per poter comunicare col nuovo compagno e dei metodi per permettergli di giocare, di ballare … di partecipare alla normale diversità; le corde saranno uno strumento fondamentale oltre che simbolico.
Ben presto tra i due nascerà una splendida amicizia.
Le classi hanno ascoltato ed osservato questo cortometraggio con molta attenzione; sono state molto colpite. Questo cortometraggio ha insegnato loro l’importanza dell’amicizia, il coraggio e la forza dell’entusiasmo per affrontare le difficoltà della vita come opportunità di crescita; il valore dell’unione, del legame, della forza, simboleggiato dalle “corde”.
In un secondo momento l’insegnante di Ed. Fisica e le due insegnanti per il Sostegno, hanno spiegato alle classi il concetto di disabilità, in particolare quella motoria, condizione momentanea o permanente che può interessare ognuno di noi o persone a noi vicine.
I docenti hanno inoltre approfondito il tema dell’inclusione e della cooperazione.
Dopo l’introduzione alla tematica del laboratorio, i docenti hanno spiegato le dinamiche del laboratorio: due squadre, ognuna con una sedia a rotelle e diversi itinerari da percorrere.
A turno, ogni alunno, ha sperimentato la sedia a rotelle, sia da protagonista che come accompagnatore, percorrendo gli spazi interni ed esterni dell’istituto; gli alunni hanno utilizzato il montascale, valutando anche i tempi di ascesa e discesa fra i vari piani dell’istituto.
Questo laboratorio ha permesso di familiarizzare con la sedia a rotelle ma anche di valutare la presenza o meno di eventuali barriere architettoniche.
Interessante la condivisione finale, soprattutto a livello emotivo; alcuni alunni hanno avuto paura a sedersi sulla sedia (paura di una condizione di disabilità permanente), altri hanno avuto una paura iniziale nell’essere guidati dall’accompagnatore, magari un compagno poco fidato. Altri sono stati molto generosi nell’offrirsi come accompagnatori o come portatori di disabilità fisica.
Questo laboratorio ha sicuramente toccato molto gli alunni, poiché hanno potuto sperimentare direttamente la disabilità ed essere più riflessivi e rispettosi di una persona che vive con una disabilità, poiché porta con sé, come tutti gli esseri umani, un mondo interiore ed emotivo (paure, sicurezze o insicurezze, fiducia…) che di solito vengono dimenticati, poiché si guarda solamente alla disabilità fisica, la più evidente, dimenticandoci dell’integrità del’uomo.