Parlare di università o mondo del lavoro quando si hanno 13 anni è davvero molto strano. È naturale avere dei dubbi sul fatto che in futuro si abbia o meno la motivazione a studiare all'università. La peculiarità dell'istituto tecnico è proprio quella di non vincolare gli studenti a intraprendere un percorso universitario, ma di fornire al contempo una preparazione solida per poterlo affrontare qualora si volesse. Dalle nostre indagini osserviamo infatti che i nostri diplomati si dividono all'incirca a metà tra quanti decidono di proseguire gli studi e quanti invece si fermano e cercano di inserirsi nel mondo del lavoro.
Nel primo caso, osserviamo che le facoltà universitarie maggiormente scelte sono Economia, Scienze politiche, Lingue straniere, Scienze giuridiche, Scienze per il Turismo. Spesso i nostri diplomati affiancano agli studi universitari un lavoro per essere più indipendenti.
Nel secondo caso, i diplomati trovano più facilmente lavoro presso studi professionali (commercialisti ed avvocati) e piccole-medie imprese locali.
Tutti noi docenti del Bordoni crediamo molto nell’importanza di conoscere da vicino il mondo produttivo ed organizziamo, quindi, attività di orientamento ed esperienze di stage lavorativo per gli studenti del triennio ed individuiamo per gli alunni di quinta, nel corso dell’anno, occasioni di incontro con esponenti del mondo del lavoro.
L’istituto riceve costantemente richieste di curricula di diplomati soprattutto degli indirizzi AFM-Amministrazione, Finanza e Marketing e SIA- Sistemi Informativi Aziendali che, grazie alla solida preparazione economica, aziendale e giuridica, si inseriscono con facilità nel mondo del lavoro locale.
E' stato recentemente pubblicato un volume Previsione dei Fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine da Unioncamere, ente che raggruppa le Camere di Commercio italiane. Nello studio pubblicato sulle previsioni dei fabbisogni occupazionali in Italia (2023-2027), vengono fornite e stime sulla domanda di lavoro nei prossimi cinque anni in base a due scenari, che dipendono dalle stime sulla crescita del Pil e dal tasso di turnover occupazionale.
Secondo il modello previsivo, saranno necessari tra i 3 e i 3,2 milioni di nuovi occupati per soddisfare le esigenze di tutto il comparto produttivo italiano comprensivo sia delle imprese private sia della pubblica amministrazione.
Sul versante dei diplomi, nel quinquennio le imprese richiederanno personale diplomato principalmente nell’indirizzo amministrazione, finanza e marketing (anche nelle sue diverse articolazioni, Relazioni Internazionali per il marketing e Sistemi informativi aziendali), con un fabbisogno che potrà variare tra 279mila e 302mila unità, e nell’indirizzo industria e artigianato, con una domanda complessiva tra 211mila e 235mila unità (tra cui spiccano le richieste degli indirizzi meccanica, meccatronica ed energia con 94-106mila unità ed elettronica ed elettrotecnica con 50-56mila unità). Sarà considerevole anche il fabbisogno di diplomati nell’ambito del turismo, che potrà assorbire tra 79mila e 82mila occupati.