Skyline della città di Trevi su foglia di Olivo
Le azioni progettuali del progetto si tradurranno in occasioni di interazione, di collegamento, di valorizzazione della prossimità tra le diverse componenti del tessuto urbano e rurale. Il progetto è vario e multifunzionale, ricco di soluzioni capaci di riconoscere gli habitat, creare nuovi paesaggi e denso di collegamenti; in senso generale capace di fornire un’ampia gamma di servizi al territorio e all’ecosistema.
Ciò che si vuole perseguire è la multifunzionalità degli interventi con il superamento della visione settoriale, in modo tale da moltiplicare le ricadute positive di una determinata azione attraverso la messa a fuoco di possibili valori aggiunti.
Il senso della cosiddetta valle Umbra, area in cui è compreso il Comune di Trevi, rappresenta l’esito di un processo di stratificazione insediativa di lunga durata, segnato dalla centuriazione romana, dalla presenza diffusa delle acque e dalle connesse importanti opere di regimazione, nonché da altre opere di presidio di una campagna da sempre al centro degli interessi per la sue elevate capacità produttive. Segni visibili di questo composito processo di organizzazione dello spazio che intreccia le attività della piana con quelle delle colline antistanti, e che è andato evolvendo nel tempo senza perdere i caratteri originari, sono i mirabili centri storici di versante, oggi generalmente circondati da estese coltivazioni ad oliveto, insieme ai castelli di
pianura che a partire dalla fine del XV secolo hanno alimentato l’immagine di una “campagna armata”.
Resistono, seppur ormai marginali e spesso deteriorati, i reticoli parzialmente caduti in disuso dei canali della bonifica, che per lungo tempo, dall’epoca romana fino all’Ottocento, hanno costituito la trama di base per l’ordinamento colturale e produttivo della valle.
Forte caratteristica della fascia Assisi-Spoleto, sono gli oliveti, elementi di importanza dal punto di vista idrogeologico e paesaggistico, nonché culturale. La presenza delle piante e le sistemazioni idraulico-agrarie applicate determinano condizioni favorevoli per la stabilità del suolo. Gli alberi sono elementi fondamentali del paesaggio, fondendosi con il resto della vegetazione e con i manufatti dell’uomo, dando luogo a suggestivi effetti decorativi, frutto della grande laboriosità contadina.
Il territorio della Fascia Olivata è interamente attraversato dal «sentiero degli ulivi», il percorso che si snoda per la maggior parte intorno a quote di 500- 600 metri di altitudine e con facili dislivelli, offrendo all’escursionista oltre a splendidi scorci panoramici anche emergenze vegetazionali, geologiche e storico- artistiche di notevole interesse.
La fascia olivata si caratterizza per l’elevato livello di integrità, sia produttiva che paesaggistica andrebbe però integrata alle connessioni e alle aree di media e fondo valle che al contrario contengono numerosi elementi di criticità, dovuti all’abbandono di forme di gestione delle aree, di tradizioni e di memoria storica e alla disgregazione dell’identità culturale e percettiva.
Il paesaggio, con gli innesti di nuclei rurali, coloniche, annessi isolati o cascinali, costituisce il principale patrimonio culturale immediatamente percepibile del territorio trevano.
Esso è testimonianza di una antica e ricca storia dell'antropizzazione del territorio e del rapporto che l'uomo ha avuto con il suo ambiente.
Lupo
Volpe
Tasso
Donnola
Puzzola
Faina
Cinghiale
Istrice
Topolino delle case
Ratto Nero
Topo Selvatico
Arvicola
Scoiattolo comune
Lepre bruna
Crocidura ventre bianco
Mustiolo
Tordo bottaccio
Falco pellegrino
Fagiano
Codirosso
Colombaccio
Quaglia
Upupa
Rondine
Juniperus communis
Himantoglossum adriaticum
Himantoglossum adriaticum
Erysimum pseudorhaeticum
Erysimum pseudorhaeticum
Polygala flavescens
Arbutus unedo
Ostrya carpinifolia
Pinus halepensis
Ficus carica
Prunus dulcis
Dal punto di vista geologico, il territorio del comune di Trevi, presenta nella fascia pianeggiante delle successioni quaternarie di formazione risalente al periodo del Pleiostocene – Olocene, rappresentate prevalentemente da depositi alluvionali (b), materiali detritici di ambiente continentale, con ganulometria prevalentemente argillosa, dovuti all'azione di erosione, di trasporto e di sedimentazione dei corsi d’acqua lungo i conoidi alluvionali (unità geomorfologiche) originatisi dalla fascia montana. Tra i depositi alluvionali sono presenti in modo sparso alcuni depositi palustri (e).
Ai piedi della fascia collinare sono presenti delle zone rappresentate da:
Coltre eluvio-colluviale (b2),
depositi essenzialmente fini con clasti di varie dimensioni, provenienti dal disfacimento delle rocce del substrato, accumulati in posto (eluvium) o sedimentati sui versanti per trasporto in massa e/o ruscellamento diffuso. Più a sud, al confine con Bovara, sono state individuate delle interessanti Terre rosse in depressioni carsiche (b2t), depositi residuali a matrice limoso-argillosa, derivanti dalla dissoluzione di rocce calcaree.La geologia della fascia collinare è dominata principalmente da:
Detriti di falda (a3c),
depositi essenzialmente gravitativi, a granulometria variabile, da ben classati a fortemente eterometrici. Clasti a spigoli vivi o subangolosi, in accumuli massivi o grossolanamente stratificati.Nella zona collinare si cominciano ad individuare anche le prime formazioni geologica tra cui:
Serie carbonatica Umbro-Marchigiana, Calcare Massiccio (MAS), Formazione risalente al Sinemuriano inferiore - Hettangiano
Calcari massivi o mal stratificati di colore variabile dal bianco, al beige, fino al grigio-scuro ricchi in bioclasti e ooidi. La parte più alta può essere formata da mudstone nerastro a radiolari, spicole di spugna e foraminiferi bentonici.Serie carbonatica Umbro-Marchigiana, Corniola (COI) Formazione risalente al Sinemuriano superiore – Toarciano
Calcari micritici, grigio-scuri, a frattura concoide, in strati di 10-50 cm, spesso lenticolari, con liste e noduli di selce bruna o rossastra, intercalati a peliti verdastre, spesse alcuni centimetr. Contenuto fossilifero rappresentato da ammoniti.Serie carbonatica Umbro-Marchigiana, Maiolica (MAI). Formazione risalente al Titonico - Aptiano
Calcari micritici bianchi o grigi-chiari a frattura concoide, in strati regolari da sottili a medi (20 - 50 cm), contenenti liste e noduli di selce bruna o nera, intercalati a peliti verdastre, spesse alcuni millimetri.La parte più elevata della fascia collinare, al confine con quella montana, è dominata prevalentemente dalla formazione geologica:
Serie carbonatica Umbro-Marchigiana, Scaglia rossa (SAA). Di formazione risalente al Turoniano p.p. - Eocene medio p.p.
Calcari micritici rosati, più raramente biancastri, alternati a interstrati pelitici molto sottili. Liste e noduli di selce rosso-amaranto. Parte cretacica della formazione quasi esclusivamente calcarea e caratterizzata da strati più spessi di (10-40) cm