AZIONI:
- valorizzare le aree rurali e gli spazi aperti con incremento della naturalità anche in relazione alla loro fruibilità e alla qualità del paesaggio;
- valorizzare il patrimonio insediativo ed antropico rurale attraverso il recupero di complessi, edifici ed elementi architettonici significativi e di pregio, testimonianza della cultura e della tradizione rurale umbra;
INTERVENTI:
- Restauro torre medievale
La torre medievale all’interno dell’uliveto di Villa Fabri rientra all’interno di un itinerario didattico-culturale denominato MostraAmbiente.
Rimanendo immersi nel paesaggio olivetato trevano, è possibile apprezzare e conoscere per immagini ed efficaci indicazioni didascaliche l’ambiente di Trevi e della Valle Umbra.
Partendo dalla storica Villa Fabri, attraversando il giardino, inizia un percorso didattico dotato di pannelli esplicativi dettagliati sulla biodiversità del paesaggio Trevano con specifiche indicazione sulla fascia olivata.
Al termine dell’itinerario si giunge alla edificio a torre, oggi parzialmente restaurato. L’operazione progettuale prevede quindi il completamento del recupero per poter destinare tutto il manufatto ad attività parallele all’uliveto e alle attività didattiche previste dall’Osservatorio Regionale per la Biodiversità, il Paesaggio Rurale e la Progettazione Sostenibile, la cui sede è proprio Villa Fabri.
Alla torre verrà completato il restauro, attraverso la demolizione e il rifacimento degli intonaci, verrà aperta una nuova finestra nel piano sopra pendio, verranno inseriti nuovi architravi e nuovi infissi per tutte le aperture, drenaggi e nuove pavimentazioni per il piano sotto pendio.
La Torre è circondata da 250 ulivi riqualificati e bonificati ed è gestita da una cooperativa che organizza visite didattiche, pic-nic ludici e produce olio di qualità. I due ambienti saranno utilizzati come Laboratorio - Aula di educazione ambientale.
Il paesaggio della “Fascia olivata” è il risultato eccezionale di una memoria del fare che si trasmessa e devoluta dall’antichità fino ad oggi, e che rappresenta il centro della vita socio-economica del territorio.
La continua ricerca di miglioramento del ciclo produttivo porta ancora oggi alla produzione di olio di qualità apprezzata a livello mondiale, grazie ad un ricco patrimonio di saperi e tecniche basati sulla profonda conoscenza delle specie di olivo coltivate da secoli. Per questo il territorio della “Fascia olivata Assisi–Spoleto” rappresenta un esempio di “paesaggio culturale vivente”, ovvero un’opera“ combinata della natura e dell’uomo”.
Uno dei tratti caratteristici che rendono unica e irripetibile la “Fascia olivata Assisi-Spoleto”, anche in termini di biodiversità, è dato dal clima a carattere prevalentemente continentale. I monti della fascia pedemontana della catena preappenninica riparano la valle dai venti freddi, riuscendo a captare le piogge provenienti da ovest. In alcuni casi, l’esposizione verso sud-sudovest della fascia montana, assicura l’esistenza di particolari microclimi temperati, favorendo un’importante biodiversità floristica.
La distribuzione degli oliveti in Umbria non è casuale, ma strettamente legata alle condizioni ecologiche dei territori, in analogia a quanto avviene per la flora di questo territorio. Per questo gli oliveti presenti lungo la “Fascia olivata Assisi-Spoleto” rappresentano una specificità impossibile da ritrovare altrove. La sua biodiversità floristico-vegetazionale tipica del paesaggio della quercia roverella, le comunità che si sviluppano all’interno degli oliveti della Fascia vengono riferite all’ordine Brometaliarubenti-tectoru. Una delle unicità presenti nella fascia olivata sono le orchidee, specie con particolare rilevanza conservazionistica.
Altrettanto ricca e caratteristica è la fauna. Nella “Fascia olivata Assisi – Spoleto” sono ospitati molti mammiferi di taglia grande che qui trovano abbondanti risorse alimentari, come la lepre comune, l’istrice, il capriolo e il cinghiale. Molti tetrapodi poi trovano nell’oliveto rifugio. Numerosi anche gli uccelli, come ad esempio il merlo, la cinciallegra. La presenza di così tanti animali, inoltre, fa sì che l’oliveto sia abitato anche dai cosiddetti “consumatori secondari o superpredatori” che se ne cibano.