Nel marzo del 2001 nasceva l’Associazione de I Borghi più belli d’Italia su impulso della Consulta del Turismo dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI). Questa iniziativa è sorta dall’esigenza di valorizzare il grande patrimonio di storia, arte, cultura, ambiente e tradizioni presente nei piccoli centri italiani che sono, per la grande parte, emarginati dai flussi dei visitatori e dei turisti.
Il Movimento Cittaslow è nato nel 1999 dall’intuizione di Paolo Saturnini, allora Sindaco di Greve in Chianti, fatta propria dai Sindaci delle città di Bra Francesco Guida, di Orvieto Stefano Cimicchi e di Positano Domenico Marrone, e accolta da Carlin Petrini, Presidente di Slow Food. L’obiettivo era ed è quello di allargare la filosofia di Slow Food alle comunità locali e al governo delle città, applicando i concetti dell’ecogastronomia alla pratica del vivere quotidiano.
Tra le tante attività a favore del patrimonio culturale e storico italiano, il TCI dal 1998 seleziona e certifica con la Bandiera arancione i piccoli borghi eccellenti dell’entroterra. Questo Programma territoriale si sviluppa in completa coerenza con la natura e la storia del Touring, in linea con tutte le sue iniziative volte a promuovere uno sviluppo turistico sostenibile, dove la tutela del territorio e del patrimonio è connessa all’autenticità dell’esperienza di viaggio.
Essere Città dell’Olio oggi, deve essere un elemento che aggiunge “valore” alle amministrazioni socie, deve avere un contenuto di forte identità culturale di un territorio, proponendosi come strumento di progettualità e di attrazione di investimenti per realizzare occasioni, eventi e progetti di marketing territoriale che permettano ad un singolo territorio o più territori di un area omogenea di condividere una strategia comune nella difesa della storia, delle origini, del territorio, del paesaggio, delle produzioni tipiche, delle attività agricole, un insieme di valori fondamentali nelle politiche di promozione dei territori con particolare riferimento alle specificità produttive agricole e alimentari d’eccellenza quali l’olio extra vergine.
La fascia pedemontana appenninica da Assisi a Spoleto è tra le principali aree olivicole della regione Umbria. Nei comuni della fascia Assisi-Spoleto (Assisi, Spello, Trevi, Foligno, Campello sul Clitunno, Spoleto) sono coltivate circa un milione e duecentoquarantamila piante di olivo, che rappresentano circa il 23% del totale coltivato in Umbria. La coltivazione è concentrata nella fascia compresa tra 200 e 500 metri di altitudine, con punte fino a 600 metri. In tale fascia si hanno condizioni termiche e di umidità atmosferica più favorevoli, rispetto alle aree superiori ed inferiori, con conseguente riduzione dell’incidenza di danni da freddo a seguito di gelate che, purtroppo, periodicamente si verificano in Umbria.