Caratteristiche:
Quest’area SIC interessa il complesso montuoso calcareo situato ad oriente dell’abitato di Trevi ed è costituito dai Monti Pradafitta (1261 m), Cammoro (1273 m), Vergozze (1331 m), Carpegna (1354 m), Brunette (1421 m) e Serano (1429 m), che verso meridione chiudono l’Alta Valle di Pettino.
Habitat presenti:
Oltre agli habitat comunitari (di cui alcuni prioritari*) segnalati con codice ed attribuiti a “Arbusteti a prevalenza di Juniperus communis “(5130), “Pascoli del Festuco Brometalia (con orchidee*)” (6210), *boschi del Polysticho aculatei-Fagetum sylvaticae (9210), sono presenti boschi di Quercus cerris dell'ordine Quercetalia pubescenti-petraeae, che si sviluppano su paleosuoli fersiallitici e, alle quote più basse, cedui di Ostrya carpinifolia dell'associazione Scutellario-Ostryetum. Nelle zone pianeggianti più elevate sono diffusi numerosi lembi di prato-pascolo, inquadrati nell'alleanza Arrhenatherion.
Qualità e importanza:
ll sito comprende uno dei più vasti e rappresentativi complessi montani, forestali e pascolativi, del settore occidentale dell'Appennino umbro. In particolare, gli aspetti vegetazionali più qualificati sono: le estese faggete, talvolta con abbondante presenza di Ilex aquifolium e con ampi settori governati a fustaia; le vaste praterie montane aride e semimesofile a Bromus erectus, estrememente ben conservate e ricche da un punto di vista floristico. Tra le specie floristiche, oltre alle endemiche, sono state segnalate Bulbocodium versum ssp. versicolor (raro a livello nazionale) ed Astragalus vesicarius (rara a livello regionale). Tra la fauna è stato segnalato anche Accipiter nisus (specie rara), Buteo buteo, Falco tinnunculus (specie poco comuni), Lepus europaeus (elemento fondamentale nella catena alimentare dell'aquila reale).
Vulnerabilità:
Il sito presenta una vulnerabilità molto bassa determinata dalla modesta alterazione degli ecosistemi dovuta al fatto che la maggior parte dei boschi sono governati a ceduo e pertanto vi è una diminuzione degli elementi floristici e faunistici legati alle foreste con alberi di alto fusto o secolari. La forte diminuzione della pastorizia, inoltre, potrebbe, in tempi lunghi, compromettere la biodiversità floristica ed ecologica delle aree pascolive.