Workshop 5
Co-costruzione del riferimento attraverso diversi generi testuali
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Caterina Mauri (Università di Bologna), Paola Pietrandrea (Università di Lille & Institut Universitaire de France), Elena Battaglia (Università della Svizzera Italiana e Università di Lille), Caroline Bossant (Università di Lille), Eleonora Zucchini (Università di Bologna)
Emilia Calaresu (Università di Modena e Reggio Emilia)
Anja Stukenbrock (Universität Heidelberg)
Cecilia M. Andorno (Università di Torino), Elena Battaglia (Università della Svizzera Italiana), Caroline Bossant (Università di Lille), Eugenio Goria (Università di Torino), Francesca Masini (Università di Bologna), Caterina Mauri (Università di Bologna), Paola Pietrandrea (Università di Lille), Andrea Sansò (Università dell’Insubria), Eleonora Zucchini (Università di Bologna)
Il riferimento può essere inteso come l'atto proposizionale che permette l'identificazione di entità nel mondo e la loro introduzione nel discorso. A partire dalle proposte di Searle (1969) e attraverso i lavori di Croft (1991, 2001), gli studi cognitivo-informativi e tipologici sul riferimento hanno mostrato che, nelle lingue verbali, questo atto è tipicamente realizzato, a livello formale, attraverso pronomi deittici e anaforici, sostantivi e frasi sostantivate (Ariel 1988).
Nonostante gli studi sviluppati nel campo dell'analisi conversazionale (Apothéloz e Pekarek Doehler 2003) e della centering theory (Cornish 1999), che hanno sottolineato la rilevanza della costruzione dinamica e collaborativa del riferimento, le analisi continuano a concentrarsi sullo studio delle espressioni nominali e pronominali, anche quando si basano su osservazioni empiriche del discorso parlato (Muzerelle et al. 2013).
Da diversi anni, gli studi condotti nel campo dell’analisi del parlato e della psicolinguistica hanno dimostrato che il riferimento è un'azione eseguita congiuntamente dai parlanti che partecipano allo stesso scambio e che la co-costruzione del riferimento avviene attraverso schemi discorsivi regolari e ricorrenti (Clark e Wilkes-Gibbs, 1986; Mauri 2021; Calaresu 2022).
Le strategie discorsive utilizzate per la co-costruzione del riferimento sono state finora studiate solo in minima parte. Liste, esemplificazione e riformulazione sono stati identificati come strategie frequenti per co-costruire il riferimento nell'interazione (Mauri et al. 2021), ma anche la deissi e le espressioni intenzionalmente vaghe (cfr. Voghera 2012) giocano un ruolo centrale, insieme ai segnali discorsivi che segnalano la negoziazione stessa del riferimento (ad esempio, marcatori di riparazione, correttivi, di dis/accordo). Tuttavia, un approccio sistematico e completo dei dispositivi di co-costruzione, ossia delle strategie linguistiche che innescano e realizzano la co-costruzione del riferimento, è ancora da venire. La variazione sembra svolgere un ruolo cruciale nella co-costruzione (Clark & Wilkes-Gibbs, 1986).
Inoltre, alcuni studi preliminari suggeriscono che la co-costruzione del riferimento è significativamente limitata nella comunicazione mediata dal computer (Pietrandrea & Bossant, 2024). Tuttavia, un'analisi completa delle differenze di co-costruzione tra diversi generi e tipi di interazione deve ancora essere sviluppata.
La co-costruzione del riferimento è fondamentale per il successo della comunicazione, in quanto consente la comprensione reciproca tra i parlanti. Lavorando insieme per stabilire una comprensione condivisa dei referenti in una conversazione, i parlanti possono evitare malintesi e assicurarsi di "parlare della stessa cosa", come suggerisce l'espressione comune. Una comprensione approfondita di questo fenomeno è ancora più cruciale oggi, nell'era dell'IA, che si basa sempre più sull'interazione linguistica.
È anche vero che la co-costruzione del riferimento può introdurre nel discorso entità la cui natura è puramente discorsiva e priva di una controparte ontologica. Ad esempio, Pietrandrea & Battaglia (2022) hanno mostrato, attraverso uno studio microdiacronico, come negli ultimi quindici anni si siano affermate e ampiamente utilizzate nel discorso pubblico della destra francese categorie prive di una corrispondente controparte ontologica, come gli iperonimi di "migrante, terrorista, musulmano" e, più recentemente, di "immigrazione, terrorismo, disoccupazione, banche".
In questo workshop ci proponiamo di esplorare la gamma di strategie linguistiche utilizzate nelle lingue per co-costruire il riferimento. Vogliamo capire se e come il genere (cioè il tipo e l'obiettivo dell'interazione), e in particolare la vicinanza tra i parlanti e la co-temporalità, giochino un ruolo. Intendiamo riunire ricercatori e ricercatrici che lavorano su questo tema, esaminare le risorse e i metodi già disponibili per studiare la co-costruzione del riferimento. Il workshop risponderà, tra l’altro, a queste domande:
o Quali sono le varie strategie discorsive che i parlanti utilizzano per co-costruire il riferimento in diverse lingue?
o Quali dispositivi sintattici e prosodici vengono utilizzati?
o Che ruolo gioca la deissi nella co-costruzione del riferimento?
o Che ruolo hanno i gesti e l'attenzione congiunta nella co-costruzione del riferimento nell'interazione parlata?
o Più in generale, in che modo la multimodalità contribuisce alla co-costruzione del riferimento nell'interazione?
o In che modo le caratteristiche del discorso digitale influiscono sulla co-costruzione del riferimento?
o Quali fattori, come la co-temporalità, la pianificazione, la flessibilità del turno (o la sua mancanza), la visibilità e la prossimità, influenzano la co-costruzione del riferimento nel discorso?
o Quali sono le implicazioni sociolinguistiche della co-costruzione del riferimento? Quali sono le implicazioni nell'analisi del discorso?
o Quali risorse e metodi sono già disponibili per studiare la co-costruzione del riferimento?
o Come possiamo osservare e misurare il grado di co-costruzione del riferimento all'interno di un'interazione?
Gli abstract, della lunghezza massima di due pagine A4 standard, comprensive di esempi e riferimenti bibliografici, dovranno essere mandati in forma anonima agli indirizzi email delle proponenti (caroline.bossant@univ-lille.fr, caterina.mauri@unibo.it, elena.battaglia@usi.ch, eleonora.zucchini2@unibo.it, paola.pietrandrea@univ-lille.fr) entro il 21 febbraio 2025 3 marzo 2025. Il testo della mail dovrà contenere il nome dell’autore/degli autori e la loro affiliazione. Le lingue di lavoro saranno l’italiano e l’inglese. Gli abstract possono essere inviati nell’una o l’altra lingua. Gli autori degli abstract accettati dovranno essere soci della Società di Linguistica Italiana al momento dell’inizio del workshop.
21 febbraio 2025 3 marzo 2025: invio dell’abstract
31 marzo 2025: comunicazione dell’esito della selezione
12 settembre 2025: workshop
Apothéloz D., Pekarek Doehler S. (2003). "Nouvelles perspectives sur la référence: des approches informationnelles aux approches interactionnelles”, Verbum 25:109–135.
Ariel M. (1988). "Referring and accessibility", J. Linguist. 24 65–87.
Calaresu E. (2022). “Quanto mondo c’è in un testo? Referenti, sottintesi e strategie di comprensione” Italiano LinguaDue 1. 2022: 542-558.
Clark, H. H. Wilkes-Gibbs, D. (1986). "Referring as a collaborative process", Cognition, 22 (1986) l-39
Cornish F. (1999). Anaphora, Discourse, and Understanding: Evidence from English and French. Oxford, Oxford University Press.
Croft, William. (1991). Syntactic categories and grammatical relations: The cognitive organization of information. Chicago: University of Chicago Press.
Croft, William. (2001). Radical Construction Grammar: syntactic theory in typological perspective. Oxford: Oxford University Press.
Mauri C. (2021) "Ad hoc categorization in linguistic interaction". In Mauri C., Fiorentini, I. Goria E. (eds.). Building Categories in Interaction. Linguistic resources at work. John Benjamins Publishing Company Amsterdam / Philadelphia. 9-34.
Mauri C., Fiorentini, I. Goria E. (eds.). (2021). Building Categories in Interaction. Linguistic resources at work. John Benjamins Publishing Company Amsterdam / Philadelphia. 9-34.
Muzerelle, J., Schang E, Antoine, J.Y, Eshkol I, Maurel D, Boyer A., Nouvel D. (2013). "Annotation en relations anaphoriques d'un corpus de discours oral spontané en français". In Congrès Mondial de Linguistique Française, CMLF'2012, Lyon :
Pietrandrea, P., & Battaglia, E. (2022). “Migrants and the EU. The diachronic construction of ad hoc categories in French far-right discourse”. Journal of Pragmatics, 192, 139–157.
Pietrandrea, P. & Bossant, C. (2024). Co-construction de la référence et discours numérique. Séminaire Lattice, 17/12/2024
Searle J., (1969). Speech Acts. Cambridge: Cambridge University Press.
Voghera, M. (2012). Chitarre, violino, banjo e cose del genere. In Voghera, M. & Thornton A. (a cura di) Per Tullio De Mauro. Studi offerti dalle allieve in occasione del suo 80° compleanno.341-364). Aracne.
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Workshop organized as part of the
LVIII International Congress of the Italian Linguistic Society (SLI)
L’Aquila 11-13 September 2025.
Caterina Mauri (Università di Bologna), Paola Pietrandrea (Université de Lille & Institut Universitaire de France), Elena Battaglia (Università della Svizzera Italiana e Université de Lille), Caroline Bossant (Université de Lille), Eleonora Zucchini (Università di Bologna)
Emilia Calaresu (Università di Modena e Reggio Emilia)
Anja Stukenbrock (Universität Heidelberg)
Cecilia M. Andorno (Università di Torino), Elena Battaglia (Università della Svizzera Italiana), Caroline Bossant (Università di Lille), Eugenio Goria (Università di Torino), Francesca Masini (Università di Bologna), Caterina Mauri (Università di Bologna), Paola Pietrandrea (Università di Lille), Andrea Sansò (Università dell’Insubria), Eleonora Zucchini (Università di Bologna)
Reference can be understood as the propositional act that allows the identification of entities in the world and their introduction into discourse. Since Searle's proposals (1969) and through the works of Croft (1991, 2001), cognitive-informational and typological studies on reference have shown that, in verbal languages, this act is typically realized, on a formal level, through deictic and anaphoric pronouns, nouns, and noun phrases (Ariel 1988).
Despite the studies developed in the field of conversational analysis (Apothéloz and Pekarek Doehler 2003) and centering theory (Cornish 1999), which have emphasized the relevance of the dynamic and collaborative construction of reference, analyses continue to focus on the study of nominal and pronominal expressions, even when these are based on empirical observations of spoken discourse (Muzerelle et al. 2013).
However, for several years now, studies conducted in the field of spoken language analysis and psycholinguistics have shown that reference is a jointly performed action by speakers participating in the same exchange, and that the co-construction of reference is achieved through regular, recurrent discursive patterns (Clark and Wilkes-Gibbs, 1986; Mauri 2021; Calaresu 2022).
The discourse strategies used for reference co-construction have so far been studied only very minimally. Lists, exemplification and reformulation have been identified as frequent strategies to co-construct reference in interaction (Mauri et al. 2021), but also deixis and intentionally vague expressions (cf. Voghera 2012) play a central role, together with discourse markers signaling the very negotiation of reference (e.g. repair, corrective, dis/agreement markers). Yet, a systematic and comprehensive account of co-construction devices, i.e., linguistic strategies triggering and realizing reference co-construction, is yet to come.Variation seems to play a crucial role in co-construction (Clark & Wilkes-Gibbs, 1986).
Moreover, some preliminary studies suggest that the co-construction of reference is significantly limited in Computer-Mediated Communication (Pietrandrea & Bossant, 2024). Yet, a comprehensive analysis of the differences in co-construction across genres still needs to be developed.
Co-construction of reference is crucial for successful communication as it enables mutual understanding between speakers. By working together to establish a shared understanding of the referents in a conversation, speakers can avoid misunderstandings and ensure that they are “talking about the same thing,” as the common expression suggests. A deep understanding of this phenomenon is even more crucial today, in the era of AI, which is more and more based on linguistic interaction.
It is also true that the co-construction of reference may introduce into the discourse entities whose nature is purely discursive and lacks an ontological counterpart. For instance, Pietrandrea & Battaglia (2022) have shown, through a micro-diachronic study, how, over the past fifteen years, categories without any corresponding ontological counterpart, such as the hypernyms of 'migrant, terrorist, Muslim,' and more recently, of 'immigration, terrorism, unemployment, banks,' have been established and widely used in the public discourse of the French right.
In this workshop, we aim to explore the range of linguistic strategies used in languages to co-construct reference. We want to understand whether and how genre (i.e., type and goal of the interaction), and in particular proximity between speakers and co-temporality, play a role. We intend to bring together people working on this topic, review the resources and methods already available for studying the co-construction of reference. The workshop will answer the following questions:
o What are the various discourse strategies that speakers use to co-construct reference across different languages?
o Which syntactic and prosodic devices are employed?
o What role does deixis play in the co-construction of reference?
o What role do gestures and joint attention play in the co-construction of reference in spoken interaction?
o More broadly, how does multimodality contribute to the co-construction of reference in interaction?
o How do the characteristics of digital discourse impact co-construction of reference?
o What factors, like co-temporality, planning, flexibility of turn-taking (or lack of thereof), visibility and proximity, influence the co-construction of reference in discourse?
o What are the sociolinguistic implications of the co-construction of reference? What are the implications in discourse analysis?
o What resources and methods are already available for studying the co-construction of reference?
o How can we observe and measure the degree of reference co-construction within an interaction?
Abstracts, with a maximum length of two standard A4 pages (including examples and references), must be submitted anonymously via email to the organizers at the following addresses (caroline.bossant@univ-lille.fr, caterina.mauri@unibo.it, elena.battaglia@usi.ch, eleonora.zucchini2@unibo.it, paola.pietrandrea@univ-lille.fr) by February 21, 2025 March 3, 2025. The email body should include the author(s)’ name(s) and affiliation(s).
The working languages for the workshop will be Italian and English, and abstracts may be submitted in either language. Authors of accepted abstracts must hold membership in the Italian Linguistics Society (Società di Linguistica Italiana) at the start of the workshop.
February 21, 2025 March 3, 2025: Abstract submission deadline
March 31, 2025: Notification of acceptance
September 12, 2025: Workshop
Apothéloz D., Pekarek Doehler S. (2003). "Nouvelles perspectives sur la référence: des approches informationnelles aux approches interactionnelles”, Verbum 25:109–135.
Ariel M. (1988). "Referring and accessibility", J. Linguist. 24 65–87.
Calaresu E. (2022). “Quanto mondo c’è in un testo? Referenti, sottintesi e strategie di comprensione” Italiano LinguaDue 1. 2022: 542-558.
Clark, H. H. Wilkes-Gibbs, D. (1986). "Referring as a collaborative process", Cognition, 22 (1986) l-39
Cornish F. (1999). Anaphora, Discourse, and Understanding: Evidence from English and French. Oxford, Oxford University Press.
Croft, William. (1991). Syntactic categories and grammatical relations: The cognitive organization of information. Chicago: University of Chicago Press.
Croft, William. (2001). Radical Construction Grammar: syntactic theory in typological perspective. Oxford: Oxford University Press.
Mauri C. (2021) "Ad hoc categorization in linguistic interaction". In Mauri C., Fiorentini, I. Goria E. (eds.). Building Categories in Interaction. Linguistic resources at work. John Benjamins Publishing Company Amsterdam / Philadelphia. 9-34.
Mauri C., Fiorentini, I. Goria E. (eds.). (2021). Building Categories in Interaction. Linguistic resources at work. John Benjamins Publishing Company Amsterdam / Philadelphia. 9-34.
Muzerelle, J., Schang E, Antoine, J.Y, Eshkol I, Maurel D, Boyer A., Nouvel D. (2013). "Annotation en relations anaphoriques d'un corpus de discours oral spontané en français". In Congrès Mondial de Linguistique Française, CMLF'2012, Lyon :
Pietrandrea, P., & Battaglia, E. (2022). “Migrants and the EU. The diachronic construction of ad hoc categories in French far-right discourse”. Journal of Pragmatics, 192, 139–157.
Pietrandrea, P. & Bossant, C. (2024). Co-construction de la référence et discours numérique. Séminaire Lattice, 17/12/2024
Searle J., (1969). Speech Acts. Cambridge: Cambridge University Press.
Voghera, M. (2012). Chitarre, violino, banjo e cose del genere. In Voghera, M. & Thornton A. (eds) Per Tullio De Mauro. Studi offerti dalle allieve in occasione del suo 80° compleanno.341-364). Aracne.