Barbiere Mario

Il volto

Mario Beatrice


In un tempo molto lontano, i barbieri godevano di grande autorità perché possedevano competenze mediche, al punto da svolgere attività di chirurghi e cavadenti.

La bottega di Mario ci parla di una diversa competenza, di una nobile passione: la musica.

Testimone un corrucciato Beethoven, perfettamente sbarbato ma dalla chioma fluente, che campeggia austero all’entrata, mentre il barbitonsore gli fa da controcanto con una barba di tutto rispetto.

Celebra una consuetudine tutta italiana e tutta al maschile l’arte di Mario: trasformare un’accorciatina di barba e capelli in un vero e proprio rito sociale rilassante.

Concedersi il piacere di una schiuma lussuosa assieme ad una chiacchiera oziosa, la beatitudine di un tocco di pennello nel mentre si rimette in sesto una squadra di calcio o di governo!

Guccini, che di godersi la vita se ne intende, lo rimpiange questo rito, come uno dei piaceri perduti.

Ma perché non ha messo a fuoco le nostre vie e non ha potuto vedere, al loro risveglio, l’ondeggiare della barba di Mario che dirige la piccola orchestra di amici vocianti, dediti alla loro quotidiana liturgia di benessere. 

L'artista

La tela

Barbiere Mario


Intervista


"In realtà, a me piace Brahms..."

prossimamente...