"Cantare con arte a Dio consiste proprio in questo: Cantare nel giubilo.
Che cosa significa cantare nel giubilo?
Comprendere e non sapere spiegare a parole ciò che si canta col cuore. Coloro infatti che cantano sia durante la mietitura, sia durante la vendemmia, sia durante qualche lavoro intenso, prima avvertono il piacere, suscitato dalle parole dei canti, ma, in seguito, quando l'emozione cresce, sentono che non possono più esprimerla in parole e allora si sfogano in sola modulazione di note. Questo canto lo chiamiamo «giubilo».
Il giubilo è quella melodia, con la quale il cuore effonde quanto non gli riesce di esprimere a parole. E verso chi è più giusto elevare questo canto di giubilo, se non verso l'ineffabile Dio? Infatti è ineffabile colui che tu non puoi esprimere. E se non lo puoi esprimere, e d'altra parte non puoi tacerlo, che cosa ti rimane se non «giubilare»?
Allora il cuore si aprirà alla gioia, senza servirsi di parole, e la grandezza straordinaria della gioia non conoscerà i limiti delle sillabe. Cantate a lui con arte nel giubilo."
(Dal «Commento sui salmi» di Sant'Agostino, vescovo, cfr. Sal 32,3)
ALCUNI MOMENTI DEL 2023...
Tra i brani popolari e tradizionali che hanno accompagnato i nostri momenti di festa, abbiamo cantato anche questo...
Mon Dieu je t’aimes et je sais que tu m’aimes,
Aide moi à croire à ce que je peux être,
A’ ce que je suis.
Montre moi le chemin pour progresser
Mon Dieu pour mon bien, guides moi toujours,
Un jour à la fois.
Un jour à la foi, ô mon Dieu,
C’est tout ce que je demande,
Le courage de vivre, d’aimer, d’être aimé,
Un jour à la fois.
Hier c’est passé, ô mon Dieu,
Et demain ne m’appartient pas.
Mon Dieu aide moi,
Aujourd’hui, guides moi,
Un jour à la fois.
Tu m’a tout prêté, la vie la santé,
Je peux croire en Toi, en toute tes bonté,
Pour l’humanité.
Una voix pour chanter, une âme pour aimer,
Aides moi à vivre, oui, aides moi à vivre,
Un jour à la fois.
Una preghiera, un ringraziamento a Dio, una speranza che attraversa i cuori di tutti.
COMPOSIZIONE
Voci femminili (soprani e contralti): Evelina Artari, Manuela Olmi, Mara Veticoz, Fabiana Brocherel, Stéphanie Grange, Eliana Chapellu.
Voci maschili (baritoni e bassi): Sergio Gillio, Guido Cesal, Valter Haudemand, Piero Brunet, Graziano Ruaro.
Organo e Direzione: Edoardo Nocera, Mathieu Grange, Muriel Persod.
CHI SIAMO
Siamo un piccolo gruppo nel quale ciascuno di noi ha liberamente deciso di dedicare un po’ del suo tempo con costanza al canto della liturgia nella nostra parrocchia: l’appuntamento in cui ci ritroviamo settimanalmente è quello della S. Messa domenicale. Abbiamo deciso di impegnarci in questa direzione in primo luogo in quanto siamo spinti dalla nostra fede e, in secondo luogo, perché questo è il modo con cui ci piace dimostrarla. Siamo accomunati dalla passione e da un minimo di predisposizione per il canto: niente di speciale, non siamo professionisti. Ma questo sembra essere sufficiente a produrre suoni gradevoli nel contesto in cui operiamo! La comunità ci ricambia con incoraggiamenti e ringraziamenti sempre graditi che ci spingono a migliorare sempre compatibilmente con le nostre potenzialità nell’unico nostro obiettivo: aiutare la comunità nella preghiera. Questo risulta particolarmente apprezzato durante le S. Messe di sepoltura e di commemorazione dei defunti. In tutto ciò, dunque, il palcoscenico e l’esibizione non esistono, infatti si tratta di un servizio che comunque ci ripaga del nostro impegno attraverso la soddisfazione di aver costruito qualcosa di bello e prezioso insieme ad altri.
SVILUPPI FUTURI
La Cantoria esiste perché è frutto della comunità in quanto da essa attinge le risorse in termini di disponibilità al servizio delle persone. Il suo futuro, dunque, dipende da tutti coloro che ne sentono l’esigenza come tassello indispensabile per la vita comunitaria. Per questo motivo, se qualcuno a qualunque età volesse aggiungersi mettendo un po’ di impegno e costanza, sarà accolto calorosamente. Riteniamo, inoltre, estremamente proficua la collaborazione con la Cantoria dei giovani con la quale cantiamo nelle festività più importanti dell’anno. Speriamo vivamente che l’incontro tra le due realtà si consolidi sempre più nel tempo e che l’una rappresenti per l’altra una ricchezza da cui attingere per crescere insieme con unità di intenti.
REPERTORIO
Cantiamo nella liturgia in tre lingue: italiano, francese e latino. La fonte principale è rappresentata dalla dispensa diocesana Cantate al Signore/Chantez au Seigneur a cui si aggiungono da un lato i canti della tradizione e dall’altro le novità. Il repertorio, infatti, è in continua evoluzione attraverso l’introduzione di nuovi canti che non vengono scelti soltanto in base al criterio del “mi piace” ma in relazione alla pertinenza del testo. In questo veniamo aiutati dall’ufficio diocesano per la Musica Sacra che organizza periodicamente degli incontri di formazione per direttori, organisti e cantori.
LA NOSTRA STORIA
Negli anni 90 si era creato un bel gruppo di giovani e giovanissimi che animavano le funzioni pre-festive con i loro canti. Periodicamente d'estate organizzavamo delle gite in montagna. Una delle mete che preferivamo era la Becca Pouegnenta, montagna simbolo per La Salle, alla quale si saliva partendo da Lazeui. Un giorno che eravamo lassù con tutto il bel gruppo dei giovani e dei più attempati, anno 1999, Emesto ci propose l'idea di porre una croce in vetta come cantoria di La Salle. Idea accettata da tutti con entusiasmo ma per giungere ad ottenere i vari permessi necessari passarono quasi 2 anni.
Costruimmo la croce e la ponemmo in chiesa per 15 giorni, don Silvio la benedisse e così chi non fosse salito alla Becca avrebbe comunque potuto toccarla con mano anche quaggiù.
All'inizio di giugno 2002 salimmo in sette a fissare la croce. L'elicottero trasportò noi ed il materiale necessario per fissarla sulla roccia proprio in vetta. Vorrei ricordare due cantori che erano lassù con noi quel giorno ed ora sono già da anni giunti alla casa del Padre: Ettore Donnet e Aldo Comé.
Gli altri cinque sono in linea di età: Conedera Silvano, Salice Bruno, Lovison Fernando, Salice Loris e Vailler Manuel.
Alcuni giorni più tardi, il 29 giugno del 2002, giorno di San Pietro, don Silvio celebrò la prima Messa alla croce dei cantori a Becca Pouegnenta, concelebrò don Mauro Salmasi salesiano e appassionato di montagna.
Si contarono più di cento persone lassù quel giorno. Alcuni salirono in elicottero, ma il
maggior numero dei presenti salì e discese a piedi.
Da allora tutti gli anni si compie il pellegrinaggio alla Becca. I sacerdoti che si sono avvicendati a celebrare lassù sono don Silvio e don Mauro per alcuni anni, don Renato Roux, don Franco Lovignana che fu presente anche anni più tardi come Monsignore Vescovo della Valle d'Aosta, don Eugen Mateias, e nel 2022 il nuovo parroco di La Salle: don Paolo Viganò.
Dobbiamo ringraziare il Signore che ci ha concesso di avere alcune volte un bellissimo
tempo che ci ha permesso di godere della magnifica vista che si può gustare guardando a
360° tutte le più alte vette della Valle. Abbiamo avuto qualche giornata meno bella ma il tempo ci ha sempre permesso di effettuare il percorso senza pericolo.
Ho accennato ai sacerdoti che hanno celebrato ma non posso dimenticare i cantori che sono sempre stati presenti con un bel gruppo e primo fra tutti il nostro maestro Emesto che si è sempre caricato in spalla la sua immancabile fisarmonica e che, oltre ai brani eseguiti durante la S. Messa, ha continuato a far cantare tutti i presenti con i magnifici canti delle nostre montagne.
In questi tempi di guerre che dilaniano il mondo preghiamo perché i potenti della terra possano trovare la volontà e la forza di far tacere le armi e dare al mondo quella pace alla quale noi tutti speriamo, così come abbiamo chiesto con la preghiera sulla croce.
Per la cantoria Conedera Silvano
La Salle 25 febbraio 2023
“[...] Goccia dopo goccia nasce un fiume,
Un passo dopo l’altro si va lontano,
Una parola appena e nasce una canzone,
Da un «ciao» detto per caso, un’amicizia nuova;
E se una voce sola si sente poco,
Insieme a tante altre diventa un coro
E ognuno può cantare, anche se è stonato;
Dal niente nasce niente, questo sì. [...]”
(F. Fasano-E. Di Stefano)
Il testo di una vecchia canzone dello Zecchino d’Oro torna spesso a far capolino nella nostra mente, riassumendo in modo semplice il nostro breve e intenso cammino intrapreso. Siamo partiti in punta di piedi, “buttandoci” in una nuova avventura che voleva in qualche modo offrire la possibilità a bambini, ragazzi e giovani della parrocchia di condividere da Cristiani il messaggio della preghiera cantata e nel contempo avere uno spirito di servizio nei confronti della Comunità Parrocchiale legati da un comune denominatore: il piacere di cantare!
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