CHIESA PARROCCHIALE
SANT'ORSO
-DERBY-
Ricorrenza della festività:
Sant'Orso 1 febbraio
San Biagio 3 febbraio
La Chiesa attuale di Derby risale circa al XVI secolo e fu consacrata da Mons. Ferrata, vescovo di Aosta nel 1567. Inizialmente essa è stata posta sotto la protezione di Sant'Orso, presbitero di Aosta, vissuto circa tra il VII e VIII secolo. A partire dal 1596 essa è stata posta anche sotto la protezione di San Biagio vescovo di Sebaste, anche se secondo alcuni verbali delle visite pastorali già dal 1416 esisteva un altare a lui dedicato.
L’operato e la vita di Sant’Orso può essere descritta attraverso alcune frasi di un celebre canto:
"E imparerò a guardare tutto il mondo con gli occhi trasparenti di un bambino e insegnerò a chiamarti Padre Nostro ad ogni figlio che diventa uomo"
È proprio con "occhi trasparenti di un bambino" che Sant'Orso ha saputo guardare il mondo durante la sua vita… uno sguardo pieno d'amore verso il prossimo… uno sguardo pieno d'amore per la natura e tutto il creato… uno sguardo pieno d'amore rivolto sempre verso l'alto, verso Dio.
Sant'Orso, era un uomo pacifico e umile, che ha vissuto in solitaria dedicando gran parte del suo tempo alla preghiera, ma allo stesso momento era un 'punto fermo' per la comunità : con un semplice gesto, un sorriso e una parola di conforto sosteneva i poveri, gli ammalati e gli oppressi. Grande fu il suo impegno anche per portare la Parola di Dio tra la gente, partendo dalle zone di "periferia", insegnò ai poveri e ai bisognosi il linguaggio dell'Amore, quel linguaggio che arriva dritto al cuore, ti addolcisce la vita e ti arricchisce l'anima.
Sant'Orso è riuscito a vedere la presenza di Dio non solo nelle persone, ma anche nella natura: grande il senso di stupore e di appagamento di fronte all'immensa opera d'arte che Dio ha creato, di cui ne detta i ritmi e ne controlla gli equilibri.
Il quadro è un recente dipinto che è stato creato in occasione della festività del 2022 e raffigura il Santo con alcuni elementi caratteristici che ci riconducono a quanto descritto sopra: l'uccellino raffigura il suo amore per la natura e il creato, il mantello che rappresenta la carità, il Vangelo ed il bastone che testimoniano la sua missione nel mondo ovvero diffondere la Parola di Dio. Il bastone rappresenta anche un’altra peculiarità del Santo, a lui vengono attribuiti prodigi miracolosi tra cui ricordiamo l’episodio in cui Aosta rischiò di essere inondata dal torrente Buthier, l'acqua aveva raggiunto il livello delle mura e aveva già alluvionato tutta la zona circostante. Orso dopo aver pregato, fece un segno di croce sulle acque e queste si fermarono risparmiando la città.
Infatti ancora oggi viene invocata la sua protezione di fronte a inondazioni e malattie del bestiame.
Per quanto riguarda San Biagio, è considerato il protettore dei "mali alla gola".
Conosciamo poco della sua vita, egli fu medico e vescovo di Sebaste in Armenia e il suo martirio avvenne durante le persecuzioni dei cristiani, intorno al 316, nel corso dei contrasti tra gli imperatori Costantino e Licino.
San Biagio operò numerosi miracoli. Il più celebre, che gli conferisce anche il ruolo di protettore dei "mali alla gola", l’episodio in cui durante la sua prigionia guarì un ragazzo da una lisca di pesce che si era conficcata nella trachea.
La sua ricorrenza è il 3 febbraio e in quest'occasione è possibile ricevere la benedizione della gola, compiuto attraverso due candele incrociate.
San Biagio è un grande esempio di tenacia, di forza di volontà e di fiducia in Dio, nonostante tutte le “spine” che lo hanno ferito durante il suo cammino, non ha mai impedito a Dio di far germogliare in lui i Suoi semi, la luce della sua candela, come simbolo di fede, ha sempre arso forte e con fiamma alta al punto da concedergli la gloria tra i Santi; Come leggiamo, anche in un momento terribile come la sua prigionia, sotto tortura e con la certezza della morte imminente, è rimasto al servizio del Signore ed è riuscito a guarire il ragazzo.
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CAPPELLA DI SANTA MARGHERITA
-LE CHAMP-
Ricorrenza della festività:
20 luglio
La petite chapelle fut fondée par acte notaire Grassi le 6.10.1687, consacrée le 2.11.1700 et dotée par les frères Vuillerme, François et Léonard Deschamps d'un terrain à la Barma; deux autres «legs» existaient pour une messe annuelle à charge de la famille Rocher et de Gaspard Christille. La clochette date de 1706.
Sur la façade trois figures (peintre Artari 1854): Sainte Marguerite titulaire, Saint Jean Baptiste et Sainte Barbe. L'autel en bois polychrome soutient une toile avec la Vierge, Sainte Marguerite et Sainte Barbe.
(Jean Domaine, La Salle Souvenirs et Recherches, Imprimérie Valdotaine 1995, p. 80)
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CAPPELLA DI SAN LUIGI
-VILLARET-
Ricorrenza della festività:
25 agosto
La chapelle est très ancienne: elle fut fondée en 1625 et bénite le jour des Rois du 1628 par le Chan. Cerise comme il appert d'une didascalie sur les pieds de l'autel « W.M.C.D.N.L. 1629 - Le jour des Roys le Rd. chanoène M. Cerise a bénit la présente chapelle et dit la première messe la quelle a esté léguée par Rd. M. Hilaire Savoyen et bâtie par Reg. Loys D. N. (IHS).»
En 1693 elle manquait de cloche et de parements; en 1712 eut lieu un acte de donation par Hilaire Savoye d'un champ appelé « Chaffaz dedicò» pour la chapelle dédiée à Saint Hilaire, Saint Louis roi de France et Sainte Catherine.
Sur la toile de l'autel, en bois et corniche dorée, sont représentés les saints: La Vierge, Sébastien, Anne, Joseph, deux évêques, deux reines et Saint Louis roi. Sur une autre toile provenant de la chapelle de l'Equilivaz les figures de Saint Antoine de Padoue, de Saint François d'Assise, de la Vierge noire, de Saint Jean évangéliste, de Sainte Barbe et de Sainte Marguerite.
(Jean Domaine, La Salle Souvenirs et Recherches, Imprimérie Valdotaine 1995, p. 81)
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CAPPELLA DI SANT'ORSO
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