CHIESA E CAPPELLE
CHIESA PARROCCHIALE
SANTA MARIA ASSUNTA
-MORGEX-
Ricorrenza della festività:
Santa Maria Assunta 15 agosto
Beato Vuillerme de Léaval 7 febbraio
La Chiesa di Morgex è una delle più antiche in Valle d’Aosta, infatti a seguito di scavi archeologici sono stati rinvenuti resti risalenti alle Chiese paleocristiane del V secolo. La Chiesa è stata poi ricostruita tra il XII e XIII secolo implementandola con la costruzione del campanile. L'aspetto attuale risale ai lavori del 1687, anno in cui durante gli scavi sono stati rinvenuti i resti del Beato Vuillerme del Léaval, uno dei due protagonisti a cui è dedicata la Chiesa, mentre l’altra protagonista è Santa Maria Assunta.
Il 15 agosto è una data importante per tutti i cristiani, in particolare per i parrocchiani di Morgex in quanto si celebra la patrona di tutto il paese: Santa Maria Assunta.
L’assunzione di Maria in Cielo è un evento straordinario.
L’altare della Chiesa nella sua immensa bellezza, rappresenta la Vergine in tre dipinti: quello centrale del pittore Lancia risalente al VIII secolo, dove viene rappresentata l’Assunzione della Vergine in Cielo, il tutto impreziosito dal basso rilievo datato 1765 raffigurante l’incoronazione della Santa; mentre ai lati della pala centrale, nei dipinti settecenteschi, viene rappresentato a sinistra la presentazione di Maria al Tempio e a destra l’Immacolata concezione; altre scene della vita di Maria sono presenti tra gli affreschi della volta nella zona presbiterale tra cui la visitazione e la presentazione di Gesù al Tempio.
Possiamo capire quindi che il ruolo di Maria nella Chiesa di Morgex è estremamente “centrale”… Ma qual è il Suo ruolo vita di ognuno di noi?
Infiniti gli aggettivi, le parole, i testi, le preghiere e i canti a Lei dedicati… che La descrivono nella Sua immensa bontà e dolcezza… Lei che è la mamma di tutti noi, luce di speranza nei momenti bui e tristi della nostra vita, Lei che ci tiene la mano nei momenti di tempesta e ci culla nei momenti di serenità.
Altra data importante per la parrocchia di Morgex è il 7 febbraio, giorno dedicato al Beato Vuillerme de Léaval. Ma perché questo Beato è così importante? Per quale motivo lo celebriamo?
Possiamo trovare risposta a queste domande nell’inno a lui dedicato che racchiude nei suoi versi tutta la bellezza e il mistero che ruotano intorno alla vita di questo Beato…
Vuillerme, éclatante lumière
Dans la foule de bienheureux.
Lis charmant, rose printanière!
Si cher aux citoyens des cieux!
Digne Pasteur, âme innocente,
De Morgex tu fais la splendeur.
Du Valdigne, perle brillante,
Invoque pour nous le Seigneur.
De sainteté parfait modèle,
Soutien de la virginité!
Plein de candeur, brûlant de zèle,
Ornement de ta parenté!
De ta famille la noblesse
Egale celle de ton coeur.
Ici bas conduit-nous sans cesse,
Puis fais-nous part de ton bonheur.
Chez toi l’austère penitence
Fut le fruit de l’amour divin.
Tu fit éclater ta puissance,
Lorsque tu changeas l’onde en vin
En implorant le ciel propice
Du Valdigne tu fut l’appui;
Ta main du bord du précipice
Le retire encore aujourd’hui
De l’enfer vainqueur de la lice,
Confesseur de la vérité
Il semble avoir à son service
Les anges de la Trinité.
Il dit un jour au Dieu qu’il aime
Deus in adjutorium
Le ciel répond à l’instant même:
Domine ad adjuvandum
Vuillerme a fini sa carrière,
Il est victime du trépas:
La cloche à son heure dernière
Sonne d’elle-même son glas.
Ce miracle à Morgex publie
La sainteté de son pasteur.
Pour lui, dans l’heureuse patrie,
Il devient notre protecteur.
Come è possibile leggere nella terza e quinta strofa, al sacerdote vengono attribuiti alcuni miracoli ed episodi straordinari: il mutamento in vino dell’acqua attinta per lui da un servo ad una fonte, il soccorso prestato ad un uomo caduto in un precipizio e il melodioso canto di angeliche voci in risposta durante una liturgia natalizia celebrata dal beato; infine, alla sua morte le campane si sarebbero messe a suonare da sole, annunciando agli abitanti il transito del virtuoso parroco.
Fu però dopo la morte che i miracoli attribuiti all’intercessione del beato si moltiplicarono, ad iniziare da una prodigiosa crescita di una pianta leguminosa sulla sua tomba, avvenuta secondo la tradizione il 7 febbraio, episodio che diede origine all’usanza di celebrare in quel giorno la sua memoria, raccogliendo per la chiesa oltre al denaro anche dei legumi.
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CAPPELLA DEI SANTI PIETRO E PAOLO
E NOSTRA SIGNORA DELLA PIETÁ
-LIAREY-
Ricorrenza della festività:
29 giugno
“Gesù entrò nella regione di Cesarea di Filippo, incontrò i suoi discepoli e chiese loro: «Voi chi dite che io sia ?»
Rispose Simon Pietro : «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio Vivente»
E Gesù: «Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli»” (MT 16, 13-19)
La Chiesetta del Liarey è dedicata ai Santi Pietro e Paolo, essa in tutta la sua bellezza cela in sé la storia di questi due Santi: S. Pietro considerato da Gesù come “fondamenta” su cui poter costruire la Chiesa di Dio con l’importante compito di guidare il popolo e confermarli nella fede; e S. Paolo, che a seguito della sua conversione sulle vie di Damasco, partì come missionario e portò La Parola di Dio tra i pagani greci e romani.
Possiamo quindi dire che la Chiesetta è simbolicamente testimonianza di solidità su cui costruire la propria fede e testimonianza dell’immensità di Dio.
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CAPPELLA DI SANTA MARGHERITA
-DAILLEY-
Ricorrenza della festività:
20 luglio
La chiesetta del Dailley esisteva già nell’anno 1640, viene restaurata nel 1834 e benedetta l’anno successivo. È un luogo piccolo ma intimo che trasmette un senso di pace e permette di contemplare Dio. Essa viene dedicata a Santa Margherita considerata la protettrice dei contadini, delle balie e delle partorienti, viene anche invocata per favorire la fertilità.
Da alcuni tratti della storia di questa Santa possiamo ammirare il coraggio e la determinazione con cui ha seguito la fede cristiana: essa infatti era figlia di un sacerdote pagano, dopo la morte della madre fu affidata ad una balia, che praticava clandestinamente il cristianesimo durante la persecuzione di Diocleziano, ed allevò la bambina nella sua religione. Quando venne ripresa in casa dal padre, Margherita dichiarò la sua fede e fu cacciata: ritornò quindi dalla balia, che l'adottò e le affidò la cura del suo gregge. Un dì, mentre pascolava fu notata dal prefetto Ollario che tentò di sedurla, ma lei, avendo consacrato la sua verginità a Dio, confessò la sua fede e lo respinse: umiliato, il prefetto la denunciò come cristiana. Margherita fu incarcerata e venne visitata in cella dal demonio, che le apparve sotto forma di drago e la inghiottì: ma Margherita, armata della croce, gli squarciò il ventre e uscì vittoriosa. Per questo motivo viene invocata per ottenere un parto facile.
In un nuovo interrogatorio continuò a dichiararsi cristiana: si ebbe allora una scossa di terremoto, durante la quale una colomba scese dal cielo e le depositò sul capo una corona. Dopo aver resistito miracolosamente a vari tormenti, fu quindi decapitata il 20 luglio del 290 all'età di quindici anni.
Simbolicamente la chiesetta rappresenta la forza e la tenacia con cui ognuno di noi dovrebbe portare avanti la propria fede e perseguire la Parola di Dio nella vita di tutti i giorni.
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CAPPELLA DELLA BEATA VERGINE MARIA,
REGINA DELLA VALLE D'AOSTA
-LA RUINE-
Ricorrenza della festività:
24 luglio
“Je te salue, ô Reine de mon âme,
au clair matin comme au déclin du jour.
Ce cri joyeux, montant comme une flamme,
devient pour moi le chant de mon amour.
Sur ma Vallée, étends ta main,
ô Reine Immaculée du peuple valdôtain
Je te salue, ô ma royale mère
foyer d’amour et source des pardons ;
vie et douceur de notre vie amère
suprême espoir, tous nous te saluons.
Sur ma Vallée, étends ta main,
ô Reine Immaculée du peuple valdôtain”
E’ con le parole del brano “Je Te Salue” che vogliamo ricordare la patrona della cappella di La Ruine: Maria Regina della Valle d’Aosta. Il brano è una preghiera alla Madonna, è un grido di gioia che sorge come una fiamma e diventa una canzone d’amore, è un invito a stendere la sua protezione su tutta la popolazione valdostana, a Lei che è speranza, che è vita e dolcezza nella vita di tutti noi soprattutto quando ci sembra essere tanto amara.
La cappella è la più recente nel territorio di Morgex e risale al 1978. La ricorrenza della festività viene festeggiata il 24 luglio e, come di consuetudine, la giornata viene animata dalla badoche che sulle note dei canti e balli tradizionali portano allegria e gioia per le strade e tra le case della frazione.
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CAPPELLA DI SANT'ANNA
-LAVANCHER-
Ricorrenza della festività:
26 luglio
La cappella del Lavancher venne costruita come voto contro le valanghe e le frane che minacciavano i casolari del villaggio; risale alla seconda metà del XVII secolo e fu ricostruita nel 1820.
La cappella è dedicata a Sant’Anna, l’importanza di questa santa è dovuta al fatto che fu la moglie di Gioacchino, la madre di Maria Vergine e la nonna di Gesù. E’ considerata la protettrice delle madri e delle partorienti.
La storia narra che Gioacchino ed Anna dopo vent’anni di matrimonio non erano riusciti ad avere bambini a causa della sterilità di Gioacchino; umiliato pubblicamente, l’uomo decise quindi di ritirarsi nel deserto tra i pastori e proprio mentre erano separati un angelo apparve ad Anna e le annuncio il concepimento di un figlio, lo stesso angelo apparve contemporaneamente in sogno a Gioacchino. I due si incontrarono alla Porta Aura di Gerusalemme e, secondo alcuni autori medievali, nel loro casto bacio fu il momento del concepimento di Maria.
La cappella è situata come su una sorta di piccolo cucuzzolo che “sorveglia” Morgex; la sua posizione intrecciata alla storia della Santa a cui è dedicata sembra riprodurre la scena dell’apparizione.
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CAPPELLA DELLA NOSTRA SIGNORA DELLE NEVI
-ARPY-
Ricorrenza della festività:
5 agosto
La Madonna della Neve ad Arpy viene festeggiata la prima domenica di agosto, partendo in processione dal centro di Morgex fino all’omonima frazione dove viene successivamente celebrata la Santa Messa, si prosegue con l’incanto e un pranzo di convivialità tra la gente del posto, i turisti e tutti gli affezionati.
La cappella venne costruita nel 1733 ideata inizialmente come piccolo oratorio e solo successivamente l’edificio venne ingrandito per integrarlo con la cantoria e la camera di soggiorno e fu benedetta nel 1749.
Papa Francesco, nell’enciclica “Laudato si”, afferma che “quando contempliamo con ammirazione l’universo nella sua grandezza e bellezza, dobbiamo lodare tutta la Trinità” (n. 238)
E’ proprio la parola bellezza l’aggettivo più indicato per descrivere la cappella di Arpy e lo scenario mozzafiato che le fa da cornice durante tutte le stagioni.
La sua posizione di “distacco” rispetto al centro di Morgex, le distese di prati tutto intorno creano un’atmosfera di pace e libertà; il modo in cui è stata costruita la cappella stessa ci ricorda l’amore per la patria, per le montagne… e secondo quanto scritto nell’enciclica tutta questa bellezza non è il manifestarsi di Dio stesso?
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CAPPELLA DI SAN ROCCO
-VILLAIR-
Ricorrenza della festività:
16 agosto
In origine origine al Villair c’erano due cappelle: una all’inizio della frazione ed un’altra nella posizione attuale. Quest’ultima fu ricostruita nel 1759 e fu dedicata a San Rocco.
Nel “cerchio” delle cappelle che circondano Morgex, la chiesetta del Villair è importante soprattutto per il Santo a cui è dedicata e gli innumerevoli motivi per cui viene invocato. La sua notorietà risale al periodo del Medioevo, a partire dal quale fu considerato protettore dalla peste, si narra infatti che il Santo lasciò scritto su una tavoletta “Chiunque mi invocherà contro la peste, sarà liberato da questo flagello”. La sua protezione si è estesa pian piano al mondo contadino, agli animali, alle grandi catastrofi come i terremoti, alle epidemie e alle malattie gravissime; in senso più moderno, è un grande esempio di solidarietà umana e di carità cristiana, nel segno del volontariato.
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CAPPELLA DELLA B.V.MARIA DI LOURDES
-LICONY-
Ricorrenza della festività:
l’ultima domenica di agosto
La cappella di Licony è l’unica chiesa rupestre delle Alpi e, per la sua posizione ed il paesaggio che la circonda, ricorda il fascino del santuario di Lourdes ed è proprio alla Madonna di Lourdes che è dedicata.
La struttura interamente costruita nella roccia in una grotta sovrastante i casolari di Licony fu inaugurata il 20 giugno 1906.
Le montagne e le rocce che avvolgono la chiesetta danno un senso di protezione ricordando una mamma che tiene il suo bimbo tra le braccia per proteggerlo e la statua della Madonna, che da Plan Beque si affaccia su tutta Morgex, veglia su tutti i cittadini da quel piccolo cocuzzolo ad un passo dal Cielo e da Dio, testimonianza di protezione e devozione tra gli uomini.
Tutti gli amanti della montagna e delle escursioni sanno che salire fino in cima alla vetta, raggiungere il rifugio, la distesa, il lago richiede fatica ma una volta arrivati tutte queste “fatiche” vengono ripagate dall’immensa bellezza che ci circonda… la montagna è l’esempio più vero per descrivere la nostra vita… a volte sul nostro cammino incontriamo tante difficoltà, inciampiamo e cadiamo tante volte ma tutto verrà ripagato il giorno che Dio aprirà le porte del Cielo ad ognuno di noi… e lungo in cammino canteremo a gran voce “Marche avec nous Marie, sur nos chemin de foi, ils sont chemins vers Dieu, ils sont chemin vers Dieu”.
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