I ragazzi hanno potuto immaginare in libertà assoluta l'allestimento e proporre una propria interpretazione su temi universali della storia umana: vita, morte, amore, guerra, astrologia e zodiaco, la scimmia, felicità, quotidianità, cibo. Ogni sala/mostra è raccontata attraverso una video intervista dei singoli curatori e da un testo di carattere divulgativo.
Il Liceo De Bottis, così, ha lanciato una iniziativa volta a sensibilizzare gli studenti sull'importante ruolo svolto dal patrimonio culturale italiano in ambito educativo nonché a promuoverne la consapevolezza in termini di creatività, di potenziale espressivo e valorizzazione delle diversità.
I ragazzi sono stati coinvolti direttamente poiché a ciascuno di loro è stato richiesto di immaginarsi nel ruolo del "curatore" di Carta Bianca pensando idealmente ai gusti di una platea virtuale. Carte blanche significa proprio che ai ragazzi è stata data "carta bianca" sulla scelta dei temi e delle opere immaginando, come si è detto, gli interessi di una utenza ideale.
LA VITA
La vita è paragonabile ad una strada da percorrere, durante la quale si fanno molte esperienze e nel corso di queste potrà capitare di trovare sia di fronte al bene che di fronte al male: questi due elementi, pur essendo apparentemente opposti, coesistono nella vita di ciascun essere umano. Parlando di vita, è inevitabile che la perdita di questa comporti un vuoto ma nonostante sia doloroso è difficile da accettare. Paradossalmente la morte fa parte della vita e di conseguenza è fondamentale ai fini dell'esistenza. La vita inoltre è un dono e per questo non bisognerebbe sprecarne alcun momento, ma può capitare che ciò accada non per volontà nostra: pensare ad esempio al periodo del lockdown, durante il quale la nostra vita è stata letteralmente sospesa e di conseguenza si ha avuto l'opportunità di comprendere ancor meglio il suo inestimabile valore. Il periodo del lockdown ha rappresentato qualcosa di diverso per ognuno di noi; infatti per alcuni è stato motivo di crescita personale, grazie alla consapevolezza che ha fornito, ma per altri è stato motivo di paranoie e di colpevolizzazioni verso se stessi; ha provocato un cosiddetto "ripiegamento in se stessi", ma nonostante tutto, comunque anche questo ha fornito i sui insegnamenti. Dunque diciamo infine che la vita è come un puzzle, composto da pezzi che incastrandosi procurano gioia e tristezza, noia e allegria, sbagli e scelte giuste, ma ognuno ha la sua importanza.
L'AMORE
L'amore ha molte sfumature. Amare significa essere vulnerabili, significa instaurare un rapporto di fiducia con la persona che si decide di amare e che ci ama. Quando ci si innamora si diventa ciechi perché spesso si tende a non vedere i difetti della persona che si ama. Esistono diversi tipi di amore.
Abbiamo l'amore filiale, generato dal rapporto tra la madre e il figlio, che non ha eguali e nasce dalla sincerità. Esso costituisce un punto sul quale contare costantemente.
C'è, poi, l'amore passionale, che lo si prova nei confronti di un fidanzato/a o un marito/moglie.
L'amore "passione" fa conoscere due persone, originariamente sconosciute, fino a creare dei legami indissolubili.
Tra le tante tipologie abbiamo anche l'amore non corrisposto, cioè l’amore che provi verso una persona che non prova i tuoi stessi sentimenti per te; ed infine l'amore platonico, cioè l'amore "vero" quello che è tanto decantato nelle favole. Esso non conosce limiti e forma la definizione di "anima gemella", che è la persona con la quale si è destinata ad incontrarti per sempre.
L'AMORE FILIALE
Chiara di Lorenzo I C
Mario Sarnataro I C
L'AMORE ROMANTICO
Francesca Borrelli I C
L'AMORE "SEGRETO"
Giulia Priore I C
AMORE "PASSIONE" E AMORE "PLATONICO"
Nunzia Sannino I C
VITA "SOSPESA"
Andrea Chiara Pacifico Perone I C
LA GUERRA
Nonostante la morte, il dolore e l'orrore, o forse proprio per questo, la guerra offrì comunque nuovi stimoli. I movimenti dell' Avanguardia, come l'Impressionismo e l'Espressionismo, continuarono a crescere spianando la strada a nuove correnti artistiche come ad esempio il Dadaismo.
Il Dadaismo distrusse tutti gli ideali artistici esistenti contrapponendo l'insensatezza della guerra all'insensatezza dell'arte.
Gli orrori della guerra di trincea lasciarono presso i diretti partecipanti ricordi permanenti che questi cercarono spesso di elaborare attraverso diari e romanzi.
Spesso tali romanzi contenevano un evidente messaggio contro la guerra, come ad esempio Nulla di nuovo sul fronte occidentale del 1928/1929 o La via del ritorno di Erich Maria Remarque. Tutto questo accade nei romanzi e nella letteratura.
Vediamo nell'arte cosa succede.
Questo quadro di Salvador Dalì rappresenta la mia idea di guerra.
L’opera appartiene alla corrente del Surrealismo; infatti per me la guerra, che si voglia o no, è un insieme di atti surreali.
In questo dipinto abbiamo una serie di elementi che possono far pensare ad una guerra tanto antica quanto contemoranea.
Un cavallo, un uomo spoglio il quale chiede pietà con una croce in mano e che, nello stesso tempo, simbolizza la Fede nella religione (e spesso, nel corso della storia, le guerre sono state) religiose, una donna anch'ella spoglia con il seno coperto per indicare che le persone di sesso femminile debbono in ogni caso sacrificare la propria vita e famiglia per potere prendere parte ai conflitti.
Le nubi sulla sinistra richiamano i fumi e i gas provocati dagli esplosivi. Il corpo di una seconda donna nuda in quella specie di fortezza potrebbe indicare una guerra scatenata dal contendimento di una donna.
Chiara di Lorenzo I C
Minerva protegge la pace da Marte, un quadro realizzato dal fiammingo Rubens, è un dipinto che rappresenta Minerva, Dea della guerra, oltre che della Saggezza e protettrice degli Artigiani, nell'atto di allontanare Marte mentre davanti a loro sta la figura nuda della Pace.
Rosa Iengo I C
Con il termine guerra si intende un fenomeno sociale che ha come tratto caratterizzante l'utilizzo della violenza armata tra gruppi organizzati.
La guerra è una disgrazia, porta solo morte, distruzione e caos. Tutto ciò solo per rivendicare la propria presenza e importanza su questo pianeta.
L'olio su tela in questione fu dipinto da un pittore contemporaneo, Aligi Sassu, e rappresenta un mucchio di cadaveri dei partigiani fucilati.
Il dipinto racconta un episodio realmente accaduto in piazzale Loreto a Milano, tra viale Andrea Doria e Corso Buenos Aires, il 10 agosto 1944.
Aligi essendo anch'egli un partigiano dipinse questo quadro in completa clandestinità e riuscì solo nel 1952 ad esporre il suo dipinto alla Biennale di di Vienna.
Questo quadro ci vuole dimostrare la violenza e le atrocità della guerra perché per una rivolta ai soldati squadristi delle SS, furono uccisi sei civili innocenti e ne furono feriti ben 11. Questo dipinto ci fa capire che della guerra le uniche persone a soffrirne sono gli innocenti.
Andrea Chiara Pacifico Perone I C
Parere pressoché unanime vuole questo dipinto come il "manifesto" stesso dell’opera d’arte contro la guerra.
Guernica di Picasso è diventato il dipinto per eccellenza che rappresenterebbe in tutte le sue atrocità le conseguenze della guerra. Alcuni critici, forse detrattori, più inclini a sottolineare la furbizia dell’artista, ci informano che il dipinto, in precedenza, doveva essere relativo ad una corrida ma che, informato del bombardamento della città basca di Guernica, l’artista abbia, in un secondo momento, apposto i giusti cambiamenti per collegarlo proprio al bombardamento della città basca.
Mario Sarnataro I C
Questo dipinto, fatto durante la seconda Guerra mondiale, dai colori e dalle immagini forti, trasmette in me un senso tutt'altro che pacifico e sereno opposto. Penso che non esista cosa peggiore della guerra, della vendetta, dell'odio che consiste proprio nel voler volontariamente causare del male a un'altra persona. In questa immagine possiamo notare persone distese e altre imbracciare dei fucili; persone che hanno perso insieme ai loro figli, genitori, nonni, parenti e altre persone che non hanno più nulla da perdere.
Serena Terracciano 1 C
Il trittico della guerra di Otto Dix ammonisce che la guerra non fa distinzione tra buoni e cattivi, non coinvolge solo gli eserciti ma anche e soprattutto i civili.
Il seme del male è sempre stato all'interno dell'uomo, una brutalità nascosta ma pur sempre viva che man mano si è radicata in ognuno di noi.
La più grande dimostrazione è proprio la guerra.
Francesca Borrelli 1 C
Questo dipinto, opera del tedesco Otto Dix, protagonista della Nuova Oggettività tedesca, presenta una serie di individui ciascuno dei quali presenta una qualche anomalia nel loro volto e nel loro corpo. Otto Dix fu uno dei pittori più influenti della Nuova Oggettività tedesca perché raffigurava atti di prostituzione o della violenza della guerra. In tutti i suoi dipinti raffigurò sempre la dura verità assumendo uno sguardo oggettivo e realista. I suoi dipinti divennero così testimonianze di dolore e obiettività. Oltre alla denuncia verso gli orrori della guerra fece trasparire anche la denuncia verso la società tedesca che visse la guerra in modo passivo, al contrario di lui che rimase fortemente traumatizzato.
Chiara Di Lorenzo 1 C
LA MORTE
Morire significa mettere il punto ad un racconto intitolato "vita".
Alla morte nessuno può sfuggire e questo causa un dolore lacerante poiché essa arriva in maniera improvvisa e senza fare distinzioni.
Anche se possono essere diversi i modi in cui si può incontrare la morte, nessuno sarà mai abbastanza pronto a questo tragico destino, soprattutto chi resta in vita ogni giorno deve imparare a convivere con quest'enorme vuoto che provoca una immensa sofferenza.
Molto spesso cerchiamo di riempirci la vita di impegni con l'illusione che essi possano aiutarci a non pensare all'assenza lasciata da chi è andato via.
Nonostante sia difficile accettare tutto ciò, la consolazione sta nel mantenere vivo il ricordo della persona che è venuta a mancare.
Facendo in questo modo, la morte non sarà considerata come il tragico evento che determina la fine di un percorso ma anche una tappa che lo segna.